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Rifiuti – lettera aperta al Sindaco

Gentile Sindaco Ermanno Zacchetti

è da tempo che pensavo di scriverLe per sottoporre alla Sua attenzione alcune osservazioni che nascono dalla considerazione che il sindaco, nell’assumere la carica di primo cittadino, diventa il sindaco di tutti e, se non ricordo male, è stata anche la sua promessa.

Il cosiddetto Sindaco di tutti dovrebbe essere responsabile del benessere di tutti i suoi concittadini:

TUTTI……………. e non soltanto della parte che l’ha votato.

TUTTI……………. e non soltanto di ciclisti e sportivi, ai quali Lei dedica tanto tempo, tante attenzioni e per i quali viene speso molto denaro che però arriva da TUTTI I CITTADINI, anche di quelli anziani dei quali Lei e la Sua Amministrazione sembrate esservi dimenticati.

Cittadini che spesso sono messi in difficoltà proprio dalle disposizioni imposte dalla gestione del servizio di igiene urbana approvato dall’amministrazione.

La invito dunque, a riflettere su come dovrebbe intervenire il SINDACO DI TUTTI, modificando finalmente il regolamento sull’Equo Sacco, almeno nelle sue parti più inadeguate tenendo conto che:

  • la popolazione di Cernusco è composta in gran parte da:
  • persone anziane,
  • persone che non guidano 
  • persone che non vanno in bicicletta,
  • che non hanno nessuno che le aiuti e che le porti in discarica a buttare ciò che CEM non raccoglie porta a porta.

Il sistema di raccolta della spazzatura, adottato per Cernusco nel 2016 e mai sinora modificato o ripensato, è palesemente iniquo perché non tiene in nessun conto le categorie che le ho ricordato che vengono così discriminate e messe in difficoltà, sebbene paghino anche loro le imposte sui rifiuti. Avrebbero perciò diritto, come tutti, di affidare i rifiuti al servizio di igiene urbana nel rispetto delle regole. Ma non sempre questo è possibile, specie per alcune tipologie di rifiuti e chi non può si arrangia, dal momento che le disposizioni del regolamento di igiene urbana non sono sempre compatibili con tutte le categorie di cittadini.

Le faccio un esempio che mi auguro chiarisca il concetto: 

– se un’Amministrazione stabilisse che il pattume vada riportato in cima al monte Bianco, è ovvio che non lo farà nessuno.

– se tali disposizioni non venissero osservate, la colpa non potrebbe essere attribuita al cittadino oggettivamente impossibilitato, ma al cattivo decisore ed estensore delle regole.

Per chi, come me, non guida, non va in bici, non ha nessuno che la possa accompagnare, la piattaforma ecologica CEM è come il Monte Bianco.

È vero che ci sono i cittadini disordinati per vocazione o per calcolo, ma non si possono penalizzare tutti per colpa di costoro.

Dunque:

è l’Amministratore che deve predisporre regole per migliorare la qualità della vita ed utili alla nostra comunità, accompagnate da un sistema di controlli e sanzioni per chi non le rispetta.

Ma l’amministrazione fa l’esatto contrario.

Alcuni esempi:

  • Tra i tanti articoli che dovrebbero essere riportati in discarica c’è per esempio l’olio usato domestico, presente in tutte le nostre cucine, ma che è uno dei peggiori inquinanti, come ci è stato ampiamente spiegato e che va portato nell’apposto contenitore della piattaforma ecologica.

Ma Lei sa, Sindaco, come fanno le persone che non possono andare in discarica a buttare questo olio? Io, che parlo con i miei vicini e concittadini, non con i suoi interlocutori privilegiati, so che in moltissimi casi finisce nel W.C. o nel lavandino.

  • L’elenco dei materiali difficili da smaltire è lungo, segnalo solo la bulloneria, le cartucce della stampante, i piccoli elettrodomestici rotti ed i materiali elettrici.

Le disposizioni amministrative finiscono così per produrre comportamenti scorretti, invece che favorire buone pratiche rispettose dell’ambiente.

Insieme ai problemi, vorrei esporle anche delle possibili soluzioni:

  • accordi con negozi e supermercati, come già avviene per la raccolta delle pile esauste, che mettano a disposizione contenitori dedicati come accade in tante altre città;
  • dei punti di ritiro (come già fatto con quelli dedicati alla raccolta degli abiti  usati) posti in vari punti del paese (ottima sarebbe la piazza del mercato).

Queste proposte, che sarebbero davvero semplici da mettere in atto, erano state avanzate sin dal 2016, ma non sono mai state realizzate. Perché? Forse è un problema di costi che dovrebbero sostenere gli esercizi commerciali?  A questo riguardo l’amministrazione potrebbe pensare a tariffe agevolate o pubblicità dedicate per quei negozi che si prestassero alla raccolta dei rifiuti da eliminare (compatibile con la tipologia dei prodotti da loro venduti).

A Voi decisori compete trovare le soluzioni più idonee.

Le ho scritto questa mia lettera aperta, perché forse – a breve – verrà ridiscusso il contratto di servizio per la raccolta dei rifiuti e penso che questi problemi riguardino tutta la nostra comunità. Spero perciò che Lei voglia accettare questi consigli da una semplice cittadina di Cernusco e dare una risposta che esponga soluzioni che rendano il servizio migliore per tutti.

Poiché vorrei avere anche un riscontro diretto e personale a questa mia lettera aperta, ma non attraverso i social che non frequento, le riporto anche la mia mail.

La ringrazio per l’attenzione.

                                                         Elena Maria Chiara Sirtori

la piattaforma ecologica di Cernusco: difficile da raggiungere per chi non ha mezzi di trasporto

#occhiapertielezionicomunali: la raccolta differenziata

Il 5 febbraio di venticinque anni fa entrava in vigore il decreto Ronchi sulla raccolta differenziata che, sulla scia delle direttive europee in materia di rifiuti, sanciva un passaggio culturale importante: dallo smaltimento dei rifiuti si passa al loro recupero e circolarità. Così a partire dal 1997 la raccolta differenziata diventa l’elemento cardine della gestione dei rifiuti che viene progressivamente adottata in tutti i comuni italiani, con formule e modalità via via più articolate.

Anche Cernusco subisce la stessa evoluzione: dopo l’emergenza lombarda del 1995, si passa dalle isole ecologiche ai margini delle strade alla raccolta porta a porta, sino al maggio del 2016 in cui viene introdotto come innovazione della raccolta differenziata l’ecuosacco, un sacco rosa dotato di identificativo numerico in cui conferire i rifiuti indifferenziati. Lo scopo è infatti quello di aumentare le quantità di rifiuti selezionati dai cittadini in modo che nel sacco rosa finisca solo ciò che non si può differenziare. I sacchi rosa sono infatti forniti in numero limitato in funzione dei componenti familiari, anche se la presenza di bambini ed anziani dà diritto ad una piccola quota integrativa di sacchi necessari per lo smaltimento dei pannolini. Chi dunque non ha comportamenti attenti e butta tutto insieme, una volta esauriti i sacchi a disposizione, deve acquistarne altri, inoltre il codice identificativo sul sacco porterebbe a risalire all’utenza in caso di rifiuti non conformi.

Con questa innovazione, secondo quanto dichiara a fine 2016 l’amministrazione comunale, la raccolta differenziata passa dal 65% all’84% e la produzione di rifiuti si riduce del 60,5%.


Questi dati però non ci avevano mai troppo convinto, soprattutto avevamo segnalato la mancanza di misure di compensazione e solidarietà sociale da affiancare all’ecuosacco (dalle raccolte dedicate per pannoloni e pannolini, olio vegetale e la necessità di istituire un osservatorio sui rifiuti) e di meccanismi premiali rispetto ai comportamenti virtuosi.

Nessuno dei nostri suggerimenti proposti è stato adottato, nel frattempo abbiamo tenuto d’occhio i dati sulla raccolta differenziata, almeno per quanto è stato possibile, perché CEM Ambiente (gestore del servizio di igiene urbana) ha messo a disposizione i dati statistici – per tutti i comuni su cui eroga il servizio – per poco tempo e solo in relazione agli impianti ed oggi la pagina dedicata ai dati è vuota.

Ci sono però quelli pubblicati dall’ARPA relativi alla produzione e gestione dei rifiuti in Lombardia da cui è possibile estrapolare per Cernusco alcuni elementi significativi. Che vi proponiamo:

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

La raccolta differenziata dal 2017 non ha fatto ulteriori progressi (è ferma all’85%)

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

mentre la produzione di rifiuti, dopo un calo iniziale, dal 2019 è in netta ripresa. Purtroppo non sono ancora disponibili i dati del 2020, primo anno di pandemia, da cui si potrebbe valutare come abbia influito il covid nella produzione di rifiuti.

C’è inoltre da tener presente un elemento importante: a partire dal 2017 sono state modificate le modalità di calcolo della raccolta differenziata, introducendo nel conteggio anche altre tipologie di rifiuti (ingombranti, spazzamento strade, inerti da demolizione conferiti da utenze domestiche, compostaggio domestico e rifiuti recuperati da parte dei produttori), elementi che aumentano le percentuali di raccolta differenziata, a prescindere dall’ecuosacco.

A sei anni dall’introduzione dell’ecuo sacco è giunto il momento di fare il punto sul servizio di igiene urbana, valutandone i risultati attraverso fonti terze rispetto al gestore ma, come dicevamo, da tempo CEM Ambiente non pubblica più i dati su rifiuti e raccolta differenziata e dunque non è purtroppo possibile fare confronti diretti fra le diverse fonti di dati. Avere dati certi ed attendibili è fondamentale, perché è proprio sulla base di questi indicatori forniti da CEM Ambiente all’amministrazione che si basano le tariffe della tassa sui rifiuti. E sono in gioco milioni di euro.

elaborazione da: dati rifiuti urbani Cernusco -ARPA Lombardia 2016-2019

Secondo i dati dell’ARPA il costo della gestione dei rifiuti a Cernusco è cresciuto, passando da 96,3 euro/abitante*anno del 2016 a 105,3 nel 2019. La nostra domanda è quindi: a fronte di costi maggiori, il servizio è migliorato? Vorremmo avere i vostri pareri.

Ricordiamo inoltre che il contratto di servizio stipulato – per nove anni – con il gestore prevede per l’amministrazione precisi doveri di vigilanza e controllo, oltre che obblighi di trasparenza nei confronti dei cittadini. E dunque vorremmo avere dei riscontri concreti rispetto a tali indicazioni.

Come pure vorremmo capire se tutte quelle misure che dimostrano attenzione nei confronti dei cittadini, dai punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (tazzine rotte, lampadine, olio vegetale, ecc), agli incentivi per gli esercizi commerciali che limitano gli imballi, ospitano aree per i prodotti alla spina, o destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale). Per non parlare dell’osservatorio sui rifiuti.

A pochi mesi dalle elezioni comunali, il servizio di igiene urbana è uno dei temi su cui si misureranno le risposte di chi si candida a governare la città.

Monnezza: informazione, disinformazione e propaganda

“arriveremo a produrne oltre il 50% in meno” .

Così scriveva l’assessore all’ecologia Ermanno Zacchetti alla vigilia dell’introduzione del sacco rosso (che ci rifiutiamo di chiamare ecuo sacco, perché non è equo né ecologico). In dicembre è arrivata la comunicazione da parte di sindaco ed assessore che dopo cinque mesi la percentuale di rifiuto indifferenziato a Cernusco si è ridotta del 60,53%.
Si tratta di dei dati comunicati al comune da CEM Ambiente, concessionaria da gennaio del servizio di igiene urbana, riassunti in questa tabella:

Lo stesso assessore Zacchetti si chiede: “Può nascere il dubbio sulla veridicità di questi dati: sono veri o sono farlocchi?” E fa un lungo excursus per concludere che “Il Comune … tra marzo e aprile di ogni anno ha l’opportunità di verificare ed avere una visione completa su tutti i dati riguardanti i rifiuti dell’anno precedente”.

I dati relativi all’andamento di cinque mesi di raccolta differenziata forniti dal gestore rappresentavano  un’informazione da verificare, ma sono stati direttamente trasferiti come notizia ai cittadini  dall’amministrazione. Ci si chiede allora perché in dicembre siano stati presentati se:

1) sono solo un’anticipazione e per il bilancio definitivo occorrerà aspettare marzo/aprile;
2) si tratta di dati che arrivano direttamente dal gestore del servizio e sono stati riportati alla cittadinanza senza una verifica (almeno non dichiarata) da parte dell’amministrazione che pure ha compiti di vigilanza e controllo sul gestore;
3) non derivano dal peso reale dei rifiuti conferiti che si ricava solo dai registri FIR (Formulario di Identificazione Rifiuto) di carico e scarico dei materiali, come dichiarato dallo stesso assessore.

Nelle scorse settimane si è molto discusso in Italia su bufale ed opportunità di controllo dell’informazione. Persino la monnezza, la monnezza della nostra città, ci aiuta a riflettere e rende concreto questo dibattito.
I dati sui rifiuti sono veri o farlocchi? Chi dovrebbe controllarli? Ci troviamo davanti a informazione, informazione falsa (disinformazione) oppure propaganda?
L’amministrazione non ha voluto istituire un osservatorio sui rifiuti composto da soggetti diversi che avrebbe potuto verificare come soggetto terzo i dati presentanti invece senza contraddittorio; la stampa locale si è limitata a riprendere il comunicato stampa del comune senza porsi domande e/o approfondire venendo meno al compito del giornalista che, secondo il grande reporter Robert Fisk è “dare le notizie e porsi delle domande”.
Intanto i cittadini hanno già dimostrato – sinora senza alcuna smentita – che i dati forniti da CEM sull’andamento dei rifiuti dopo l’introduzione del sacco rosso non corrispondono a ciò che si rileva dai tabulati. Riportiamo solo due esempi tratti dallo studio sul sacco rosso di S. Pozzi e S. Rocchi.

2013-14-15 – CURVA E.S. TRE COMUNI, dallo studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 15)

2014-15 CURVA E.S. 10 COMUNI – studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 23)

I dati sui rifiuti sono importanti, servono come base per stabilire le tariffe della tassa sui rifiuti che ci troveremo a pagare quest’anno. La loro presentazione a metà dicembre era così propedeutica alla successiva approvazione nel consiglio comunale del 22 dicembre 2016 del Piano Finanziario 2017 del servizio di gestione dei rifiuti urbani del Comune di Cernusco sul Naviglio e delle relative tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) anno 2017 e del Bilancio di previsione finanziario.

Il problema quindi è che come faremo a controllare l’adeguatezza delle tasse che paghiamo e, prima ancora, che i notevoli costi del servizio di igiene urbana siano effettivamente congrui se la disinformazione è istituzionale?

Il 2017 si apre con gli stessi interrogativi dei mesi scorsi, con forse uno spiraglio legato al fatto che questa primavera ci saranno le elezioni e su questi temi chi si propone di governare il paese per prossimi anni avrà modo di proporre quegli strumenti sinora negati ai cittadini per distinguere l’informazione dalla propaganda rispetto ai beni ed ai servizi di interesse collettivo. E lì si farà la differenza.

L’ecuosacco ed il bilancio di fine anno

Cinque mesi sono un intervallo temporale anomalo, ma a fine anno è tempo di bilanci ed il clima natalizio è pure propizio per le buone notizie. Così arriva il bilancio per l’ecuo sacco, il sacco di plastica rossa per la raccolta dei rifiuti indifferenziati su cui è riportato un codice numerico associato alle utenze, introdotto a Cernusco dal 1 giugno di quest’anno e destinato ad una “sperimentazione” che durerà sino alla fine del 2017.  L’innovazione si deve a CEM Ambiente, società partecipata che dal 1 gennaio 2016 e per nove anni è diventata il nuovo gestore del servizio di igiene urbana.
Nel mese di maggio le famiglie hanno dovuto mettersi in coda agli sportelli comunali per ritirare i sacchi rossi da quaranta litri in quantità predefinita per nucleo familiare (o azzurri da 120 lt per le utenze non domestiche) e destinati a durare sino alla fine del 2017. Per gli spreconi gli eventuali sacchi in più sono a pagamento, mentre per i virtuosi non c’è nessun premio.
Potrebbe sembrare uno dei molti modi che i gestori del servizio di igiene urbana usano per cercare di ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati, aumentare la raccolta differenziata ed arrivare ad una tariffa puntuale ove le tasse per i rifiuti sono in relazione diretta ai rifiuti prodotti da ciascuno. Ma così non è, perché l’ecuo sacco, oltre che un orrore lessicale, rappresenta una vera e propria falsificazione semantica.

Analisi del rapporto dotazione ecuo sacco e tipologia nucleo familiare fra i comuni aderenti all’ecuo sacco.
fonte: studio sull’ecuo sacco di Sergio Pozzi e Sergio Rocchi

La dotazione familiare di sacchi è la stessa per tutti i comuni ove CEM Ambiente ha introdotto l’ecuo sacco ma, mentre a Cernusco la produzione di rifiuti indifferenziati è di 150 Kg all’anno per abitante, a Bellusco se ne producono solo 54. La risposta non può essere la stessa su territori con quantità di produzione di rifiuti così diverse: la definizione della dotazione familiare avrebbe dovuto basarsi su criteri più equi e soprattutto più rispondenti ai reali quantitativi di immondizia da smaltire. Quindi, nonostante il nome ecuo sacco voglia richiamare insieme equità ed ecologia, i sacchi rossi non possono affatto definirsi equi.

Inoltre la ripartizione delle aree urbane di raccolta da quattro a tre e la riduzione del numero di ritiri dell’indifferenziato da due alla settimana ad uno solo si connota come una riduzione del servizio a cui non corrispondono misure di compensazione del disagio.
A Cernusco infatti non è stata messa in atto nessuna delle misure di compensazione e solidarietà sociale che si utilizzano in molti altri comuni. Non sono state previste ad esempio raccolte dedicate per chi deve smaltire pannolini e pannoloni oppure presidi sanitari, né realizzati punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (tazzine rotte, lampadine, olio vegetale, ecc) che andrebbero conferiti alla piattaforma ecologica che però si può raggiungere solo in auto. Dare ai cittadini l’opportunità di ridurre l’uso dell’auto significa non solo mettere in atto concrete misure di riduzione dell’inquinamento, ma soprattutto è un segnale di attenzione vera per quelle categorie di persone che non hanno l’auto o non possono usarla.
Sul territorio comunale non ci sono contenitori per la raccolta dell’olio usato, né sono state messe in atto campagne di promozione dell’uso di prodotti più sostenibili dal punto di vista ambientale, tipo pannolini riciclabili per bambini, coppette mestruali per le signore, lettiere ecologiche per i gatti. Così come non c’è traccia di incentivi per gli esercizi commerciali che utilizzino meno imballi o che predispongano aree di vendita di prodotti alla spina o aree destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale).
Non sono stati adottati incentivi urbanistici e/o economici per quei condominî che non hanno spazi adeguati alla raccolta differenziata (ce ne sono e sono proprio quelli ove le condizioni socio-economiche sono in stretta relazione con l’adeguatezza degli ambienti). Infine, ma non ultime non sono state previste misure di solidarietà sociale per la riduzione della TARI per i nuclei familiari in difficoltà economica.
Si trattava di misure che avrebbero significato attenzione concreta per le esigenze dei cittadini e che sono di limitato impatto economico rispetto ad un servizio complessivo che costa più di 4 milioni di euro.

Nulla di tutto questo però viene citato nel bilancio sul sacco rosso che l’amministrazione ha presentato in questi giorni: in soli cinque mesi la quantità di rifiuti indifferenziati, a detta del sindaco Eugenio Comincini e dell’assessore Ermanno Zacchetti, si sarebbe ridotta del 60,5%, la raccolta differenziata sarebbe balzata all’84% con una conseguente riduzione del 10% sulla tassa per i rifiuti del prossimo anno.
Si tratta di dati estrapolati dagli uffici tecnici del comune di Cernusco che arrivano dal CEM Ambiente. Un po’ di cautela sarebbe stata opportuna visti i precedenti: ricordiamo bene l’inattendibilità dei dati forniti nel corso della presentazione pubblica dell’ecuosacco dello scorso 17 maggio riferiti a valori diversi e non omogenei per anni e comuni, per non parlare della relazione tecnica di corredo alla delibera di giunta con cui si è introdotto l’ecuo sacco, in gran parte copiata da quella usata dal comune di Brugherio l’anno precedente. In altri paesi copiare un documento porta alle dimissioni e copre di vergogna chi lo fa, qui da noi diventa prassi istituzionalizzata .
Ai dati privi di riscontri sulla quantità di rifiuti prodotti e raccolti presentati nel bilancio del sacco rosso di questi giorni si affiancano le cifre dei costi del servizio che porterebbero il prossimo anno ad una riduzione del 10% della tassa sui rifiuti.

Sono mesi che molti cittadini evidenziano che i dati forniti non tornano, che ci sono troppi disallineamenti fra le quantità di rifiuti dichiarate nei dispositivi amministrativi che hanno formalizzato l’adozione delle tariffe TARI e del sacco rosso (quest’ultima emessa dal giunta comunale in modo tardivo e solo dopo la segnalazione di un cittadino socio del nostro comitato) ed i dati che si ricavano (con molta difficoltà!)  dalle tabelle riepilogative di CEM Ambiente), come dimostra lo studio sull’ecuo sacco di Sergio Pozzi e Sergio Rocchi.
Eppure il contratto di servizio stipulato con il gestore impone all’amministrazione precisi doveri di vigilanza e controllo, oltre che obblighi di trasparenza nei confronti dei cittadini.
Troppi e troppo diversi i valori riportati in vari documenti: ad esempio la stima sui rifiuti di CEM per il 2016 era di 10.863 tonnellate, mentre la tabella del computo della TARI dell’amministrazione riporta 14.800 ton. e, poiché nel documento presentato il 17 maggio scorso in Filanda, per il 2015 venivano indicate 15.300 tonnellate (ma in una tabella precedente della Cernusco Verde venivano indicate 15.547,42 ton), vuol dire che c’era una previsione di 500 tonnellate di rifiuti in meno rispetto all’anno precedente.
Dalle dichiarazioni del sindaco Comincini e dell’assessore Zacchetti, invece, in soli cinque mesi ci sarebbe stata una riduzione del 60% dei rifiuti secchi. Si segnala una media mensile di 336,7 ton al mese, che con l’ecuo sacco precipita al 133 ton, ma non si riporta con la stessa enfasi che il multipack ha subito un aumento del 70% . Quindi gran parte di quello che andava nel secco ora finisce nel multipack ed è più significativo rilevare che la quantità complessiva di rifiuti sarebbe diminuità di solo il 9%.
Come riferimento aggiungiamo che nel 2015 i ricavi della Cernusco Verde, il precedente gestore, sul servizio di igiene urbana erano di 3.856.894 euro. Il costo attuale è del servizio con CEM Ambiente è di 4.040.000 euro.
E’ ora il momento di far chiarezza, perché i cernuschesi sono virtuosi, ma hanno la puzza sotto il naso (cit.) e non vogliono essere presi in giro. Occorre un osservatorio sui rifiuti che valuti l’andamento del servizio, le sue criticità e l’operato del gestore. Tale ambito deve comprendere rappresentanti di tutte le parti coinvolte dal progetto: in primo luogo i cittadini, il civismo organizzato, gli amministratori dei condomini, il gestore del servizio, esperti tecnico-scientifici del settore, l’amministrazione insieme a figure di mediazione. I bilanci veri si fanno con questo tipo di strumenti, il resto è propaganda.

L’insostenibile leggerezza dell’ecuosacco – 2a puntata

leggerezza Quarta leggerezza insostenibile.
A dispetto o nonostante l’adeguata informazione, la città appare più sporca ed alle lamentele dei cernuschesi sull’ecuosacco l’amministratore unico di CEM, invece che verificare e tener conto delle segnalazioni, ha risposto con un giudizio di valore sui cernuschesi (hanno la puzza sotto il naso). Una battuta infelice ed inopportuna che il Sindaco non si è neppure sentito in dovere di stigmatizzare per difendere i suoi concittadini.

Quinta leggerezza insostenibile.
Lo hanno chiamato ecuosacco, forse perché dovrebbe coniugare insieme ecologia ed equità. Ciò che sin dalle elementari avrebbero segnato come un errore di ortografia, viene proposto come elemento d’innovazione. In realtà è un’operazione di marketing aziendale che non pare essere in linea con gli obiettivi annunciati.
Partiamo dalla riduzione dei rifiuti secchi. Nel documento Il progetto Ecuo Sacco a Cernusco: dati e info utili, presentato nell’incontro pubblico del 17 maggio si legge che grazie all’introduzione del sacco rosso i rifiuti secchi nel 2015 hanno subito una riduzione del 66% e tutte le altre tipologie di rifiuti un incremento (umido 14%, multipack 43% e carta 22%).
Dati più che confortanti quindi. Eppure c’è qualcosa che non torna: i comuni coinvolti nel 2014, primo anno di sperimentazione sono tre (Bellusco, Grezzago e Mezzago), nel 2015 se ne aggiungono sette (Camparada, Cambiago, Caponago, Carugate, Cassano d’Adda, Lesmo e Vaprio d’Adda) e quindi il confronto su dati omogenei da un anno all’altro si potrebbe fare solo per i primi tre rispetto al 2013, invece vengono tutti messi insieme in un unico calderone.

Ma c’è di più, accade che due cittadini (SyS) poco convinti da questa approssimazione si siano dati la briga e pure il gusto di andare a verificare i dati proposti. Hanno così controllato le tabelle relative ai rifiuti per ciascun comune pubblicate da CEM Ambiente mettendo insieme migliaia di valori e ricomponendo le tipologie di rifiuti. Un lungo e paziente lavoro di analisi che ha portato a risultati diversi da quelli presentati: la riduzione dei rifiuti secchi dopo l’introduzione del sacco rosso rispetto al 2013 è del 52%, l’incremento dell’umido del 51%, il multipack 43%, la carta il 37%. Molto meno se si valuta il solo 2014: 8% di riduzione del secco, l’incremento dell’umido del 36%, il multipack 10%, la carta il 13%.
Quindi la riduzione dei rifiuti secchi c’è, ma solo a partire dal 2015 ed è del 20% inferiore a quella dichiarata.

Sesta leggerezza insostenibile.
Tali valori sono però stati ripresi anche nella relazione tecnica di accompagnamento alla delibera istitutiva del “progetto sperimentale ecuosacco”, datata 24 maggio 2016 a supporto dell’efficacia del progetto. Relazione curata dall’ufficio tecnico del comune di Cernusco ma che è praticamente uguale a quella del comune di Brugherio redatta l’anno precedente quando anche Brugherio entra a far parte del progetto. Quindi in due comuni nessuno è andato a controllare i dati forniti da CEM, è stato fatto un copia/incolla della loro relazione che è stata pure ulteriormente scopiazzata da un ufficio tecnico all’altro.

2a puntata – continua

L’insostenibile leggerezza dell’ecuosacco – 1a puntata

leggerezzaChe dietro l’ecuosacco ci fosse una insostenibile leggerezza lo si era capito sin dall’inizio, quando la giunta comunale era stata costretta ad emettere in tutta fretta i dispositivi amministrativi istitutivi cinque giorni prima dell’avvio della nuova modalità di raccolta, dopo che nell’assemblea pubblica di presentazione un cittadino* ne aveva segnalato la mancanza mentre il sindaco  dichiarava che c’erano, ma di non ricordarli.
Ed è la prima leggerezza insostenibile.

Seconda leggerezza insostenibile
Sempre all’ambito amministrativo appartiene la leggerezza del mancato riferimento alla normativa sulla privacy nella modulistica necessaria per richiedere ecuosacchi supplementari, rispetto a quelli previsti per tipologia di composizione famigliare, per chi ha la necessità di smaltire pannoloni e presidi sanitari. Così come solo dopo le numerose segnalazioni al Garante della Privacy, anche CEM Ambiente si è adeguata ed ha inserito l’informativa sulla privacy il 18 luglio 2016, un mese e mezzo dopo l’ introduzione del sacco rosso.

Terza leggerezza insostenibile.
Ma torniamo all’inizio: vale a dire all’informazione della nuova modalità di raccolta dei rifiuti urbani ai cittadini: “il progetto Ecuosacco si sta dimostrando nei fatti la più importante campagna di formazione e informazione in tema di differenziazione e di attenzione ambientale mai predisposta a Cernusco“ scrive il Sindaco. Singolare quindi che in un progetto di così ampio respiro ed ambizione sia mancato proprio il coinvolgimento diretto dei cittadini che hanno avuto solo due occasioni pubbliche di confronto con amministrazione e gestore del servizio.

Come invece  dimostra l’esperienza consolidata ormai in numerose realtà, quando si chiede alle persone di cambiare le proprie abitudini è opportuno accompagnare tali richieste con un percorso di ascolto, confronto e raccolta delle criticità nei diversi quartieri e fra le diverse tipologie di utenze.

In questo modo si sarebbe capito meglio e prima che nella zona industriale la distribuzione non copriva tutte le utenze, i giri di raccolta erano e sono ancora effettuati nel giorno sbagliato, che i condomini ad elevata concentrazione di stranieri avrebbero avuto bisogno di un’informazione multilingue, oltre che di una mediazione culturale a cui si ricorrerà tardivamente solo ora.

1a puntata

chi ha paura dell’ecuo sacco?

sacchi_200916

lo scoprirete stasera all’incontro pubblico organizzato dal comitato Bene Comune Cernusco

biblioteca civica Penati, via Fatebenefratelli, ore 21

Tutto quello che non ci è mai stato raccontato sulla nuova modalità di raccolta differenziata.

Le osservazioni e le proposte dei cittadini

 

 

I cernuschesi hanno la puzza sotto il naso: 100 giorni di ecuo sacco

volantino_pe_CASSINA Giovedì 22 settembre alle 21, presso la biblioteca civica Penati, via Fatebenefratelli 12 a Cernusco faremo il punto sull’ecuo sacco, la nuova modalità di raccolta differenziata a 100 giorni dalla sua introduzione.

Raccoglieremo le testimonianze e le proposte dei cittadini, insieme alla presentazione di un dossier sulla raccolta differenziata e di contributi dall’assessore all’ecologia del comune di Cernusco e dall’assessora all’ambiente del comune di Segrate
Cem Ambiente è stata invitata.

Il grado di soddisfazione degli utenti e dei cittadini è uno degli elementi chiave per valutare l’andamento di un servizio. Facciamo valere la nostra voce.

Vi aspettiamo giovedì 22 settembre alle 21.

#ecuosaccoleaks: i dati sul secco che non ci sono

portaleCEM

Il comitato Bene Comune Cernusco ha inviato richiesta formale al comune di Cernusco perché eserciti le sue funzioni di vigilanza e al controllo nei confronti di CEM Ambiente, la società cui è stato affidato dal 1° gennaio 2016 il servizio di igiene urbana del comune di Cernusco.

Ricordiamo che la società affidataria è tenuta a fornire:

a) il prospetto mensile riepilogativo dei servizi effettuati;
b) il consuntivo mensile dei dati, espressi in unità di peso (o, qualora lo suggeriscano la logica e/o le consuetudini, in pezzi), concernenti le singole frazioni di rifiuto raccolte
c) un’adeguata campagna informativa, atta ad instaurare reali rapporti di collaborazione con l’utenza e poter conseguire miglioramenti dei servizi per qualità e quantità
d) l’aggiornamento del sito internet

mentre a tutt’oggi nelle sezioni DATI STATISTICI ANNO CORRENTE e DATI STATISTICI ANNI PRECEDENTI del portale internet di CEM Ambiente il foglio dati relativi al SECCO R.D. è completamente privo di dati per tutti i comuni serviti.

Ricordiamo che la mancata possibilità di reperire e confrontare i dati relativi alla raccolta differenziata impedisce la possibilità di valutare efficacia ed efficienza del servizio fornito da CEM Ambiente rispetto al monitoraggio degli indicatori di contesto, efficienza ambientale, efficienza economica-gestionale per raccolta e trasporto che servono per valutare la qualità del servizio ecuo sacco.

Pertanto il comitato Bene Comune Cernusco ha invitato il comune di Cernusco ad adempiere ai suoi doveri di vigilanza e controllo nei confronti della società affidataria affinché gli obblighi di informazione nei confronti dell’utenza vengano rispettati.

Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore gli interessi della cittadinanza a sollecitare CEM Ambiente a mettere a disposizione  i dati relativi al secco da raccolta differenziata  sia per l’anno corrente che per gli anni precedenti. Tali dati sono molto importanti per la valutazione dell’efficacia dell’ecuo sacco, la nuova modalità di raccolta differenziata del secco attraverso il sacco rosso introdotta dal 1 giugno.

Vi invitiamo pertanto a scrivere a:

info@cemambiente.it

con in copia il comune di Cernusco urp@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it ed il nostro comitato benecomunecernusco@gmail.com

chiedendo di pubblicare i dati sulla raccolta del secco.

#ecuosaccoleakes: come/dove va il secco

comevailsecco_0616
Ci abbiamo provato ad estrarre i dati dell’andamento del secco dal portale di CEM ambiente. Quelli che vedete sono i risultati che si ottengono per il SECCO DA RACCOLTA DIFFERENZIATA.

Per una migliore visualizzazione abbiamo messo in evidenza solo Cernusco, ma la pagina è completamente priva di dati. Ora, anche ammesso che non vengano aggiornati con continuità, non è possibile che dall’inizio dell’anno non ci nessun valore per nessuno dei comuni serviti da CEM.

Come si fa a valutare l’adeguatezza del servizio se non ci sono elementi di comparazione fra prima che iniziasse l’ecuo sacco e dopo la sua introduzione? Come fa l’ufficio ecologia del comune a valutare se c’è qualcosa che non va nel servizio?

Ricordiamo qui cosa prevede il contratto di servizio con CEM:

Schermata 2016-07-17 alle 22.00.15
Ci aspettiamo che venga fatto rispettare e che qualcuno controlli che venga rispettato. Cosa che non ci pare si sia verificata in questo caso.

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