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Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese

Senza cielo, Tullio Pericoli

Il 6 febbraio 2024 si è costituito l’Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese.

L’osservatorio nasce per tutelare il suolo, un bene comune, risorsa fragile consumata dall’occupazione delle superfici verdi libere prodotta dalla speculazione edilizia e dalla proliferazione delle infrastrutture e per offrire una risposta concreta alle emergenze climatiche che mettono in pericolo la nostra esistenza sul Pianeta Terra.

L’Osservatorio è costituito da cittadini, rappresentanti di associazioni ambientaliste, culturali e naturalistiche della Zona omogenea Adda Martesana della Città Metropolitana di Milano che, consapevoli delle conseguenze sempre più pesanti del riscaldamento globale e del consumo di suolo, hanno deciso di unirsi e collaborare per costituire una rete coordinata per monitorare e valutare le attività di pianificazione e gestione del territorio delle nostre amministrazioni, analizzare gli effetti derivanti da strumenti di pianificazione inefficaci a tutelare il suolo e ad arrestarne il consumo.

L’Osservatorio è aperto a tutti coloro che riconoscono come fine da perseguire la conservazione delle aree verdi libere, degli ecosistemi e degli ambiti naturali, a cui si affiancano la salvaguardia delle aree agricole e dei boschi, la difesa della biodiversità, la tutela del paesaggio e la conservazione del patrimonio culturale, ambientale ed architettonico. Strumento essenziale è il monitoraggio del consumo di suolo del nostro territorio collegato alla mobilitazione contro le decisioni che mettono in pericolo questa risorsa essenziale.

Sono soci fondatori dell’Osservatorio: Bene Comune Cernusco, Cernusco in Comune, Custodi del Paesaggio Cassina de’ Pecchi, Salviamo il Lago Gabbana Vimodrone, Fulvio Carcano, Walter Piloni.

Per contatti, informazioni ed adesioni: telasuolonordestmi@gmail.com

Pannelli solari e consumo di suolo

Non si è ancora spenta l’eco della riduzione dell’area di rispetto del pozzo per l’acqua potabile di via Firenze (da 200 a 60 metri) che già si discute (con scarsi risultati, visto che probabilmente è già tutto deciso) di un nuovo intervento, richiesto da un privato, per l’installazione di circa 3000 pannelli solari su di un terreno agricolo, di proprietà del richiedente.

Si dirà: quindi? dov’è la brutta notizia? non è bello, e giusto, e positivo installare delle sorgenti di energia rinnovabile?
Certo che lo è, ma non quando il nuovo impianto va ad occupare un terreno agricolo, quindi un terreno che, oltre a poter produrre cibo per gli umani, o magari per gli animali, costituisce anche un serbatoio di naturalità, di biodiversità, di salvaguardia di forme di vita legate alla fertilità del terreno ed al concetto di “suolo naturale” che è incompatibile con l’installazione di una “copertura fotovoltaica” (si veda a tal proposito lo studio: Soil properties changes… dell’Università della Tuscia, finanziato dal Ministero dell’Educazione, Università e Ricerca, 2022).

L’insediamento di un tale impianto, inoltre, andrebbe ad erodere ulteriormente la quantità di “suolo” libero, già compromesso dalla continua edificazione di insediamenti antropici di vario tipo. Secondo ISPRA, infatti, la realizzazione di un impianto fotovoltaico su terreno agricolo costituisce a tutti gli effetti un consumo di suolo, esattamente come un capannone, un parcheggio, una strada, un condominio. ISPRA, giusto per ricordarlo, è la massima autorità in tema di protezione e ricerca ambientale, ente giuridico di diritto pubblico, istituito nel 2008 per supportare ed a servizio del Ministero dell’Ambiente e la Sicurezza Energetica (MASE). E’ l’ente che misura in maniera ufficiale, ogni anno, il consumo di suolo comune per comune, continuando a denunciare, inascoltato, la gravità del fenomeno, in Italia, ma non solo.

Alcune considerazioni finali, che aiutano a capire meglio la questione del nuovo impianto fotovoltaico.

  • Il privato che sta chiedendo l’autorizzazione per installare i pannelli è Eurocommercial, in sostanza il centro commerciale Carosello. L’area interessata è l’unica porzione della enorme proprietà Eurocommercial che ricade nel territorio di Cernusco. Quindi, coprire il terreno agricolo, sebbene di proprietà, non è l’unica alternativa, visto che il centro commerciale ha superfici coperte e parcheggi che potrebbero essere utilizzati come alternativa al terreno agricolo.
  • Il fatto che nei conteggi ufficiali del consumo di suolo (come definito da ISPRA) rientrino anche le aree agricole destinate all’installazione di pannelli solari, rende incompatibile questo intervento con un Piano di Governo del Territorio (PGT) che, almeno nelle promesse della nostra amministrazione (a pagina 4), si vuole realizzare rendendo attuale il vincolo di “consumo di suolo zero“, che rimarrà, quindi solo una pia intenzione.
  • In ultimo, preoccupa e dispiace la lettera che una dozzina di organizzazioni “ambientaliste” ha indirizzato a ISPRA chiedendo di modificare la propria definizione di “consumo di suolo”, togliendo le aree destinate a pannelli fotovoltaici. Preoccupa perchè non vorremmo che questa posizione, assunta da tali organizzazioni, fosse una sorta di appiattimento sulle posizioni di un ambientalismo di facciata, caratterizzato da operazioni di “greenwashing” che non prendono nella dovuta considerazione le necessità di un pianeta sempre più compromesso e in difficoltà. Dispiace perchè in questa dozzina di organizzazioni compaiono nomi (WWF, Greenpeace, Legambiente) che per anni sono state la nostra più concreta speranza per un cambiamento che ci riportasse verso modelli di sviluppo rispettosi dell’ambiente e attenti alle azioni indispensabili per la sua salvaguardia. Ci associamo pertanto all’appello di Coalizione Articolo 9 per confermare piena fiducia in ISPRA, perchè continui nel suo monitoraggio attento e indipendente segnalando le criticità e suggerendo alternative per guarire questo nostro pianeta malato.

Di che suolo parliamo?

Il 5 dicembre, giornata dedicata al suolo su iniziativa delle le Nazioni Unite e la FAO per far crescere la consapevolezza sulla sua importanza per la vita umana, è stato praticamente ignorato, sebbene l’erosione di suolo libero costituisca ormai un’emergenza: l’Italia perde 2 metri quadri di suolo al secondo e la progressiva impermeabilizzazione del territorio, collegata all’intensificazione dei fenomeni meteo estremi, determina conseguenze devastanti sulle aree più fragili.

Anche a Cernusco la giornata del suolo è passata sotto silenzio, un silenzio assordante dopo l’approvazione estiva della variante del Piano di Governo del Territorio con cui verranno costruiti sui prati di via Cevedale più di 10.000 mq di palazzi e un nuovo campo da baseball prenderà il posto del secolare campo del Gaggiolo.

Il tutto però, ci raccontano, a consumo di suolo zero, perché i campi di via Cevedale erano già considerati edificabili dal vecchio piano regolatore e il PGT non ne ha modificato la destinazione e dunque, dal punto di vista teorico, non c’è consumo di suolo. Una narrazione mistificante: la realtà è che fra qualche mese al posto dei campi verdi vedremo palazzi e al posto del prato del Gaggiolo dove cacciano gli insetti le rondini che nidificano nella vicina cascina, un campo da baseball. E nessuna compensazione potrà restituirceli.

Dal 2011, anno di approvazione del PGT, sono cambiate molte cose, soprattutto è cresciuta la consapevolezza culturale delle conseguenze che la perdita di aree verdi determina per l’ambiente e le comunità. In dieci anni e, soprattutto, nei tre anni di discussione sulla variante si potevano mettere in atto misure volte a preservare le aree verdi di Cernusco per sottrarle alla speculazione immobiliare e per evitare consumo di suolo per realizzare strutture che avrebbero potuto essere costruite su aree di minor pregio ambientale.

Sarebbe stata una scelta onerosa per il contenzioso da sostenere con gli immobiliaristi sui mancati guadagni, ma sono ormai diverse le amministrazioni coraggiose che hanno visto riconosciuta dal punta di vista giuridico la volontà di preservare le aree verdi rimaste come di interesse preminente per la comunità rispetto agli interessi privati.

Ma in gioco non ci sono solo gli interessi privati: capita che vengano sacrificate aree ancora verdi anche per strutture pubbliche. È accaduto con il polo scolastico di via Goldoni realizzato sui prati della cascina Galanta, accadrà per il già citato campo da baseball sui prati del Gaggiolo ed è in programma per il giardino della scuola primaria del plesso di via Don Milani su cui verrà costruito un nuovo nido.

Che siano strutture di pubblica utilità non cambia la sostanza: è il verde che sarà cancellato per sempre e con il verde perderemo la biodiversità che porta con sé.

Consideriamo grave la mancata valutazione delle alternative: in tutti i casi citati non sono state prese in considerazione soluzioni che prevedessero il riuso di altre aree già compromesse, di minor pregio ambientale o funzionalità sociale.

Realizzare il nuovo nido a spese del giardino della scuola primaria è l’indicatore esplicito di come vengano considerate le aree verdi e la biodiversità: significa che sono una merce a disposizione, da poter utilizzare in funzione di esigenze private e pubbliche.

Ma i beni ambientali sono beni comuni, non sono a disposizione: devono essere tutelati e, soprattutto, devono essere valutate tutte le alternative praticabili per la loro conservazione.

Il giardino della scuola di via Don Milano ha avuto il merito di rompere il silenzio sul consumo di suolo, ha fatto capire cosa significhi perdere un prato, perdere gli alberi sotto cui si gioca, reso palesi le conseguenze della perdita della funzione sociale di un bene ambientale.

Bene Comune Cernusco condivide le perplessità dei genitori del consiglio d’Istituto e del Comitato dei Genitori dell’Istituto Rita Levi Montalcini che chiedono all’amministrazione un ripensamento ed una più attenta valutazione del progetto.

#occhiapertiurbanistica: la variante elettorale

Il 2021 potrà essere ricordato come l’anno che ha segnato il futuro urbanistico della nostra città: in gennaio era arrivato il parere motivato sulla Valutazione Ambientale Strategica che imponeva una lunga serie di revisioni, correzioni e prescrizioni alla variante parziale del PGT. Una variante molto controversa e contestata, soprattutto per la realizzazione del campo da baseball nel corridoio ecologico del Gaggiolo e del comparto immobiliare di via Cevedale-Bassano.

Le numerose osservazioni arrivate da cittadini ed associazioni compresa la nostra, e persino da partiti appartenenti alla giunta comunale, avevano messo in luce la mancata considerazione dei danni ambientali conseguenti agli interventi previsti, la subordinazione agli interessi immobiliari privati ed una pianificazione degli impianti sportivi pubblici slegata da quella complessiva.

Solo in dicembre, il 15 in commissione territorio e poi il 21 con la discussione in consiglio comunale, emerge il risultato della revisione e si assiste ad un inaudito scambio di veleni fra i tecnici responsabili della variante e della VAS che si accusano reciprocamente di inadeguatezza ed inadempienza.

Ma è proprio il consiglio comunale a costituire finalmente un elemento di trasparenza perché diventano palesi il supponente decisionismo dell’amministrazione che ha voluto una variante del PGT, falsamente definita parziale, quando in realtà modifica elementi e criteri strutturali dell’impianto del PGT, la domanda di partecipazione da parte dei cittadini sistematicamente elusa nel corso di un procedimento in cui è stato persino necessario ricorrere ad un esposto per fare rispettare i dovuti termini di messa a disposizione dei documenti presentati in piena pandemia.

Infine, ma non ultimi, si sono palesati gli interessi economici sottesi ai campi di via Cevedale-Bassano: un lembo di verde agricolo ai margini del tessuto urbano ed affacciato sul parco delle cave, su cui grava però una previsione di edificabilità di quasi 15.000 mq di slp, rimasta inattuata da decenni, distribuiti su diverse palazzine. La giunta era intervenuta lo scorso 10 novembre e, nel valutare “gli effetti di previsioni di PGT non più rispondenti alla diffusa sensibilità ambientale”, aveva recepito la disponibilità espressa dagli immobiliaristi a ridurre del 15% la slp portandola sino al 25% e dichiarando tale riduzione di superfice immobiliare edificabile di interesse pubblico.

Dunque l’amministrazione riconosce l’importanza dei campi e la necessità di porre un argine al consumo del suolo, ma poi come atto conseguente si limita a ridurre la superficie edificabile e a valutare la potenziale incidenza dell’intervento sui servizi ecosistemici. Inoltre si pensa di sanare il danno irreversibile per tutta la comunità costituito dalla perdita dei campi di via Cevedale, perché il suolo è una risorsa non riproducibile, attraverso una compensazione con altre aree che andrebbero ad ampliare gli ambiti di proprietà pubblica del Parco Est delle Cave ed il cannocchiale paesaggistico di Villa Lari. Ma tali aree sono già superfici libere e dunque non aggiungerebbero nulla al computo delle aree verdi.

Analogamente per il campo di baseball da realizzare nel campo del Gaggiolo, nonostante ne sia stata rilevata la sensibilità paesistica ed ambientale, la perdita del corridoio ecologico verrebbe compensato allo stesso modo, perché l’ampliamento dell’offerta di spazi sportivi è considerato preminente rispetto alle esigenze di tutela ambientale.

Nel corso della discussione in consiglio comunale diversi consiglieri hanno esposto puntuali obiezioni e critiche ai progetti ma, al momento del voto, la variante è stata adottata con due soli voti contrari, gli altri si sono astenuti o hanno lasciato l’aula.

Dopo la discussione delle osservazioni ci sarà un altro passaggio in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva. I tempi sono ridotti perché incombono le elezioni amministrative, in ogni caso la variante parziale ed il PGT saranno l’oggetto principale di discussione della prossima campagna elettorale.

È qui che chiediamo un confronto con le forze politiche che si candidano nei prossimi mesi a governare la città. Pensiamo sia necessario far conoscere a tutti i cittadini quali sono le posizioni di ciascuna, in particolare sulle scelte urbanistiche, il tipo di progetto di città che propongono per noi e per i nostri figli.

Bene Comune Cernusco avvierà un occasioni di dibattito pubblico, consapevoli che se “le promesse dei politici valgono solo per chi le ascolta”, possono però essere elementi utili nella scelta di un candidato/a rispetto ad un altro/a.

#occhiapertiurbanistica: i campi di via Cevedale-Bassano

i campi di via Cevedale

Un silenzio assordante è seguito alla dichiarazione di interesse pubblico lo scorso 10 novembre per la riduzione di superfice immobiliare edificabile nell’area di via Cevedale-via Bassano, uno degli interventi più importanti e, nello stesso tempo contestati, della variante parziale del PGT.

Variante di cui si erano perse le tracce dopo il parere favorevole condizionato al recepimento delle osservazioni dello scorso 19 gennaio che, come prescritto dalla procedura di Valutazione Ambientale strategica iniziata nel luglio 2019, dovrebbe essere discussa in consiglio comunale.

Sinora non ci sono stati passaggi o evidenze pubbliche delle variazioni prescritte e dunque questo provvedimento della giunta che, di fatto, avalla l’intervento immobiliare proposto dalla variante, arriva senza che siano emersi i dati conoscitivi aggiornati sulle caratteristiche ambientali e quindi sugli impatti che si produrranno.

Il provvedimento riconosce implicitamente la grande importanza dei campi di via Cevedale su cui verranno costruiti palazzine per 11.098 mq, così importanti da poter reclamare nei confronti degli operatori immobiliari un indennizzo per la loro perdita costituito da una riduzione del 25% delle superfici previste ed una cessione in compensazione di circa 70.000 mq.

Dunque, i campi di via Cevedale-Bassano sono aree pregiate, ma molto di più valgono le palazzine che ci verranno costruite, anche perché l’onerosa cessione di aree e la riduzione dei mq verrà fatta ricadere sul prezzo delle abitazioni, su cui andrà ad incidere anche la cancellazione prevista dalla variante della quota di edilizia convenzionata spostata nel comparto di via Brescia meno appetibile dal punto di vista immobiliare: il risultato è quindi un comparto di sola edilizia residenziale, affacciato sul parco Est delle Cave e circondato da verde agricolo, case che potrà permettersi solo chi ha un reddito elevato.

prospetti degli edifici previsti su via Cevedale

Degli effetti perversi sulla trasformazione del tessuto sociale e soprattutto della perdita di aree verdi che nessuna compensazione potrà mai risarcire, nessuna traccia. Anzi nella delibera si parla di miglior risultato possibile in termini ambientali ed urbanistici, con riduzione di consumo di suolo e sfruttamento volumetrico, compatibilmente con un generale principio di affidamento degli atti e sostenibilità tecnico-giuridica.

Non abbiamo capito quale sia il generale principio di affidamento degli atti, mentre sulla sostenibilità tecnico-giuridica del provvedimento riteniamo che l’interesse pubblico venga tutelato preservando i beni comuni, evitando il consumo di suolo e non avallando ulteriori interventi immobiliari.

I campi di via Cevedale-Bassano rientrano in un comparto destinato a trasformazione immobiliare, rimasto sinora inattuato, ereditato senza modifiche nel PGT del 2011 dalle precedenti pianificazioni urbanistiche, ma costituiscono l’ultimo lembo di verde rimasto prima del tessuto urbano, contiguo alle aree del parco Est delle Cave.

sulla destra i campi di via Cevedale, perimetrati in rosso, interessati dal progetto immobiliare

Negli ultimi anni la cultura ambientale è cambiata e cresciuta, portando elementi di maggiore consapevolezza rispetto alle conseguenze ed ai costi esterni delle realizzazioni immobiliari (dal consumo di suolo, alla qualità dell’aria, agli impatti del carico antropico correlati alla maggiore domanda di servizi, infrastrutture), nel contempo la nostra città si è ingrandita occupando gran parte delle poche aree rimaste libere. E dunque la variante parziale era l’occasione per fare il punto e rivedere un’espansione immobiliare che sacrifica aree verdi preziose.

Certo ci vuole un’amministrazione coraggiosa, disposta a far prevalere l’interesse generale della comunità rispetto all’interesse economico di pochi, disposta a sostenere un eventuale contenzioso con i proprietari dell’area in nome del bene comune. Ci sono ormai numerosi esempi a questo riguardo, anche molto vicini a noi (vedi vicenda del parco agricolo di Segrate).

A Cernusco è giunto il momento di rivedere le scelte urbanistiche sbagliate fatte in passato perché le conseguenze non vengano pagate dalle generazioni future. Apprendiamo invece con preoccupazione di una città che arriverà a 40.000 abitanti, 5.000 più degli attuali ed 8.000 in più di quelli previsti dal PGT.

Come dice Saramago “Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”.

Non possiamo restare ciechi o, peggio, far finta di non vedere che Cernusco diventerà un ammasso di mattoni, sia pur attraversato dal Naviglio, dagli arredi urbani sciccosi, densificato urbanisticamente, gentrificato e con il verde residuale dei giardini pubblici.

Prima o poi la variante parziale arriverà in consiglio comunale per l’approvazione e ci sarà il confronto pubblico fra chi intende preservare i beni comuni e chi difende gli interessi immobiliari.

*** per saperne di più su cosa prevede la variante parziale del PGT su via Cevedale consultate la nostra pillola di urbanistica dedicata.

Un campo non vale l’altro

Un campo agricolo a fianco di un naviglio cinquecentesco è paesaggio. Paesaggio, tutelato dall’articolo 9 della Costituzione, che è bene comune. Un campo agricolo che ha mille anni è biodiversità, un campo da baseball ha zero biodiversità. Non dobbiamo farci trarre in inganno dalla parola campo. Un campo non vale l’altro.

Il professor Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano, evidenzia quella che è prima di tutto una tragedia culturale: le scelte urbanistiche sono indirizzate da decisori politici ignoranti perché

non sanno gli effetti che producono le loro decisioni perché ignorano l’essenza delle risorse ambientali, il loro funzionamento e i benefici che generano o gli effetti negativi che producono. È grave quel che stanno facendo anche perché non colgono l’occasione per impostare una spiegazione ai cittadini facendoli crescere, ecologicamente parlando. È grave perché alla fine si specula sulla debolezza delle persone e si usa l’ignoranza della gente per continuare a non fare cose migliori.

Dobbiamo fare di più e meglio. Noi dobbiamo trasformare le aree dismesse in ospedali se di ospedali abbiamo bisogno. Dobbiamo far crescere campi da calcio e scuole sulle parti abbandonate delle nostre città. Questa è l’unica competizione che dobbiamo innescare. Qui deve lavorare la politica e per farlo deve capire, imparare, appassionarsi. So bene che è dura, che non si è mai fatto e che gli strumenti giuridici sono spuntati, ma so anche che se i politici non ne hanno voglia possono tornare a fare altro.

Il destino del campo del Gaggiolo dipende da noi. Oggi. La variante al PGT in discussione in questi giorni che vuole trasformarlo in un campo da baseball va respinta. E va respinta la narrazione mistificante per cui il campo da baseball farebbe “il bene dei nostri figli”, riducendo così il campo agricolo a merce di scambio, laddove è invece un bene comune, paesaggio che è parte dell’identità collettiva e della memoria storica della nostra comunità.

Un grazie di cuore a Paolo Pileri per le sue parole e a quanti vorranno difendere e conservare il campo del Gaggiolo. La vostra testimonianza è preziosa, lasciateci un selfie davanti al nostro striscione lungo il Naviglio della Martesana.

Vi invitiamo a leggere l’intero articolo di Paolo Pilieri Quando un campo da baseball fa male al suolo. E non tutti lo capiscono pubblicato su Altraeconomia.

Pedalando a Cernusco

La foto qui sopra mostra lo striscione che, alla vigilia della seconda conferenza di VAS [prevista per il 30 settembre, poi nuovamente rimandata al 22 ottobre], abbiamo esposto lungo il Naviglio, in corrispondenza del prato che sarà trasformato in campo da baseball, secondo le intenzioni della nostra amministrazione cernuschese.

Non sappiamo esattamente quante persone si siano fermate, mentre percorrevano la ciclabile lungo Naviglio, per leggere la nostra segnalazione. Certamente qualcuno l’ha fatto e tra questi Paolo Pileri, professore di Pianificazione e Progettazione urbanistica presso il politecnico di Milano, nonchè studioso e appassionato difensore dell’ambiente, in particolare per i temi legati al consumo di suolo. Conosciamo anche la sua passione per la bici, al punto che è tra i promotori della ciclabile che, lungo il fiume Po, dovrebbe congiungere Torino con Venezia

Il prof. Pileri, che avevamo conosciuto nel 2015 ad una nostra conferenza organizzata per fermare l’ampliamento del Centro Commerciale Carosello e difendere il Parco degli Aironi, ha voluto lasciarci un suo messaggio di incoraggiamento e di condivisione, che riportiamo qui sotto.

Il suo messaggio ci ha fatto molto piacere, perchè ci conferma che siamo sulla strada giusta e ci incoraggia a perseverare nel nostro impegno civile e concreto a difesa dell’ambiente e dei beni comuni.

A tutti i nostri sostenitori, a chi legge questo post e lo condivide, chiediamo di inviarci un selfie fatto davanti allo striscione (che è ancora al suo posto). Li pubblicheremo sulla nostra pagina fb, per dare maggior forza alla nostra richiesta: un ripensamento della variante al PGT da parte dell’Amministrazione comunale ed un gesto di responsabilità nei confronti delle generazioni future, cancellando l’ampliamento del centro sportivo e conservando intatto il corridoio ecologico che passa proprio da questi campi. O dobbiamo aspettare politici migliori?

Grazie al professor Pileri e grazie a tutti!


Questo il messaggio ricevuto:

Da: PAOLO PILERI 
Oggetto: Bravi
Corpo del messaggio:
Buongiorno
ho visto lo striscione lungo la Martesana che interroga e informa i cittadini sull’inappropriata scelta del comune o di un privato di consentire la distruzione di un suolo agrario per farci un campo da baseball.
Bravi a comunicare così.
Bravi a ricordare che ogni filo d’erba fa parte del grande bene comune di cui dovremmo occuparci.
Molti diranno che un campo da baseball non fa male a nessuno e invece non è così. Non è più così. Il presente che stiamo vivendo è un presente nel quale siamo dentro un guasto climatico che è esattamente il risultato di milioni di scelte urbanistiche apparentemente innocue legittime e necessarie ma che invece ci hanno tolto il fiato.
Il baseball è bello e lo sport è importantissimo. Nessuno nega questo. Ma oggi la sfida è trovare il modo di fare un nuovo campo da baseball senza torcere un solo filo d’erba. Se c’è la possibilità va fatto in ogni modo. Possibile che in Cernusco non vi sia un’area dismessa….un parcheggio di troppo…un piazzale abbandonato da desigillare per farne un campo da baseball? Questa è la cosa da fare e da spiegare. Questo è fare politica per la sostenibilità oggi. Il resto rimane a libro paga della comodità, del danaro, del non capire, della pigrizia a non innovare.
Eppure i politici della Martesana dovrebbero ricordare l’esondazione del naviglio nell’aprile 2009….o l’hanno dimenticata? Ecco ricordiamogli allora che se le acque della Martesana si sversano su un campo permeabile questo assorbe quelle acque e il danno si minimizza. Se invece le stesse acque esondano su un campo di baseball non saranno assorbite allo stesso modo, se ne andranno in giro e faranno molti danni. Non andiamo poi a piangere dallo Stato o non imprechiamo contro la natura cattiva….perché sono queste scelte urbanistiche a essere miopi ed enormemente inopportune oggi, era dell’antropocene ovvero epoca nel mezzo di una tempesta climatica.
Abbiamo bisogno di una politica migliore e di politici migliori. Bravi voi a far notare queste cose.
Paolo Pileri

Conferenza VAS per la variante di PGT: ci siamo!

Siamo ormai alla vigilia della riunione per la conferenza di VAS relativa alla 2° variante al PGT. Si terrà mercoledi 30 Settembre, ore 10 del mattino, presso il Municipio di Cernusco. Lo scopo di questa riunione è di dare risposta alle decine di osservazioni presentate da associazioni, partiti, cittadini sulle modifiche proposte attraverso la 2° variante del PGT e sul loro impatto ambientale.

Anche noi di Bene Comune Cernusco abbiamo presentato le nostre osservazioni (che potete trovare qui) e di conseguenza abbiamo chiesto di partecipare alla conferenza di VAS, anche se per le direttive sul COVID i posti saranno limitati.

Saremo comunque presenti all’esterno per dare informazioni e spiegare ai cittadini, che vorranno essere informati, tutti i dettagli relativi alle nostre osservazioni alla VAS ed alle modifiche che saranno introdotte con la variante.

Dopo la conferenza di VAS, se avrà esito positivo, la Variante sarà sottoposta al Consiglio Comunale, assieme al Parere Motivato dell’Autorità procedente (Uff.Tecnico) per “l’adozione”, a cui seguirà nuovamente una fase di raccolta di ulteriori osservazioni, prima dell’approvazione finale.

Avremo modo quindi di riparlare di questo procedimento di variante. Per il momento, concentriamoci su questo importante passaggio e speriamo sia il buonsenso a prevalere, evitando l’ennesimo spreco di prezioso suolo agricolo.

Seguiteci per gli aggiornamenti!

Variante PGT: privato-pubblico 2:0

L’interesse privato sta per mettere a segno due punti a spese dell’interesse pubblico:

– un campo da baseball e un parcheggio al posto di un’area verde, corridoio ecologico indispensabile per proteggere gli spostamenti della fauna locale

– edilizia convenzionata, originariamente prevista in un’area di pregio, relegata in un’area periferica e a basso valore.

Questo (e altro) prevede la variante al PGT in discussione in questi giorni.

Entro il termine del 14 luglio presenteremo le nostre osservazioni: hai anche tu qualcosa da dire su questo tema? Scrivici a benecomunecernusco@gmail.com, integreremo le tue osservazioni alle nostre.

Per saperne di più leggi gli approfondimenti su benecomunecernusco.it.

Per rimanere sempre aggiornato su quello che succede al nostro territorio iscriviti alle nostre news e metti like alla nostra pagina FB!

Saluti da Cernusco sul Naviglio

A breve aree preziosissime per la fauna locale che permettono e proteggono gli spostamenti verso altre aree naturali protette, spariranno per essere sostituite da un campo da baseball e da un parcheggio.

Un corridoio ecologico sacrificato per ampliare lo spazio dedicato allo sport a spese di aree verdi e con ulteriore consumo di suolo: secondo noi una diversa soluzione deve essere possibile.

Vuoi saperne di più? Leggi le nostre pillole dedicate alla variante al PGT in fase di approvazione in queste settimane:

La variante al PGT in pillole – Il PLIS delle Cave

La variante al PGT in pillole – Via Brescia

La variante del PGT in pillole – Via Cevedale

La variante del PGT in pillole – l’Ampliamento del centro sportivo

Hai anche tu qualcosa da dire su questo tema? Facci avere le tue osservazioni a questa mail benecomunecernusco@gmail.com, le integreremo alle nostre. Abbiamo poco tempo! Il termine per presentarle scade il 14 luglio.

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