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PFAS: nell’acqua, ma non solo

Rappresentazione dell’acido perfluoroottanoico (PFOA) – Di Manuel Almagro Rivas – Opera propria usando: Avogadro, Discovery Studio, GIMP, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=47567609

E’ uscito ieri, 18 maggio 2023, un comunicato stampa di Greenpeace in cui si presentano i risultati di una indagine appena conclusa sulla contaminazione da PFAS di alcuni pozzi di acqua potabile, in Lombardia.

Ma cosa sono i PFAS?
Si tratta di composti chimici, non esistenti in natura, ma da tempo creati in vari laboratori sparsi un po’ dovunque nel mondo, utilizzati per i più svariati impieghi, viste le loro caratteristiche molto utili e particolari, prime tra tutte la “idrorepellenza” e la “oleorepellenza”. Rendono cioè impermeabile all’acqua o alle sostanze oleose qualunque superficie dove vengano utilizzati.

Nell’immagine qui sopra, il più diffuso tra i composti definiti “PFAS”. Si tratta dell’acido perfluoroottanoico (PFOA): in verde gli atomi di Fluoro, in grigio il Carbonio, in rosso e bianco il gruppo ossidrile (ossigeno-idrogeno OH). Le catene Fluoro-Carbonio posso avere varie lunghezze, di solito comprese tra 4 e 16. Questo composto viene (o veniva, perchè in vari paesi è stato messo al bando) utilizzato per rendere idrorepellenti i tessuti (come il Goretex), la carta, i pellami, nelle schiume degli estintori, sulle padelle antiaderenti ed in altri mille usi.
Al punto che questo acido, o i suoi simili (esistono centinaia di composti che sono varianti di questo) sono ormai presenti dappertutto, in concentrazioni più o meno alte. I suoi effetti sulla saluta umana sono già stati indagati da molti studi scientifici: cancro (categoria 2B di IARC), malattie della tiroide, ipercolesterolemia, disturbi della fertilità, disturbi della crescita sono solo alcune delle patologie che si sospetta siano causate dai PFAS.

L’inquinamento più alto, a livello europeo, da questo tipo di sostanze si è riscontrato, negli anni scorsi, in Veneto: tra le province di Verona, Vicenza e Padova fin dagli anni ’70 sono state utilizzate tali sostanze da parte di parecchie aziende, con sversamenti non controllati nelle acque superficiali. Solo nel 2013 la Regione Veneto ha compiuto uno studio dettagliato sulla popolazione, avendo constatato la presenza di PFAS in tutta la catena alimentare della zona, a partire dalle acque potabili (l’uso di pozzi privati per prelievi destinati all’alimentazione è piuttosto diffuso in quella zona).

Ora arriva questo studio di Greenpeace che ci informa che i PFAS sono presenti circa nel 20% dei controlli eseguiti da ATS lombarde. Sono perciò analisi svolte dalle autorità competenti per le acque potabili (ATS, appunto), anche se non obbligatorie per legge, e semplicemente richieste e raccolte da Greenpeace.

La legislazione italiana è in notevole ritardo per quanto riguarda il controllo e la bonifica per questo tipo di inquinanti. Solo nel febbraio di quest’anno è stato emesso un decreto legislativo (D.Lgs. 23 febbraio 2023, n. 18) in attuazione di una direttiva europea del 2020 che introduce l’obbligatorietà dei controlli (a partire però dal 2024, dopo che la Commissione Europea avrà emesso le necessarie note tecniche) e un limite di 100 ng/l, valore da molti considerato ancora troppo alto.

Anche se Cernusco non compare tra i comuni contaminati da PFAS (mentre compaiono Brugherio e Cologno Monzese), non è chiaro se le verifiche siano state fatte oppure no ed eventualmente con quale esito. Non vogliamo sollevare allarmismi o speranze infondate, l’unico modo è conoscere i dati e su questi basare ogni azione conseguente. Perciò, nelle prossime settimane ci informeremo, attivando l’accesso agli atti nei confronti della ATS locale e vi comunicheremo i risultati.
Perché è un nostro diritto sapere cosa c’è dentro l’acqua che beviamo.

SICCITA’ – 1

Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, massi spondali emersi – foto V. Liburdi

Mai così basso il livello della falda: spiagge inedite e massi affioranti al lago degli Aironi testimoniano un abbassamento del livello dell’acqua di alcuni metri, come non si ricordava da molti anni. L’intensa attività estrattiva, che ancora interessa l’area ovest del lago, aveva portato a far emergere la falda che può quindi essere osservata direttamente nelle sue variazioni stagionali. 

I dati idrogeologici (fermi al 2008!) indicano per Cernusco escursioni stagionali di circa 4 metri, ma sarebbe importante avere rilevazioni più recenti, in particolare per gli ultimi due anni caratterizzati da precipitazioni ridotte, che aiutino a capire l’andamento della soggiacenza e valutare quali interventi mettere in atto.

L’amministrazione di Cernusco conosce bene i pozzi (pubblici e privati) ed i piezometri presenti sul territorio, dunque si tratta di dati di facile reperibilità ed estrema utilità per ricostruire l’andamento delle serie storiche comparate agli ultimi anni.

Chiediamo dunque all’amministrazione di utilizzare le analisi ricavate su tali dati come base per definire azioni mirate sul territorio e non limitarsi ad interventi estemporanei volti a ridurre lo stress idrico delle alberature.

La messa a disposizione dei dati sulla falda costituisce un elemento di trasparenza, perché non ci stancheremo mai di ricordarlo, i dati stanno alla base dell’informazione da cui deriva la conoscenza (Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia).

Rifiuti – lettera aperta al Sindaco

Gentile Sindaco Ermanno Zacchetti

è da tempo che pensavo di scriverLe per sottoporre alla Sua attenzione alcune osservazioni che nascono dalla considerazione che il sindaco, nell’assumere la carica di primo cittadino, diventa il sindaco di tutti e, se non ricordo male, è stata anche la sua promessa.

Il cosiddetto Sindaco di tutti dovrebbe essere responsabile del benessere di tutti i suoi concittadini:

TUTTI……………. e non soltanto della parte che l’ha votato.

TUTTI……………. e non soltanto di ciclisti e sportivi, ai quali Lei dedica tanto tempo, tante attenzioni e per i quali viene speso molto denaro che però arriva da TUTTI I CITTADINI, anche di quelli anziani dei quali Lei e la Sua Amministrazione sembrate esservi dimenticati.

Cittadini che spesso sono messi in difficoltà proprio dalle disposizioni imposte dalla gestione del servizio di igiene urbana approvato dall’amministrazione.

La invito dunque, a riflettere su come dovrebbe intervenire il SINDACO DI TUTTI, modificando finalmente il regolamento sull’Equo Sacco, almeno nelle sue parti più inadeguate tenendo conto che:

  • la popolazione di Cernusco è composta in gran parte da:
  • persone anziane,
  • persone che non guidano 
  • persone che non vanno in bicicletta,
  • che non hanno nessuno che le aiuti e che le porti in discarica a buttare ciò che CEM non raccoglie porta a porta.

Il sistema di raccolta della spazzatura, adottato per Cernusco nel 2016 e mai sinora modificato o ripensato, è palesemente iniquo perché non tiene in nessun conto le categorie che le ho ricordato che vengono così discriminate e messe in difficoltà, sebbene paghino anche loro le imposte sui rifiuti. Avrebbero perciò diritto, come tutti, di affidare i rifiuti al servizio di igiene urbana nel rispetto delle regole. Ma non sempre questo è possibile, specie per alcune tipologie di rifiuti e chi non può si arrangia, dal momento che le disposizioni del regolamento di igiene urbana non sono sempre compatibili con tutte le categorie di cittadini.

Le faccio un esempio che mi auguro chiarisca il concetto: 

– se un’Amministrazione stabilisse che il pattume vada riportato in cima al monte Bianco, è ovvio che non lo farà nessuno.

– se tali disposizioni non venissero osservate, la colpa non potrebbe essere attribuita al cittadino oggettivamente impossibilitato, ma al cattivo decisore ed estensore delle regole.

Per chi, come me, non guida, non va in bici, non ha nessuno che la possa accompagnare, la piattaforma ecologica CEM è come il Monte Bianco.

È vero che ci sono i cittadini disordinati per vocazione o per calcolo, ma non si possono penalizzare tutti per colpa di costoro.

Dunque:

è l’Amministratore che deve predisporre regole per migliorare la qualità della vita ed utili alla nostra comunità, accompagnate da un sistema di controlli e sanzioni per chi non le rispetta.

Ma l’amministrazione fa l’esatto contrario.

Alcuni esempi:

  • Tra i tanti articoli che dovrebbero essere riportati in discarica c’è per esempio l’olio usato domestico, presente in tutte le nostre cucine, ma che è uno dei peggiori inquinanti, come ci è stato ampiamente spiegato e che va portato nell’apposto contenitore della piattaforma ecologica.

Ma Lei sa, Sindaco, come fanno le persone che non possono andare in discarica a buttare questo olio? Io, che parlo con i miei vicini e concittadini, non con i suoi interlocutori privilegiati, so che in moltissimi casi finisce nel W.C. o nel lavandino.

  • L’elenco dei materiali difficili da smaltire è lungo, segnalo solo la bulloneria, le cartucce della stampante, i piccoli elettrodomestici rotti ed i materiali elettrici.

Le disposizioni amministrative finiscono così per produrre comportamenti scorretti, invece che favorire buone pratiche rispettose dell’ambiente.

Insieme ai problemi, vorrei esporle anche delle possibili soluzioni:

  • accordi con negozi e supermercati, come già avviene per la raccolta delle pile esauste, che mettano a disposizione contenitori dedicati come accade in tante altre città;
  • dei punti di ritiro (come già fatto con quelli dedicati alla raccolta degli abiti  usati) posti in vari punti del paese (ottima sarebbe la piazza del mercato).

Queste proposte, che sarebbero davvero semplici da mettere in atto, erano state avanzate sin dal 2016, ma non sono mai state realizzate. Perché? Forse è un problema di costi che dovrebbero sostenere gli esercizi commerciali?  A questo riguardo l’amministrazione potrebbe pensare a tariffe agevolate o pubblicità dedicate per quei negozi che si prestassero alla raccolta dei rifiuti da eliminare (compatibile con la tipologia dei prodotti da loro venduti).

A Voi decisori compete trovare le soluzioni più idonee.

Le ho scritto questa mia lettera aperta, perché forse – a breve – verrà ridiscusso il contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti e penso che questi problemi riguardino tutta la nostra comunità. Spero perciò che Lei voglia accettare questi consigli da una semplice cittadina di Cernusco e dare una risposta che esponga soluzioni che rendano il servizio migliore per tutti.

Poiché vorrei avere anche un riscontro diretto e personale a questa mia lettera aperta, ma non attraverso i social che non frequento, le riporto anche la mia mail.

La ringrazio per l’attenzione.

                                                         Elena Maria Chiara Sirtori

la piattaforma ecologica di Cernusco: difficile da raggiungere per chi non ha mezzi di trasporto

Concorso fotografico e disegno 2023

E’ iniziata la terza edizione dell’ormai tradizionale concorso fotografico e di disegno naturalistico di Bene Comune Cernusco.

Dal 1° Aprile al 20 Luglio si possono caricare le foto o consegnare i disegni a tema Parco est delle Cave. Tutte le informazioni a riguardo ed il Regolamento del concorso si possono trovare nella pagina dedicata, cui si accede anche dal menu principale del sito www.benecomunecernusco.it

Le categorie per la sezione “fotografia” sono ancora quattro, ma con una novità:

  • ACQUA
  • MONDO VEGETALE DEL PARCO
  • MONDO ANIMALE DEL PARCO
  • INDOVINA DOVE

Quest’ultima categoria (Indovina dove) invita a scoprire luoghi insoliti e nascosti del Parco. La foto o il disegno più bello è quello che stimola la curiosità di chi lo guarda, chiedendosi dove sia quel luogo, come raggiungerlo, come farlo conoscere. Chi riuscirà a farlo nel modo migliore e più curioso?

Per la sezione “disegno” le quattro categorie sono raggruppate in una unica, denominata “Il Parco Est delle Cave”, privilegiando quindi le riproduzioni di quanto è presente nel parco.
Per tutte le categorie, saranno valutate, oltre alla qualità delle foto e dei disegni, anche elementi di novità come la riconoscibilità, l’originalità del luogo di ripresa o di spunto per il disegno e la capacità di osservazione dell’ambiente naturale.

Dopo l’estate, ci sarà la consueta Mostra (luogo e date saranno comunicate appena possibile) con la premiazione dei vincitori.

Per ogni dubbio o richiesta di informazioni, scrivere a: concorso@benecomunecernusco.it

Quindi, buon lavoro a tutti gli aspiranti fotografi e disegnatori! e buone passeggiate nel Parco!

Giornata dell’acqua 2023

Parco degli Aironi, marzo 2023

La giornata mondiale dell’acqua, 22 marzo, quest’anno arriva in un momento di forte criticità come mai è capitato, almeno nel nostro Paese.

La siccità dell’estate scorsa, le piogge quasi assenti nell’inverno appena finito, la primavera che non promette nulla di buono, da questo punto di vista, ci fanno toccare con mano quanto questa risorsa sia importante, sia essenziale per la nostra vita, la nostra economia, il nostro ecosistema.

L’abbiamo sempre data per scontata, per inesauribile, al punto che ci permettiamo di sprecarne una quantità incredibile (in Italia viene sprecato il 40% dell’acqua potabile!), di consumarla senza controllo (223 litri pro-capite in Italia, 291 a Cernusco !!).

Ora anche il Governo nazionale sta correndo ai ripari, emanando norme e decreti di cui avremo modo di verificare l’efficacia. Ci aspettiamo lo stesso dalla nostra Amministrazione locale, che pare essere sempre un po’ in ritardo su questi aspetti e talvolta anche poco precisa e attenta nelle soluzioni adottate.

Ce ne eravamo già occupati la scorsa estate qui, avevamo messo in dubbio l’efficacia dei provvedimenti emanati e avanzato delle proposte che sono senz’altro di lungo respiro, ma che se mai si iniziano, mai porteranno beneficio alla comunità.

In conclusione, se da un lato tutti dobbiamo impegnarci per un uso responsabile e attento della risorsa acqua, dall’altro ribadiamo la necessità di intraprendere un percorso virtuoso con norme e regole che solo l’Amministrazione comunale può emettere, se vogliamo almeno mitigare i danni che i cambiamenti climatici, peraltro sempre causati dalla nostra civiltà industriale e consumistica, ci stanno mostrando.

Parco Est delle Cave: un bilancio

foto di Daniela Donegà

Fine anno, tempo di bilanci, anche per il parco Est delle Cave, il parco che, istituito nel 2009, solo negli ultimi anni ha visto iniziative volte alla sua valorizzazione.

Sono ancora pochi quelli che lo conoscono e, soprattutto, ne frequentano gli ambiti più significativi dal punto di vista ambientale. Proprio per favorire una maggiore conoscenza e divulgazione abbiamo istituito, in collaborazione con il comitato di gestione del parco, il concorso “La Fotografia e l’arte nel Parco Est delle Cave”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, con un significativo incremento di partecipanti e qualità dei materiali, che però hanno evidenziato e confermato come l’unica vera realtà riconosciuta sia il parco Increa di Brugherio e che ci sia ancora molto lavoro perché le nostre comunità ne percepiscano le valenze naturali, le azioni necessarie alla difesa della biodiversità ed alla salvaguardia di ecosistemi continuamente messi a rischio dalla inarrestabile riduzione delle aree verdi, dall’attività estrattiva e dall’inquinamento ambientale.

Cercheremo quindi con la prossima edizione del concorso di focalizzare l’attenzione su questi aspetti.

Un altro aspetto riguarda le attività istituzionali e la loro programmazione. A questo riguardo è molto utile far riferimento al bilancio annuale di recente approvato dal comitato di gestione e su cui, come componenti del Forum di partecipazione, siamo stati chiamati ad esprimere il nostro parere.

Finalmente, da due anni a questa parte, l’entità delle cifre stanziate (88.000 €) consente di uscire dalla mera gestione amministrativa, anche se permangono numerose questioni inevase che, al contrario, non consentono di avere una visione di lungo respiro in relazione all’identità ambientale del parco.

A nostro avviso è molto grave che non siano ancora state realizzate, e mancano ancora nel bilancio, le attività legate allo Sviluppo delle Conoscenze, in particolare gli studi delle presenze e delle potenzialità faunistiche e floristiche/ vegetazionali, gli studi sul mondo agricolo, censimento e recupero conoscenze su cascine manufatti rurali, emergenze storiche e architettoniche per i quali il PPI prevede 35.000€.

La mancanza anche quest’anno di fondi dedicati agli studi necessari per realizzare una base conoscitiva scientifica e storico-architettonica su cui sviluppare una corretta azione di tutela e di valorizzazione impedisce di sviluppare interventi coordinati e pianificati all’interno di una definita visione del parco.

Nel 2023 le spese di gestione coprono il 53% del totale e riguardano la segreteria (21.000€), l’amministrazione, la progettazione ed organizzazione del parco (26.000€). Con questo ordine di grandezza di spesa si può finalmente pensare ad un Direttore del Parco con una specifica formazione e non più individuato al di fuori della dotazione organica dei Comuni, come segnaliamo da diversi anni. L’occasione del prossimo pensionamento del funzionario capo dell’ufficio tecnico di Cernusco che ora svolge questa funzione fornisce l’opportunità di cercare una figura con queste caratteristiche.

Vorremmo inoltre richiamare l’attenzione sulla necessità che gli aggiornamenti cartografici (5.000€ in bilancio) forniscano dati certi e soprattutto comparabili e coerenti con quelli elaborati da altre istituzioni, per evitare quanto accaduto con la variante parziale del PGT di Cernusco, recentemente approvata, ove il totale dei metri quadri complessivi del Parco Est delle Cave attribuiti al comune di Cernusco secondo la convenzione risulta diverso da quello inserito nel computo della variante.

Ricordiamo infine che i PLIS costituiscono un sistema di tutela “debole”, modificabile in funzione delle scelte di pianificazione comunale in cui è possibile integrare – ma anche sottrarre – aree al perimetro del parco, come è accaduto per il corridoio ecologico del Gaggiolo.

 Interventi di questo tipo vengono presentati in comitato di gestione prima della discussione e del confronto previsto dalla normativa urbanistica per l’adozione, laddove tutti gli altri soggetti (istituzionali e non) partecipano alla valutazione in sede di osservazioni. Si tratta a nostro avviso di un’anomalia.

Questi elementi ci hanno portato ad esprimere un parere negativo sul bilancio del parco, sebbene abbiamo apprezzato l’incremento di spesa verso voci non legate alla mera gestione.

Nel complesso c’è dunque molto da fare, soprattutto riguardo alla crescita dell’identità ed alla riconoscibilità del parco, aspetti su cui saremo ancora impegnati il prossimo anno.

Infine, ma non ultima indicazione, segnaliamo il rinnovo del bando per la partecipazione al Forum consultivo di Partecipazione, l’organo cui partecipano anche le associazioni del territorio, insieme alle componenti istituzionali. La scadenza del bando è il prossimo 1 febbraio 2023 (nella home page del parco Est delle cave tutti i dettagli)

Per chi volesse conoscere con maggiore dettaglio il nostro parere lo trovate qui.

Presto e bene non vanno d’accordo

In rosso l’area prevista per il nuovo asilo nido

La vicenda del nuovo asilo nido nel plesso scolastico di via Don Milani dimostra, una volta ancora, quanto possano essere distanti le priorità e le esigenze dell’amministrazione con quelle della città.

I fatti. L’attuale asilo nido, di circa 60 posti, è una struttura datata, dal un punto di vista strutturale, energetico e funzionale. Servirebbe un drastico intervento (rifacimento completo) per riportarlo a standard più moderni, ma le risorse economiche necessarie scarseggiano, o sono dirottate su altre priorità (campo da rugby?).
Per questo, già nel febbraio 2022, l’Amministrazione partecipa ad un bando pensato per assegnare fondi PNRR a strutture per la prima infanzia. La proposta è quella di costruire un nuovo nido, leggermente più grande, e, successivamente, di abbattere quello precedente. L’esame dei progetti va per le lunghe e, inizialmente, la proposta di Cernusco è esclusa dall’assegnazione.
Solo alla fine del mese di ottobre la nostra città ottiene il finanziamento, ma ora rimangono solo due mesi per il progetto esecutivo e l’individuazione della zona dove realizzarlo. Il tutto deve essere completato entro la fine dell’anno.
Il progetto, oltre che rispettare i tempi richiesti, deve garantire spazi e standard adeguati, consentire la continuità del servizio, avere il minimo impatto ambientale (in termini di utilizzo del suolo e abbattimento di alberi). La soluzione proposta prevede di realizzare sull’attuale giardino della scuola elementare un nuovo edificio ‘incastrato’ tra la recinzione ed il campo di basket, abbattendo anche sedici alberi esistenti.

Una soluzione che però suscita i dubbi e le proteste dei genitori e dei consigli d’istituto, mai consultati in precedenza (eppure il bando era di febbraio!), secondo cui la perdita di alberi e del giardino non è nell’interesse della città.

L’amministrazione sostiene che la soluzione trovata sia la migliore, ma le alternative non sono note, né sono state divulgate: dunque c’è un problema di metodo che non va bene e perché ancora una volta, come avvenne per la nuova scuola di via Boccaccio o per il parco degli Aironi, su decisioni importanti che attengono a tutta la comunità anche le per generazioni a venire si salta il coinvolgimento delle persone e degli enti coinvolti. C’è inoltre un problema di merito che riguarda l’utilizzo di beni comuni – perché un giardino e gli alberi sono beni comuni – considerati a disposizione, senza alcuna attenzione alla funzione sociale che svolgono e della biodiversità di cui sono portatori.

La copertura economica, soprattutto quando viene da bandi nazionali od europei, è importante, ma non può mai essere un elemento che deroga al coinvolgimento degli utenti del servizio in questione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela dei beni comuni. Anzi, ci fosse da scegliere, queste ultime sono le esigenze più importanti, che vanno ricercate come massima priorità. Poi, una volta trovata la soluzione condivisa, si pensa ai finanziamenti.

Al contrario, se si antepone la finanza al parere degli utenti, della città intera, si rischia solo di creare un nuovo “mostro”, che rimarrà anche quando i debiti saranno estinti. E anche nel nostro comune non mancano gli esempi, davanti agli occhi di tutti.

Riconfermiamo quindi il nostro appoggio al Comitato Genitori del Comprensivo Rita Levi Montalcini per l’apertura di un reale e aperto confronto con l’Amministrazione, per giungere ad una soluzione condivisa che non implichi la perdita di beni comuni. Anche a rischio di perdere ‘questo’ finanziamento ed eventualmente riconsiderando completamente il piano delle Opere Pubbliche, per gestirne le priorità in base ai bisogni reali della città.

Di che suolo parliamo?

Il 5 dicembre, giornata dedicata al suolo su iniziativa delle le Nazioni Unite e la FAO per far crescere la consapevolezza sulla sua importanza per la vita umana, è stato praticamente ignorato, sebbene l’erosione di suolo libero costituisca ormai un’emergenza: l’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo e la progressiva impermeabilizzazione del territorio, collegata all’intensificazione dei fenomeni meteo estremi, determina conseguenze devastanti sulle aree più fragili.

Anche a Cernusco la giornata del suolo è passata sotto silenzio, un silenzio assordante dopo l’approvazione estiva della variante del Piano di Governo del Territorio con cui verranno costruiti sui prati di via Cevedale più di 10.000 mq di palazzi e un nuovo campo da baseball prenderà il posto del secolare campo del Gaggiolo.

Il tutto però, ci raccontano, a consumo di suolo zero, perché i campi di via Cevedale erano già considerati edificabili dal vecchio piano regolatore e il PGT non ne ha modificato la destinazione e dunque, dal punto di vista teorico, non c’è consumo di suolo. Una narrazione mistificante: la realtà è che fra qualche mese al posto dei campi verdi vedremo palazzi e al posto del prato del Gaggiolo dove cacciano gli insetti le rondini che nidificano nella vicina cascina, un campo da baseball. E nessuna compensazione potrà restituirceli.

Dal 2011, anno di approvazione del PGT, sono cambiate molte cose, soprattutto è cresciuta la consapevolezza culturale delle conseguenze che la perdita di aree verdi determina per l’ambiente e le comunità. In dieci anni e, soprattutto, nei tre anni di discussione sulla variante si potevano mettere in atto misure volte a preservare le aree verdi di Cernusco per sottrarle alla speculazione immobiliare e per evitare consumo di suolo per realizzare strutture che avrebbero potuto essere costruite su aree di minor pregio ambientale.

Sarebbe stata una scelta onerosa per il contenzioso da sostenere con gli immobiliaristi sui mancati guadagni, ma sono ormai diverse le amministrazioni coraggiose che hanno visto riconosciuta dal punta di vista giuridico la volontà di preservare le aree verdi rimaste come di interesse preminente per la comunità rispetto agli interessi privati.

Ma in gioco non ci sono solo gli interessi privati: capita che vengano sacrificate aree ancora verdi anche per strutture pubbliche. È accaduto con il polo scolastico di via Goldoni realizzato sui prati della cascina Galanta, accadrà per il già citato campo da baseball sui prati del Gaggiolo ed è in programma per il giardino della scuola primaria del plesso di via Don Milani su cui verrà costruito un nuovo nido.

Che siano strutture di pubblica utilità non cambia la sostanza: è il verde che sarà cancellato per sempre e con il verde perderemo la biodiversità che porta con sé.

Consideriamo grave la mancata valutazione delle alternative: in tutti i casi citati non sono state prese in considerazione soluzioni che prevedessero il riuso di altre aree già compromesse, di minor pregio ambientale o funzionalità sociale.

Realizzare il nuovo nido a spese del giardino della scuola primaria è l’indicatore esplicito di come vengano considerate le aree verdi e la biodiversità: significa che sono una merce a disposizione, da poter utilizzare in funzione di esigenze private e pubbliche.

Ma i beni ambientali sono beni comuni, non sono a disposizione: devono essere tutelati e, soprattutto, devono essere valutate tutte le alternative praticabili per la loro conservazione.

Il giardino della scuola di via Don Milano ha avuto il merito di rompere il silenzio sul consumo di suolo, ha fatto capire cosa significhi perdere un prato, perdere gli alberi sotto cui si gioca, reso palesi le conseguenze della perdita della funzione sociale di un bene ambientale.

Bene Comune Cernusco condivide le perplessità dei genitori del consiglio d’Istituto e del Comitato dei Genitori dell’Istituto Rita Levi Montalcini che chiedono all’amministrazione un ripensamento ed una più attenta valutazione del progetto.

L’estate (non) sta finendo

30 ottobre 2022 in Liguria

Queste calde e assolate giornate di fine ottobre ci fanno naturalmente piacere, perché si sta meglio al sole che sotto la pioggia o al freddo, perché risparmiamo energia (corrente elettrica o gas, costosissimi di questi tempi), perché rinforzare l’abbronzatura anche solo stendendosi sull’erba del parco ci fa sentire ancora in vacanza.

Sappiamo bene che tutto ciò non è normale, ma forse non ce ne preoccupiamo più di tanto.
Sbagliando, dovremmo essere invece molto preoccupati.

Le temperature medie minime e massime di questo ottobre 2022 sono di circa 3.5° C superiori alle corrispondenti medie degli ultimi 30 anni (1991-2021) e circa 5°C superiori alle media dei 30 anni precedenti (1961-1990). Naturalmente questa non è una prova diretta che il nostro pianeta si sta lentamente riscaldando, però è uno dei sintomi che qualcosa sta avvenendo, che l’equilibrio precedente si sta (velocemente) spostando. Riscaldamenti e raffreddamenti del pianeta ci sono sempre stati, ma avevano tempistiche infinitamente più lunghe, non si vedevano gli effetti confrontando 30 anni con i 30 anni precedenti, servivano 3.000, forse 10.000 anni per notare variazioni di questa entità.

Se poi prendiamo in considerazione le precipitazioni di questo mese eccezionale, ci sono state (a Cernusco) 4 giornate in cui è piovuto, con un totale di circa 15 mm di pioggia. Le medie pluviometriche di ottobre, sia negli ultimi 30 anni, sia nei 30 anni precedenti, danno un valore costante di circa 100 mm: capite che l’emergenza idrica, tanto evidente nei mesi estivi appena passati, non si è per niente conclusa, anzi, si sta aggravando sempre più e ci preannuncia qualche criticità anche per l’anno prossimo.

Non è finita.
Grazie all’anticiclone africano, che mantiene il cielo sereno e alza le temperature, si sono create in valpadana le condizioni giuste per l’accumulo degli inquinanti. Durante il mese di ottobre, si è superato ben 9 volte (di cui 8 consecutive) il limite di legge (D.Lgs 155/2010) di 50 µg/m3 per le PM10 (la norma ammette il superamento della soglia per 35 giorni all’anno), mentre le PM2.5 hanno superato la soglia dei 25 µg/m3 per almeno 10 giorni, con una media durante il mese di 24.9, pericolosamente vicina al valore massimo richiesto dalla norma (25µg/m3).

Inoltre, si tenga conto che l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha emesso nel 2021 le nuove soglie per tutti gli inquinanti. Per le PM10 e PM2.5 i nuovi valori sono particolarmente stringenti: 45 µg/m3 giornalieri e 15 come media annuale per PM10; 15 µg/m3 giornalieri e 5 come media annuale per le PM2.5. Le leggi nazionali dei singoli Paesi dovranno recepire le nuove soglie nella propria legislazione, anche gradualmente, e vedete bene quanto sarà difficile per noi avvicinarsi a quei valori.

Cosa possiamo fare? Da soli, forse ben poco. Ma certamente dobbiamo almeno assumerci la responsabilità di capire quali dei nostri comportamenti sono più dannosi e, tutti assieme, cambiarli. E soprattutto dobbiamo pretendere che ci governa, a tutti i livelli, capisca la gravità della situazione e prenda i provvedimenti opportuni. Subito.

Premiazione Concorso 2022

Brugherio – Inaugurazione Mostra Fotografica 2022

Si è tenuta ieri, alla presenza del sindaco di Brugherio Troiano, del Presidente del PLIS Est delle Cave Veneroni (oltre che sindaco di Vimodrone) e dell’assessore Comelli in rappresentanza del comune di Carugate, la premiazione dei vincitori del Concorso “La Fotografia e l’arte nel Parco Est delle Cave”.

E’ stata anche inaugurata la mostra “Chiamatemi Parco” che include le foto ed i disegni migliori partecipanti al concorso.

Sono stati premiati:

  • Daniela Donegà, vincitrice delle categorie Mondo Vegetale e Mondo Animale
  • Mauro Girardi, vincitore della categoria Acqua
  • Pietro Tarzia, vincitore della categoria Intervento dell’uomo
  • Marina Mondonico, vincitrice ex aequo della sezione Disegno
  • Donata D’Addabbo, vincitrice ex aequo della sezione Disegno

Pietro e Donata non erano presenti alla premiazione – li raggiungeremo comunque inviando loro il premio

Alla presenza di un folto pubblico, abbiamo ribadito il nostro obiettivo di incrementare la conoscenza e la fruibilità dell’intero parco, che al momento non viene ancora percepito dai cittadini come una risorsa naturale estesa e fondamentale per difendere la biodiversità e salvaguardare un habitat continuamente messo a rischio dalla continua espansione del traffico e occupazione di suolo.

Scopo del concorso fotografico e disegno, non pienamente ancora attuato da tutti, è proprio la conoscenza delle molteplici realtà e potenzialità che fanno parte di questo Parco, sia in positivo, per la presenza di ecosistemi ricchi e unici, anche se non privi di rischi, sia in negativo visto il perdurare di attività di escavazione o l’abbandono di aree potenzialmente ricche di biodiversità e adatte alla rinaturalizzazione.

Il presidente del Parco ed il sindaco di Brugherio, ringraziandoci per la nostra lodevole e utile iniziativa, hanno ribadito l’impegno a migliorare la salvaguardia dell’esistente e la volontà di incrementare sia l’area inclusa nel parco (a breve entrerà nel PLIS anche il comune di Segrate, con un importante apporto di territorio), sia la conoscenza da parte dei cittadini.

La mostra rimane aperta tutti i pomeriggi presso la biblioteca di Brugherio fino al 24 Settembre. Successivamente (nella prima settimana di Ottobre) sarà visitabile a Carugate presso il centro ATRIUM.

Tutte le foto dei partecipanti sono visibili in questa pagina del nostro sito

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