Autore: Bene Comune Cernusco (Pagina 1 di 21)

via Tonale, il ciliegio e la densificazione

La storia del ciliegio di via Tonale presenta aspetti che si legano alla sua vicenda urbanistica: era un campo di proprietà del comune con destinazione a verde comune nel PRG, poi nel 2010 con il PGT l’area viene trasformata a residenziale a bassa densità, nel frattempo la proprietà era passata alla società VAL.IM. srl attraverso una una permuta stipulata nel 2009 con cui veniva regolata la cessione della porzione delle ali di villa Alari, di proprietà del comune, in cambio del campo di via Tonale insieme ad un’altra area in via Aquileia e definito il relativo piano di lottizzazione.

La convenzione ha un iter complesso, viene periodicamente estesa, sino alla definitiva approvazione nel consiglio comunale del 17 aprile 2023, con un piano di lottizzazione aggiornato.

Non entreremo qui nei dettagli della parte relativa a villa Alari, ci soffermiamo sull’area di via Tonale che eradi proprietà del comune, con destinazione verde collettivo, ed è stata trasformata nel PGT in area edificabile.

E’ stato qui applicato il principio della densificazione, vale a dire costruire anche nel centro abitato utilizzando le poche aree libere rimaste, presentato come una scelta ecologista, ma che – come dimostra il caso di via Tonale – presenta conseguenze drammatiche per l’ecosistema urbano.

La perdita del ciliegio e delle altre piante presenti sull’area comporta la cancellazione delle funzioni ecologiche dei loro apparati radicali, la scomparsa degli insetti impollinatori, degli uccelli che si cibavano dei frutti, la perdita di produzione di ossigeno da parte delle foglie, delle funzioni di termoregolazione e di assorbimento delle acque meteoriche, vale a dire di tutti quelli che si chiamano servizi ecosistemici, elementi che la concessione del permesso di costruire e, prima, del piano attuativo non ha considerato.

Sono invece aspetti essenziali e non più trascurabili rispetto ai quali un’amministrazione che si preoccupa del bene della sua comunità e della conservazione dei suoi beni comuni, fra cui il suolo ed il verde costituiscono parte fondamentale, deve tenere conto.

La tutela del ciliegio di via Tonale costituisce l’occasione per segnare un’inversione di tendenza. Aspettiamo segnali concreti da parte dell’amministrazione.

Riprendiamo

L’inizio dell’anno porta con sé riflessioni e propositi per i mesi futuri. Questo sarà un anno importante per Cernusco sul Naviglio, poiché in primavera si terranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco, dopo la prematura scomparsa di Ermanno Zacchetti avvenuta la scorsa estate.

Responsabilità verso la città

È fondamentale che i cittadini segnalino a chi si candida a governare le principali criticità che minacciano i beni comuni, indicando possibili soluzioni per proteggerli e conservarli. I temi da affrontare sono numerosi, ma uno dei più urgenti è sicuramente l’emergenza climatica, spesso sottovalutata nonostante il suo impatto sull’agenda politica e sugli investimenti futuri.

Emergenza climatica: eventi estremi e necessità di dati

Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Negli ultimi anni, Cernusco ha affrontato:

  • la siccità del 2022 e la conseguente sofferenza idrica che ha messo in crisi i nostri alberi, specialmente quelli appena piantati.
  • i downburst del 2023, che hanno sradicato decine di alberi.
  • le intense piogge del 2024, con 1600 mm di precipitazioni, che hanno messo sotto pressione la rete idraulica cittadina.

Questi eventi estremi, sempre più frequenti, richiedono misure adeguate, ma una gestione efficace è ostacolata dalla mancanza di dati meteorologici locali, insieme alle concentrazioni di inquinanti (polveri sottili pmp 2,5 e10), che offrirebbero elementi conoscitivi utili a delineare i modelli previsionali per la prevenzione del rischio idraulico e delle mappe di rischio inquinamento, purtroppo non sono disponibili perché, nonostante una delibera del consiglio comunale del 2020 avesse previsto l’installazione di una centralina meteo, l’assessore Restelli non ha mai dato seguito all’iniziativa. Questo ritardo mina la credibilità delle istituzioni e impedisce una corretta pianificazione per affrontare i rischi climatici e ambientali.

Consumo di suolo e urbanizzazione: una scelta strategica

Un altro tema cruciale è il consumo di suolo, strettamente connesso all’emergenza ambientale. Cernusco, con il 47,13% della superficie già urbanizzata, è tra i comuni con il più alto livello di suolo consumato nell’area Nord-Est Milano. Nonostante ciò, il Piano di Governo del Territorio (PGT) prevede ancora nuove edificazioni, come il progetto per sei palazzine nei campi agricoli storici di via Cevedale-Bassano.

In una città che vede una popolazione in diminuzione e in rapido invecchiamento, la strategia dovrebbe essere diversa:

  • conservare le aree verdi rimaste.
  • favorire il recupero del patrimonio immobiliare esistente, evitando nuove costruzioni.

Invece negli ultimi anni nuovi cantieri sono cresciuti in ogni spazio libero: è l’effetto della densificazione urbana – un criterio guida del PGT, presentato come una scelta ecologista, ma cui siamo sempre stati contrari – che concentra nuovi interventi edilizi all’interno del perimetro già urbanizzato con significativi effetti negativi:

  • impatto sulle infrastrutture e sui servizi:
    L’aumento della densità abitativa ha generato una forte pressione sulle reti e sui servizi cittadini, come il sistema fognario, il traffico, le scuole e gli spazi pubblici.
  • perdita di spazi verdi urbani:
    La densificazione ha ridotto le aree verdi urbane che offrivano benefici ecosistemici come la riduzione dell’inquinamento, il raffrescamento urbano, la gestione delle acque meteoriche e l’aumento delle biodiversità urbana.
  • Riduzione dei servizi ecosistemici:
    Con la perdita di verde urbano, la città ha visto un peggioramento dei cosiddetti servizi ecosistemici, ossia i benefici naturali offerti da alberi, prati e aree non edificate. Tra questi, la capacità di assorbire CO₂, di filtrare le polveri sottili, di prevenire allagamenti trattenendo l’acqua piovana e di migliorare il comfort climatico urbano.

Un modello da ripensare
Le scelte urbanistiche dei prossimi anni e, dunque, del nuovo Piano di Governo del Territorio saranno essenziali rispetto alla conservazione dei beni comuni, facciamo appello a chi si candida a governare la città perché si salvaguardino le ultime aree verdi libere e si ripensino i piani attuativi in corso tutelando gli interessi della comunità e dell’ambiente.

Verde urbano: manutenzione e tutela

Un altro aspetto cruciale è la gestione del verde : la copertura arborea di Cernusco è un patrimonio importante, ma necessita di interventi adeguati. Quest’anno è in scadenza anche il contratto di servizio, appaltato nel lontano 2018, i cui termini andranno pesantemente ripensati perché garantisca un servizio adeguato.

Il Garante del verde, del suolo e dell’ambiente ed il correlato comitato di cittadini appena istituiti hanno un ruolo meramente consultivo, privo di capacità d’incidenza.

Prossimi approfondimenti

Restano molti altri temi da affrontare, in particolare la qualità dell’aria e dell’acqua, ci torneremo presto.

Plis Est delle Cave: parere sul rendiconto 2023 e sul preventivo 2024

credit: M. D’Alterio – da concorso fotografico 2023

Il Forum di Partecipazione è l’organismo del Parco Est delle cave in cui si ritrovano i rappresentanti dei comuni che lo costituiscono, i consiglieri comunali delegati e le associazioni del territorio. Non è un ambito deliberativo, ma può fornire suggerimenti ed indicazioni al comitato di gestione ed è chiamato ad esprimere ogni anno il parere sul bilancio (rendiconto e preventivo per l’anno successivo).

Anche quest’anno Bene Comune Cernusco, con l’adesione di Salviamo il lago Gabbana, dopo un’attenta valutazione del rendiconto 2023 e del preventivo 2024, ha inviato il suo parere al comitato di gestione.

Abbiamo espresso sul rendiconto del 2023 un parere negativo poiché le risorse dedicate all’educazione ambientale ed alla promozione costituiscono meno del 20% rispetto alle spesi de gestione, pur apprezzando notevole riduzione dell’avanzo di bilancio che quest’anno segna un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti e che poneva una grave ipotesa sulla capacità gestionale del parco.

Sul bilancio preventivo del 2025 rileviamo una dotazione finanziaria ancora inadeguata (inferiore alla spesa del 2024) in cui pesano ancora fortemente le voci di spesa legate alla gestione ed agli incarichi professionali, mentre la scarsità di investimenti in conoscenza continua ad essere un aspetto critico.
A nostro avviso è fondamentale rivedere l’allocazione delle risorse per garantire la realizzazione degli studi e dei monitoraggi ambientali, insieme alla messa in campo di un vero e proprio progetto di educazione ambientale, del censimento degli alberi, senza i quali il parco rischia di rimanere indietro nella comprensione delle problematiche ecologiche e nella sensibilizzazione della comunità.

In conclusione, le attuali criticità evidenziano una gestione che necessita di un cambiamento significativo per costruire un Parco Est delle Cave la cui identità non sia più collegata alle cave che gli danno il nome ma alla conoscenza delle sue caratteristiche ambientali, indentificando una prospettiva di contesto ecologico di qualità dove le comunità possano ritrovarsi.

Qui potete scaricare il nostro parere completo.

Il PGT non è un pranzo di gala

La prematura scomparsa del sindaco Ermanno Zacchetti prima ed ora la pausa estiva hanno interrotto il percorso della variante generale al PGT.

Questo momento di sospensione ci consente di fare qualche riflessione sul percorso che è stato scelto dall’amministrazione come rimedio alle dure critiche di mancanza di pratiche partecipative che erano state espresse nella conferenza VAS per la Variante generale. L’impegno espresso in quell’occasione si è concretizzato nella costituzione di sei tavoli di lavoro realizzati nel mese di maggio e di una “restituzione” pubblica che avrebbe dovuto svolgersi il 15 giugno, rinviata per l’indisponibilità del sindaco.

Gli incontri – rigorosamente ad invito e con l’esplicita richiesta della presenza di un solo delegato – erano rivolti a soggetti e portatori di interesse diversi e già qui avevamo criticato l’impostazione perché come cittadini siamo portatori prima di diritti, poi di interessi.

I sei temi definiti “strategici” per il nuovo piano erano:

  1. ambiente e paesaggio;
  2. centralità e servizi;
  3. politiche abitative;
  4. rigenerazione urbana;
  5. attività economiche e spazi del lavoro;
  6. mobilità.

Siamo stati invitati a partecipare a quello su ambiente e paesaggio e poi a quello sulla rigenerazione urbana. Dunque solo a due su sei (perché?). Abbiamo chiesto di conoscere quali fossero i criteri con cui erano stati individuati i cosiddetti soggetti dialogatori, i criteri di invito ad un tema piuttosto che ad un altro e le regole del tavolo di lavoro, ma abbiamo ricevuto come risposta un laconico commento che non era possibile comunicare anticipazioni (sic).

Eppure non era un pranzo di gala in cui il galateo vieta di chiedere di conoscere gli altri ospiti, al contrario il PGT è lo strumento della pianificazione amministrativa con cui si definiscono il modello di città per i prossimi anni insieme alle regole urbanistiche della nostra comunità e a cui tutti i cittadini hanno diritto di partecipare.

Nel tavolo su ambiente e paesaggio le associazioni ambientaliste sono state messe insieme ai rappresentati dei cavatori, mentre in quello sulla rigenerazione urbana agli operatori immobiliari e tecnici locali (architetti e ingegneri). Su questa scelta di mettere a confronto interessi ma, soprattutto, diritti divergenti torneremo in seguito.

La variante al PGT è stata trasformata in una sorta di pranzo gala (semicitazione), cui si è invitati in virtù di relazioni (amicali?) con la richiesta di RSVP, ove le regole del tavolo, in questo caso il confronto dei dialogatori, non sono note a priori e neppure possono essere messe in discussione.

Gli incontri erano gestiti e coordinati dal team del Centro Studi PIM: dopo una presentazione inziale del tema in discussione in cui venivano ripresi le indicazioni principali della VAS, veniva richiesto ai dialogatori di compilare un questionario e successivamente esporre eventuali proposte.

Come sa chi si occupa di partecipazione deliberativa, i questionari sono uno strumento utile di acquisizione di dati ma la loro valenza è maggiore quando vengono utilizzati prima e dopo la dialettica fra le parti, in modo che si possa valutare l’efficacia del confronto. Purtroppo la nostra richiesta di usare questa impostazione è stata respinta e questo dimostra come i tavoli proposti non siano reali ambiti deliberativi, ma solo una copertura retorica della partecipazione.

Sul merito del tavolo su ambiente e paesaggio e su quello sulla rigenerazione urbana torneremo in dettaglio, intanto è il metodo utilizzato che non risponde affatto alla richiesta di apertura ai cittadini, che non significa un indiscriminato sfogatoio delle loro istanze, ma la costituzione di ambiti strutturati di deliberazione ove una cittadinanza qualificata viene posta in interlocuzione dialettica con l’amministrazione ed i suoi tecnici.

Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese

Senza cielo, Tullio Pericoli

Il 6 febbraio 2024 si è costituito l’Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese.

L’osservatorio nasce per tutelare il suolo, un bene comune, risorsa fragile consumata dall’occupazione delle superfici verdi libere prodotta dalla speculazione edilizia e dalla proliferazione delle infrastrutture e per offrire una risposta concreta alle emergenze climatiche che mettono in pericolo la nostra esistenza sul Pianeta Terra.

L’Osservatorio è costituito da cittadini, rappresentanti di associazioni ambientaliste, culturali e naturalistiche della Zona omogenea Adda Martesana della Città Metropolitana di Milano che, consapevoli delle conseguenze sempre più pesanti del riscaldamento globale e del consumo di suolo, hanno deciso di unirsi e collaborare per costituire una rete coordinata per monitorare e valutare le attività di pianificazione e gestione del territorio delle nostre amministrazioni, analizzare gli effetti derivanti da strumenti di pianificazione inefficaci a tutelare il suolo e ad arrestarne il consumo.

L’Osservatorio è aperto a tutti coloro che riconoscono come fine da perseguire la conservazione delle aree verdi libere, degli ecosistemi e degli ambiti naturali, a cui si affiancano la salvaguardia delle aree agricole e dei boschi, la difesa della biodiversità, la tutela del paesaggio e la conservazione del patrimonio culturale, ambientale ed architettonico. Strumento essenziale è il monitoraggio del consumo di suolo del nostro territorio collegato alla mobilitazione contro le decisioni che mettono in pericolo questa risorsa essenziale.

Sono soci fondatori dell’Osservatorio: Bene Comune Cernusco, Cernusco in Comune, Custodi del Paesaggio Cassina de’ Pecchi, Salviamo il Lago Gabbana Vimodrone, Fulvio Carcano, Walter Piloni.

Per contatti, informazioni ed adesioni: telasuolonordestmi@gmail.com

Il Garante dimezzato

Arriva nella notte di mercoledì 31 gennaio, dopo un iter travagliato ed una vivace discussione in consiglio comunale, l’approvazione del Garante per la tutela del Suolo, del Verde, dell’Ambiente.

La proposta – inizialmente era il ‘Garante degli alberi’ – era stata presentata due anni fa in campagna elettorale come una figura tecnica che avrebbe dovuto introdurre forme di regia unitarie e condivise nella piantumazione degli alberi. Ci sono però voluti ventidue mesi per arrivare in consiglio comunale dove, dopo molte revisioni e ripensamenti, è diventato nella versione finale un ‘comitato’ di tre tecnici, nominati uno dal sindaco, uno dalla maggioranza ed uno dall’opposizione. Dunque non propriamente indipendenti, visto che le loro selezione non risponde soltanto a criteri di formazione e merito, ma anche alla connotazione di parte politica.

Insieme al comitato dei garanti viene istituito anche un comitato di cittadini, con cui collabora nelle funzioni di monitoraggio e di promozione delle iniziative che riguardano suolo, ambiente e territorio, sia dall’alto per quelle che arrivano dall’amministrazione che dal basso per quelle proposte dai cittadini.

La discussione in consiglio, grazie ai rilievi presentati dai consiglieri, ha fatto emergere le numerose contraddizioni del testo del regolamento istitutivo del Garante e del comitato dei cittadini, dagli errori sintattici a quelli di contesto: il testo è stato quasi interamente ripreso dal regolamento del Garante del Verde di Milano, con qualche variante legata alle modalità di nomina dei membri del comitato ed all’introduzione del comitato dei cittadini. In particolare, i rilievi hanno messo in luce come non sia un “organo tecnico” da inserire all’interno degli organi collegiali con funzioni indispensabili ai fini istituzionali, e quindi l’esecutivo si vede costretto ad emendare il testo declassandolo ad “istituto di partecipazione”, così come previsto dall’articolo 43 dello Statuto comunale che prevede appunto “consulte e comitati di organismi di partecipazione all’attività pubblica locale, mediante la partecipazione della popolazione alle attività finalizzate allo sviluppo civile, sociale ed economico della comunità”. 

L’istituzione del Garante del Suolo, del Verde, dell’Ambiente perde dunque la sua portata innovativa iniziale come organo tecnico indipendente di monitoraggio, vigilanza, controllo e proposta rispetto all’operato dell’amministrazione per rientrare nella categoria degli istituti di partecipazione privi di capacità di incidenza.

Ci saranno così due comitati, uno per i Garanti, costituito da tre persone, come già ricordato di nomina politica, anche se le candidature devono rispondere a vaghi requisiti tecnici, ed un comitato di cittadini(aperto anche ai sedicenni), che arrivano dagli iscritti ad un bando reperibile sul portale del Comune. Il comitato di cittadini avrà anche un coordinatore ed un vice-coordinatore.

La nostra posizione su consulte e comitati è nota sin dalla loro istituzione: rappresentano istituti di partecipazione vetusti, anzi spesso sono forme di mistificazione della partecipazione dei cittadini utilizzate per inglobare la cittadinanza in forme che non garantiscono alcuna incidenza nell’ambito deliberativo. Per questa ragione avevamo proposto l’istituzione del Tavolo del Clima, vale a dire un ambito ove si instaura una dialettica fra le diverse componenti, da quella istituzionale, alle forme semplici o strutturate della cittadinanza, a quella scientifica, dove i dati ambientali vengono monitorati, analizzati ed elaborati in strategie di intervento condivise.

Purtroppo non vediamo alcuna portata innovativa nell’istituzione del Garante del Suolo, del Verde, dell’Ambiente, tantomeno in quella del Comitato dei Cittadini. Un’occasione persa, un’altra, intanto le emergenze ambientali e climatiche sono sempre più urgenti.

Raccolta differenziata: guardiamo i dati e la qualità del servizio

foto dalla pagina fb del comune di Cernusco

L’inserimento di Cernusco sul Naviglio in vetta alla classifica dei comuni ricicloni stilata ogni anno da Legambiente è stato celebrato con soddisfazione ed enfasi per i lusinghieri risultati ottenuti: 87% di raccolta differenziata, fra i comuni lombardi, quello con il maggior numero di abitanti (capoluoghi esclusi).

Merito dei cernuschesi che prestano attenzione a questo importante servizio che riguarda tutta la comunità. Tutto bene, dunque? Siamo andati a guardare un po’ di dati sull’andamento temporale della raccolta differenziata sui portali di CEM Ambiente, gestore del servizio di igiene urbana dal 2016, comparandoli con quelli del Catasto Rifiuti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale) ed abbiamo rilevato alcune divergenze:

come si rileva le percentuali di raccolta differenziata hanno un valore simile solo per il 2022, mentre per gli anni precedenti ci sono differenze ed anomalie, anche vistose.

Occorre segnalare che nel 2016 è entrata in vigore una diversa modalità di calcolo dei rifiuti (con l’inclusione nel conteggio di alcune nuove categorie di materiali che vengono avviate al recupero), che ha reso i dati degli anni precedenti a tale data non direttamente comparabili ed introdotto un incremento di quasi 15 punti percentuali.

Inoltre sempre dai dati ISPRA si rileva come la produzione di rifiuti urbani e la raccolta differenziata per Cernusco siano in diminuzione:

Un altro elemento importate è il costo della gestione dei rifiuti a Cernusco, che è passato da 96,3 euro/abitante*anno del 2016 a 105,3 nel 2019 sino a 129 euro bel 2021. A fronte di costi crescenti in questi nove anni dall’introduzione delle nuove modalità di raccolta ed all’appalto a CEM Ambiente, il servizio è migliorato?

In realtà non sembra cambiato dal 2016: non sono mai state introdotte quelle misure – da noi richieste da sempre – che dimostrano attenzione nei confronti dei cittadini, dai punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (stoviglie rotte, lampadine, olio vegetale, ecc), agli incentivi per gli esercizi commerciali che limitano gli imballi, ospitano aree per i prodotti alla spina, o destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale), ad una vera tariffa puntuale con meccanismi premiali e di tracciatura.

Per non parlare dell’osservatorio sui rifiuti.

C’è poi un tema più generale legato alla civiltà delle relazioni ed ai doveri degli amministratori: il sindaco non ha mai risposto alla lettera aperta di una cittadina che abbiamo pubblicato nell’aprile scorso (inviata anche per posta certificata) che esprimeva le difficoltà di una persona anziana, senza auto, che non può quindi recarsi alla piattaforma ecologica per smaltire tutti quei rifiuti che non vengono raccolti con la differenziata: dagli oli usati alle stoviglie rotte.

Con il nuovo anno vorremmo davvero un cambio, un servizio di igiene urbana dalla parte delle cittadine e dei cittadini, di tutte le età e più attento alle loro esigenze. Meno enfasi, più fatti.

COP28: un accordo politico

La COP28 si è chiusa con un accordo politico: l’obiettivo necessario era l’uscita dai combustibili fossili (phase-out) con la loro eliminazione in tempi definiti, il risultato  – ottenuto dopo oltre trecento ore di negoziato sull’orlo del fallimento in un contesto di lobbisti e conflitti d’interesse – è l’invocazione una transizione graduale dal fossile (transitioning away ).

E’ emerso con chiarezza il peso delle lobby del petrolio e la drammatica realtà delle nazioni insulari che saranno condannate all’emigrazione forzata dai loro territori se non si inverte la rotta delle emissioni climalteranti.

Finalmente il negazionismo è stato messo da parte accogliendo la tesi dell’lpcc secondo cui il riscaldamento globale è dovuto alle emissioni storiche cumulate nel corso degli anni come prodotto delle attività umane, vengono quindi riconosciute le premesse scientifiche per una giustizia climatica.

E’ anche il riconoscimento al valore dei moniti di tutti quegli ambientalisti sinora tacciati di ideologia, mentre erano semplicemente realisti, perché partivano da dati concreti e scientificamente provati per arrivare a definire un ideale, quello di garantire un futuro a chi verrà dopo di noi. Dunque d’ora in avanti c’è bisogno di politica, di tradurre l’invocazione politica in policies concrete.

Ma non c’è più molto tempo: questo decennio, secondo la comunità scientifica, è l’ultima finestra temporale per contenere la crisi climatica entro limiti gestibili.

Ogni paese, secondo modalità determinate a livello nazionale, sarà chiamato a contribuire agli sforzi globali. Vedremo qui in Italia e, noi lo seguiremo nel nostro piccolo osservatorio locale, come e quanto il messaggio politico della COP28 verrà messo in pratica.

il nostro bilancio sul parco Est delle Cave

PARERI SU RENDICONTO 2023 E PREVENTIVO 2024

1. Premessa

La presente nota viene redatta sulla base dei seguenti documenti inviati ai componenti il Forum di partecipazione del PLIS Est delle Cave:

  • Relazione – rendiconto 2023
  • Bozza Bilancio 2024
  • Ripartizione quote per singolo comune
  • Descrizione bilancio 2024
  • interventi e chiarimenti della riunione del Forum svoltasi in 6.11.2023.

Nell’intervento introduttivo della seduta il Presidente D. Veneroni ha dato lettura della Relazione annuale 2023 presentata al comitato di gestione svoltosi in ottobre.

Di tale relazione, alla data odierna ancora non disponibile sul portale web istituzionale, si richiede la messa a disposizione dei componenti il Forum di partecipazione che – si coglie l’occasione di ricordare – è anch’esso un organo del parco e come tale deve essere informato.

2. RENDICONTO DI BILANCIO 2023

Il rendiconto di bilancio predisposto dal Direttore A. Duca presenta le attività realizzate nel corso del 2023 ed una tabella riepilogativa con le spese sostenute.

2.1    valutazioni rendiconto bilancio

Il primo elemento che emerge è un problema di natura gestionale, dal momento che nel bilancio 2023 si consolida l’avanzo ereditato dall’anno precedente (25.347,73€) arrivando a quasi 30.000 €, pari ad un terzo della cifra complessiva, elemento che pone interrogativi sull’effettiva capacità di spesa del parco.

Anche la necessità di estendere la durata della validità del PPI (Piano Pluriennale di Intervento) di altri tre anni per completare le azioni previste sottende a problemi di natura gestionale: si tratta quindi di un rimedio formale che va a coprire una pianificazione inadeguata.

Le spese di gestione nel 2023 sono state il 53% del totale: si tratta di spese di segreteria che nel 2022 erano pari a 28.800€, mentre nel 2023 sono stati spesi 21.000€, c’è stata dunque una diminuzione significativa a fronte dello stesso numero di ore 25 settimanali, laddove nel 2021 per 16 ore settimanali il bilancio prevedeva 18.880€. Si rileva pertanto come il tasso orario nel corso degli ultimi tre anni risulti diminuito e la richiesta già avanzata lo scorso anno di avere maggiori dettagli su questo aspetto sia rimasta inevasa. Rinnoviamo dunque la richiesta di spiegazioni su come le attività di segreteria possano costare il 30% in meno da un anno all’altro, a numero di ore invariato.

Rileviamo con piacere che dopo la nostra sollecitazione è stato finalmente deciso di realizzare gli studi ambientali sul parco previsti dalle schede SC1-SC2 attraverso un incarico professionale per un importo di 9.500 € affidato a Università e Museo di Scienze Naturali di Milano. Si ricorda però che il PPI prevedeva per le azioni SC1-SC2 un impegno di spesa di 21.000€ a cui dovevano poi essere affiancate annualmente le attività di monitoraggio (6.500€), dunque la cifra stanziata appare inadeguata rispetto alle indicazioni di piano e mancano ancora gli studi sulla componente storico-architettonica. Si richiede di avere informazioni di dettaglio sugli incarichi affidati e sui tempi di realizzazione.

Quest’anno è stato dato seguito all’indicazione del PPI ed alla nostra richiesta, reiterata negli anni scorsi, di dedicare un capitolo di spesa ad una figura tecnica individuata al di fuori della dotazione organica dei Comuni: il nostro suggerimento era per la funzione di direttore del parco, è invece stato indetto un concorso che ha portato alla nomina di un coordinatore, il dottor A. Curcio, cui facciamo i nostri auguri di buon lavoro.

Prendiamo inoltre atto della sua dichiarazione secondo cui, per evitare conflitti d’interessi, non verranno più affidati da parte del parco incarichi per prestazioni professionali all’associazione di cui è vicepresidente. Rileviamo però che il suo primo atto pubblico è stata la risposta alla nostra richiesta di chiarimenti sui contenuti editoriali dei social media del parco. Dal momento che la gestione dei social media è un servizio affidato all’associazione di cui è vicepresidente, si è trattato di un intervento pervaso da conflitto d’interessi.

La voce relativa Incarichi professionali per aggiornamenti cartografici del 2023 è risultata sovradimensionata rispetto alla cifra previsionale (sono stati spesi 2.600€ rispetto ai 5.000 previsti): l’incarico professionale prevede la relazione per il riconoscimento dell’ampliamento dei territori del PLIS dei comuni di Cernusco sul Naviglio e Cologno Monzese da parte di Città Metropolitana di Milano e della Provincia di Monza e Brianza.

Nel ribadire la richiesta che il professionista incaricato fornisca dati certi e soprattutto comparabili e coerenti con quelli elaborati da altre istituzioni, in particolare i comuni del PLIS; ribadiamo anche quest’anno la nostra richiesta di inserire nella restituzione cartografica del parco l’indicazione degli immobili di proprietà pubblica e degli strumenti urbanistici in contrasto fra aree a cavallo di comuni contigui in modo che si possa intervenire per renderli omogenei. Si richiede inoltre la messa a disposizione degli elaborati finali.

La voce Attuazione delle schede presenti nel PPI non ricomprese nel POP dei singoli comuni fa capo alla Partecipazione a bandi di finanziamento complessi scheda GP4 del PPI. A questo riguardo nel 2022 erano previsti 15.000 € e nel 2023 12.000€. Si rileva che a fronte di una spesa di 27.000€ nel bienno 22-23 abbiamo vinto un solo al bando, quello regionale PSR 2014-2020, per un contributo netto di 3.580€, mentre tutti gli altri bandi cui il parco ha partecipato hanno avuto un esito negativo.

La partecipazione ai bandi è stata sinora gestita tramite incarico esterno affidato all’associazione di cui è vicepresidente l’attuale coordinatore che sarà chiamato ad occuparsi anche di questo aspetto: nel parere dello scorso anno si era evidenziata la necessità di un’analisi delle criticità incontrate nella partecipazione ai bandi e dei motivi d’insuccesso. La mancanza di tali elementi valutativi pone una ipoteca su questo settore d’intervento.

In ogni caso, sempre in relazione alla partecipazione a bandi di finanziamento, ribadiamo quanto già espresso negli anni scorsi rispetto alla necessità che tali risorse non siano sostitutive di interventi di natura gestionale poiché è importante che la funzione di indirizzo e controllo da parte del parco non venga sostituita dai soggetti finanziatori dei bandi.

Anche quest’anno è rimasta inattuata la costituzione delle guardie Ecologiche Volontarie: un elemento importate grazie al quale il parco potrebbe realizzare numerose iniziative.

Sulla base delle considerazioni sopraesposte sul rendiconto di bilancio 2023 esprimiamo parere negativo.

3.  ANALISI BILANCIO DI PREVISIONE 2024

L’analisi comparata dei bilanci di previsione degli ultimi quattro anni evidenzia il quadro evolutivo delle voci di spesa e la loro entità.

BILANCIO DI PREVISIONE PLIS EST DELLE CAVE

2021

2022

2023

2024

Segreteria PLIS 

18.400,00

28.800,00

21.000,00

21.000,00

Attività di promozione del PLIS

3.000,00

3.000,00

10.000,00

10.000,00

Attuazione delle schede presenti nel PPI non ricomprese nel POP dei singoli comuni

25.000,00

18.000,00

16.000,00

10.000,00

Attuazione art.6 della nuova Convenzione del 17/05/2021

 

26.000,00

26.000,00

26.000,00

Incarichi professionali per aggiornamenti cartografici

2.000,00

2.000,00

5.000,00

7.000,00

Attuazione GEV

     

4.000,00

PLIS delle Cave concessione di contributi

 

 

10.000,00

10.000,00

TOTALE

48.400,00

77.800,00

88.000,00

88.000,00

La dotazione finanziaria prevista per bilancio 2024 risulta invariata rispetto al 2023, senza gli incrementi legati all’adeguamento ISTAT annuale.

A questo riguardo si evidenza come nel convegno Le aree protette fra cambiamenti climatici ed uso delle risorse ambientali: il caso del Parco Est delle Cave organizzato da Bene Comune Cernusco, svoltosi lo scorso 16 settembre a Brugherio, sia emerso come tale cifra rappresenti poco più di 50 centesimi per abitante, laddove il parco PANE prevede una dotazione media per abitante di 1,50€/abitante/anno (per i dettagli Mostra e Convegno sul Parco Est delle Cave) e sia quindi in grado di realizzare un ampio numero di attività. Pertanto segnaliamo al comitato di gestione la necessità di un adeguamento di budget per arrivare ad una spesa di entità omogenea ad altri PLIS.

Si apprezza l’incremento di spesa verso voci non legate alla mera gestione amministrativa ma, a causa delle incognite alla realizzazione degli gli studi di base su fauna, vegetazione e la mancanza del censimento delle cascine e componente agricola (35.000 euro) e di voci dedicate ai monitoraggi (voci che comunque pesano solo per 15.000 euro/anno), permangono gli elementi di criticità rispetto all’inadeguatezza del sistema delle conoscenze utili ad elaborare una visione sistemica del parco.

Rispetto ai singoli capitoli di spesa si riprendono le valutazioni già espresse rispetto al consuntivo 2023, in particolare si rileva che nel capitolo dedicato agli aggiornamenti cartografici a cui sono stati aggiunti dei generici Incarichi professionali per consulenza tecnica che si richiede di precisare; così come si richiede di dettagliare le caratteristiche degli interventi per la valorizzazione territoriale.

Esprimiamo pertanto un parere negativo sul bilancio di previsione del 2024.

4. OSSERVAZIONI

Cogliamo l’occasione per sollecitare una maggiore collaborazione fra organi del parco e per un richiamo al rispetto delle regole, con particolare riferimento alle convocazioni del Forum (almeno tre all’anno) ed ai tempi di risposta del comitato di gestione rispetto a richieste delle associazioni.

Sempre in relazione alla comunicazione si rileva una carenza di flusso informativo fra gli organismi del parco: sul portale non vengono pubblicati con tempestività i documenti relativi all’attività dei suoi organi (comitati di gestione, forum), si richiede quindi che la documentazione venga trasmessa almeno via mail ai componenti il Forum di partecipazione, in modo da garantire un’informazione tempestiva ed efficace.

Una considerazione finale riguarda il sistema di tutela del PLIS che può essere modificato in funzione dell’evoluzione delle scelte di pianificazione comunale: a questo riguardo chiediamo un ruolo proattivo del PLIS rispetto alla variazione dei vincoli urbanistici di ciascun comune ed alle procedure di valutazione ambientale.

Cernusco sul Naviglio, 17 novembre 2023

Jasmine La Morgia – Bene Comune Cernusco

Raffaella Galli – Cernusco in Comune

Ernesto Luigi Pedrini  – Salviamo il Lago Gabbana

Una nuova allerta meteo: e gli alberi?

Il platano del parcheggio fra via Buonarroti e via Caravaggio

C’è una nuova allerta meteo: nella notte arriveranno precipitazioni temporalesche che in alcuni settori lombardi potranno essere molto intense ed abbondanti. 

Potete consultare sia l’avviso emesso dalla Regione Lombardia che il

In questo periodo l’Italia ha vissuto eventi terribili, legati, palesemente, alle conseguenze del cambiamento climatico.
Di fronte alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, al Nord, come al Centro, come nel Meridione, tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell’allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per la realtà che stiamo sperimentando, appaiono sorprendenti.
Occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo.
Bisogna agire, da una parte cercando di incrementare l’impegno a salvaguardia dell’ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico.
Sappiamo che sarà un impegno difficile, su scala globale, i cui effetti vedremo nel tempo.
Dall’altro lato, è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori, che consentano di prevenire e attenuare gli effetti dei fenomeni che si verificano sempre più di frequente.

Abbiamo tutti sotto i nostri occhi gli effetti prodotti dagli ultimi eventi, colpiscono in particolare le decine (in alcuni comuni, centinaia e migliaia a Milano) di alberi sradicati o danneggiati, un vero proprio tesoro perduto.

Ci soffermiamo sugli alberi perché davvero sconcertano le loro condizioni: apparati radicali divelti e tronchi schiantati sono ovunque nelle nostre città, dai marciapiedi ai parchi. Ci si interroga sul perché alcuni alberi abbiano resistito ed altri invece siano stati abbattuti, con tronchi spezzati o divelti sin dalle radici.

Le piante sono nostre alleate nel contrasto al cambiamento climatico grazie alla loro capacità di catturare anidride carbonica, ma possono essere fragili ed esposte: dobbiamo imparare a prenderci cura del nostro verde e valutare le conseguenze che producono sulla salute futura della pianta e sulla sua stabilità un impianto sbagliato ed una cattiva manutenzione. E tutti possono fare la propria parte: dai cittadini, ai condomini, all’amministrazione comunale. A quest’ultima lanciamo un appello perché occorrono criteri nuovi di manutenzione del verde pubblico e privato. 

Bene Comune Cernusco ha proposto il mese scorso al parco Est delle Cave un progetto di mappatura degli alberi attraverso un applicativo software che consente di effettuare anche una prima valutazione di stabilità. Potrebbe essere esteso ai comuni in modo da consentire un censimento delle alberature stradali e degli alberi dei parchi. Nello stesso tempo riteniamo che agli alberi vada dedicata più cura ed attenzione e sia necessario introdurre anche sistemi di valutazione della stabilità (dall’osservazione visiva ai pulling test per stabilirne la resistenza ai venti). Potrà sembrare un oggi costo eccessivo, ma ci preserverà domani dalle spese necessarie a far fronte ai ripristini ed al risarcimento dei danni, oltre a conservare per il futuro le chiome dei nostri alberi.

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