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Le cose da fare: l’acqua

 

Il 22 marzo è la giornata mondiale per dell’acqua.

A Cernusco è passata senza alcuna iniziativa o intervento.

Eppure a Cernusco, senza il decreto con cui il 31 dicembre 2018 la ministra della salute Grillo ha prorogato  sino alla fine dell’anno l’entrata in vigore dei limiti più restrittivi sulla presenza di sostanze inquinanti, quasi tutti i pozzi sarebbero fuori legge per le elevate concentrazioni di Cromo esavalente presenti.

L’amministrazione avrebbe potuto utilizzare questo momento che a livello mondiale pone l’attenzione sull’importanza delle risorse idriche del pianeta per una serie di buone pratiche (proprio quelle cose da fare su cui ci eravamo soffermati a proposito dello sciopero del 15 marzo sull’ambiente).

Alcune indicazioni:

  • aggiornamento della sezione dedicata alla qualità dell’acqua del portale del comune di Cernusco che ora è  un copia-incolla di contenuti ripresi senza citare le fonti e neppure aggiornati (la relazione sul monitoraggio dei pozzi è ferma al 2015);
  • richiesta al gestore del servizio della messa in atto di misure per l’abbattimento del Cromo esavalente nei pozzi che più risentono della contaminazione e relativa informazione ai cittadini del programma degli interventi e definizione degli obiettivi di miglioramento
  • richiesta di verifica al gestore dell’efficienza della rete idrica comunale (perdite percentuali) e definizione degli obiettivi di miglioramento
  • richiesta di verifica al gestore dell’efficienza della rete fognaria comunale al fine di evitare i frequenti allagamenti

Si tratta di azioni concrete che se messe in atto potrebbero migliorare la qualità dell’acqua della nostra città, l’efficienza del servizio idrico e fognario e, non ultima, l’informazione dei cittadini dando seguito a quanto viene dichiarato nel DUP in linea con gli obiettivi del Servizio Idrico Integrato di:

  • favorire la trasparenza delle informazioni sulla qualità acqua come bene pubblico;
  • Con l’obbiettivo di aumentare la trasparenza e la disponibilità dei dati relativi alla qualità dell’acqua proveniente dai pozzi cittadini il Comune continua l’iter approvato con La Carta d’intenti per la promozione della qualità dell’acqua di rete nel territorio della provincia di Milano.

Beni comuni ed elezioni: cominciamo dall’acqua

Cosa diranno o prometteranno i candidati a sindaco di Cernusco sui beni comuni? Acqua, aria, consumo di suolo, gestione dei servizi comuni, sono temi rispetto ai quali le decisioni del presente hanno conseguenze sul futuro della città e dei nostri figli. Per questo stiamo preparando una sorta di libro bianco sui beni comuni da proporre a ciascun candidato sindaco. 

Nel frattempo iniziamo con una segnalazione sull’acqua di Cernusco: nel 2015 sono stati fermati tre pozzi (Vespucci, Melghera, Firenze) che da anni presentavano valori di Crono elevati, anche se sempre entro i limiti normativi e nella rete idrica cittadina è stata immessa acqua da altre connessioni.

Una delle nostre battaglie era stata proprio quella della trasparenza sui dati della qualità dell’acqua, oggi a tre anni dalla Carta d’intenti per la qualità dell’acqua pensiamo che ci sia ancora molta strada prima che i cernuschesi trovino le analisi relative all’acqua di ciascun pozzo della rete idrica riportate sul portale del comune con sistematicità.

La disponibilità dei dati ela trasparenza sulle informazioni sulla qualità dell’acqua sono tem rispetto ai quali va chiesto ai candidati sindaco un impegno preciso.

Case dell’acqua: costi ed occasione mancata

dkr_expo2 La DKR è la società che si è aggiudicata l’appalto per la fornitura di 32 Case dell’acqua per l’Expo 2015 al prezzo di 26.000 euro ciascuna (852.145,50:32=26629,54 euro).
Si tratta di chioschetti da cui i visitatori Expo possono rifornirsi gratuitamente di acqua refrigerata naturale e gassata. Analoghe installazioni si trovano ormai in molti comuni della provincia di Milano (anche a Cernusco), con design meno avveniristico, ma di analoga tecnologia il cui prezzo era di 20.980 euro (appalto 2011).

Il design Expo-dedicato ha quindi significato un incremento di circa 5000 euro per ciascuna struttura. Inoltre occorre aggiungere altri 200.000 euro spesi da CAP Holging per il supporto allo sviluppo del progetto sul piano tecnico, della comunicazione e della certificazione di sicurezza del settore alimentare, oltre che i costi della manutenzione del servizio per i sei mesi della manifestazione. Quindi sulle nostre bollette dell’acqua di utenti di CAP Holding peseranno anche tutti questi costi legati all’Expo.

Diciotto delle trentadue Case dell’Acqua dell’Expo 2015 verranno ricollocate in altrettanti comuni della provincia di Milano che hanno partecipato ad un concorso di idee di CAP Holding. Delle restanti 14 non se ne conosce al momento la sorte futura, una volta terminata l’Expo.

Ma un aspetto del tutto trascurato è l’occasione mancata di utilizzare le Case dell’Acqua come palestra di sperimentazione per pratiche di partecipazione cittadina. Alcune scelte possono essere anche onerose per la collettività – e le case dell’acqua, come abbiamo visto, lo sono – se fungono da canale di sviluppo della coscienza civica e crescita del senso di comunità.

Spiace rilevare come il comune di Cernusco abbia perso ancora una volta l’occasione per coinvolgere i suoi cittadini in un progetto di partecipazione deliberativa: in fondo sarebbe costato molto poco presentare alla cittadinanza il progetto di idee del riutilizzo della Casa dell’Acqua Expo nel nostro comune ed indire una consultazione su due o tre opzioni per scegliere dove potesse essere collocata.

Veniamo invece a sapere a cose fatte che finirà in piazza Ghezzi, sulla base di quali criteri si sia arrivati a tale soluzione piuttosto che ad un’altra, non lo sappiamo. Sono però già emerse molte osservazioni di cittadini che hanno sottolineato l’utilità di un distributore di acqua in altre zone della città. Non era necessario un referendum, ma sarebbe stato importante ed utile sperimentare pratiche partecipative per il coinvolgimento dei cittadini cui, in fondo, basta poco per sentirsi utili: far scegliere la collocazione della Casa per l’Acqua alla comunità ne avrebbe in qualche modo sancito anche l’ingresso fra i beni comuni del territorio.

Se poi si fosse voluto strafare, sarebbe stato importante chiedersi se un’altra casa dell’acqua sia veramente utile/necessaria a Cernusco, visto che quella installata lo scorso anno non raggiunge ancora gli obiettivi di erogazione prefissati e, comunque, l’amministrazione per la messa in opera della nuova spenderà come minimo qualche decina di migliaia di euro (30.000 euro per la precedente).

E comunque, torniamo a ripeterlo, senza dati completi sull’analisi dell’acqua dei pozzi di Cernusco, un’altra casa dell’acqua, no grazie.

L’acqua del vicino è sempre più trasparente

brianzaacqueE’ da tempo che denunciamo la scarsa disponibilità dei dati sulla qualità dell’acqua forniti da Ami Acque, gestore del servizio di distribuzione dell’acqua per il nostro comune. Questa società che dipende dalla Cap Holding (la società a capitale pubblico di cui Cernusco possiede l’1,389% ), mette a disposizione solo l’etichetta dell’acqua (generica, perché il link diretto per ciascun comune servito non ha un percorso immediatamente riconoscibile ed accessibile) ed una relazione generale sulle caratteristiche dei controlli che effettua.

Né d’altra parte la nostra amministrazione richiede con sollecitudine i dati relativi ai pozzi in esercizio per i parametri indicatori sensibili di eventuali inquinanti. Così i cernuschesi conoscono poco e male che tipo di acqua arriva nelle loro case.

Accade invece che nei comuni dove il servizio è gestito da Brianza Acque si abbiano a disposizione non solo l’etichetta dell’acqua, ma anche il “bollettino” che evidenza alcuni parametri microbiologici e chimici (riportiamo come esempio la scheda del comune di Gorgonzola).

Come dire, l’acqua del vicino è sempre più trasparente.

Il Piano per l’Acqua: abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti

LOGO[1] Abbiamo bisogno di aiuto. Di tutti. Perché il Piano per l’acqua diventi operativo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i soggetti coinvolti: CAP Holding, il gestore del servizio idrico integrato in provincia di Milano, Monza e Brianza, Pavia, Varese, Como a controllo pubblico, l’amministrazione, anzi le amministrazioni della Martesana ed i cittadini.

Il nostro progetto, presentato con una proposta di delibera al consiglio comunale lo scorso maggio, ha fatto strada: il sindaco Comincini nella sua recente e duplice veste di componente e vicepresidente del Comitato di Indirizzo Strategico (l’organismo di vigilanza dei comuni del territorio) lo ha proposto come modello non ristretto al solo ambito comunale.

Il nostro comitato Bene Comune Cernusco ha così avuto modo di incontrare lunedì 23 settembre il presidente di CAP Holding Alessandro Ramazzotti ed il suo direttore generale Michele Falcone insieme al sindaco di Cernusco, Eugenio Comincini.

Al management della società ed al sindaco abbiamo espresso la nostra disponibilità a collaborare alla stesura delle linee guida per un Piano per l’Acqua la cui articolazione potrà avere valenza territoriale allargata. CAP Holding si è detta molto interessata e disponibile, perché anche per loro è fondamentale far conoscere il grande lavoro di monitoraggio ed i controlli continui che fanno sulla qualità dell’acqua, attività che spesso è poco conosciuta e percepita dalla cittadinanza. Fondamentale inoltre è stimolare la crescita di una cultura legata alla percezione dell’acqua come bene pubblico da tutelare e non sprecare. Abbiamo quindi intenti comuni.

A questo riguardo il nostro comitato è stato invitato a far parte di un ‘gruppo di lavoro’ per definire una sorta di Carta degli intenti condivisa fra Amministrazione comunale, gestore del servizio idrico, associazioni e cittadini, un quadro procedurale che regoli in modo certo l’informazione sulla qualità dell’acqua ed attivi buone pratiche per la sua tutela e conservazione.
Questa esperienza, che vedrebbe Cernusco come comune pilota, potrà quindi essere diffusa in tutta la provincia di Milano.
E’ un risultato molto importante per il nostro comitato, CAP Holding è a disposizione per iniziare questo lavoro, ora sta a tutti noi lavorare perché si realizzi. Abbiamo bisogno di aiuto: di idee, proposte ed energie che le sostengano. Vi aspettiamo.

Quel gioiello di CapHolding che non comunica i dati sulla qualità dell’acqua

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dal comunicato sull’assemblea dei soci di CAP Holding svoltasi il 19 marzo che ha approvato la formazione del gestore unico dei servizi per l’acqua della provincia di Milano.

Non pare davvero un esempio di buona politica se i dati relativi alla qualità dell’acqua del comune di Cernusco sono fermi al 2010.

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Il comitato Bene Comune Cernusco ha sollecitato in ripetute occasioni (nell’incontro con l’assessore Marchetti ed in quello con il sindaco Comincini) la necessità che Amiacque, l’azienda di erogazione di CAP Holding che ne costituisce il “braccio operativo”, fornisca con puntualità al nostro comune tutte le informazioni sull’acqua dei pozzi in funzione a Cernusco. Si tratta di un atto dovuto legato ai doveri di informazione e trasparenza garantiti dalla carta dei servizi, oltre che un elemento necessario all’amministrazione ed ai suoi uffici tecnici per valutare con riscontri oggettivi l’evoluzione qualitativa e qualitativa dell’acqua erogata.

Questo “gioiello” che ha come obiettivo la gestione manageriale del servizio idrico, attraverso una società di capitale ma interamente pubblica, così da conciliare la snellezza di un soggetto organizzato secondo un modello privatistico con i limiti propri del modello in house, sinora ha dimostrato invece di essere un soggetto inadeguato a rispondere anche ad una semplice richiesta di invio dati.

Invitiamo ancora una volta l’amministrazione, anche in virtù della sua quota di partecipazione azionaria, a rinnovare tale richiesta a AmiAcque, anzi a stipulare un preciso protocollo d’intesa (come già segnalato sia due mesi fa all’assessore Marchetti che al sindaco Comincini proprio alla vigilia dell’assemblea dei soci) che ne regoli tempi e modalità di comunicazione.

Cari assessori Marchetti e Zacchetti, novità sulla qualità dell’acqua?

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Gentili assessori
Giordano Marchetti ed Ermanno Zacchetti,

nella seduta del 5 febbraio scorso è stato approvato il progetto di fusione delle società Ianomi, Tam e Tasm in CAP Holding che diventerà in tal modo il gestore unico del patrimonio idrico (reti ed impianti) per la provincia di Milano, progetto illustrato direttamente dal presidente Alessandro Ramazzotti che, nel corso del suo intervento, ha anche evidenziato l’efficienza della rete locale e la qualità dell’acqua di Cernusco.

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Rileviamo, però, come non ci sia un riscontro concreto alle parole del presidente dal momento che il gestore del servizio idrico, Amiacque, continua a non fornire i dati relativi alla qualità dell’acqua erogata dai pozzi di Cernusco. I dati che il comune ha a disposizione sono fermi al 2010 e comunque si riferiscono a dati di provenienza ASL, quindi relativi ad una media annuale dei valori, laddove è importante avere a disposizione i valori dei diversi parametri analizzati per i diversi pozzi e con frequenza temporale certa.

Siamo rammaricati che in consiglio non si sia colta l’opportunità di segnalare a Ramazzotti tale lacuna e che non si siano richiesti impegni in tal senso. Auspichiamo che di qui in avanti l’Amministrazione faccia pesare di più il suo ruolo societario, ricordando ad Amiacque che tra i suoi compiti istituzionali ci sono pure informazione e trasparenza ed invitandola ad una comunicazione puntale dei parametri relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco.

Cogliamo l’occasione per segnalarvi che la CAP Holding ha di recente assegnato ad una società esterna il «servizio di assistenza tecnica, gestionale, amministrativa per la realizzazione di punti erogazione acqua denominati “case dell’acqua”; elaborazione di un progetto di sviluppo tecnico e di comunicazione relativo alle case dell’acqua esistenti e nell’ottica Expo 2015; coordinamento progettuale per l’implementazione ed integrazione dei servizi di comunicazione connessi al progetto “casa dell’acqua” in ottica Expo 2015; coordinamento nel mantenimento del sistema di certificazione ISO 22000 anche in relazione alle case dell’acqua già esistenti».

Pertanto verrebbe così a cadere la giustificazione, almeno per quanto riguarda le case dell’acqua e la sicurezza alimentare, dell’eccesso di richieste cui devono far fronte.
Proprio facendo leva sulla necessità di una verifica di fattibilità del progetto della Casa dell’acqua e dello stato della qualità dell’acqua dell’acquedotto distribuita nelle mense scolastiche, Vi chiediamo di farvi personalmente interpreti della richiesta di dati aggiornati e complessivi sull’acqua di Cernusco. Ulteriori ritardi non sono più giustificabili. Suggeriamo di procedere ad un vero e proprio Protocollo d’Intesa che stabilisca tempi e modi di comunicazione dei dati fra Amiacque e ufficio Ecologia del comune, in modo tale che non si debba procedere ogni volta alla richiesta, ma si attivino ad intervalli regolari le procedure di comunicazione.

In attesa di un Vs. riscontro, Vi inviamo cordiali saluti

Fabio Battagion
Portavoce del Comitato

BeCoCe incontra l’assessore alla gestione del territorio

Il comitato Bene Comune Cernusco (BeCoCe), che dopo i referendum sull’acqua ha rivolto la sua attenzione al tema dei beni comuni in senso lato, ha incontrato il 4 febbraio l’assessore Giordano Marchetti per fare il punto sulla qualità dell’acque di Cernusco ed intraprendere eventuali iniziative.

Da troppo tempo i dati relativi alla qualità dell’acqua di Cernusco riportati sul sito del Comune sono datati e lacunosi, poiché il gestore del servizio (Amiacqua ed in seconda battuta la ASL) cui competono rilievi ed analisi, non li gira con tempestività e completezza all’amministrazione.
L’Amiacque non risponde alle ripetute richieste inviate dall’amministrazione, o meglio, risponde che sono troppi i comuni coinvolti e non riesce ad inviare i dati a tutti, mentre la provincia li invia solo una volta l’anno, quindi i valori riguardano sempre una media delle campionature effettuate l’anno precedente.
Per Cernusco siamo fermi al 2010 ed è un ritardo ormai ingiustificabile, per questo è stata rinnovata all’assessore Marchetti la richiesta di sollecitare all’AMIacque ad inviare dati completi e tempestivi, facendo leva anche sul fatto che l’amministrazione è componente societaria del gestore del servizio idrico e potrebbe esercitare maggiore pressione persuasiva.
Nello stesso tempo BeCoCe ha espresso piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione, viste le limitate risorse di cui dispone l’ufficio ecologia, anche per tenere d’occhio l’evoluzione temporale e spaziale dei dati (variazione nel tempo e nei diversi pozzi dei parametri analizzati).
Altro elemento valutato è l’effettiva vulnerabilità della qualità dell’acqua di Cernusco: una valutazione dei dati più puntuale può essere utile anche per una verifica di fattibilità del progetto della Casa dell’acqua e dello stato della qualità dell’acqua dell’acquedotto distribuita nelle mense scolastiche.

Clima collaborativo e reciproci impegni positivi. Bilancio positivo dunque? Si, anzi no, perché solo il giorno seguente nel consiglio comunale che ha approvato la fusione di Ianomi, Tam e Tasm in CAP Holding, che diventerà così quindi il gestore unico integrato del patrimonio idrico sul territorio della provincia di Milano, non è stata colta l’opportunità di segnalare tale lacuna ad Alessandro Ramazzotti, presidente di CAP holding (azionista al 60% di Amiacque) presente in consiglio proprio per illustrare il progetto.

BeCoCe auspica che di qui in avanti l’Amministrazione stabilisca con Amiacque un protocollo procedurale per la comunicazione puntale dei parametri relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco dal momento che il gestore del servizio ha fra i suoi compiti istituzionali pure informazione e trasparenza.