Categoria: indici di qualità (Pagina 2 di 2)

Monnezza: informazione, disinformazione e propaganda

“arriveremo a produrne oltre il 50% in meno” .

Così scriveva l’assessore all’ecologia Ermanno Zacchetti alla vigilia dell’introduzione del sacco rosso (che ci rifiutiamo di chiamare ecuo sacco, perché non è equo né ecologico). In dicembre è arrivata la comunicazione da parte di sindaco ed assessore che dopo cinque mesi la percentuale di rifiuto indifferenziato a Cernusco si è ridotta del 60,53%.
Si tratta di dei dati comunicati al comune da CEM Ambiente, concessionaria da gennaio del servizio di igiene urbana, riassunti in questa tabella:

Lo stesso assessore Zacchetti si chiede: “Può nascere il dubbio sulla veridicità di questi dati: sono veri o sono farlocchi?” E fa un lungo excursus per concludere che “Il Comune … tra marzo e aprile di ogni anno ha l’opportunità di verificare ed avere una visione completa su tutti i dati riguardanti i rifiuti dell’anno precedente”.

I dati relativi all’andamento di cinque mesi di raccolta differenziata forniti dal gestore rappresentavano  un’informazione da verificare, ma sono stati direttamente trasferiti come notizia ai cittadini  dall’amministrazione. Ci si chiede allora perché in dicembre siano stati presentati se:

1) sono solo un’anticipazione e per il bilancio definitivo occorrerà aspettare marzo/aprile;
2) si tratta di dati che arrivano direttamente dal gestore del servizio e sono stati riportati alla cittadinanza senza una verifica (almeno non dichiarata) da parte dell’amministrazione che pure ha compiti di vigilanza e controllo sul gestore;
3) non derivano dal peso reale dei rifiuti conferiti che si ricava solo dai registri FIR (Formulario di Identificazione Rifiuto) di carico e scarico dei materiali, come dichiarato dallo stesso assessore.

Nelle scorse settimane si è molto discusso in Italia su bufale ed opportunità di controllo dell’informazione. Persino la monnezza, la monnezza della nostra città, ci aiuta a riflettere e rende concreto questo dibattito.
I dati sui rifiuti sono veri o farlocchi? Chi dovrebbe controllarli? Ci troviamo davanti a informazione, informazione falsa (disinformazione) oppure propaganda?
L’amministrazione non ha voluto istituire un osservatorio sui rifiuti composto da soggetti diversi che avrebbe potuto verificare come soggetto terzo i dati presentanti invece senza contraddittorio; la stampa locale si è limitata a riprendere il comunicato stampa del comune senza porsi domande e/o approfondire venendo meno al compito del giornalista che, secondo il grande reporter Robert Fisk è “dare le notizie e porsi delle domande”.
Intanto i cittadini hanno già dimostrato – sinora senza alcuna smentita – che i dati forniti da CEM sull’andamento dei rifiuti dopo l’introduzione del sacco rosso non corrispondono a ciò che si rileva dai tabulati. Riportiamo solo due esempi tratti dallo studio sul sacco rosso di S. Pozzi e S. Rocchi.

2013-14-15 – CURVA E.S. TRE COMUNI, dallo studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 15)

2014-15 CURVA E.S. 10 COMUNI – studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 23)

I dati sui rifiuti sono importanti, servono come base per stabilire le tariffe della tassa sui rifiuti che ci troveremo a pagare quest’anno. La loro presentazione a metà dicembre era così propedeutica alla successiva approvazione nel consiglio comunale del 22 dicembre 2016 del Piano Finanziario 2017 del servizio di gestione dei rifiuti urbani del Comune di Cernusco sul Naviglio e delle relative tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) anno 2017 e del Bilancio di previsione finanziario.

Il problema quindi è che come faremo a controllare l’adeguatezza delle tasse che paghiamo e, prima ancora, che i notevoli costi del servizio di igiene urbana siano effettivamente congrui se la disinformazione è istituzionale?

Il 2017 si apre con gli stessi interrogativi dei mesi scorsi, con forse uno spiraglio legato al fatto che questa primavera ci saranno le elezioni e su questi temi chi si propone di governare il paese per prossimi anni avrà modo di proporre quegli strumenti sinora negati ai cittadini per distinguere l’informazione dalla propaganda rispetto ai beni ed ai servizi di interesse collettivo. E lì si farà la differenza.

Casa dell’acqua: no, grazie, senza informazione

Presto avremo a Cernusco un’altra casa dell’acqua e sarà un lascito dell’Expo 2015 perché il comune di Cernusco è fra i vincitori del concorso di idee con cui CAP Holding (il gestore del servizio idrico della provincia di Milano) ha deciso di ridistribuire sul territorio le case dell’acqua costruite per l’Expo (per inciso, costate 850.000 euro).

“Le Case dell’acqua non saranno buttate e siamo orgogliosi di dire che il nostro impegno non si esaurisce con Expo”, dice il presidente del Gruppo Cap, Alessandro Russo.

E ci mancherebbe che venissero buttate con quello che sono costate! Riutilizzarle era solo e soltanto doveroso.

Ma torniamo a Cernusco, ove lo scorso anno è stata inaugurato la prima casa dell’acqua (in prossimità degli impianti sportivi di via Buonarroti) che sembra avere incontrato il favore della cittadinanza perché c’è sempre qualcuno che riempe le bottiglie, specie con l’acqua gassata. Però ad un anno di distanza varrebbe la pena fare il bilancio di questa opera, comunque costata 50.000 euro, che era previsto che dovesse erogare almeno 1500 litri di acqua al giorno per coprire i costi dell’appalto della manutenzione.

Qual è stata la risposta della cittadinanza? Senza dati non si può capire se nel corso del tempo è cambiato il gradi di confidenza nei confronti dell’acqua di rete, se i cittadini hanno iniziato a comprare meno acqua minerale perché la crisi ha ridotto i consumi oppure perché si fidano di più dell’acqua che arriva nelle case e casette.

Comportamenti più virtuosi ed attenti alla riduzione della produzione di plastica e dei consumi energici necessari al trasporto delle bottiglie sono importanti, ma occorre ricordare che non c’è motivo per preferire l’acqua delle casette a quella di casa, a meno che non si abbia un problema di tubature, perché si tratta della stessa acqua. Inoltre un aspetto da non trascurare è legato ad eventuali problemi di contaminazione di bottiglie e caraffe che, anche se ben sciacquate, non sono sterili e l’acqua delle casette, come quella del rubinetto, va consumata in giornata o al massimo entro 48 ore.

Pertanto va garantita in primo luogo la qualità dell’acqua di rete, attraverso investimenti sul piano dei trattamenti di depurazione e soprattutto sull’informazione ai cittadini.

A questo riguardo da mesi il comitato Bene Comune Cernusco, che del protocollo Acqua in comune (teso proprio a fornire l’informazione ai cittadini sulla qualità dell’acqua che bevono) è stato l’ispiratore, chiede a CAP Holding la divulgazione dei dati completi relativi all’acqua dei pozzi di Cernusco, così come previsto dal protocollo sottoscritto un anno fa, senza ancora ad ottenere dati diversi da quelli già noti dell’etichetta dell’acqua.

Ricordiamo che i pozzi di Cernusco attingono da un acquifero vulnerabile, soggetto a diversi inquinanti tanto che l’acqua subisce dei trattamenti in tutti i pozzi prima di essere immessa in rete e, per alcuni di essi, ci sono valori troppo vicini a quelli soglia stabiliti dalla normativi. Inoltre nei prossimi anni a causa dell’aumento della profondità di escavazione della cava vicino al centro commerciale Carosello gli studi indicano un aumento del 20% di drenanza verso l’acquifero, aumento che potrà implicare una variazione nei livelli di concentrazione degli inquinanti.

Per questo torniamo a sollecitare il rispetto della Carta d’intenti per la qualità dell’acqua della provincia di Milano sottoscritta un anno fa. Cittadini informati hanno comportamenti più attenti.

Senza dati, ad un’altra casa dell’acqua, preferiamo più informazione. 

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La monnezza dove la metto?

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Sono numerose in questi giorni le iniziative cittadine dedicate al Natale, alcune promosse dall’amministrazione, altre dalle associazioni, tutte all’insegna della solidarietà.

Il comitato Bene Comune parteciperà il 14 dicembre alla Corsa dei babbo Natale (Christmas run) promossa ed organizzata dalla locale Pro Loco (insieme a Protezione Civile, Croce Bianca, Enjoy, Taivé), con un banchetto situato in prossimità dell’arrivo dei partecipanti dedicato alla promozione dell’importanza delle pratiche di selezione ed alla compilazione del nostro questionario sulla valutazione del servizio di raccolta differenziata locale. Poiché ai partecipanti la gara verrà offerto del tè all’arrivo, per raccogliere i rifiuti di questo piccolo rinfresco avevamo richiesto alla Cernusco Verde la possibilità di avere a disposizione dei bidoni per la raccolta e dei sacchetti compostabili da regalare a chi avesse compilato il questionario.

Stessa cosa per domenica 21 dicembre in occasione dei Mercatini di Natale, iniziativa per altro patrocinata dal comune di Cernusco.

La Cernusco Verde, pur precisando che si rende disponibile a valutare iniziative congiunte di sensibilizzazione in tema di raccolta differenziata d’intesa con l’Amministrazione Comunale e le associazioni che con questa avranno definito obiettivi, strumenti e modalità di coinvolgimento, ha declinato la nostra richiesta, assicurando che passerà “regolarmente a raccogliere i rifiuti che avrete la cortesia di esporre secondo il calendario della raccolta” e che non dispone di sacchetti.

Premesso che:

– a noi bastavano due bidoni della spazzatura per raccogliere i bicchieri (in mater-BI) del tè,

– l’obiettivo della nostra iniziativa era ed è rivolto alla promozione della raccolta differenziata nel nostro comune,

– il nostro comitato ha realizzato due iniziative pubbliche quest’estate dedicate a questo tema nel quale ha raccolto un questionario di valutazione sul servizio (i cui primi risultati li trovate qui e che se volete compilare potete farlo anche on line   qui);

– avremmo volentieri concordato con l’Amministrazione Comunale e le associazioni obiettivi, strumenti e modalità di coinvolgimento;

prendiamo atto della decisione lasciando il giudizio su questa vicenda all’opinione pubblica e, comunque, segnaliamo che faremo attività di promozione della raccolta differenziata e … ci porteremo i bidoni da casa.

ICS – Indice di consumo del suolo di Cernusco

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Cernusco sul Naviglio ha un indice di consumo del suolo, vale dire un rapporto percentuale tra la superficie urbanizzata (S.U.) e la superficie territoriale complessiva del comune (S.C.). fra i più elevati della provincia di Milano: è pari al 67,42%, secondo i dati rilevabili dal documento datato 31.12.2012 della provincia di Milano. 

L’analisi riguarda 78 comuni e Cernusco è fra i primi dieci per consumo di suolo. Dalla tabella si ricava come il nuovo PGT non abbia introdotto ulteriore consumo di suolo rispetto al precedente strumento urbanistico. Si tratta però, come sottolinea la Valutazione Ambientale Strategica del PGT di Cernusco di una valutazione “de iure, in quanto tutte le trasformazioni sono all’interno del perimetro del tessuto urbano consolidato”.

Occorre però dire anche che le quote di consumo sono ridotte dal fatto che solo una parte della superficie territoriale viene interessata dalle modificazione, ovvero la superficie fondiaria. In fase di attuazione tale quantità sarà più dettagliatamente calcolabile.

È importante che il comune vigili su tali cessioni e sul loro uso futuro.

A tre anni dall’approvazione del PGT qual è il bilancio delle superfici interessate dalle trasformazioni? E’ un importante elemento di valutazione, anche rispetto alla decisione dell’eventuale cessione dell’area pubblica per l’ampliamento del centro commerciale Carosello ed alla raccomandazione di vigilare rispetto alle cessioni ed al loro uso futuro.

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Abbiamo inviato a sei amministrazioni la richiesta per avere copia della relazione sul monitoraggio della qualità dell’acqua che la ASL MI2 invia annualmente a ciascun comune di sua competenza.
Ad oggi questi sono i risultati: Carugate ci ha risposto in 4 giorni, Bussero in 8 e Pioltello in 18; il 50% non ha ancora risposto. Noi aspettiamo e poi aggiorniamo le statistiche.
Restate connessi ;).

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