Rifiuti – lettera aperta al Sindaco

Gentile Sindaco Ermanno Zacchetti

è da tempo che pensavo di scriverLe per sottoporre alla Sua attenzione alcune osservazioni che nascono dalla considerazione che il sindaco, nell’assumere la carica di primo cittadino, diventa il sindaco di tutti e, se non ricordo male, è stata anche la sua promessa.

Il cosiddetto Sindaco di tutti dovrebbe essere responsabile del benessere di tutti i suoi concittadini:

TUTTI……………. e non soltanto della parte che l’ha votato.

TUTTI……………. e non soltanto di ciclisti e sportivi, ai quali Lei dedica tanto tempo, tante attenzioni e per i quali viene speso molto denaro che però arriva da TUTTI I CITTADINI, anche di quelli anziani dei quali Lei e la Sua Amministrazione sembrate esservi dimenticati.

Cittadini che spesso sono messi in difficoltà proprio dalle disposizioni imposte dalla gestione del servizio di igiene urbana approvato dall’amministrazione.

La invito dunque, a riflettere su come dovrebbe intervenire il SINDACO DI TUTTI, modificando finalmente il regolamento sull’Equo Sacco, almeno nelle sue parti più inadeguate tenendo conto che:

  • la popolazione di Cernusco è composta in gran parte da:
  • persone anziane,
  • persone che non guidano 
  • persone che non vanno in bicicletta,
  • che non hanno nessuno che le aiuti e che le porti in discarica a buttare ciò che CEM non raccoglie porta a porta.

Il sistema di raccolta della spazzatura, adottato per Cernusco nel 2016 e mai sinora modificato o ripensato, è palesemente iniquo perché non tiene in nessun conto le categorie che le ho ricordato che vengono così discriminate e messe in difficoltà, sebbene paghino anche loro le imposte sui rifiuti. Avrebbero perciò diritto, come tutti, di affidare i rifiuti al servizio di igiene urbana nel rispetto delle regole. Ma non sempre questo è possibile, specie per alcune tipologie di rifiuti e chi non può si arrangia, dal momento che le disposizioni del regolamento di igiene urbana non sono sempre compatibili con tutte le categorie di cittadini.

Le faccio un esempio che mi auguro chiarisca il concetto: 

– se un’Amministrazione stabilisse che il pattume vada riportato in cima al monte Bianco, è ovvio che non lo farà nessuno.

– se tali disposizioni non venissero osservate, la colpa non potrebbe essere attribuita al cittadino oggettivamente impossibilitato, ma al cattivo decisore ed estensore delle regole.

Per chi, come me, non guida, non va in bici, non ha nessuno che la possa accompagnare, la piattaforma ecologica CEM è come il Monte Bianco.

È vero che ci sono i cittadini disordinati per vocazione o per calcolo, ma non si possono penalizzare tutti per colpa di costoro.

Dunque:

è l’Amministratore che deve predisporre regole per migliorare la qualità della vita ed utili alla nostra comunità, accompagnate da un sistema di controlli e sanzioni per chi non le rispetta.

Ma l’amministrazione fa l’esatto contrario.

Alcuni esempi:

  • Tra i tanti articoli che dovrebbero essere riportati in discarica c’è per esempio l’olio usato domestico, presente in tutte le nostre cucine, ma che è uno dei peggiori inquinanti, come ci è stato ampiamente spiegato e che va portato nell’apposto contenitore della piattaforma ecologica.

Ma Lei sa, Sindaco, come fanno le persone che non possono andare in discarica a buttare questo olio? Io, che parlo con i miei vicini e concittadini, non con i suoi interlocutori privilegiati, so che in moltissimi casi finisce nel W.C. o nel lavandino.

  • L’elenco dei materiali difficili da smaltire è lungo, segnalo solo la bulloneria, le cartucce della stampante, i piccoli elettrodomestici rotti ed i materiali elettrici.

Le disposizioni amministrative finiscono così per produrre comportamenti scorretti, invece che favorire buone pratiche rispettose dell’ambiente.

Insieme ai problemi, vorrei esporle anche delle possibili soluzioni:

  • accordi con negozi e supermercati, come già avviene per la raccolta delle pile esauste, che mettano a disposizione contenitori dedicati come accade in tante altre città;
  • dei punti di ritiro (come già fatto con quelli dedicati alla raccolta degli abiti  usati) posti in vari punti del paese (ottima sarebbe la piazza del mercato).

Queste proposte, che sarebbero davvero semplici da mettere in atto, erano state avanzate sin dal 2016, ma non sono mai state realizzate. Perché? Forse è un problema di costi che dovrebbero sostenere gli esercizi commerciali?  A questo riguardo l’amministrazione potrebbe pensare a tariffe agevolate o pubblicità dedicate per quei negozi che si prestassero alla raccolta dei rifiuti da eliminare (compatibile con la tipologia dei prodotti da loro venduti).

A Voi decisori compete trovare le soluzioni più idonee.

Le ho scritto questa mia lettera aperta, perché forse – a breve – verrà ridiscusso il contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti e penso che questi problemi riguardino tutta la nostra comunità. Spero perciò che Lei voglia accettare questi consigli da una semplice cittadina di Cernusco e dare una risposta che esponga soluzioni che rendano il servizio migliore per tutti.

Poiché vorrei avere anche un riscontro diretto e personale a questa mia lettera aperta, ma non attraverso i social che non frequento, le riporto anche la mia mail.

La ringrazio per l’attenzione.

                                                         Elena Maria Chiara Sirtori

la piattaforma ecologica di Cernusco: difficile da raggiungere per chi non ha mezzi di trasporto

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2 commenti

  1. Daniele Cassamagnaghi

    Nel consiglio comunale del 4aprile ho ribadito più volte che il servizio di CEMM è pessimo e palesemente insufficiente. Il sindaco non ha come sua consuetudine risposto. Daniele Cassamagnaghi

  2. Mauro Luigi

    Sarebbe utile una postazione mobile al mercato dove poter conferire piccoli raee e oli di frittura, come fa AMSA a Pioltello una volta al mese