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Cari assessori Marchetti e Zacchetti, novità sulla qualità dell’acqua?

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Gentili assessori
Giordano Marchetti ed Ermanno Zacchetti,

nella seduta del 5 febbraio scorso è stato approvato il progetto di fusione delle società Ianomi, Tam e Tasm in CAP Holding che diventerà in tal modo il gestore unico del patrimonio idrico (reti ed impianti) per la provincia di Milano, progetto illustrato direttamente dal presidente Alessandro Ramazzotti che, nel corso del suo intervento, ha anche evidenziato l’efficienza della rete locale e la qualità dell’acqua di Cernusco.

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Rileviamo, però, come non ci sia un riscontro concreto alle parole del presidente dal momento che il gestore del servizio idrico, Amiacque, continua a non fornire i dati relativi alla qualità dell’acqua erogata dai pozzi di Cernusco. I dati che il comune ha a disposizione sono fermi al 2010 e comunque si riferiscono a dati di provenienza ASL, quindi relativi ad una media annuale dei valori, laddove è importante avere a disposizione i valori dei diversi parametri analizzati per i diversi pozzi e con frequenza temporale certa.

Siamo rammaricati che in consiglio non si sia colta l’opportunità di segnalare a Ramazzotti tale lacuna e che non si siano richiesti impegni in tal senso. Auspichiamo che di qui in avanti l’Amministrazione faccia pesare di più il suo ruolo societario, ricordando ad Amiacque che tra i suoi compiti istituzionali ci sono pure informazione e trasparenza ed invitandola ad una comunicazione puntale dei parametri relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco.

Cogliamo l’occasione per segnalarvi che la CAP Holding ha di recente assegnato ad una società esterna il «servizio di assistenza tecnica, gestionale, amministrativa per la realizzazione di punti erogazione acqua denominati “case dell’acqua”; elaborazione di un progetto di sviluppo tecnico e di comunicazione relativo alle case dell’acqua esistenti e nell’ottica Expo 2015; coordinamento progettuale per l’implementazione ed integrazione dei servizi di comunicazione connessi al progetto “casa dell’acqua” in ottica Expo 2015; coordinamento nel mantenimento del sistema di certificazione ISO 22000 anche in relazione alle case dell’acqua già esistenti».

Pertanto verrebbe così a cadere la giustificazione, almeno per quanto riguarda le case dell’acqua e la sicurezza alimentare, dell’eccesso di richieste cui devono far fronte.
Proprio facendo leva sulla necessità di una verifica di fattibilità del progetto della Casa dell’acqua e dello stato della qualità dell’acqua dell’acquedotto distribuita nelle mense scolastiche, Vi chiediamo di farvi personalmente interpreti della richiesta di dati aggiornati e complessivi sull’acqua di Cernusco. Ulteriori ritardi non sono più giustificabili. Suggeriamo di procedere ad un vero e proprio Protocollo d’Intesa che stabilisca tempi e modi di comunicazione dei dati fra Amiacque e ufficio Ecologia del comune, in modo tale che non si debba procedere ogni volta alla richiesta, ma si attivino ad intervalli regolari le procedure di comunicazione.

In attesa di un Vs. riscontro, Vi inviamo cordiali saluti

Fabio Battagion
Portavoce del Comitato

BeCoCe incontra l’assessore alla gestione del territorio

Il comitato Bene Comune Cernusco (BeCoCe), che dopo i referendum sull’acqua ha rivolto la sua attenzione al tema dei beni comuni in senso lato, ha incontrato il 4 febbraio l’assessore Giordano Marchetti per fare il punto sulla qualità dell’acque di Cernusco ed intraprendere eventuali iniziative.

Da troppo tempo i dati relativi alla qualità dell’acqua di Cernusco riportati sul sito del Comune sono datati e lacunosi, poiché il gestore del servizio (Amiacqua ed in seconda battuta la ASL) cui competono rilievi ed analisi, non li gira con tempestività e completezza all’amministrazione.
L’Amiacque non risponde alle ripetute richieste inviate dall’amministrazione, o meglio, risponde che sono troppi i comuni coinvolti e non riesce ad inviare i dati a tutti, mentre la provincia li invia solo una volta l’anno, quindi i valori riguardano sempre una media delle campionature effettuate l’anno precedente.
Per Cernusco siamo fermi al 2010 ed è un ritardo ormai ingiustificabile, per questo è stata rinnovata all’assessore Marchetti la richiesta di sollecitare all’AMIacque ad inviare dati completi e tempestivi, facendo leva anche sul fatto che l’amministrazione è componente societaria del gestore del servizio idrico e potrebbe esercitare maggiore pressione persuasiva.
Nello stesso tempo BeCoCe ha espresso piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione, viste le limitate risorse di cui dispone l’ufficio ecologia, anche per tenere d’occhio l’evoluzione temporale e spaziale dei dati (variazione nel tempo e nei diversi pozzi dei parametri analizzati).
Altro elemento valutato è l’effettiva vulnerabilità della qualità dell’acqua di Cernusco: una valutazione dei dati più puntuale può essere utile anche per una verifica di fattibilità del progetto della Casa dell’acqua e dello stato della qualità dell’acqua dell’acquedotto distribuita nelle mense scolastiche.

Clima collaborativo e reciproci impegni positivi. Bilancio positivo dunque? Si, anzi no, perché solo il giorno seguente nel consiglio comunale che ha approvato la fusione di Ianomi, Tam e Tasm in CAP Holding, che diventerà così quindi il gestore unico integrato del patrimonio idrico sul territorio della provincia di Milano, non è stata colta l’opportunità di segnalare tale lacuna ad Alessandro Ramazzotti, presidente di CAP holding (azionista al 60% di Amiacque) presente in consiglio proprio per illustrare il progetto.

BeCoCe auspica che di qui in avanti l’Amministrazione stabilisca con Amiacque un protocollo procedurale per la comunicazione puntale dei parametri relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco dal momento che il gestore del servizio ha fra i suoi compiti istituzionali pure informazione e trasparenza.

Comitato Bene Comune Cernusco

                   incontro
Mercoledi 20 Febbraio – ore 21
presso sede ACLI
Via Fatebenefratelli
Cernusco SN
                      aperto a tutti i cittadini interessati

 Guarda il Video (3 minuti)

Sono beni comuni, tra gli altri: i fiumi i  torrenti e le loro sorgenti; i laghi e le altre acque; l’aria; i parchi come definiti dalla legge, le foreste  e le zone boschive; le zone montane di alta quota, i ghiacciai e le nevi perenni; i lidi e i tratti di costa dichiarati riserva ambientale; la fauna selvatica e la flora tutelata; i beni archeologici,  culturali, ambientali e le altre zone paesaggistiche tutelate , ecc