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La compensazione ambientale è uno dei cardini su cui si basa l’accordo fra le amministrazioni di Carugate e Cernusco sul Naviglio per l’ampliamento del centro commerciale Carosello. Un accordo, appunto, rispetto al quale un bene comune sacrificato, sia esso il territorio, il paesaggio, i corridoi ecologi o la salute dei cittadini  viene “compensato”. E’ un esempio di urbanistica contrattata, dove gli attori in campo (proprietà del Carosello ed amministrazioni) patteggiano il presente senza preoccuparsi del futuro.

Pensiamo sia utile il riepilogo di dove abbiamo già parlato di compensazione ambientale legata al Carosello.

Carosello ed il culmine dell’ipocrisia: Sulla compensazione ambientale mediante la cessione al comune di Cernusco di aree verdi di 4 mq per ogni mq di SLP edificata abbiamo già segnalato numerose criticità: le plusvalenze fiscali delle transazioni legate alla duplice transizione dei terreni (cessione da privato ad Eurocommercial, successiva cessione a titolo gratuito al comune di Cernusco) e la discrezionalità legata all’individuazione selettiva dei terreni oggetto della transazione da parte dell’amministrazione. Soprattutto la leva economica applicata ad un bene pubblico deve essere complementare a quella regolativa ed usata come estrema ratio e  solo dopo aver definito in via preliminare gli obiettivi di consumo di suolo che si vuole perseguire. In questo modo si potrà valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile. Ma Cernusco non ha individuato tali obiettivi, il bilancio sul consumo del suolo non è noto e lo si potrà fare solo a posteriori, dopo che  degli interventi sono stati autorizzati e realizzati. – 7 FEBBRAIO 2017

Carosello: un altro giro di giostra: Si consumerà un po’ di suolo, quel pezzetto di ex cava, quell’area sfigata al margine Nord della città fuori dal tessuto urbano consolidato, lasciata colpevolmente in stato di abbandono, ma è stato previsto un rimedio: verrà “compensata” con altre aree verdi in misura quattro volte maggiore e con la trasformazione a verde di aree originariamente previsti ad edilizia sociale. Ma non si dice che la compensazione ambientale si farà per aree che andranno a produrre generose plusvalenze perché Eucommercial le dovrà acquistare e che avrebbero dovuto essere acquisite direttamente il comune di Cernusco se avesse voluto integrarle nel costituendo Parco della Martesana. –  

Carosello: dieci rilievi sull’ampliamento: 3. La compensazione ecologica (per ciascuno dei metri quadri edificati vengono ceduti al comune 4 mq di aree a servizi) dal punto di vista ambientale non dovrebbe essere utilizzata come prassi, ma solo come estrema ratio, poiché la leva economica applicata ad un bene pubblico dove essere complementare a quella regolativa. Occorre cioè che gli obiettivi di consumo di suolo siano individuati in via preliminare, in modo tale che si possa poi valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile.
Cernusco non ha individuato tali obiettivi e quindi il bilancio sul consumo del suolo si può fare solo a posteriori degli interventi autorizzati. – 23 LUGLIO 2014

#Caroselloleaks: a chi giova la compensazione ambientale – 1: la compensazione ambientale preventiva andrebbe usata con molta cautela, solo come rimedio estremo e non come strumento in sanatoria di errori o, peggio, come leva per modifiche degli strumenti urbanistici vigenti – 16 GENNAIO 2015 /

#Caroselloleaks: a chi giova la compensazione ambientale – 2: i riflessi fiscali – 25 FEBBRAIO 2015

Ricominciamo dal suolo: note a margine: Quanto all’istituto della compensazione ambientale, è importante sottolinearne gli elementi di discrezionalità che comporta se non inquadrato – prima degli interventi – all’interno di una pianificazione degli obiettivi di consumo di suolo e valutato rispetto a precisi indici ambientali. In questo caso inoltre, si verrebbe a produrre anche una significativa plusvalenza per le aree richieste per la compensazione che verrebbero acquistate da terzi (come abbiamo già sottolineato qui e qui). 25 MAGGIO 2015

Carosello: un anno dopo: Inoltre la compensazione ambientale volta ad acquisire la proprietà di aree lungo il Naviglio in modo da garantire continuità al parco della Martesana è un elemento di grande opacità per le plusvalenze che genera la cessione/acquisizione fra privati delle aree coinvolte, aggravata dalla discrezionalità con cui l’amministrazione individua queste ultime. A ciò si aggiunge il fatto che il proprietario dei terreni oggetto di compensazione ambientale è anche presidente del consorzio proprietario dei terreni ceduti all’amministrazione sui quali verrà costruito il nuovo polo scolastico. Caso perfetto di conflitto/convergenza d’interessi. – 30 LUGLIO 2015

 

#Caroselloleaks: a chi giova la compensazione ambientale – 2

bollo_vantaggi_fiscaliDopo aver visto nella prima parte perché la compensazione ambientale preventiva andrebbe usata con molta cautela, solo come rimedio estremo e non come strumento in sanatoria di errori o, peggio, come leva per modifiche degli strumenti urbanistici vigenti, in questa seconda parte analizziamo i riflessi fiscali di tali operazioni.

Prendiamo anche in questo caso come esempio il progetto di ampliamento del Carosello e la correlata compensazione ambientale. Se il progetto fosse approvato, sulla base dei dati sinora disponibili, ci sarebbero due distinte transazioni:

  • cessione di un terreno agricolo di mq 36.000 da un soggetto privato ad Eurocommercial per un prezzo di € 1.949.760;
  • cessione gratuita dello stesso terreno da parte di Eurocommercial al comune di Cernusco sul Naviglio.

Sulla prima transazione grava un imposta di registro pari al 12% del valore del terreno quindi un imposta pari ad € 233.971, inoltre il proprietario del terreno dovrebbe pagare le imposte sulla plusvalenza conseguita (€ 1.726.200). Tuttavia la Legge di Stabilità 2015[1] permette la rivalutazione dei terreni agricoli riducendo  il carico fiscale delle cessioni attraverso un’imposta sostitutiva[2] pari all’otto per cento delle plusvalenze. Quindi, alla luce della norma, il proprietario del terreno dovrebbe versare un’imposta sostitutiva di € 138.096 (si noti che se la rivalutazione fosse stata fatta nel corso del 2014 l’aliquota applicata sarebbe stata del 4% e quindi l’imposta sostitutiva ancora più vantaggiosa pari ad € 69.048).

Tramite la seconda transazione[3] invece Eurocommercial conseguirebbe una perdita fiscale pari ad € 1.949.760 ed un conseguente credito d’imposta di € 536.184 (aliquota IRES 27,5%).

Pertanto le due operazioni combinate verrebbero a creare una situazione di questo tipo:

Imposta di registro + € 233.971
Imposta sostitutiva + € 138.096
Credito d’imposta – € 536.184
Totale[4] – € 164.117

Quindi come si può osservare l’operazione nel complesso crea una distorsione tale da rendere fiscalmente vantaggiose le due transazioni indipendentemente dal valore reale dei beni.  Il rischio in situazioni come queste è che i soggetti privati coinvolti, al fine di approfittare dei vantaggi fiscali che si vengono a creare, possano ulteriormente modificare i prezzi di acquisto e di vendita in modo amplificare gli effetti distorsivi della compensazione ambientale.

[1] Legge n. 190/2014 pubblicata in G.U. del 29 dicembre 2014
[2] Possono costituire oggetto di rivalutazione il valore delle partecipazioni e dei terreni detenuti alla data del 1° gennaio 2015, non in regime d’impresa, da parte di persone fisiche, società semplici e associazioni professionali, nonché da enti non commerciali.
[3]  Le cessioni gratuite di aree ai Comuni, a scomputo dei contributi di urbanizzazione o in esecuzione di convenzioni di lottizzazione, scontano l’imposta fissa di registro ai sensi della Risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 68/E del 3.7.2014
[4] Se il proprietario del terreno si fosse avvalso della rivalutazione nel 2014 o in precedenza il vantaggio fiscale sarebbe stato pari a 233.000 euro

Caroselloleaks: quei terreni fra plusvalore e discrezionalità

Il nostro post sul plusvalore dei terreni oggetto di compensazione ambientale è il tema centrale dell’intervista rilasciata dal comitato Bene Comune Cernusco a Metropolis in distribuzione da oggi. Ne riportiamo di seguito il  testo.

Caroselloleaks: se scelto come compensazione, ecco come un terreno può valere 9 volte di più

Il Comitato Cernusco Bene Comune attacca: “Così è venuto meno il ruolo di controllo della minoranza

parcodelgiaironi_2Partiamo dall’inizio: il Piano di Governo del Territorio adottato dal Comune di Cernusco nel 2011 ha introdotto – per la prima volta in Lombardia – la “Compensazione Ambientale Preventiva”: per costruire su aree ancora libere occorre reperire e cedere al Comune aree verdi nella misura di 4 mq per ogni mq di superficie edificata mentre, per interventi di riqualificazione urbanistica senza con-sumo di nuovo suolo, le aree verdi da cedere al Comune sono di 2 mq per ogni mq di edificato. Su tali aree è prevista la destinazione a verde pubblico attrezzato o a rafforzamento della naturalità ed è il Piano delle Regole che definisce i terreni passibili di compensazione.

Compensare sempre…
La Compensazione Ambientale Preventiva è quindi un indennizzo, usato come rimedio al consumo di suolo prodotto dai nuovi insediamenti. Il comitato Bene Comune Cernusco ha segnalato come insieme alle ricadute ambientali si produca una distorsione dei prezzi dei terreni agricoli in compensazione, ne ha valutato l’entità dell’incremento di valore e se que­sto comporti un vantag­gio alla collettività.

Di tutto questo e di altro ancora abbiamo parlato con una dei due porta­voce del Comitato Cernu­sco Bene Comune, Jas­mine La Morgia, e con uno dei suoi componenti, Francesco Spurio, par­tendo in primis dall’affaire Carosello, progetto con­tro cui il Comitato ha espresso sin dall’inizio ri­lievi contrari.

Il terreno magico
Segnalano, infatti, nel loro blog che per compen­sare i 9.000 mq di negozi costruiti sulla parte di Parco degli Aironi che verrà venduta al privato dovranno essere ceduti al Comune 36.000 mq di aree verdi, individuate in via non ufficiale fra Cer­nusco e Ronco lungo l’asse del Naviglio e defi­niti dall’Amministrazione “fra i più interessanti e strategici”. Hanno così valutato che il terreno og­getto di potenziale com­pensazione nel 2014 avrebbe avuto un valore di € 223.560, se per ipo­tesi non fosse stato indi­viduato dal Piano delle Regole come “potenzial­mente compensabile”.

Il comitato però segnala che dai documenti pre­sentati alla Commissione Attività Produttive e Oc­cupazione del Consiglio Regionale (audizione del 16 dicembre) dalla Euro­commercial è riportato un importo di € 6.500.000 per acquistare 120.000 mq di aree verdi neces­sarie alla compensazione ambientale, da cui si ri­cava un prezzo al mq di € 54,16. “Nel caso del terreno oggetto del nostro esempio, il prezzo così determinato porta ad un valore complessivo pari ad € 1.949.760. Quin­di si può affermare che il valore del terreno in esa­me è passato da € 223.560 ad €1.949.760 generando una plusva­lenza di € 1.726.200”.

“In sostanza, un privato beneficia di una sostan­ziosa plusvalenza a se­guito di una scelta di un ente pubblico che agisce a nome della collettività. Inoltre il proprietario del terreno in compensa­zione si troverà a contrat­tare in una posizione di forza rispetto all’opera­tore economico che do­vrà acquistare quel ter­reno per poter realizzare il progetto per il quale è richiesta la compensa­zione. Quindi – conclude La Morgia – è del tutto di­scutibile obiettare che di tale plusvalenza non si debba preoccupare l’en­te pubblico, dal momento che è da una sua scelta discrezionale che essa si genera. Proprio per que­sta forte discrezionalità – che presta il fianco ad accuse e polemiche – la compensazione ambien­tale preventiva andrebbe usata con molta cautela, non come leva per modi­fiche degli strumenti ur­banistici vigenti”.

Anche perché il nodo si aggroviglia quando si va a verificare chi sia il pro­prietario del terreno: “Qui entra in scena la discre­zionalità di cui le parlavo, perché il proprietario è un consigliere comunale di minoranza, il cui partito si è astenuto durante la vo­tazione. Esempio eviden­te che è venuto meno il ruolo di controllo che la minoranza dovrebbe svol­gere all’interno delle isti­tuzioni.” – chiosa Jasmine La Morgia.

svincolosparitoLo svincolo sparito
Sugli ultimi sviluppi dello scorso dicembre, che han­no visto la commissione Attività Produttive della Regione bocciare l’am­pliamento del Carosello, il Comitato non canta vitto­ria. “Sono due binari di­versi – spiega Francesco Spurio -, quello è stato un atto politico, ma l’iter dell’Accordo di Program­ma è un atto amministra­tivo e potrebbe andare avanti comunque. Va detto poi che il progetto presentato il 16 dicembre in Regione era differente da quello approvato dai consigli comunali di Ca­rugate e Cernusco e che quindi i consiglieri comu­nali che hanno votato a favore o si sono astenuti potrebbero chiedere di ri­valutare la proposta. Il fatto che non figuri più lo svincolo, previsto nel pro­getto originale, fa una dif­ferenza enorme: le 1.000 auto l’ora che vi sareb­bero dovute transitare an­drebbero invece a gra­vare sulla rotonda nella quale già transitano 50.000 veicoli al giorno. Insomma, se avessero la volontà politica di farlo, i consiglieri potreb­bero chiedere l’an­nullamento in autotu­tela dell’atto di indi­rizzo di luglio”.

I due membri del Co­mitato tornano poi sul nocciolo della que­stione: “Siamo contrari all’ampliamento del Caro­sello perché si utilizza un bene comune – il Parco – per una transazione mer­cantile, non a favore della collettività, ma di un pri­vato. Un parco, anche se non è fruito dal cittadino, possiede importanti va­lenze ecologiche di bar­riera verde e funzioni ambientali di cuscinetto alla conurbazione, evi­denziate anche dal PGT”.

Scambio alla pari?
“Andiamo a scambiare un bosco evoluto per un prato e ce lo dipingono come un guadagno per la collettività – attacca Spurio -. E non è vero che i 36.000 mq di verde diventeranno un bene comune, perché anche i 5.000 mq del Parco degli Aironi sono vincolati, ma potrebbero essere ven­duti. E, se tra vent’anni un privato offrisse 100.000 mq di verde per costruire su quei 36.000 mq, sa­remmo punto e a capo. La compensazione am­bientale è il frutto per­verso dell’urbanistica contrattata”.

Un altro tasto dolente è la partecipazione: “Su ‘Fu­tura’ Mariangela Mariani ha richiamato la respon­sabilità di governare. Be­ne: e i cittadini non sono responsabili? Perché non coinvolgerli in un per­corso di confronto dal momento che tutto il civi­smo organizzato (il no­stro comitato, Acli, Wwf, Legambiente) è contra­rio? Ma l’Amministrazione non ha dimostrato reale interesse, visto che ha confezionato un solo in­contro pubblico e con pochissimo tempo dedi­cato al confronto con gli interlocutori. Se passerà questo progetto – conclu­dono dal Comitato – dopo aver desertificato il cen­tro di Carugate, si deser­tificherà anche Cernu­sco. L’Amministrazione dice che i negozi sono aumentati nonostante il Carosello: una tesi da ve­rificare dal momento che va valutata la variazione delle tipologie degli eser­cizi commerciali: aumen­tano esercenti cinesi e bar, mentre gli alimentari continuano a chiudere inesorabilmente”.

Angelo Frigerio

#Caroselloleaks: a chi giova la compensazione ambientale – 1

Il Piano di Governo del Territorio adottato dal Comune di Cernusco sul Naviglio nel maggio 2011 ha introdotto – per la prima volta in Lombardia – la “Compensazione Ambientale Preventiva”[1]. Il Piano delle Regole del PGT adottato dal Comune prevede che per ogni intervento edilizio siano attuate forme di compensazione ambientale preventiva: nel caso l’edificazione riguardi aree ancora libere, l’operatore dovrà reperire e cedere al Comune aree verdi nella misura di 4 mq per ogni mq di superficie edificata mentre, per interventi di riqualificazione urbanistica senza consumo di nuovo suolo, le aree verdi da cedere al Comune saranno di 2 mq per ogni mq di edificato. Tali aree saranno destinate dal Comune a parco pubblico attrezzato (aree gioco, percorsi ciclabili, etc.) o a rafforzamento della naturalità (forestazione e agricoltura urbana, ripristino di siepi, filari, elementi caratteristici del paesaggio naturale lombardo).

Lo stesso Piano delle Regole[2] ha individuato le aree che possono essere oggetto di compensazione che sono rappresentate nella seguente figura:

PGT_legenda PGT

La Compensazione Ambientale Preventiva viene utilizzata come una specie di rimedio al consumo di suolo prodotto dai nuovi insediamenti residenziali e commerciali che, in questo modo, vengono sì autorizzati, ma per i quali viene prevista una contropartita.
La questione è se la compensazione ambientale produca comunque effetti positivi indipendentemente dalla modalità applicative oppure è necessario che sia applicata in modo coerente con lo scopo che si prefigge (ridurre l’impatto ambientale) altrimenti gli effetti negativi potrebbero essere anche superiori ai benefici attesi
In generale si può osservare che la Compensazione Ambientale Preventiva comporta una distorsione dei prezzi dei terreni agricoli individuati come idonei per la compensazione. Difatti l’individuazione dei terreni idonei per la Compensazione Ambientale, operata nel Piano delle Regole di Cernusco, ha moltiplicato il valore di quei terreni. Bisogna chiedersi pertanto quale sia l’incremento di valore di tali terreni e se tale aumento porta un vantaggio alla collettività.
Per rispondere a questi quesiti prendiamo ad esempio il progetto di ampliamento del Carosello e la correlata compensazione ambientale :

“Quanto alla compensazione ambientale preventiva inserita nel nostro PGT (4 metri quadrati di verde per ogni metro quadrato di superficie costruita) voglio evidenziare si tratta di una regola straordinariamente innovativa, una regola stringente ed onerosa per gli operatori e vantaggiosa per il Comune. Se la trattativa per l’Accordo di Programma troverà il consenso fra le parti e la Regione, il nostro Comune metterà a disposizione una esigua parte del Parco degli Aironi per l’edificazione di una parte dell’ampliamento del Carosello: si tratta certamente di un sacrificio. Nell’atto di indirizzo abbiamo però inserito l’obbligo della compensazione ambientale preventiva: per realizzare circa 9.000 metri quadrati di nuove superfici commerciali dovranno essere ceduti al Comune 36.000 metri quadrati di aree verdi. Dove? Il PGT ha ben identificato gli ambiti verdi che sono di interesse del Comune; sicuramente gli spazi ricompresi fra Cernusco e Ronco, lungo la via Cavour e che costeggiano il Naviglio, sono fra i più interessanti e strategici”

Al fine di analizzare il tema solo da un punto di vista economico, si deve innanzitutto definire il valore dei terreni oggetto della potenziale compensazione. A tale scopo si può utilizzare l’Annuario Statistico della Lombardia che riporta i valori dei terreni agricoli con cadenza annuale. A titolo di esempio i valori del 2012 e del 2014 vengono riportati nelle seguenti tabelle[3]:

Schermata 2015-01-16 alle 12.32.23

 

Schermata 2015-01-16 alle 12.32.45

Come si evince dai dati il terreno oggetto di potenziale compensazione nel 2011 aveva un valore pari ad € 205.200 (mq 36.000 x €5,70). Se per ipotesi il terreno in questione non fosse stato individuato dal Piano delle Regole come “potenzialmente compensabile”, nel 2014 il valore del terreno sarebbe stato di € 223.560.

Al fine di determinare la variazione del valore del terreno in seguito al Piano delle Regole si può prendere a riferimento il prezzo che la proprietà del centro commerciale il Carosello sarebbe disponibile a pagare per acquistarlo: nei documenti presentati alla Commissione Attività produttive e Occupazione del Consiglio regionale della Lombardia (audizione del 16 dicembre) è stato riportato che per l’acquisto di aree verdi a compensazione ambientale per la successiva cessione gratuita ai comuni viene stimato un costo pari ad € 6.500.000 per una superficie di 120.000 mq. Da qui è facilmente determinabile un prezzo al mq di € 54,16. Nel caso del terreno oggetto del nostro esempio il prezzo cosi determinato porta ad un valore complessivo del terreno pari ad € 1.949.760.

Quindi dai dati appena rappresentati si può ragionevolmente affermare che il valore del terreno in esame è passato da €223.560 ad €1.949.760 generando una plusvalenza pari ad € 1.726.200.

Appurato di quanto è aumentato il valore del terreno resta da determinare chi beneficia di questa maggiore ricchezza in seguito ad una scelta di effettuata da un ente pubblico a nome della collettività.

E’ chiaro che, per come è strutturata la Compensazione Ambientale Preventiva del comune di Cernusco, il beneficio “ricadrà” esclusivamente sul privato che possedeva il terreno nel 2011 (anno di approvazione del PGT) fino a quel momento del valore di € 223.560 e che successivamente si troverà lo stesso terreno, ma con un valore di € 1.949.760.

Inoltre il proprietario del terreno individuato come compensazione si troverà a contrattare in una posizione di forza rispetto all’operatore economico che “dovrà” acquistare quel terreno per poter realizzare il progetto per la quale è richiesta la compensazione.

E’ quindi l’Amministrazione in questa operazione che finisce per generare una plusvalenza notevole a beneficio di un singolo soggetto privato. Ed è del tutto discutibile obiettare che di tale plusvalenza non si debba preoccupare l’ente pubblico, dal momento che è proprio da una sua scelta – discrezionale – che si genera. La compensazione ambientale preventiva, come tutte le forme risarcitorie, ha quindi in sé elementi di carattere discrezionale che possono finire per avere implicazioni diverse e non coerenti con lo scopo di riduzione dell’impatto ambientale che si voleva ottenere. E gli elementi di discrezionalità prestano il fianco ad accuse di favoritismo.

Per questo la compensazione ambientale preventiva andrebbe usata con molta cautela e solo come rimedio estremo, non come strumento in sanatoria di errori o, peggio, come leva per modifiche degli strumenti urbanistici vigenti.

(fine parte prima)

[1]http://www.eugeniocomincini.it/2013/premio-buona-politica-il-mio-discorso-al-consiglio-regionale-lombardo/
[2]Tabella estratta a pag. 13 del Piano delle Regole – parte seconda http://geoportale.comune.cernuscosulnaviglio.mi.it/sites/default/files/PGT_Piano_dei_Servizi_Parte2.pdf
[3] http://www.asr-lombardia.it/ASR/lombardia-e-province/agricoltura/produzione-agricola-zootecnia-e-risultati-economici/tavole/1095/2012/