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il 17 aprile #iovotoSI

votoSI
Un referendum non nasce mai per caso, ma è risultato di un corto circuito della rappresentanza, in questo caso, aggravato per la prima volta da un conflitto di poteri da livelli di governo (Stato e regioni). Tutti parlano di territorio, però poi quando sulla testa delle comunità vengono decisi progetti ed attività, i cittadini non hanno più modo di intervenire. Invece è importante che anche a livello locale si possa contribuire a decidere.

Il quesito riguarda la durata delle concessioni di estrazioni di petrolio e gas entro le 12 miglia: dire SI significa ripristinarne il termine che c’era sino allo scorso anno, vale a dire che dopo 30 anni dalla prima, oppure dieci o cinque anni dal rinnovo.

I giacimenti sono un bene comune, sono patrimonio indisponibile dello Stato e come tale sono soggetti a concessioni di utilizzo, tutte con limiti temporali. Lo Sblocca Italia le ha invece trasformate e tempo indeterminato, vale a sino alla fine del giacimento. Ciò in piena contraddizione con il contemporaneo divieto di nuove perforazioni entro le 12 miglia. Perché se un vincolo di tutela deve esistere per tutelare le coste, deve valere anche per quelle esistenti. Aver tolto i limiti implica anche che nessun paroliere si occuperà più dei ripristini, che invece erano imposti alla scadenza della concessione.

Concessioni senza limiti sono inoltre contrarie alla direttiva europea direttiva 94/22/CE e danneggiano la libera concorrenza.

Le concessioni interessate dal quesito in fondo sono poche, 31, e di queste pochissime riguardano il petrolio, ma occorre ricordare che proprio nell’ambito di queste possono essere aperti nuovi pozzi ed installate nuove piattaforme, come potrà accadere ad esempio a Rospo mare al largo di Vasto in Abruzzo. Invece il SI bloccherà nuove attività, ance in quelle che hanno già la concessione.

Non credete a coloro che dicono che questo referendum è inutile: ci ha fatto conoscere molte cose, sui giacimenti, sulle concessioni e sulle royalty. In Italia le royalty sono bassissime, al massimo il 10% e soggette a numerose franchigie, riguardano la produzione e quindi gli incassi da parte dello Stato sono funzione del prezzo del greggio sul mercato, mentre in altri paesi c’è una tassazione sui redditi che arriva sino all’80%. Cittadini informati si rendono conto della condizione di privilegio che gode questo settore.

Non credete a coloro che dicono che questo referendum è dannoso: le riserve di idrocarburi che dovremmo utilizzare a beneficio del nostro patrimonio energetico in realtà, proprio perché sono date a scadenza illimitata, non sono più nostre, meglio dello Stato, ma sono delle compagnie cui sono state date in concessione e da cui quindi dovremmo poi ricomprarle. Quindi altro che contributo al patrimonio energetico nazionale, gli idrocarburi continueremo a comprarli.

Infine una nota sull’invito al non voto che è arrivato da figure anche di elevato profilo istituzionale. Attenzione, perché poi a furia di considerare inutile e dannoso votare, si finisce per non poterlo più fare.

Per questo votate, votate SI.

*grafica di Paolo Sacchetti

referendum 17 aprile: ricordati la tessera elettorale

referendum_2016DUPLICATO DELLE TESSERE ELETTORALI

Coloro che necessitano di un duplicato della tessera elettorale devono presentare all’Ufficio Elettorale un’apposita domanda specificando la motivazione della richiesta:

• IN CASO DI SMARRIMENTO dell’originale è sufficiente la relativa dichiarazione da compilare sull’apposito modulo di domanda;

• IN CASO DI FURTO, il titolare si deve allegare copia della denuncia presentata al’Autorità di Pubblica Sicurezza
• IN CASO DI DETERIORAMENTO, è necessario allegare alla richiesta l’originale deteriorato.
• IN CASO DI ESAURIMENTO DEGLI SPAZI DISPONIBILI NELLA TESSERA per il timbro di avvenuta votazione, è sufficiente esibire la tessera esaurita.

– Chi ha già compilato il modello per il rilascio della nuova tessera in occasione delle ultime elezioni, può ritirarla presso l’ufficio elettorale.
– Chi invece esaurirà gli spazi in questa tornata elettorale potrà compilare il modello per il rilascio della nuova tessera rivolgendosi al personale comunale che sarà presente presso i seggi.

Per il rilascio delle tessere elettorali l’Ufficio Elettorale del Comune è aperto in via straordinaria:
>Venerdì 15 e Sabato 16 aprile
(dalle 9 alle 18 con orario continuato)
>Domenica 17 aprile
(giorno di votazione, l’Ufficio è aperto per tutta la durata delle operazioni di voto)

>Per qualsiasi informazione o chiarimento:
Ufficio Elettorale – tel. 02/9278290 – 216
e-mail: elettorale@comune.cernuscosulnaviglio.mi.it

(dal sito istituzionale del comune di Cernusco sul Naviglio)

il 17 aprile vota SI

REF_17aprile
Il 17 Aprile 2016 si vota per il referendum che chiede ai cittadini di decidere se vietare o meno il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia dalla costa italiana.

Con il tuo voto puoi cancellare la norma che ha esteso la durata della concessione sino all’esaurimento del giacimento.

Il comitato Bene Comune Cernusco è a favore del SI

PERCHE’:

è una scelta che riguarda tutti, non solo chi vive lungo le coste, ma anche noi, cittadini lombardi, perché i giacimenti di idrocarburi sono un bene comune la cui disponibilità deve tornare allo Stato entro un tempo definito e non regalata ai petrolieri senza limiti di tempo

questo voto ci offre l’occasione per definire finalmente la politica energetica del nostro Paese, dando concretezza all’impegno preso a Parigi con la Cop21 di riduzione delle emissioni di anidride carbonica ed abbandono progressivo dei combustibili fossili.

il quesito del referendum riguarda anche il nostro futuro, perchè l’Italia si doti di un Piano Energetico efficiente, investa nelle fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione.

con il tuo SI il nostro Paese può dare un segnale di cambiamento verso un modello di sviluppo che innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta, per un’economia più giusta e sostenibile.

Il Governo non ha voluto accorpare il Referendum con le elezioni amministrative, sprecando così soldi pubblici per 360 milioni di euro, e lo ha anticipato al 17 aprile, ostacolando così la campagna di informazione verso i cittadini. A questo si aggiunge che alcuni esponenti politici di rilievo si sono espressi per l’astensione, cercando di rendere inutile la consultazione popolare.

Noi invece pensiamo che sia stato un calcolo sbagliato e pericoloso: in tempi di grave disaffezione per la politica è importante che i cittadini facciano sentire la loro voce ed esprimano la propria scelta.

Come sempre, il tuo voto conta davvero. Vota. Vota SI