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Neo Cernuschesi: cambia il volto della città

La nostra società cambia velocemente, spesso senza che ce ne accorgiamo. Le cose sembrano immutabili e invece viviamo in un mondo in continua evoluzione. Cernusco sul Naviglio nell’immaginario collettivo è una cittadina con un peso di migranti o stranieri limitato, tutavia tale constatazione potrebbe essere solo una convinzione non basata su dati oggettivi.

Ad esempio se analizziamo i dati dei neo cernuschesi dal 15 ottobre 2014 al 31 ottobre 2015 possiamo vedere che il 20% dei neo residenti non ha nazionalità italiana: si tratta di una percentuale molto alta considerando che nello stesso periodo sono stati registrati nel nostro comune 1276 nuovi residenti, quindi circa il 3% della popolazione totale. Se andiamo a vedere la composizione di quel 20% una parte significativa è rappresentata da rumeni (4,47%), cinesi (2,98%) e ucraini (1,49%). Interessante anche osservare che circa il 30% di rumeni ed il 26% di cinesi arriva direttamente dal paese di origine.

Questi dati non ci danno un visione completa della realtà ma ci fanno capire che non è immutabile e deve essere osservata e studiata  per capire  dove andiamo e cosa dovremmo fare per prepararci al domani.

Neo Cernuschesi

*Fonte: assessorato alle Politiche Sociali e Famiglia. Ringraziamo l’assessora Silvia Ghezzi per averci messo a disposizione i dati.

Accogli un cernuschese: luci ed ombre

“Accogli un cernuschese” è giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Si tratta di un’iniziativa pensata per dare il benvenuto ai nuclei familiari trasferitisi a Cernusco nell’ultimo anno e consentire loro di incontrare le due componenti principali di una comunità: c’erano così la Giunta Comunale al completo, dal sindaco agli assessori, e soprattutto le associazioni del volontariato cittadino.

accogli un cernuschese3L’appuntamento alla Casa delle Arti era stato suddiviso in due parti anche dal punto di vista dello spazio: la presentazione delle istituzioni si è svolta nella sala, mentre le associazioni che avevano aderito all’iniziativa erano state raccolte nel foyer.

Quest’anno anche noi del comitato Bene Comune Cernusco abbiamo deciso di aderire per capire che tipo di percezione della città avessero i neocernuschesi.

I nuovi nuclei familiari trasferitisi a Cernusco nell’ultimo anno sono più di 500; a tutti l’assessorato ai servizi sociali, che è il promotore ufficiale dell’iniziativa, ha mandato una lettera d’invito a cui hanno risposto in tantissimi.

Abbiamo così conosciuto cernuschesi tornati dopo venti anni passati nell’hinterland, coppie vissute in grandi città estere un po’ stranite, ma contente della dimensione provinciale, milanesi approdati a Cernusco per la possibilità di avere un po’ di verde ed una casa più grande. Le coppie con bambini ci sono sembrate la maggioranza, seguite da quelle più giovani, poche quelle più anziane, ma sono solo impressioni dal momento che non abbiamo ricevuto i dati sul profilo anagrafico dei neoresidenti. Li avevamo richiesti all’assessora Silvia Ghezzi per poter elaborare qualche indicazione statistica, ma non ci sono mai stati inviati, nonostante li avessimo sollecitati e ce li avessero promessi*.

In ogni caso si è trattato di una formidabile occasione d’incontro, che ha consentito ai neocittadini di conoscere ambiti diversi fra loro (la sfera delle istituzioni, quella sociale) in un’unica occasione. Conoscere di persona il sindaco, gli assessori, i rappresentanti delle associazioni è possibile, ma ci vogliono tempo e condizioni, mentre con “Accogli un cernuschese” queste condizioni si combinano insieme.

accogli un cernuschese2C’è stata però anche qualche nota stonata: il foyer era troppo pieno, le associazioni – costrette a stare davanti ai tavoli di presentazioni a causa del limitatolo spazio a disposizione – per richiamare l’attenzione delle persone finivano per abbordarle, come imbonitori in una fiera. E la sensazione di trovarsi in un mercato era accentuata dal fatto che erano presenti anche alcuni esercizi commerciali. accogliuncernuschese1Inoltre in posizione centrale nel foyer era stato predisposto un vero e proprio stand dedicato al raviggiolo di Cernusco, invenzione gastronomica nata da una citazione letteraria, cui l’amministrazione ha deciso di legare la sua immagine grazie ad una campagna di cosiddetto marketing territoriale da 17.000 euro. Così i neocernuschesi sono stati accolti dalla gigantografia del raviggiolo, presentato come se fosse un prodotto tipico locale, ma che non troveranno nei ristoranti di Cernusco, né nei libri di ricette delle nonne cernuschesi dal momento che è prodotto inventato all’interno di una costosa campagna commerciale cui un chef stellato brianzolo ha dato forma.

Lo stand del raviggiolo era al centro del foyer ed era curato da Valore il comune, il progetto realizzato dalla società da Y-TECH s.r.l. in collaborazione con il Comune di Cernusco e con il supporto della Credicoop locale che lega alcuni esercizi commerciali della città ad una carta fedeltà con cui i clienti accumulano punti ed uno sconto dell’1% .

Sin dall’incontro organizzativo avevamo fatto presente che non ci sembrava opportuno che in un contesto di associazioni civiche ci fosse uno sponsor in prima fila ma, in cambio di un aperitivo e della promozione del raviggiolo, è giusto che sia così, ci ha risposto l’assessora.

A nostro avviso invece ci sono cose che non si comprano, né vanno mescolate: non si possono mettere sullo stesso piano associazioni civiche e attività commerciali, né spacciare per associazione un progetto commerciale.

Accogli un cernuschese, quindi, fra luci ed ombre. La luce delle persone che abbiamo incontrato, le ombre sull’immagine della città presentata, sospesa fra commercio e finzione.

*Aggiornamento del 10.12.2015: l’assessora Ghezzi ci ha inviato oggi i dati. Presto cercheremo di elaborarli per avere qualche informazione sul profilo anagrafico dei neocernuschesi.