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A proposito di elezioni

Passato il primo turno delle elezioni comunali 2022 a Cernusco ed in attesa del turno di ballottaggio che si terrà il prossimo 26 giugno, ci siamo inventati qualche chiave di lettura, per capire qualcosa di più di quanto è successo e dare qualche indicazione, speriamo utile, ai nostri politici, per proseguire e rendere più efficace il loro impegno per la città.

Indice di gradimento del candidato sindaco

Abbiamo definito “indice di gradimento” di un candidato sindaco il rapporto tra i voti attribuiti solo al candidato (e non quindi alle liste che lo sostengono) e i voti totali ottenuti (voti al sindaco più voti alle liste). E’ in sostanza la percentuale di voti sul totale che il candidato è riuscito ad ottenere a prescindere dalle liste che lo appoggiavano, grazie alla sua notorietà, simpatia, autorevolezza.
Ecco, in forma grafica, il risultato: ad area maggiore, corrisponde gradimento maggiore

Come si vede, la candidata Zecchini stravince su tutti gli altri, Cassamagnaghi si difende, mentre gli altri due, in particolare Marchetti, portano a casa veramente poco.

Il risultato va in realtà un po’ spiegato:

  • Zecchini era appoggiata da due liste che hanno raccolto molto poco, forse svuotate di molte aspettative e forse ormai un po’ usurate. Gli elettori però hanno comunque votato la candidata sindaco, che gode evidentemente di molta fiducia, anche se l’area che rappresenta non le ha consentito di raggiungere grandissimi numeri, come nel 2017
  • Cassamagnaghi arriva secondo, ma va segnalato un dettaglio: tra le altre, nella sua coalizione, c’era una lista che portava il suo nome (Cassamagnaghi sindaco) che ha raccolto moltissimo (di fatto il secondo partito di Cernusco). Questo significa che molti elettori hanno scelto questa lista per esprimere il gradimento al candidato, che quindi porterebbe ad una correzione verso l’alto nel grafico del gradimento
  • Zacchetti: gradimento piuttosto scarso, anche se vale lo stesso discorso fatto per Cassamagnaghi: anche Zacchetti aveva una “lista del sindaco”, che però ha raccolto di meno (e per di più i suoi voti erano apparentemente più legati all’effetto “Pizzaut”, quindi non direttamente legati alla persona del sindaco uscente); Zacchetti ha raccolto soprattutto grazie al PD, partito nazionale, sfruttando perciò l’effetto dovuto alle simpatie “generiche” verso quel partito
  • Marchetti: una vera sorpresa vederlo all’ultimo posto in questa classifica, dove senz’altro ha influito la grande “fidelizzazione” che da sempre caratterizza l’elettorato di Vivere Cernusco: si vota Vivere, indipendentemente dal candidato sindaco e Marchetti, che si è sempre molto speso per la città, ma in un ruolo forse un po’ nascosto, non è riuscito a rendersi attrattivo per chi non era già convinto di votare Vivere.

E tu, di che quadrante sei?

Abbiamo poi voluto analizzare il voto di lista, secondo due dimensioni che a nostro avviso aiutano nell’interpretazione dei risultati:

  • Una dimensione orizzontale, che abbiamo definito come “voto al simbolo – voto alle persone“. Tecnicamente è il rapporto tra la somma dei voti di preferenza all’interno di una lista ed il totale dei voti raccolti da quella lista. Come noto, chi vota una lista, segnandola con la matita, non sempre esprime una preferenza ad una o più delle persone candidate nella lista. Quindi esprimere una preferenza significa puntare sulla persona, per spingerla in alto, perchè ci piace e la vogliamo vedere in consiglio comunale; non esprimere alcuna preferenza, spesso significa che non conosciamo nessuno all’interno di quella lista, ci fidiamo del “partito” che è rappresentato da quel simbolo.
  • E poi c’è una dimensione verticale, che abbiamo chiamato “i divi e i portatori d’acqua“. Numericamente esprime la deviazione standard della serie delle preferenze raccolte da una lista. In soldoni, rappresenta il grado di dispersione delle preferenze tra i vari candidati in lista, la “distanza” tra il massimo e minimo numero di preferenze raccolte dai candidati. Valori alti di questo parametro indicano grande differenza, cioè in lista c’erano uno o più candidati, definiti “divi”, che hanno raccolto tantissimi voti, mentre altri hanno raccolto pochissimo. Al contrario, valori bassi significano poca differenza tra i candidati, tutti abbastanza vicini ad un valore medio di preferenze: in questo caso, i candidati non erano “VIP’s”, ma hanno tutti contribuito, in misura più o meno simile, a “portare acqua” per far vincere la propria lista.
  • C’è in realtà una terza dimensione, rappresentata dalla “grandezza” della ‘palla’ rappresentata nel grafico che segue: maggiore è il diametro della ‘palla’, maggiore è il numero medio di preferenze raccolte

Ed ecco infine il risultato di tutto quanto detto:

Qualche chiave di lettura, per rendere il tutto un po’ più semplice da capire e, speriamo, da utilizzare per il futuro:

  • innanzitutto il colore delle ‘palle’, che indica il candidato sindaco sostenuto da ciascuna lista (vedi legenda in alto a sinistra nel grafico);
  • quadrante 1: “voto al simbolo” e “divi”: praticamente nessuno in questa zona; vuol dire che “i divi” non amano schierarsi con simboli troppo ‘esposti’ al livello nazionale: chi sceglie il simbolo, non riconosce nella lista alcun nome VIP, le persone contano meno e non si individuano dei “divi” tra queste
  • quadrante 2: “voto alle persone” e “divi”: entrano con decisione Vivere e Lista Zacchetti: ognuna con un certo numero di “divi” che hanno fatto man bassa, ma soprattutto un gran numero di preferenze, che posizionano le due liste nella zona del “voto alle persone”. Per il PD un discorso leggermente diverso: sempre alcuni “divi” pigliatutto, ma molti voti “dal traino nazionale”, una buona dose di voto d’area, da chi conosce il simbolo, ma, ancora, non le persone
  • quadrante 3: “voto al simbolo” e “portatori d’acqua”. Qui entrano di solito i partiti nazionali: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia. Ma vi troviamo anche la Lista Cassamagnaghi (come detto in precedenza, è un voto d’area: si vota il candidato sindaco, senza conoscere le persone in lista), Città in Comune e, sorpresa sorpresa, Sinistra per Cernusco. Città in Comune era esattamente nella stessa posizione anche nella tornata elettorale precedente (2017): tanti portatori d’acqua , nessuno di grande spicco, ma anche tanto voto d’area (voto la lista perchè mi piace, ma non conosco le persone). Per Sinistra per Cernusco invece il discorso è più complesso. Nel 2017 stava dove ora c’è Lista Zacchetti: cosa è successo? hanno perso i “divi”, spariti completamente, assieme ad un gran numero di voti e di preferenze (quasi la metà del 2017).
  • quadrante 4: “voto alle persone” e “portatori d’acqua”. Questo è il quadrante delle liste civiche e in questa tornata ci troviamo solo Il Cernuschese e Cernusco Possibile, due liste nuove, ma evidentemente ben assemblate: nessun “divo”, ma tanti portatori d’acqua che hanno lavorato bene e raccolto in maniera uniforme.

A questo punto, se non vi abbiamo ancora stancato, solo qualche considerazione finale, su alcuni risultati che meritano un po’ di attenzione.

  • Affluenza: in questa tornata elettorale, ha votato il 4.35% in meno rispetto al 2017, ma per effetto dell’aumento degli elettori aventi diritto, i voti validamente espressi sono quasi uguali, solo circa 300 voti in meno rispetto alla tornata precedente. Si possono quindi fare dei confronti senza rischiare di sbagliare troppo
  • Flussi di voto da una lista all’altra: non abbiamo dati sufficienti per ipotizzare, con sufficiente sicurezza, spostamenti di elettori da una lista all’altra, confrontando il 2022 ed il 2017, se non quelli evidenti legati a spostamenti di candidati da una lista all’altra. Con queste premesse, possiamo però notare:
  • Il PD perde quasi 1000 voti (2022 vs. 2017), che vanno molto probabilmente alle altre liste della coalizione Zacchetti (nuove, rispetto al 2017); come candidato sindaco, Zacchetti guadagna circa 500 voti
  • La Lega perde 650 voti, quasi quanto invece guadagna Fratelli d’Italia. In sostanza, uno spostamento dalla Lega a FdI pari al 40% dei consensi leghisti del 2017. Forza Italia invece aumenta di qualche decina i suoi voti, raggiungendo esattamente lo stesso risultato della Lega. Il Centro-destra, sommando questi tre partiti, rimane sostanzialmente invariato, a cui andrebbero comunque aggiunti i voti delle altre liste dell’area (Il Cernuschese e Cassamagnaghi sindaco)
  • Vivere Cernusco: guadagna circa 300 voti rispetto al 2017, il 20% in più, a fronte di una scissione subita negli ultimi mesi di legislatura verso il centro (Cernusco Possibile), ma a fronte anche di nuovi apporti provenienti dall’area Zecchini e dall’area PD. Un buon risultato, in fondo, che forse avrebbe potuto anche essere migliorato con un candidato sindaco più accattivante, come visto sopra.
  • Area Zecchini: la candidata sindaca perde circa 800 voti vs. 2017 e le sue due liste quasi si dimezzano: decisamente un segno di stanchezza, che dovrebbe suggerire qualcosa per il 2027.

Tra pochi giorni si voterà per il ballottaggio, tra Zacchetti e Cassamagnaghi.
Indipendentemente da chi risulterà vincitore, si dovrà tornare ad occuparsi della città, del suo territorio, dei molti problemi non ancora risolti e delle nuove sfide che si presenteranno.
Noi di Bene Comune Cernusco abbiamo cercato di sottoporre ai candidati i temi che ci sono sembrati più importanti e urgenti (li trovate nella nostra pagina Facebook), ci auguriamo che l’amministrazione vincente sappia trovare degli spunti dalle nostre segnalazioni e pensare delle risposte all’altezza, avvalendosi anche delle competenze che molti cittadini e associazioni cernuschesi continuano a mettere a disposizione.

Buon lavoro al prossimo sindaco di Cernusco!

#occhiapertielezionicomunali: approfondimenti sull’ecuosacco

Abbiamo visto nel recente post sul servizio di Igiene Urbana, che i dati presentati dall’Amministrazione subito dopo l’introduzione del sacco rosso non hanno chiarito tutti i dubbi su questo importante servizio cittadino.

Abbiamo perciò voluto conoscere più in dettaglio la materia, utilizzando le informazioni disponibili presso un ente terzo e aperte a tutti: ARPA Lombardia, dove tra l’altro sono da poco comparsi i dati relativi al 2020.
Qui di seguito alcuni aspetti che abbiamo colto e che ci sembrano poco chiari.

Iniziamo con l’analizzare l’andamento della popolazione e delle utenze del nostro comune, dal 2010 al 2020. Il grafico qui sotto mette in evidenza tali andamenti.

Come si vede, sia gli abitanti, sia le utenze sono in costante crescita in questo decennio. Di conseguenza, ci si attende anche una crescita della quantità di rifiuti urbani e, naturalmente, anche della quota di raccolta differenziata (RD). Questi andamenti sono mostrati nella figura seguente.

Contrariamente alle attese, il totale di rifiuti urbani ha un andamento quasi piatto negli anni, attorno a 16 mila tonnellate, mentre la quota parte di rifiuti differenziati, stabile attorno a 10 mila ton fino al 2015, sale per effetto dell’introduzione dell’ecuosacco nel 2016 e 2017, finendo nel 2020 in lieve crescita. L’andamento percentuale è mostrato qui sotto; come si vede, coincide abbastanza con le informazioni ufficiali diffuse dall’Amministrazione.

In realtà, il discorso è più complicato.
Come abbiamo scritto nel precedente post, nel 2016 cambia il metodo di misura della RD, con l’inclusione nel conteggio di alcune nuove categorie di materiali che vengono avviate al recupero. Sempre nel 2016, entra in vigore il sacco rosso nel nostro comune. I dati di ARPA (inviati da ogni singolo comune) iniziano a tener conto del nuovo metodo dal 2017, ma sul sito di ARPA continuano ad essere presenti anche i dati calcolati col metodo precedente, per cui è possibile fare un confronto tra i due, come mostra la figura qui sotto.

La linea arancio mostra l’andamento della raccolta differenziata col metodo pre – 2016. Tra il 2016 ed il 2017 la crescita è legata naturalmente all’introduzione dell’ecuosacco, ma la percentuale arriva al massimo a 80%, addirittura con una diminuzione negli ultimi due anni.

In realtà, si potrebbe obiettare che il metodo attuale ci posiziona sopra al 85% ed è il metodo ufficiale al momento. E’ vero, però allora dovremmo proiettare all’indietro il metodo corrente e vedremmo che negli anni precedenti al 2017 saremmo stati da 5 a 8 punti percentuali sopra alla linea arancio, quindi vicini al 70% di R.D.

In conclusione, il beneficio del sacco rosso si traduce in un incremento di RD di 15 punti percentuali, non dei 20 e più pubblicizzati a suo tempo.

Oltre a questo, ci sono altri due aspetti che meritano attenta considerazione e che se non prontamente affrontati, possono farci sensibilmente regredire.
Il primo punto è relativo al recupero complessivo (di materiali e di energia) che deriva dalla nostra RD. I materiali conferiti ad ogni frazione, non sono “puri”, ma ci sono degli scarti, che di fatto non possono essere riciclati. La parte “energia” invece indica quanto viene ottenuto dall’incenerimento del residuo non differenziabile (ecuosacco più scarti della RD). I dati ARPA mostrano un declino complessivo, soprattutto per la parte “materiali”, che meriterebbe di essere meglio indagato. Una nostra ipotesi è che la qualità della RD non sia ottimale, che alcuni materiali siano erroneamente mischiati ad altri o attribuiti nella frazione sbagliata, in maniera crescente. Il grafico qui sotto mostra questo andamento.

Il secondo punto, ma certamente non meno importante, riguarda il costo del servizio di igiene urbana, che generalmente viene mostrato come “costo per abitante” o costo pro-capite. Ecco il grafico che mostra l’andamento.

Si vede chiaramente come, dopo una discesa anche significativa fino al 2016, successivamente l’andamento sia molto incerto, con un aumento drastico nel 2020, primo anno della pandemia. Non abbiamo dati sufficienti per analizzare questo improvviso aumento del costo pro capite, ma ci aspettiamo dai nostri amministratori (attuali e futuri) qualche spiegazione e soprattutto qualche azione per rimettere sotto controllo i costi del servizio di igiene urbana.
Come già ribadito nel precedente articolo, non sarebbe ora di istituire l’osservatorio sui rifiuti?

Ribadiamo ancora che tutti i dati mostrati provengono dal sito di ARPA, dove possono essere liberamente consultati e confrontati da chiunque a questo indirizzo