Autore: Bene Comune Cernusco (Pagina 3 di 21)

Video conferenza con Pietro Maroè – 31 marzo 2022

A colloquio con Pietro Maroè, giovane argonauta che con passione studia e cura gli alberi, con un grande sogno, salvare il modo.

C’è ancora speranza per questo mondo. Dicono che sia sempre l’ultima a morire. Il cambiamento parte da ciascuno di noi, dalle scelte di ognuno di noi.

La vita è un’evoluzione continua e inarrestabile, un perpetuo adattamento, da quando veniamo al mondo a quando lo lasciamo. E la strada nel mezzo stabilisce chi sei.

Pietro Maroè ci racconta come ci sia bisogno di una nuova forma di società, che ci permetta di non estinguerci con le nostre stesse mani, dove gli alberi costituiscono un modello da seguire, un esempio di comunità organizzata dove le risorse vengono utilizzate in modo parsimonioso, senza che nulla vada buttato.

Dunque non sono affatto elementi dell’arredo urbano come spesso vengono considerati. Da qui la nostra provocazione del titolo.

Un’occasione da non perdere: giovedì 31 marzo – ore 21

di seguito le credenziali per la videoconferenza sulla piattaforma Zoom.

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L’azzurro infinito degli alberi: colloquio con Pietro Maroè

… Ma d’altronde, a chi può interessare che l’Italia è prima in Europa per flora autoctona?

E’ la domanda che Pietro Maroè pone nel suo ultimo libro “L’azzurro infinito degli alberi” ed è una domanda senza risposta o, meglio, con una desolante risposta.

Eppure l’Italia, con ben 8.195 tra specie e sottospecie, di cui 1.708 endemiche, ovvero esclusive del territorio italiano, è al primo posto in Europa per la biodiversità della flora autoctona, dunque un elemento che dovrebbe renderci più consapevoli della necessità di attenzione nei confronti dell’ambiente che ci circonda.

Di questo e molto altro parleremo con Pietro Maroè giovedì 31 marzo alle 21 in videoconferenza (a breve invieremo il link).

Il Gelso d’oro al nostro Sergio

Sergio Pozzi

In questi giorni così bui, è arrivata una piccola bella notizia: il comune di Cernusco ha conferito il Gelso d’Oro, la massima onorificenza cittadina, al nostro caro Sergio, socio e colonna della nostra associazione.

Siamo onorati che Sergio condivida con noi e metta a disposizione il suo grande lavoro di ricerca e documentazione attenta sulla nostra città.

Riportiamo un suo breve profilo, così tutti possono conoscerlo.

Sergio Pozzi è nato a Cernusco sul Naviglio il 3 gennaio 1945 e ha sempre svolto un ruolo attivo nella comunità cittadina. E’ fra gli educatori di riferimento dell’oratorio alla fine degli anni 60, ambito formativo che costituisce elemento identitario di un’intera generazione e che la sua passione documentaristica ci ha restituito in una testimonianza costituita dalle lettere dei protagonisti dell’oratorio insieme a numerose foto e stralci di testate locali di quel periodo raccolti con pazienza ed amore nel libro “Figli di nessuno”, pubblicato nel novembre scorso. 

Ha esercitato la sua attività al servizio della Pubblica Amministrazione e della comunità attraverso il suo significativo impegno volto alla ricerca documentale delle vicende urbane ed umane. Queste ultime in particolare le ha raccontate in pubblicazioni dedicate alle attività svolte dai sacerdoti cernuschesi impegnati in missioni in Brasile e Bangladesh. Mentre la denuncia civile è l’altra faccia della sua azione dedicata a documentare l’evoluzione della città, di cui costituisce preziosa memoria storica.

la motivazione del Gelso d’Oro:

Per il suo contributo di testimone attento alle vicende della nostra città ed in particolare della lunga storia degli oratori di Cernusco sul Naviglio, conservate in modo impeccabile attraverso un archivio di materiale iconografico e documentale pluridecennale che costituisce un pilastro della memoria storica della nostra comunità, unito ad un impegno civile costantemente teso alla difesa dei beni comuni.

La cerimonia di premiazione si svolgerà giovedì 17 marzo alle 21 presso la casa delle Arti.

Caro Sergio, Bene Comune Cernusco è felice ed onorato di poter contare sempre sul tuo continuo impegno civico. Grazie!

#viaggiofraglialberi: incontro con Pietro Maroè

Il rapporto fra gli alberi e la città è complicato: sono parte dell’identità stessa e della storia di molti quartieri, ma nello stesso tempo è proprio la loro manutenzione e conservazione che costituisce una sfida fra le esigenze delle piante e quelle dei cittadini che spesso dimenticano, fra foglie cadute e radici sporgenti, il ruolo essenziale degli alberi.

Ne parliamo giovedì 31 marzo alle 21,00 con Pietro Maroè, giovane arbonauta che ha deciso di studiare, misurare e soprattutto curare gli alberi.

A breve il link per il collegamento in video conferenza

Per gli alberi il tempo è un concetto relativo. Praticamente non muoiono se non per cause esterne e, anche in quel caso, sono talmente ben organizzati che non muoiono con facilità. Il tempo passa in secondo piano.

L’albero, semplicemente, aspetta.

Aspetta il momento giusto per germinare, per fare le foglie, per fiorire. Poi aspetta il momento giusto per fare i frutti e lasciarli cadere, così come per le foglie, come se anche quella che è la sua principale fonte di sostentamento fosse comunque qualcosa di effimero.

Forse anche noi dovremmo prendere esempio da questi custodi dell’azzurro del cielo.

anticipazione da “L’azzurro infinito degli alberi” di Pietro Maroè

#occhiapertielezioni: incontri e confronti

Le elezioni, scrive Amartya Sen, possono essere drammaticamente inadeguate a rendere la complessità della democrazia. Sono però lo strumento più utilizzato nei sistemi democratici per la scelta della rappresentanza e dunque costituiscono un elemento importante cui far riferimento, perché chi si candida a governare deve fare ai suoi elettori proposte utili ad ottenere consenso.

Per questa ragione Bene Comune Cernusco in vista delle prossime elezioni comunali ha intrapreso una serie di colloqui-confronti con le componenti politiche in campo per le amministrative centrati sulle problematiche ambientali.

Alcuni incontri sono già stati realizzati, altri sono in programma nei prossimi giorni. Cercheremo di avere un quadro completo su ambiente, territorio e società e, appena possibile, vi aggiorneremo.

Intanto potete seguirci sulla pagina Fb Cernusco: territorio, ambiente e società

Undicesimo: non provocare – Verdi visioni o verdi provocazioni?

CLIMA E URBANIZZAZIONE NELLA CITTA’ DEL FUTURO è il tema guida in cui si articolano due approfondimenti organizzati dalla commissione biblioteca del comune di Cernusco in collaborazione con LAND, un prestigioso studio di architettura del paesaggio. Il primo si è svolto giovedì 24 febbraio ed aveva come tema “La transizione verde di Milano nella decade della sostenibilità: dai giochi olimpici invernali del 2026 ai grandi progetti di rigenerazione urbana”.

Al breve saluto dell’Assessore Luciana Gomez è seguita una lunga introduzione a cura di Carla Daturi, vice presidente della Commissione Biblioteca, che ha raccontato la storia di LAND, descrivendone i principi e valori a cui si ispira, il ruolo e il contributo del suo fondatore Andrea Kipar, con nutrito corredo di citazioni agiografiche. La parola è poi passata a Francesca Villa, Project Manager dello studio, che ha illustrato nuovamente e largamente i principi alla base del loro approccio, per poi fare una carrellata di progetti realizzati o in via di realizzazione nella Città Metropolitana di Milano (fra questi Porta Nuova e Bicocca a Milano).

Non serve riportare qui quanto esposto durante l’incontro: per averne un’idea potete semplicemente consultare il loro sito web, perché di comunicazione istituzionale si è fondamentalmente trattato*. 

Di fatto abbiamo assistito a uno spot promozionale di più di un’ora, ove le relazioni fra il clima e l’urbanizzazione non sono state analizzate e la transizione verde dai giochi olimpici invernali del 2026 ai grandi progetti di rigenerazione urbana è declinata come verniciatura di verde ai grandi progetti immobiliari realizzati ed in fase di realizzazione a Milano.

Non c’era un moderatore terzo e neutrale che potesse portare all’attenzione anche eventuali criticità, non c’era un tecnico che potesse esprimere valutazioni oggettive sui progetti o proporre modelli alternativi, nessun intervento di stimolo al dibattito da parte di esponenti della nostra amministrazione. 

Un incontro monorelatore, un palcoscenico allestito dall’amministrazione per un privato che ha potuto parlare per più di un’ora senza alcuna possibilità di contraddittorio su un tema oggettivamente delicatissimo, in cui interesse pubblico e privato sono il più delle volte in netto contrasto. 

Tant’è che alla domanda: “Lo studio LAND ha firmato anche la parte paesaggistica del progetto dell’ampliamento del centro commerciale Carosello, che di sostenibile a nostro parere ha ben poco: su questo che cosa ci può dire?” la risposta è stata: “Non rispondo perché ritengo la sua domanda una provocazione”. E qui, possiamo dire, il re è rimasto se non nudo in mutande… 

Perché, al contrario, la provocazione nei confronti della comunità di Cernusco è stata chiamare a raccontare la rigenerazione urbana chi ha collaborato al progetto di espansione del centro commerciale Carosello che, ricordiamo, sarebbe stato realizzato a spese del parco degli Aironi e che è stato accantonato proprio grazie alla tenace opposizione di cittadini ed associazioni che hanno messo in luce l’insostenibilità dell’intervento.

il progetto del carosello con il tetto verde e la pista ciclabile sopraelevata
da RELAZIONE DESCRITTIVA GENERALE – AdP Carosello – Eurocommercial Properties

E’ evidente che incontri così strutturati non possono portare valore aggiunto alla riflessione pubblica sui temi della tutela del territorio e dello sviluppo sostenibile di Cernusco sul Naviglio.

Lo studio LAND fa il suo lavoro, risponde alla committenza, ma l’amministrazione pubblica deve tutelare gli interessi generali, non quelli privati. 

In un’epoca di mistificazione in cui perfino i menù di McDonald sono presentati senza remore come bilanciati o in cui le oil company si proclamano paladine della transizione ecologica, è necessario prestare estrema attenzione a contenuti e messaggi che ci vengono proposti ed è un segnale grave se un’amministrazione pubblica non coglie tali contraddizioni o, peggio, se ne fa partecipe, lasciando così spazio agli interrogativi sul perché lo abbia fatto. 

Il prossimo incontro sarà  giovedì 3 marzo (Città di piccole dimensioni dell’area metropolitana: le infrastrutture verdi blu come risposta al cambiamento climatico).

Alla prossima puntata

verdi visioni metropolitane

*la registrazione della sola relazione di F. Villa è disponibile sul canale you tube della biblioteca https://youtu.be/XZj8sC-VCvY

#occhiapertielezionicomunali: la raccolta differenziata

Il 5 febbraio di venticinque anni fa entrava in vigore il decreto Ronchi sulla raccolta differenziata che, sulla scia delle direttive europee in materia di rifiuti, sanciva un passaggio culturale importante: dallo smaltimento dei rifiuti si passa al loro recupero e circolarità. Così a partire dal 1997 la raccolta differenziata diventa l’elemento cardine della gestione dei rifiuti che viene progressivamente adottata in tutti i comuni italiani, con formule e modalità via via più articolate.

Anche Cernusco subisce la stessa evoluzione: dopo l’emergenza lombarda del 1995, si passa dalle isole ecologiche ai margini delle strade alla raccolta porta a porta, sino al maggio del 2016 in cui viene introdotto come innovazione della raccolta differenziata l’ecuosacco, un sacco rosa dotato di identificativo numerico in cui conferire i rifiuti indifferenziati. Lo scopo è infatti quello di aumentare le quantità di rifiuti selezionati dai cittadini in modo che nel sacco rosa finisca solo ciò che non si può differenziare. I sacchi rosa sono infatti forniti in numero limitato in funzione dei componenti familiari, anche se la presenza di bambini ed anziani dà diritto ad una piccola quota integrativa di sacchi necessari per lo smaltimento dei pannolini. Chi dunque non ha comportamenti attenti e butta tutto insieme, una volta esauriti i sacchi a disposizione, deve acquistarne altri, inoltre il codice identificativo sul sacco porterebbe a risalire all’utenza in caso di rifiuti non conformi.

Con questa innovazione, secondo quanto dichiara a fine 2016 l’amministrazione comunale, la raccolta differenziata passa dal 65% all’84% e la produzione di rifiuti si riduce del 60,5%.


Questi dati però non ci avevano mai troppo convinto, soprattutto avevamo segnalato la mancanza di misure di compensazione e solidarietà sociale da affiancare all’ecuosacco (dalle raccolte dedicate per pannoloni e pannolini, olio vegetale e la necessità di istituire un osservatorio sui rifiuti) e di meccanismi premiali rispetto ai comportamenti virtuosi.

Nessuno dei nostri suggerimenti proposti è stato adottato, nel frattempo abbiamo tenuto d’occhio i dati sulla raccolta differenziata, almeno per quanto è stato possibile, perché CEM Ambiente (gestore del servizio di igiene urbana) ha messo a disposizione i dati statistici – per tutti i comuni su cui eroga il servizio – per poco tempo e solo in relazione agli impianti ed oggi la pagina dedicata ai dati è vuota.

Ci sono però quelli pubblicati dall’ARPA relativi alla produzione e gestione dei rifiuti in Lombardia da cui è possibile estrapolare per Cernusco alcuni elementi significativi. Che vi proponiamo:

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

La raccolta differenziata dal 2017 non ha fatto ulteriori progressi (è ferma all’85%)

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

mentre la produzione di rifiuti, dopo un calo iniziale, dal 2019 è in netta ripresa. Purtroppo non sono ancora disponibili i dati del 2020, primo anno di pandemia, da cui si potrebbe valutare come abbia influito il covid nella produzione di rifiuti.

C’è inoltre da tener presente un elemento importante: a partire dal 2017 sono state modificate le modalità di calcolo della raccolta differenziata, introducendo nel conteggio anche altre tipologie di rifiuti (ingombranti, spazzamento strade, inerti da demolizione conferiti da utenze domestiche, compostaggio domestico e rifiuti recuperati da parte dei produttori), elementi che aumentano le percentuali di raccolta differenziata, a prescindere dall’ecuosacco.

A sei anni dall’introduzione dell’ecuo sacco è giunto il momento di fare il punto sul servizio di igiene urbana, valutandone i risultati attraverso fonti terze rispetto al gestore ma, come dicevamo, da tempo CEM Ambiente non pubblica più i dati su rifiuti e raccolta differenziata e dunque non è purtroppo possibile fare confronti diretti fra le diverse fonti di dati. Avere dati certi ed attendibili è fondamentale, perché è proprio sulla base di questi indicatori forniti da CEM Ambiente all’amministrazione che si basano le tariffe della tassa sui rifiuti. E sono in gioco milioni di euro.

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

Secondo i dati dell’ARPA il costo della gestione dei rifiuti a Cernusco è cresciuto, passando da 96,3 euro/abitante*anno del 2016 a 105,3 nel 2019. La nostra domanda è quindi: a fronte di costi maggiori, il servizio è migliorato? Vorremmo avere i vostri pareri.

Ricordiamo inoltre che il contratto di servizio stipulato – per nove anni – con il gestore prevede per l’amministrazione precisi doveri di vigilanza e controllo, oltre che obblighi di trasparenza nei confronti dei cittadini. E dunque vorremmo avere dei riscontri concreti rispetto a tali indicazioni.

Come pure vorremmo capire se tutte quelle misure che dimostrano attenzione nei confronti dei cittadini, dai punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (tazzine rotte, lampadine, olio vegetale, ecc), agli incentivi per gli esercizi commerciali che limitano gli imballi, ospitano aree per i prodotti alla spina, o destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale). Per non parlare dell’osservatorio sui rifiuti.

A pochi mesi dalle elezioni comunali, il servizio di igiene urbana è uno dei temi su cui si misureranno le risposte di chi si candida a governare la città.

#occhiapertiurbanistica: la variante elettorale

Il 2021 potrà essere ricordato come l’anno che ha segnato il futuro urbanistico della nostra città: in gennaio era arrivato il parere motivato sulla Valutazione Ambientale Strategica che imponeva una lunga serie di revisioni, correzioni e prescrizioni alla variante parziale del PGT. Una variante molto controversa e contestata, soprattutto per la realizzazione del campo da baseball nel corridoio ecologico del Gaggiolo e del comparto immobiliare di via Cevedale-Bassano.

Le numerose osservazioni arrivate da cittadini ed associazioni compresa la nostra, e persino da partiti appartenenti alla giunta comunale, avevano messo in luce la mancata considerazione dei danni ambientali conseguenti agli interventi previsti, la subordinazione agli interessi immobiliari privati ed una pianificazione degli impianti sportivi pubblici slegata da quella complessiva.

Solo in dicembre, il 15 in commissione territorio e poi il 21 con la discussione in consiglio comunale, emerge il risultato della revisione e si assiste ad un inaudito scambio di veleni fra i tecnici responsabili della variante e della VAS che si accusano reciprocamente di inadeguatezza ed inadempienza.

Ma è proprio il consiglio comunale a costituire finalmente un elemento di trasparenza perché diventano palesi il supponente decisionismo dell’amministrazione che ha voluto una variante del PGT, falsamente definita parziale, quando in realtà modifica elementi e criteri strutturali dell’impianto del PGT, la domanda di partecipazione da parte dei cittadini sistematicamente elusa nel corso di un procedimento in cui è stato persino necessario ricorrere ad un esposto per fare rispettare i dovuti termini di messa a disposizione dei documenti presentati in piena pandemia.

Infine, ma non ultimi, si sono palesati gli interessi economici sottesi ai campi di via Cevedale-Bassano: un lembo di verde agricolo ai margini del tessuto urbano ed affacciato sul parco delle cave, su cui grava però una previsione di edificabilità di quasi 15.000 mq di slp, rimasta inattuata da decenni, distribuiti su diverse palazzine. La giunta era intervenuta lo scorso 10 novembre e, nel valutare “gli effetti di previsioni di PGT non più rispondenti alla diffusa sensibilità ambientale”, aveva recepito la disponibilità espressa dagli immobiliaristi a ridurre del 15% la slp portandola sino al 25% e dichiarando tale riduzione di superfice immobiliare edificabile di interesse pubblico.

Dunque l’amministrazione riconosce l’importanza dei campi e la necessità di porre un argine al consumo del suolo, ma poi come atto conseguente si limita a ridurre la superficie edificabile e a valutare la potenziale incidenza dell’intervento sui servizi ecosistemici. Inoltre si pensa di sanare il danno irreversibile per tutta la comunità costituito dalla perdita dei campi di via Cevedale, perché il suolo è una risorsa non riproducibile, attraverso una compensazione con altre aree che andrebbero ad ampliare gli ambiti di proprietà pubblica del Parco Est delle Cave ed il cannocchiale paesaggistico di Villa Lari. Ma tali aree sono già superfici libere e dunque non aggiungerebbero nulla al computo delle aree verdi.

Analogamente per il campo di baseball da realizzare nel campo del Gaggiolo, nonostante ne sia stata rilevata la sensibilità paesistica ed ambientale, la perdita del corridoio ecologico verrebbe compensato allo stesso modo, perché l’ampliamento dell’offerta di spazi sportivi è considerato preminente rispetto alle esigenze di tutela ambientale.

Nel corso della discussione in consiglio comunale diversi consiglieri hanno esposto puntuali obiezioni e critiche ai progetti ma, al momento del voto, la variante è stata adottata con due soli voti contrari, gli altri si sono astenuti o hanno lasciato l’aula.

Dopo la discussione delle osservazioni ci sarà un altro passaggio in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva. I tempi sono ridotti perché incombono le elezioni amministrative, in ogni caso la variante parziale ed il PGT saranno l’oggetto principale di discussione della prossima campagna elettorale.

È qui che chiediamo un confronto con le forze politiche che si candidano nei prossimi mesi a governare la città. Pensiamo sia necessario far conoscere a tutti i cittadini quali sono le posizioni di ciascuna, in particolare sulle scelte urbanistiche, il tipo di progetto di città che propongono per noi e per i nostri figli.

Bene Comune Cernusco avvierà un occasioni di dibattito pubblico, consapevoli che se “le promesse dei politici valgono solo per chi le ascolta”, possono però essere elementi utili nella scelta di un candidato/a rispetto ad un altro/a.

#occhiapertiurbanistica: i campi di via Cevedale-Bassano

i campi di via Cevedale

Un silenzio assordante è seguito alla dichiarazione di interesse pubblico lo scorso 10 novembre per la riduzione di superfice immobiliare edificabile nell’area di via Cevedale-via Bassano, uno degli interventi più importanti e, nello stesso tempo contestati, della variante parziale del PGT.

Variante di cui si erano perse le tracce dopo il parere favorevole condizionato al recepimento delle osservazioni dello scorso 19 gennaio che, come prescritto dalla procedura di Valutazione Ambientale strategica iniziata nel luglio 2019, dovrebbe essere discussa in consiglio comunale.

Sinora non ci sono stati passaggi o evidenze pubbliche delle variazioni prescritte e dunque questo provvedimento della giunta che, di fatto, avalla l’intervento immobiliare proposto dalla variante, arriva senza che siano emersi i dati conoscitivi aggiornati sulle caratteristiche ambientali e quindi sugli impatti che si produrranno.

Il provvedimento riconosce implicitamente la grande importanza dei campi di via Cevedale su cui verranno costruiti palazzine per 11.098 mq, così importanti da poter reclamare nei confronti degli operatori immobiliari un indennizzo per la loro perdita costituito da una riduzione del 25% delle superfici previste ed una cessione in compensazione di circa 70.000 mq.

Dunque, i campi di via Cevedale-Bassano sono aree pregiate, ma molto di più valgono le palazzine che ci verranno costruite, anche perché l’onerosa cessione di aree e la riduzione dei mq verrà fatta ricadere sul prezzo delle abitazioni, su cui andrà ad incidere anche la cancellazione prevista dalla variante della quota di edilizia convenzionata spostata nel comparto di via Brescia meno appetibile dal punto di vista immobiliare: il risultato è quindi un comparto di sola edilizia residenziale, affacciato sul parco Est delle Cave e circondato da verde agricolo, case che potrà permettersi solo chi ha un reddito elevato.

prospetti degli edifici previsti su via Cevedale

Degli effetti perversi sulla trasformazione del tessuto sociale e soprattutto della perdita di aree verdi che nessuna compensazione potrà mai risarcire, nessuna traccia. Anzi nella delibera si parla di miglior risultato possibile in termini ambientali ed urbanistici, con riduzione di consumo di suolo e sfruttamento volumetrico, compatibilmente con un generale principio di affidamento degli atti e sostenibilità tecnico-giuridica.

Non abbiamo capito quale sia il generale principio di affidamento degli atti, mentre sulla sostenibilità tecnico-giuridica del provvedimento riteniamo che l’interesse pubblico venga tutelato preservando i beni comuni, evitando il consumo di suolo e non avallando ulteriori interventi immobiliari.

I campi di via Cevedale-Bassano rientrano in un comparto destinato a trasformazione immobiliare, rimasto sinora inattuato, ereditato senza modifiche nel PGT del 2011 dalle precedenti pianificazioni urbanistiche, ma costituiscono l’ultimo lembo di verde rimasto prima del tessuto urbano, contiguo alle aree del parco Est delle Cave.

sulla destra i campi di via Cevedale, perimetrati in rosso, interessati dal progetto immobiliare

Negli ultimi anni la cultura ambientale è cambiata e cresciuta, portando elementi di maggiore consapevolezza rispetto alle conseguenze ed ai costi esterni delle realizzazioni immobiliari (dal consumo di suolo, alla qualità dell’aria, agli impatti del carico antropico correlati alla maggiore domanda di servizi, infrastrutture), nel contempo la nostra città si è ingrandita occupando gran parte delle poche aree rimaste libere. E dunque la variante parziale era l’occasione per fare il punto e rivedere un’espansione immobiliare che sacrifica aree verdi preziose.

Certo ci vuole un’amministrazione coraggiosa, disposta a far prevalere l’interesse generale della comunità rispetto all’interesse economico di pochi, disposta a sostenere un eventuale contenzioso con i proprietari dell’area in nome del bene comune. Ci sono ormai numerosi esempi a questo riguardo, anche molto vicini a noi (vedi vicenda del parco agricolo di Segrate).

A Cernusco è giunto il momento di rivedere le scelte urbanistiche sbagliate fatte in passato perché le conseguenze non vengano pagate dalle generazioni future. Apprendiamo invece con preoccupazione di una città che arriverà a 40.000 abitanti, 5.000 più degli attuali ed 8.000 in più di quelli previsti dal PGT.

Come dice Saramago “Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”.

Non possiamo restare ciechi o, peggio, far finta di non vedere che Cernusco diventerà un ammasso di mattoni, sia pur attraversato dal Naviglio, dagli arredi urbani sciccosi, densificato urbanisticamente, gentrificato e con il verde residuale dei giardini pubblici.

Prima o poi la variante parziale arriverà in consiglio comunale per l’approvazione e ci sarà il confronto pubblico fra chi intende preservare i beni comuni e chi difende gli interessi immobiliari.

*** per saperne di più su cosa prevede la variante parziale del PGT su via Cevedale consultate la nostra pillola di urbanistica dedicata.

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