Arriva nella notte di mercoledì 31 gennaio, dopo un iter travagliato ed una vivace discussione in consiglio comunale, l’approvazione del Garante per la tutela del Suolo, del Verde, dell’Ambiente.

La proposta – inizialmente era il ‘Garante degli alberi’ – era stata presentata due anni fa in campagna elettorale come una figura tecnica che avrebbe dovuto introdurre forme di regia unitarie e condivise nella piantumazione degli alberi. Ci sono però voluti ventidue mesi per arrivare in consiglio comunale dove, dopo molte revisioni e ripensamenti, è diventato nella versione finale un ‘comitato’ di tre tecnici, nominati uno dal sindaco, uno dalla maggioranza ed uno dall’opposizione. Dunque non propriamente indipendenti, visto che le loro selezione non risponde soltanto a criteri di formazione e merito, ma anche alla connotazione di parte politica.

Insieme al comitato dei garanti viene istituito anche un comitato di cittadini, con cui collabora nelle funzioni di monitoraggio e di promozione delle iniziative che riguardano suolo, ambiente e territorio, sia dall’alto per quelle che arrivano dall’amministrazione che dal basso per quelle proposte dai cittadini.

La discussione in consiglio, grazie ai rilievi presentati dai consiglieri, ha fatto emergere le numerose contraddizioni del testo del regolamento istitutivo del Garante e del comitato dei cittadini, dagli errori sintattici a quelli di contesto: il testo è stato quasi interamente ripreso dal regolamento del Garante del Verde di Milano, con qualche variante legata alle modalità di nomina dei membri del comitato ed all’introduzione del comitato dei cittadini. In particolare, i rilievi hanno messo in luce come non sia un “organo tecnico” da inserire all’interno degli organi collegiali con funzioni indispensabili ai fini istituzionali, e quindi l’esecutivo si vede costretto ad emendare il testo declassandolo ad “istituto di partecipazione”, così come previsto dall’articolo 43 dello Statuto comunale che prevede appunto “consulte e comitati di organismi di partecipazione all’attività pubblica locale, mediante la partecipazione della popolazione alle attività finalizzate allo sviluppo civile, sociale ed economico della comunità”. 

L’istituzione del Garante del Suolo, del Verde, dell’Ambiente perde dunque la sua portata innovativa iniziale come organo tecnico indipendente di monitoraggio, vigilanza, controllo e proposta rispetto all’operato dell’amministrazione per rientrare nella categoria degli istituti di partecipazione privi di capacità di incidenza.

Ci saranno così due comitati, uno per i Garanti, costituito da tre persone, come già ricordato di nomina politica, anche se le candidature devono rispondere a vaghi requisiti tecnici, ed un comitato di cittadini(aperto anche ai sedicenni), che arrivano dagli iscritti ad un bando reperibile sul portale del Comune. Il comitato di cittadini avrà anche un coordinatore ed un vice-coordinatore.

La nostra posizione su consulte e comitati è nota sin dalla loro istituzione: rappresentano istituti di partecipazione vetusti, anzi spesso sono forme di mistificazione della partecipazione dei cittadini utilizzate per inglobare la cittadinanza in forme che non garantiscono alcuna incidenza nell’ambito deliberativo. Per questa ragione avevamo proposto l’istituzione del Tavolo del Clima, vale a dire un ambito ove si instaura una dialettica fra le diverse componenti, da quella istituzionale, alle forme semplici o strutturate della cittadinanza, a quella scientifica, dove i dati ambientali vengono monitorati, analizzati ed elaborati in strategie di intervento condivise.

Purtroppo non vediamo alcuna portata innovativa nell’istituzione del Garante del Suolo, del Verde, dell’Ambiente, tantomeno in quella del Comitato dei Cittadini. Un’occasione persa, un’altra, intanto le emergenze ambientali e climatiche sono sempre più urgenti.

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