Categoria: qualità dell’acqua (Pagina 3 di 4)

Il punto sulla Carta d’intenti per l’acqua

gocciaFONDOQualità dell’acqua di Cernusco: nel mese di marzo era stata firmata la carta d’intenti per l’Acqua che impegna gestore ed amministrazione ad una migliore informazione sulla qualità dell’acqua per ciascuno dei comuni serviti da CAP Holding con l’impegno di arrivare nel mese di luglio ad una presentazione completa dei dati disponibili.

CAP Holding ha rispettato il suo impegno ed ha completamente riorganizzato la sezione dei propri siti dove, seguendo QUESTO LINK per ogni comune della provincia di Milano servito dal Gruppo CAP, si accede al dettaglio dei dati. Si tratta però di un risultato che solo parzialmente risponde ai criteri di completezza dell’informazione richiesti dalla Carta d’intenti.

Riportiamo di seguito la nostra risposta a CAP Holding alla lettera di presentazione della nuova pagina sulla qualità dell’acqua.

valutiamo positivamente la riorganizzazione strutturale di presentazione delle informazioni per ciascuno dei comuni serviti da CAP Holding che consente in modo agevole di arrivare al prospetto relativo alla propria situazione idrica.
Segnaliamo però che i dati raccolti in tale quadro di riferimento non rispondono completamente ai criteri concordati nella Carta degli intenti per l’acqua che prevedevano la presentazione dei risultati dei controlli svolti dal Laboratorio Analisi del Gruppo CAP comprensivi dei principali indicatori chimici e microbiologici per le situazioni di criticità insieme ad una breve sintesi degli eventuali fatti salienti e non conformità verificatisi, con le possibili situazioni di rischio, le azioni intraprese e gli interventi programmati.
Almeno per quanto riguarda il comune di Cernusco, che costituisce il riferimento del progetto, tali indicazioni non emergono. Rileviamo infatti che continua ad essere segnalata la presenza di inquinamento per alcuni dei pozzi dell’acquedotto comunale (ad esempio il CrVI) e quindi occorreva riportare non solo i dati relativi all’etichetta dell’acqua ma pure quelli relativi agli inquinanti presenti. E questo per ciascuno dei 12 pozzi in esercizio. Così come non sono state indicate le eventuali non conformità rilevate, ma solo il numero complessivo delle analisi effettuate.
Segnaliamo inoltre che è importante riportare nelle relazioni il riferimento temporale dei dati presentati e la fonte da cui sono tratti.
Auspichiamo pertanto che l’incontro di valutazione per una migliore definizione ed esposizione dei dati sulla qualità dell’acqua venga fissato appena possibile, consapevoli che il percorso avviato è solo il primo dei passaggi necessari a garantire alla nostra comunità una migliore informazione sull’acqua.
A presto risentirci e buona pausa estiva.

Il comitato Bene Comune Cernusco continuerà quindi il suo lavoro di monitoraggio sulla qualità dell’acqua della nostra città.

L’acqua della casa dell’acqua di Cernusco

La prima acqua della casa dell'acqua di CernuscoL’acqua della “casa dell’acqua” di Cernusco arriva dai due pozzi dell’acquedotto posti in via Buonarroti. Arriva in rete filtrata da carboni attivi che servono a trattenere alcune sostanze presenti nell’acquifero in quantità eccessiva (essenzialmente soventi clorurati e microinquinanti – pesticidi). Si tratta di un’acqua sottoposta a molti controlli, sia da parte del gestore che dell’ASL. Di seguito i dati* relativi ai due pozzi: si tratta di acqua di buona qualità anche se dura per la presenza di calcare.

dati_buonarroti

L’amministrazione ha realizzato le opere necessarie alla predisposizione dell’area con un progetto interno per un importo complessivo di 32.000 euro, CAP Holding mette a disposizione del comune la casa dell’acqua all’interno di un progetto di promozione dell’uso dell’acqua di rete come acqua da bere (costo della casa circa 21.500 euro).

L’amministrazione ha il compito della manutenzione, solo l’acqua gasata verrà erogata a pagamento, la ricarica della CO2 è affidata ad una ditta esterna.

L’ufficio tecnico del comune ha stimato in 1.500 litri al giorno la previsione di erogazione, cifra che dovrebbe consentire il recupero dei costi della gestione, oltre che un sensibile beneficio in termini di riduzione delle bottiglie di plastica.

Non sarà la Carta di Cernusco, ma…

wwd2014Verrà firmata a Milano nella Sala degli Affreschi di Palazzo Isimbardi il prossimo venerdì 21 marzo alle 11 la Carta degli Intenti per l’Acqua. La nostra proposta, nata  lo scorso anno come Piano per l’acquache chiedeva maggiore informazione e trasparenza sulla qualità dell’acqua erogata nelle nostre case, è diventata un vero e proprio protocollo di intenti che impegna il gestore e le amministrazioni a fornire ai cittadini maggiori informazioni sull’acqua che arriva nelle loro case.

A partire dal prossimo luglio in una sezione dedicata di CAP Holding – il gestore del servizio idrico della nostra zona – e di ciascuno dei comuni che aderiranno alla Carta degli intenti si troveranno maggiori informazioni sulla qualità dell’acqua erogata: non solo l’etichetta aggiornata, ma pure i principali indicatori chimici e microbiologici per le situazioni di criticità, i dati quantitativi e alla media pro capite. Sarà pure disponibile il link alla relazione annuale di monitoraggio dei pozzi fornita dall’Asl di riferimento.

In questo modo dovrebbe non dovrebbe più accadere che informazioni importanti rimangano dimenticate nei cassetti o non divulgate, come è accaduto sinora.

Un altro elemento significativo introdotto dalla Carta degli intenti è l’introduzione di specifiche campagne volte al monitoraggio della gestione del servizio idrico, basate sulla valutazione del grado di soddisfazione degli utenti anche attraverso indicatori della tipologia dei consumi idrici dei cittadini e loro evoluzione temporale. In questo modo si avranno ad esempio indicatori di riferimento sulla percentuale di persone che consumano l’acqua minerale e perché la preferiscano all’acqua di rete.

Si conosceranno le non conformità rilevate sui diversi pozzi di ciascun comune e le azioni intraprese, si avranno a disposizione i dati quantitativi dell’acqua erogata e la media pro capite.

In questi mesi abbiamo lavorato nella consapevolezza che La conoscenza deriva dalle informazioni, come le informazioni derivano dai dati (Elinor Ostrom, l’economista premio Nobel per l’economia, teorica dei beni comuni), e ci abbiamo creduto così tanto che questa citazione-riferimento per il nostro lavoro è diventa l’epigrafe della Carta degli intenti per l’Acqua.

Si tratta di un risultato significativo, conseguito grazie al fatto che le parti coinvolte – CAP Holding e la nostra amministrazione – hanno riconosciuto la nostra proposta come progetto pilota, fatto proprio dal sindaco Comincini, nella sua veste di vicedirettore del comitato strategico di CAP Holding.

Anche le associazioni ed i comitati svolgeranno un ruolo importante, perché hanno il compito di promuovere e controllare il progetto.

Soprattutto si tratterà di un processo inclusivo in divenire che dal 21 marzo in poi si aprirà ad accogliere le adesioni dei comuni e delle associazioni che considerano informazione e trasparenza beni comuni, in particolare, quando riguardano l’acqua (le modalità devono essere perfezionate, ma ci stiamo lavorando).

PS: sabato 22 marzo alle 11 verrà inaugurata a Cernusco la Casa dell’acqua. Il comitato Bene Comune Cernusco sarà presente con una scheda informativa sull’acqua erogata, grazie ai dati ricevuti dal laboratorio di Amiacque.

l’acqua che beviamo e la carta di Cernusco

acqua-del-rubinetto-calcare
L’Italia è il maggior consumatore al mondo di acqua minerale. Ogni anno ne entrano nelle nostre case 12 miliardi di litri, vale a dire circa 200 litri pro capite. E un italiano su due beve esclusivamente acqua imbottigliata. Sempre uno su due la considera più pura dell’acqua del rubinetto, uno su tre la reputa migliore al gusto, uno su sei dice che è «meno dura». Ma davvero sappiamo che cosa beviamo? E le acque minerali sono migliori dell’acqua distribuita dalla rete idrica? Come se ne valuta la qualità?

Sono passati quattro anni dall’inchiesta de Le Scienze sulla qualità dell’acqua e poco è cambiato da allora. I dati Istat più recenti indicano che i consumi di acqua minerale continuano ad essere elevati: nel 2010 il 61,8% delle famiglie italiane ha acquistato acqua minerale con una spesa media mensile di 19.5 euro. Inoltre gli italiani continuano a non avere troppa fiducia nei confronti dell’acqua del rubinetto: il 30% delle famiglie nel 2011 ha al suo interno uno o più componenti che non la bevono perché non si fidano.

I dati Istat non indagano sulle ragioni della diffidenza, come fa invece l’EPAL (Empresa Portuguesa das Águas Livres, società per azioni a capitale pubblico, di proprietà al 100% di AdP- Águas de Portugal) che nel suo rapporto annuale sull’indice di soddisfazione del cliente riporta come motivi: qualità/sapore (59.1%); preferenza per altra acqua (25%), mancanza di fiducia (4,5%), problemi di salute (4.5%), altri motivi (6,8%). C’è da dire però che la percentuale di utenti EPAL che bevono acqua del rubinetto è del 83,1%, un valore molto lontano dalle percentuali italiane.

Sarebbe interessante anche per l’Italia un’analisi comparativa delle ragioni che spingono a bere l’acqua in bottiglia piuttosto che quella del rubinetto e l’incidenza  della scarsa/carente informazione sulla sua qualità. Lo studio Che cosa sappiamo dell’acqua che beviamo?, realizzato nel 2011 da Cittalia (fondazione Anci Ricerche) per conto di Coop Italia, dà un quadro di riferimento della disponibilità ed accessibilità dei dati sulla qualità dell’acqua presentati sui siti Internet di 184 gestori di acquedotti aderenti a Federutility e sui siti delle amministrazioni locali ai quali queste rimandano per la comunicazione al cittadino. Nella maggior parte dei casi analizzati le informazioni sulla qualità dell’acqua sono così limitate che i cittadini orientano le scelte di consumo sulla base di indicatori soggettivi (gusto, olfatto) piuttosto che sui dati relativi agli indicatori chimici e microbiologici. E Cernusco non fa eccezione.

Per contribuire a sanare questo deficit informativo il comitato Bene Comune Cernusco chiede da tempo a gestore locale ed amministrazione un protocollo procedurale condiviso regolativo dell’informazione sull’acqua distribuita dall’acquedotto locale (il piano per l’acqua). Tale esigenza è stata recepita ed è stato avviato nei mesi scorsi un confronto con CAP Holding ed amministrazione che ha portato alla definizione di un memorandum propositivo. Nell’ultimo incontro dello scorso 15 gennaio CAP Holding aveva presentato una proposta di lavoro, invitando le altre parti coinvolte a far pervenire osservazioni e rilievi entro il 30 gennaio.

Lo scorso 29 gennaio abbiamo inviato a CAP Holding ed amministrazione la nostra revisione della proposta: la Carta per l’acqua, un “quadro di azioni condiviso” dove ciascuna componente assume impegni definiti dalla funzione specifica che attiene all’ambito di appartenenza (istituzioni, gestore, cittadinanza), più vicino agli indirizzi concordati nel memorandum propositivo.

Nella Carta per l’acqua (e se la chiamassimo Carta di Cernusco?) abbiamo inserito i riferimenti valoriali all’acqua come bene comune ed al coinvolgimento delle comunità sull’informazione e gestione dei beni comuni. Fra le azioni positive da intraprendere, il monitoraggio della gestione del servizio idrico attraverso campagne di valutazione basate su indicatori della tipologia consumi idrici dei cittadini e del loro grado di soddisfazione negli confronti del servizio.

La proposta della Carta per l’acqua/Carta di Cernusco è partita dall’esigenza locale di sanare il deficit di informazione sull’acqua che è, però, un dato così comune a molti contesti da assumere valenza più generale, utile a coinvolgere realtà territorialmente più ampie. Con questo spirito ne abbiamo chiesto la valutazione alle associazioni del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ed alle altre associazioni che si occupano di beni comuni.

Un nuovo anno di impegni

Abbiamo scritto poco sul nostro blog in questi ultimi tempi, ma la nostra attività non si è fermata, anzi sono stato realizzati alcuni passaggi molto importanti.

Il nostro comitato aveva raccolto il testimone del lavoro svolto per i referendum sull’acqua allargando il suo ambito di interesse ed attività ai beni comuni. Tale passaggio è stato formalizzato lo scorso 23 dicembre con la costituzione formale dell’associazione “Bene Comune Cernusco”.
Abbiamo sempre condiviso il pensiero di Norberto Bobbio per il quale le regole sono essenziali perché tutelano tutti e così noi per primi avevamo bisogno di avere un quadro di riferimento certo – anche se generale – e, soprattutto, un profilo identitario che ci connotasse come soggetto riconoscibile all’interno del vasto mondo delle associazioni.
Qui trovate i link ai nostri statuto ed atto costitutivo.

Il primo e significativo atto dell’associazione è stato la condivisione del documento “Costituzione …Bene Comune” sottoscritto da ACLI, ANPI ed ETICOMONDO di Cernusco che esprime preoccupazione per i tentativi di revisione costituzionale in corso.

L’altro impegno del comitato è legato alla richiesta di informazioni sulla qualità e quantità dell’acqua della rete idrica. Avete seguito i passaggi dei mesi scorsi che hanno evidenziato le criticità  su questo tema nel nostro comune: gli incontri con gli assessori al territorio Giordano Marchetti ed all’ecologia Ermanno Zacchetti non hanno portato a significative modifiche degli elementi informativi a disposizione dei cittadini, mentre le richieste contenute nella nostra proposta di delibera per il “Piano sull’Acqua” sono state fatte proprie dal sindaco Eugenio Comincini nella sua veste di vicepresidente del Comitato di indirizzo strategico di CAPHolding e proposte come linee guida per un protocollo condiviso, da estendere poi a tutti i comuni serviti da CAPHolding.
Si tratta di un passaggio molto importante teso ad istituire finalmente un flusso di comunicazioni fra istituzioni, gestore del servizio e cittadini  all’interno di quadro procedurale di azioni volte a garantire un’informazione puntuale sulla qualità dell’acqua.
A questo riguardo si è tenuto un primo incontro lo scorso 14 novembre con CAPHolding, il gestore che eroga il servizio e fa le analisi interne sulla qualità dell’acqua e l’amministrazione che è azionista di CAPHolding ed è l’interfaccia territoriale di riferimento rispetto alle esigenze di informazione della cittadinanza. Dall’incontro è scaturito un memorandum propositivo che evidenziava lo stato attuale dell’informazione sulla qualità dell’acqua, le criticità, le buone pratiche da mettere in atto per ciascun soggetto ed infine gli indirizzi per il futuro.
Il memorandum è stato la base di discussione di un documento proposto da CAPHolding nell’incontro di mercoledì 15 gennaio come accordo quadro sulla gestione dell’informazione relativa all’acqua della rete idrica. Si tratta di una proposta di lavoro da approfondire ed integrare (ci sono aspetti che a nostro avviso vanno ripensanti all’interno di un ottica valoriale – l’acqua non per caso è un bene comune), ma ci fa piacere che sia stato colto da CAPHolding il nesso culturale che lega la disponibilità di dati alla conoscenza.

E’ proprio Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia che dice “La conoscenza deriva dalle informazioni, come le informazioni derivano dai dati” e speriamo che la citazione, che avevamo inserito nel nostro blog e ripresa da CAPHolding in testata del suo documento, sia sempre il riferimento cui tendere e non solo un auspicio.

Entro il prossimo 30 gennaio il comitato e l’amministrazione dovranno predisporre le proprie osservazioni in modo tale che si possa arrivare alla versione definitiva del documento all’interno del calendario delle manifestazioni collegate alla prossima giornata mondiale dell’acqua (22 marzo 2014).

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Abbiamo inviato a sei amministrazioni la richiesta per avere copia della relazione sul monitoraggio della qualità dell’acqua che la ASL MI2 invia annualmente a ciascun comune di sua competenza.
Ad oggi questi sono i risultati: Carugate ci ha risposto in 4 giorni, Bussero in 8 e Pioltello in 18; il 50% non ha ancora risposto. Noi aspettiamo e poi aggiorniamo le statistiche.
Restate connessi ;).

L’acqua del vicino è sempre più trasparente

brianzaacqueE’ da tempo che denunciamo la scarsa disponibilità dei dati sulla qualità dell’acqua forniti da Ami Acque, gestore del servizio di distribuzione dell’acqua per il nostro comune. Questa società che dipende dalla Cap Holding (la società a capitale pubblico di cui Cernusco possiede l’1,389% ), mette a disposizione solo l’etichetta dell’acqua (generica, perché il link diretto per ciascun comune servito non ha un percorso immediatamente riconoscibile ed accessibile) ed una relazione generale sulle caratteristiche dei controlli che effettua.

Né d’altra parte la nostra amministrazione richiede con sollecitudine i dati relativi ai pozzi in esercizio per i parametri indicatori sensibili di eventuali inquinanti. Così i cernuschesi conoscono poco e male che tipo di acqua arriva nelle loro case.

Accade invece che nei comuni dove il servizio è gestito da Brianza Acque si abbiano a disposizione non solo l’etichetta dell’acqua, ma anche il “bollettino” che evidenza alcuni parametri microbiologici e chimici (riportiamo come esempio la scheda del comune di Gorgonzola).

Come dire, l’acqua del vicino è sempre più trasparente.

Tre domande agli assessori per l’acqua

Cari assessori Giordano Marchetti ed Ermanno Zacchetti,

sono stati recentemente pubblicati sul sito del comune i dati relativi all’acqua dei pozzi insieme ad una relazione sull’acquedotto di Cernusco a cura di Amiacque, il gestore del servizio idrico della nostra città.

Da questi dati, che l’amministrazione riceve da Amiacque con ritardo e senza precise scadenze temporali, emerge un enorme consumo idrico (riferito agli usi domestici) per abitante: 247 litri, contro una media nazionale di 175,4 litri per abitante al giorno con un incremento di quasi il 6% in cinque anni. Cernusco supera Lodi, cittadina con il primato italiano (240) ad un passo da Roma e Milano. Soprattutto preoccupa l’incremento rispetto alla tendenza nazionale alla riduzione dei consumi degli ultimi dieci anni grazie ad un uso più attento e responsabile dell’acqua.

Altro elemento critico il numero dei pozzi: non è chiaro quanti e quali siano i pozzi da cui attinge l’acquedotto. La relazione parla di 14 pozzi, ma sono riportati i dati e le caratteristiche di un numero inferiore.

Infine i parametri analizzati: le tabelle dei dati per il 2011 e 2012 presentano solo una selezione dei parametri effettivamente analizzati dal laboratorio di Amiacque e con riferimenti non chiari dell’efficacia della depurazione rispetto ai punti di prelievo.

Da qui tre domande agli assessori al territorio ed all’ecologia per capire come sta la nostra acqua.

  1. Quanti sono e quali sono i pozzi in esercizio che servono l’acquedotto di Cernusco?
  2. Perché non arrivano da Amiacque tutti i dati relativi alle analisi dei pozzi di Cernusco?
  3. Quali politiche volte alla riduzione del consumo idrico verranno intraprese?

Si tratta di questioni che chiamano direttamente in causa il ruolo che la nostra amministrazione intende svolgere nei confronti del gestore del servizio, verso il quale è anche azionista, che deve garantire la fornitura dell’acqua e l’informazione sulla sua qualità  e soprattutto nei confronti dei suoi cittadini attraverso un’informazione trasparente e lo sviluppo di politiche volte ad un uso più attento della risorsa idrica. 

La nostra proposta di delibera sull’acqua

Al Sindaco di Cernusco sul Naviglio
Al Consiglio Comunale

Il comitato Bene Comune Cernusco invita il consiglio comunale a farsi promotore di una carta comune di intenti sottoscritta da Amministrazione comunale, gestore del servizio idrico, associazioni e cittadini mirata ad una corretta informazione sulla qualità dell’acqua e buone pratiche per la sua tutela e conservazione.
Tale esigenza nasce per dare attuazione concreta al principio cardine di acqua come “bene comune”, bene di interesse collettivo, risorsa preziosa da difendere e da non sprecare.
CONSIDERATO:
Che “Il territorio di Cernusco presenta una media vulnerabilità dell’acquifero freatico”; e che “Occorre pertanto un’attenzione di tutela particolare per tutto il territorio per evitare pericolose contaminazioni soprattutto da interventi antropici di dispersione e/o maneggio di sostanze inquinanti” come si evince dallo Studio geologico a supporto del Piano di Governo del Territorio Che “La falda acquifera del nostro territorio comunale … presenta alcune criticità, che rendono necessario il ricorso a specifici trattamenti per garantire la potabilità dell’acqua erogata” come si dichiara sul portale del comune di Cernusco nella sezione dedicata a “La situazione dell’acqua potabile nella nostra città”.
Che nella relazione sul monitoraggio acqua potabile Comune di Cernusco sul Naviglio nell’anno 2011 della ASL MI2 si chiedeva riscontro all’amministrazione riguardo all’individuazione di punti di emungimento più sicuri dal punto di vista sanitario a seguito delle “numerose criticità qualitative già note e segnalate da tempo, e specificatamente all’inquinamento da Cromo” dovute a nuovi episodi di contaminazione della falda acquifera
Che la qualità delle acque dei pozzi per uso pubblico non è stata inserita negli Obiettivi strategici del DdP del PGT di Cernusco sul Naviglio;
Che la pubblicazione dei dati relativi alla qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco non risponde a criteri temporali certi;
PROPONE
Che il Consiglio Comunale, con apposita votazione, impegni l’Amministrazione a predisporre un dettagliato Piano per l’Acqua attraverso un protocollo di intenti sottoscritto da comune, associazioni e gestore articolato su più livelli:
• il piano di controllo sulla qualità,
• il piano della informazione e comunicazione nei confronti della cittadinanza,
• il piano delle azioni ove ciascuno dei soggetti coinvolti fa la sua parte e si impegna a collaborare con gli altri.;
L’obiettivo è stabilire procedure certe di trasmissione dei dati tra il gestore del servizio idrico e l’amministrazione, predisporre un’informazione corretta e trasparente nei confronti della cittadinanza, affiancate da attività di sensibilizzazione per un uso sicuro e responsabile dell’acqua, realizzare azioni concrete volte alla sua tutela e conservazione.
A questo riguardo occorre un progetto sinergico di azioni positive volte alla riduzione dei consumi, l’utilizzo dei pozzi di prima falda e la realizzazione di una rete per il riutilizzo delle acque reflue per gli usi non domestici, alla programmazione, predisposizione e divulgazione di specifiche campagne informative.
Si tratta di obiettivi importanti verso i quali chiediamo l’impegno dell’amministrazione, del gestore del servizio come pure l’aiuto di tutti cittadini e le associazioni della città. Perché l’acqua è un bene comune, non solo per noi, ma per quelli che verranno dopo di noi.

protocollata il 21 maggio 2013

la divisione dell’acqua ed il piano che vogliamo

La divisione fra due assessorati non fa bene all’acqua di Cernusco: da una parte si trova fra le competenze dell’assessore alla gestione del territorio Giordano Marchetti, dall’altra l’Ufficio Ecologia che dovrebbe gestirla fa capo all’assessore all’ambiente Ermanno Zacchetti. E finisce che l’acqua di Cernusco si ritrovi nella terra di nessuno, fuori dall’area d’influenza dell’uno o dell’altro.

Così accade che non si abbiano ancora notizie dell’esito dell’incontro fra ammistrazione ed AmiAcque, incontro sollecitato proprio dal comitato Cernusco Bene Comune dopo lo scandalo della relazione della ASL sul monitoraggio della qualità dell’acqua dei pozzi dimenticata in un cassetto. In tale relazione la ASL invitava il comune di Cernusco a dare riscontro in relazione all’individuazione di punti di emungimento più sicuri dal punto di vista sanitario.

Da tempo il comitato Bene Comune Cernusco sollecita la necessità di stipulare una carta comune di intenti sottoscritta da Amministrazione comunale, gestore del servizio idrico, associazioni e cittadini mirata ad una corretta informazione sulla qualità dell’acqua e buone pratiche per la sua tutela e conservazione.

Abbiamo bisogno di maggiore trasparenza e sensibilità. E’ ormai il momento, l’amministrazione deve ascoltare e dare conto  ai suoi cittadini attenti al bene comune.

Aderisci alla campagna: il Piano per l’acqua di Cernusco

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