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#cheariatira: il ‘botto’ finale

Siamo alla fine del 2021 e questa volta l’allarme lo lanciamo in anticipo: i botti di fine anno, oltre a spaventare in maniera innaturale i nostri amici animali, inquinano. In particolare, fanno impennare i livelli di polveri sottili nell’atmosfera, che, grazie anche alle sfavorevoli condizioni meteo di questi giorni, rimane irrespirabile e pericolosa per ore.

Pubblichiamo qui sotto il grafico che mostra i valori registrati prima e dopo la mezzanotte del 31 dicembre, che mostrano l’andamento della media oraria di PM2.5 e PM10, misurata in tempo reale dal nostro strumento a Cernusco sul Naviglio.

Il nostro strumento di misura di Polveri Sottili PMS5003

Purtroppo sul sito del comune non c’è traccia di eventuali ordinanze che vietino botti e petardi allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre: peccato, un’occasione persa dalla nostra Amministrazione per “pre-occuparsi” della qualità dell’aria che respiriamo. Molti altri comuni l’hanno fatto, in primis il comune di Milano che, nella pagina delle notizie, scrive:

Questo provvedimento, normato dal ‘Regolamento dell’aria‘ approvato dal Consiglio comunale, non vuole essere un banale divieto ai botti, ma vuole sensibilizzare la cittadinanza sui temi della sicurezza e della tutela della salute delle persone, degli animali e dell’ambiente“.
Così l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi, che prosegue:
L’esplosione di fuochi d’artificio e botti è particolarmente dannoso e rilascia diverse sostanze nocive in quantità massicce come potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo. Oltre al meteo e alle misure antismog strutturali o temporanee, anche i comportamenti individuali concorrono al miglioramento della qualità dell’aria cittadina

Evidentemente l’Amministrazione di Cernusco non ha sufficientemente a cuore la salute dei suoi cittadini, oppure le dichiarazioni di “interesse pubblico” si utilizzano solo quando “interessa davvero”.

#Cheariatiraacernusco: #sapevatelo

Prima di tutto, un augurio a tutti i nostri lettori per un felice Anno 2019, speriamo pieno di serenità, consapevolezza e partecipazione, per continuare a difendere i Beni Comuni.

Detto questo, a poche ore dalla notte di San Silvestro, volevamo mostrarvi quanto, anche i comportamenti apparentemente più innocuoi e banali, possono avere un impatto significativo e pesante sull’ambiente.
Controllando il nostro strumento rilevatore di polveri sottili, ci siamo imbattuti nei dati che pubblichiamo qui sotto:

Concentrazione di PM2.5 - 01/01/2019

Concentrazione di PM2.5 – 01/01/2019

Concentrazione di PM10 - 01/01/2019

Concentrazione di PM10 – 01/01/2019

Ci siamo subito chiesti il perchè di questi picchi di concentrazione di polveri, sia per le PM2.5 (in alto), sia per le PM10 (in basso).
Noi non abbiamo trovato spiegazione diversa dal fumo generato dai botti di fine anno, che evidentemente aveva invaso gli stati bassi dell’atmosfera (il cosiddetto PBL – Planetary Boundary Layer). L’attività “esplosiva” aveva molto probabilmente già fatto sentire i suoi effetti anche nelle ore precedenti, ma la concentrazione massima si è avuta dopo la mezzanotte, naturalmente. Lo spostamento ed il rimescolamento dell’aria nei bassi strati ha prodotto il massimo attorno alle 2 della notte, poi ridisceso a valori “consueti” nelle ore successive, comunque molto alti, come in tutto il periodo. Nella figura qui sotto una foto che mostra lo strato inquinante, di colore rossastro, in cui stiamo respirando in questi giorni (foto del 30 dicembre, ore 14)

Lo strato di inquinamento che avvolge Cernusco (30 dicembre 2018)

Lo strato di inquinamento che avvolge Cernusco (30 dicembre 2018)

Certo, l’effetto dei botti di mezzanotte dura per poco tempo, poi la circolazione dell’aria lo trasporta e lo disperde. Ma di sicuro non è un effetto trascurabile, vista anche la concomitanza di condizioni atmosferiche avverse, per quanto riguarda il ristagno degli inquinanti. Come si vede infatti dalla figura in alto, la concentrazione media di PM10 per il primo giorno dell’anno, è stata di 97 microgrammi per metro cubo (limite di legge: 50).

Perciò, non possiamo astenerci dal rivolgere un appello alla coscienza ambientale di tutti ed anche alla auspicabile capacità di indirizzare i comportamenti dei nostri concittadini più giovani e vulnerabili – i nostri figli – verso un indispensabile e responsabile rispetto dell’ambiente.

Ce la faremo? Che il 2019 ci porti un po’ di saggezza in più