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Indovina il progetto

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credits: Gazzetta della Martesana

16 dicembre 2014, audizione commissione regionale Attività produttive e occupazione: su una piantina spiegazzata è riportato un progetto diverso da quello che i consigli comunali di Carugate e Cernusco hanno votato lo scorso 28 luglio riguardante l’atto d’indirizzo che avvia la procedura per l’accordo di programma fra i comuni ed Eurocommercial Properties srl, necessario all’ampliamento del centro commerciale Carosello.

Gli atti d’indirizzo dei due consigli riportavano vincoli precisi, alcuni dei quali assenti nel nuovo progetto. Poiché le varianti sono importanti ed attengono alla variazione delle opere di miglioramento della viabilità (almeno per quel poco che è dato conoscere) ci si sarebbe aspettati che le amministrazioni coinvolte avessero per prima cosa richiesto finalmente il deposito agli atti del progetto definitivo e che ne avessero informato i cittadini rispetto alla variazione.

Dopo un mese, ancora silenzio, allora come Comitato Bene Comune Cernusco abbiamo inoltrato una formale richiesta di accesso agli atti per capire effettivamente quale sarà e cosa prevede l’ampliamento del Carosello.

Nel frattempo alcune domande: come mai su un progetto così importanti l’amministrazione non ritiene di informare i cittadini e, dal momento che li ha coinvolto con l’atto d’indirizzo, soprattutto i consiglieri?  E gli stessi consiglieri non sentono la necessità di capire veramente che cosa hanno votato? Sinora solo la consigliera Roberta Ronchi di Carugate ha richiesto di conoscere il progetto ed ha scoperto che è stato depositato a Carugate lo scorso 19 dicembre.

A distanza di quasi due mesi per avere un’idea di cosa ci sarà al Carosello dobbiamo ricorrere alle foto che circolano (per fortuna) sui giornali. Già, ma quale sarà il vero progetto?

Caroselloleaks: quei terreni fra plusvalore e discrezionalità

Il nostro post sul plusvalore dei terreni oggetto di compensazione ambientale è il tema centrale dell’intervista rilasciata dal comitato Bene Comune Cernusco a Metropolis in distribuzione da oggi. Ne riportiamo di seguito il  testo.

Caroselloleaks: se scelto come compensazione, ecco come un terreno può valere 9 volte di più

Il Comitato Cernusco Bene Comune attacca: “Così è venuto meno il ruolo di controllo della minoranza

parcodelgiaironi_2Partiamo dall’inizio: il Piano di Governo del Territorio adottato dal Comune di Cernusco nel 2011 ha introdotto – per la prima volta in Lombardia – la “Compensazione Ambientale Preventiva”: per costruire su aree ancora libere occorre reperire e cedere al Comune aree verdi nella misura di 4 mq per ogni mq di superficie edificata mentre, per interventi di riqualificazione urbanistica senza con-sumo di nuovo suolo, le aree verdi da cedere al Comune sono di 2 mq per ogni mq di edificato. Su tali aree è prevista la destinazione a verde pubblico attrezzato o a rafforzamento della naturalità ed è il Piano delle Regole che definisce i terreni passibili di compensazione.

Compensare sempre…
La Compensazione Ambientale Preventiva è quindi un indennizzo, usato come rimedio al consumo di suolo prodotto dai nuovi insediamenti. Il comitato Bene Comune Cernusco ha segnalato come insieme alle ricadute ambientali si produca una distorsione dei prezzi dei terreni agricoli in compensazione, ne ha valutato l’entità dell’incremento di valore e se que­sto comporti un vantag­gio alla collettività.

Di tutto questo e di altro ancora abbiamo parlato con una dei due porta­voce del Comitato Cernu­sco Bene Comune, Jas­mine La Morgia, e con uno dei suoi componenti, Francesco Spurio, par­tendo in primis dall’affaire Carosello, progetto con­tro cui il Comitato ha espresso sin dall’inizio ri­lievi contrari.

Il terreno magico
Segnalano, infatti, nel loro blog che per compen­sare i 9.000 mq di negozi costruiti sulla parte di Parco degli Aironi che verrà venduta al privato dovranno essere ceduti al Comune 36.000 mq di aree verdi, individuate in via non ufficiale fra Cer­nusco e Ronco lungo l’asse del Naviglio e defi­niti dall’Amministrazione “fra i più interessanti e strategici”. Hanno così valutato che il terreno og­getto di potenziale com­pensazione nel 2014 avrebbe avuto un valore di € 223.560, se per ipo­tesi non fosse stato indi­viduato dal Piano delle Regole come “potenzial­mente compensabile”.

Il comitato però segnala che dai documenti pre­sentati alla Commissione Attività Produttive e Oc­cupazione del Consiglio Regionale (audizione del 16 dicembre) dalla Euro­commercial è riportato un importo di € 6.500.000 per acquistare 120.000 mq di aree verdi neces­sarie alla compensazione ambientale, da cui si ri­cava un prezzo al mq di € 54,16. “Nel caso del terreno oggetto del nostro esempio, il prezzo così determinato porta ad un valore complessivo pari ad € 1.949.760. Quin­di si può affermare che il valore del terreno in esa­me è passato da € 223.560 ad €1.949.760 generando una plusva­lenza di € 1.726.200”.

“In sostanza, un privato beneficia di una sostan­ziosa plusvalenza a se­guito di una scelta di un ente pubblico che agisce a nome della collettività. Inoltre il proprietario del terreno in compensa­zione si troverà a contrat­tare in una posizione di forza rispetto all’opera­tore economico che do­vrà acquistare quel ter­reno per poter realizzare il progetto per il quale è richiesta la compensa­zione. Quindi – conclude La Morgia – è del tutto di­scutibile obiettare che di tale plusvalenza non si debba preoccupare l’en­te pubblico, dal momento che è da una sua scelta discrezionale che essa si genera. Proprio per que­sta forte discrezionalità – che presta il fianco ad accuse e polemiche – la compensazione ambien­tale preventiva andrebbe usata con molta cautela, non come leva per modi­fiche degli strumenti ur­banistici vigenti”.

Anche perché il nodo si aggroviglia quando si va a verificare chi sia il pro­prietario del terreno: “Qui entra in scena la discre­zionalità di cui le parlavo, perché il proprietario è un consigliere comunale di minoranza, il cui partito si è astenuto durante la vo­tazione. Esempio eviden­te che è venuto meno il ruolo di controllo che la minoranza dovrebbe svol­gere all’interno delle isti­tuzioni.” – chiosa Jasmine La Morgia.

svincolosparitoLo svincolo sparito
Sugli ultimi sviluppi dello scorso dicembre, che han­no visto la commissione Attività Produttive della Regione bocciare l’am­pliamento del Carosello, il Comitato non canta vitto­ria. “Sono due binari di­versi – spiega Francesco Spurio -, quello è stato un atto politico, ma l’iter dell’Accordo di Program­ma è un atto amministra­tivo e potrebbe andare avanti comunque. Va detto poi che il progetto presentato il 16 dicembre in Regione era differente da quello approvato dai consigli comunali di Ca­rugate e Cernusco e che quindi i consiglieri comu­nali che hanno votato a favore o si sono astenuti potrebbero chiedere di ri­valutare la proposta. Il fatto che non figuri più lo svincolo, previsto nel pro­getto originale, fa una dif­ferenza enorme: le 1.000 auto l’ora che vi sareb­bero dovute transitare an­drebbero invece a gra­vare sulla rotonda nella quale già transitano 50.000 veicoli al giorno. Insomma, se avessero la volontà politica di farlo, i consiglieri potreb­bero chiedere l’an­nullamento in autotu­tela dell’atto di indi­rizzo di luglio”.

I due membri del Co­mitato tornano poi sul nocciolo della que­stione: “Siamo contrari all’ampliamento del Caro­sello perché si utilizza un bene comune – il Parco – per una transazione mer­cantile, non a favore della collettività, ma di un pri­vato. Un parco, anche se non è fruito dal cittadino, possiede importanti va­lenze ecologiche di bar­riera verde e funzioni ambientali di cuscinetto alla conurbazione, evi­denziate anche dal PGT”.

Scambio alla pari?
“Andiamo a scambiare un bosco evoluto per un prato e ce lo dipingono come un guadagno per la collettività – attacca Spurio -. E non è vero che i 36.000 mq di verde diventeranno un bene comune, perché anche i 5.000 mq del Parco degli Aironi sono vincolati, ma potrebbero essere ven­duti. E, se tra vent’anni un privato offrisse 100.000 mq di verde per costruire su quei 36.000 mq, sa­remmo punto e a capo. La compensazione am­bientale è il frutto per­verso dell’urbanistica contrattata”.

Un altro tasto dolente è la partecipazione: “Su ‘Fu­tura’ Mariangela Mariani ha richiamato la respon­sabilità di governare. Be­ne: e i cittadini non sono responsabili? Perché non coinvolgerli in un per­corso di confronto dal momento che tutto il civi­smo organizzato (il no­stro comitato, Acli, Wwf, Legambiente) è contra­rio? Ma l’Amministrazione non ha dimostrato reale interesse, visto che ha confezionato un solo in­contro pubblico e con pochissimo tempo dedi­cato al confronto con gli interlocutori. Se passerà questo progetto – conclu­dono dal Comitato – dopo aver desertificato il cen­tro di Carugate, si deser­tificherà anche Cernu­sco. L’Amministrazione dice che i negozi sono aumentati nonostante il Carosello: una tesi da ve­rificare dal momento che va valutata la variazione delle tipologie degli eser­cizi commerciali: aumen­tano esercenti cinesi e bar, mentre gli alimentari continuano a chiudere inesorabilmente”.

Angelo Frigerio

#Caroselloleaks: a chi giova la compensazione ambientale – 1

Il Piano di Governo del Territorio adottato dal Comune di Cernusco sul Naviglio nel maggio 2011 ha introdotto – per la prima volta in Lombardia – la “Compensazione Ambientale Preventiva”[1]. Il Piano delle Regole del PGT adottato dal Comune prevede che per ogni intervento edilizio siano attuate forme di compensazione ambientale preventiva: nel caso l’edificazione riguardi aree ancora libere, l’operatore dovrà reperire e cedere al Comune aree verdi nella misura di 4 mq per ogni mq di superficie edificata mentre, per interventi di riqualificazione urbanistica senza consumo di nuovo suolo, le aree verdi da cedere al Comune saranno di 2 mq per ogni mq di edificato. Tali aree saranno destinate dal Comune a parco pubblico attrezzato (aree gioco, percorsi ciclabili, etc.) o a rafforzamento della naturalità (forestazione e agricoltura urbana, ripristino di siepi, filari, elementi caratteristici del paesaggio naturale lombardo).

Lo stesso Piano delle Regole[2] ha individuato le aree che possono essere oggetto di compensazione che sono rappresentate nella seguente figura:

PGT_legenda PGT

La Compensazione Ambientale Preventiva viene utilizzata come una specie di rimedio al consumo di suolo prodotto dai nuovi insediamenti residenziali e commerciali che, in questo modo, vengono sì autorizzati, ma per i quali viene prevista una contropartita.
La questione è se la compensazione ambientale produca comunque effetti positivi indipendentemente dalla modalità applicative oppure è necessario che sia applicata in modo coerente con lo scopo che si prefigge (ridurre l’impatto ambientale) altrimenti gli effetti negativi potrebbero essere anche superiori ai benefici attesi
In generale si può osservare che la Compensazione Ambientale Preventiva comporta una distorsione dei prezzi dei terreni agricoli individuati come idonei per la compensazione. Difatti l’individuazione dei terreni idonei per la Compensazione Ambientale, operata nel Piano delle Regole di Cernusco, ha moltiplicato il valore di quei terreni. Bisogna chiedersi pertanto quale sia l’incremento di valore di tali terreni e se tale aumento porta un vantaggio alla collettività.
Per rispondere a questi quesiti prendiamo ad esempio il progetto di ampliamento del Carosello e la correlata compensazione ambientale :

“Quanto alla compensazione ambientale preventiva inserita nel nostro PGT (4 metri quadrati di verde per ogni metro quadrato di superficie costruita) voglio evidenziare si tratta di una regola straordinariamente innovativa, una regola stringente ed onerosa per gli operatori e vantaggiosa per il Comune. Se la trattativa per l’Accordo di Programma troverà il consenso fra le parti e la Regione, il nostro Comune metterà a disposizione una esigua parte del Parco degli Aironi per l’edificazione di una parte dell’ampliamento del Carosello: si tratta certamente di un sacrificio. Nell’atto di indirizzo abbiamo però inserito l’obbligo della compensazione ambientale preventiva: per realizzare circa 9.000 metri quadrati di nuove superfici commerciali dovranno essere ceduti al Comune 36.000 metri quadrati di aree verdi. Dove? Il PGT ha ben identificato gli ambiti verdi che sono di interesse del Comune; sicuramente gli spazi ricompresi fra Cernusco e Ronco, lungo la via Cavour e che costeggiano il Naviglio, sono fra i più interessanti e strategici”

Al fine di analizzare il tema solo da un punto di vista economico, si deve innanzitutto definire il valore dei terreni oggetto della potenziale compensazione. A tale scopo si può utilizzare l’Annuario Statistico della Lombardia che riporta i valori dei terreni agricoli con cadenza annuale. A titolo di esempio i valori del 2012 e del 2014 vengono riportati nelle seguenti tabelle[3]:

Schermata 2015-01-16 alle 12.32.23

 

Schermata 2015-01-16 alle 12.32.45

Come si evince dai dati il terreno oggetto di potenziale compensazione nel 2011 aveva un valore pari ad € 205.200 (mq 36.000 x €5,70). Se per ipotesi il terreno in questione non fosse stato individuato dal Piano delle Regole come “potenzialmente compensabile”, nel 2014 il valore del terreno sarebbe stato di € 223.560.

Al fine di determinare la variazione del valore del terreno in seguito al Piano delle Regole si può prendere a riferimento il prezzo che la proprietà del centro commerciale il Carosello sarebbe disponibile a pagare per acquistarlo: nei documenti presentati alla Commissione Attività produttive e Occupazione del Consiglio regionale della Lombardia (audizione del 16 dicembre) è stato riportato che per l’acquisto di aree verdi a compensazione ambientale per la successiva cessione gratuita ai comuni viene stimato un costo pari ad € 6.500.000 per una superficie di 120.000 mq. Da qui è facilmente determinabile un prezzo al mq di € 54,16. Nel caso del terreno oggetto del nostro esempio il prezzo cosi determinato porta ad un valore complessivo del terreno pari ad € 1.949.760.

Quindi dai dati appena rappresentati si può ragionevolmente affermare che il valore del terreno in esame è passato da €223.560 ad €1.949.760 generando una plusvalenza pari ad € 1.726.200.

Appurato di quanto è aumentato il valore del terreno resta da determinare chi beneficia di questa maggiore ricchezza in seguito ad una scelta di effettuata da un ente pubblico a nome della collettività.

E’ chiaro che, per come è strutturata la Compensazione Ambientale Preventiva del comune di Cernusco, il beneficio “ricadrà” esclusivamente sul privato che possedeva il terreno nel 2011 (anno di approvazione del PGT) fino a quel momento del valore di € 223.560 e che successivamente si troverà lo stesso terreno, ma con un valore di € 1.949.760.

Inoltre il proprietario del terreno individuato come compensazione si troverà a contrattare in una posizione di forza rispetto all’operatore economico che “dovrà” acquistare quel terreno per poter realizzare il progetto per la quale è richiesta la compensazione.

E’ quindi l’Amministrazione in questa operazione che finisce per generare una plusvalenza notevole a beneficio di un singolo soggetto privato. Ed è del tutto discutibile obiettare che di tale plusvalenza non si debba preoccupare l’ente pubblico, dal momento che è proprio da una sua scelta – discrezionale – che si genera. La compensazione ambientale preventiva, come tutte le forme risarcitorie, ha quindi in sé elementi di carattere discrezionale che possono finire per avere implicazioni diverse e non coerenti con lo scopo di riduzione dell’impatto ambientale che si voleva ottenere. E gli elementi di discrezionalità prestano il fianco ad accuse di favoritismo.

Per questo la compensazione ambientale preventiva andrebbe usata con molta cautela e solo come rimedio estremo, non come strumento in sanatoria di errori o, peggio, come leva per modifiche degli strumenti urbanistici vigenti.

(fine parte prima)

[1]http://www.eugeniocomincini.it/2013/premio-buona-politica-il-mio-discorso-al-consiglio-regionale-lombardo/
[2]Tabella estratta a pag. 13 del Piano delle Regole – parte seconda http://geoportale.comune.cernuscosulnaviglio.mi.it/sites/default/files/PGT_Piano_dei_Servizi_Parte2.pdf
[3] http://www.asr-lombardia.it/ASR/lombardia-e-province/agricoltura/produzione-agricola-zootecnia-e-risultati-economici/tavole/1095/2012/

#Caroselloleaks: un ampliamento che non sta in piedi

Schermata 2015-01-13 alle 18.50.56E così il grande progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello con affaccio diretto sul lago degli Aironi non ha alcun supporto tecnico che ne testimoni la compatibilità geologica e geotecnica.

Alla richiesta di informazioni ambientali inviata dal comitato Bene Comune Cernusco è arrivata ieri la risposta dalla regione: di fatto la Eurocommercial ha negato l’autorizzazione a divulgare il materiale presentato in audizione della IV commissione “adducendo l’incompletezza degli studi e dei progetti presentati”.

Lettera Comitato Bene Cernusco

In effetti, a giudicare dai documenti consegnati ai componenti la commissione attività produttive, gli “studi ed i progetti” sono davvero poveri ed incompleti (vedi foto sottoriportate) e ci chiediamo come sia possibile che un progetto da milioni di euro non abbia a supporto neppure lo studio geologico con indicazioni sulla tenuta del fronte di scavo su cui si impianterebbe la nuova costruzione.

Nella nostra richiesta di informazioni avevamo sottolineato come il fronte di escavazione su cui si collocherà tale struttura fosse un’area vulnerabile in relazione alla sua stabilità, soggetta a potenziali effetti di amplificazioni sismiche che si possono produrre nelle zone di ciglio corrispondenti ai bordi della cava dismessa.

Ora, se è venuto in mente a noi chiederci se l’ampliamento sta in piedi (letteralmente) com’è possibile che la stessa domanda non se la ponga l’amministrazione coinvolta? E, in ogni caso, stentiamo a credere che l’Eurocommercial investa milioni di euro senza verifiche preliminari di fattibilità. Oppure, come al solito, poiché la geologia viene sempre dopo, ci si preoccupa prima di altri aspetti e, solo in un secondo momento, se ne valuteranno gli aspetti ambientali, geologia compresa.

In ogni caso l’amministrazione di Cernusco non può più limitarsi a valutare i soli aspetti economici ed occupazionali del progetto – per altro di sola parte Eurocommercial – ma deve finalmente  richiedere e DIVULGARE i progetti e gli studi VERI, dai quali poi si potrà realizzare la valutazione dei costi esterni legati a impatti ambientali, impronta ecologica, consumo del suolo, incidenze epidemiologiche, relazioni geologica e geotecnica.

Ulteriori dinieghi sarebbero non farebbero gli interessi della nostra comunità, ma sarebbero solo segno di collateralismo.

documento di Eurocommercial p. 1 - credits: V. Mantegazza

documento di Eurocommercial p. 1 – credits: V. Mantegazza

documento di Eurocommercial p. 2 - credits V. Mantegazza

documento di Eurocommercial p. 2 – credits V. Mantegazza

#Caroselloleaks: fronte del lago

fronte_lago_nuovoprogettoLo scorso 16 dicembre la Eurocommercial Properties ha presentato nel corso dell’audizione alla IV commissione regionale un progetto relativo all’ampliamento del centro commerciale Carosello diverso da quello i cui disegni erano stati proiettati nei consigli comunali di Cernusco e Carugate.
Dal progetto, che non prevede più l’uscita diretta verso il centro commerciale  dalla tangenziale, si rileva che l’edificio commerciale verrà ampliato sino al limite della scarpata che costituisce il bordo del lago del parco degli Aironi. Il Carosello avrà così un vero e proprio water-front , un fronte lago, invidiabile scenario per le attività che si svolgeranno all’interno.

L’area del lago degli Aironi è il prodotto dell’attività di una cava di sabbie e ghiaie che, una volta cessata l’attività, era stata ceduta al comune di Cernusco, senza neppure troppi interventi di ripristino, se non la piantumazione di un po’ di alberi. Il fronte di escavazione su cui si collocherà tale struttura è un’area vulnerabile in relazione alla sua stabilità ed è soggetta a potenziali effetti di amplificazioni sismiche che si possono produrre nelle zone di ciglio corrispondenti ai bordi della cava dismessa.

Per queste ragioni il comitato Bene Comune Cernusco ha  inoltrato una richiesta urgente di informazioni ambientali alla regione per verificare se per tale progetto sia stata realizzata un’adeguata verifica di fattibilità geotecnica.

Ha richiesto inoltre tutta la documentazione tecnica presentata a supporto del progetto dal momento che sinora nessun documento era stato ufficialmente reso noto, neppure a corredo degli atti amministrativi che accompagnavano gli atti d’indirizzo approvati dei consigli comunali di Carugate e Cernusco.

Carosello: un progetto a geometria variabile

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Il progetto presentato ieri alla IV commissione regionale dell’ampliamento del centro commerciale Carosello è diverso da quello proposto ai consiglieri comunali di Cernusco sul Naviglio e Carugate il 28 luglio sulla base del quale sono stati approvati gli atti d’indirizzo che aprivano la procedura per l’accordo di programma necessario per questo tipo di interventi.

Dal verbale del consiglio comunale di Cernusco:

Estratto verbale del. CC - n. 51-28.07.2014

Estratto verbale del. CC – n. 51-28.07.2014

Quindi i consiglieri hanno approvato un atto d’indirizzo sulla base di un progetto diverso da quello esposto alla commissione regionale. Tanto per rinfrescare la memoria, riportiamo il progetto presentato nel consiglio comunale del 28 luglio, ove era prevista la rotonda:

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Ricordiamo inoltre che non si può spacciare per “partecipazione” l’unico incontro pubblico organizzato dall’amministrazione il 3 ottobre scorso ove il contraddittorio consentito al pubblico erano interventi di 3 minuti dopo le esposizioni del sindaco e dell’assessore al territorio.

Il comitato Bene Comune Cernusco aveva chiaramente e ripetutamente richiesto che venisse “istituito un processo deliberativo costituito passaggi informativi preliminari seguiti da concreti istituti di partecipazione“, e che l’incontro venisse strutturato “a tesi” vale a dire attraverso la presentazione di argomenti a favore e contrari, esposti attraverso relatori e tempi definiti in modo che la cittadinanza avesse l’opportunità di valutare il progetto in modo equilibrato.

Era un’occasione, anzi l’occasione visto che in ballo c’è un bene comune quale il territorio della nostra comunità, per l’amministrazione per sperimentare pratiche concrete di partecipazione. Si è evitato il contraddittorio con i cittadini, soprattutto quelli del civismo organizzato che ha espresso numerose riserve e critiche al progetto.  E le associazioni coinvolte vanno dal nostro comitato, al Forum Ambiente Area Martesana Parco Est delle Cave, a Legambiente, WWF, sino alle ACLI.

Persino le richieste di incontro sono state declinate: ad un mese dall’invio e solo dopo sollecitazione, alla nostra richiesta “per avere aggiornamenti sullo stato dell’accordo di programma per l’ampliamento del Centro Commerciale Carosello e per un confronto sulle questioni espresse nelle osservazioni da noi inviate alla regione Lombardia” è stato risposto il 10 dicembre che non c’erano aggiornamenti e neppure una parola sulla volontà di confronto rispetto alle nostre osservazioni contrarie.

Le regole non scaldano il cuore, ma sono il sangue della democrazia, diceva Norberto Bobbio. Meno male che esistono le procedure, perché è solo grazie ai passaggi procedurali richiesti per l’avvio dell’accordo di programma che cominciamo a conoscere un progetto noto sinora solo ai soggetti coinvolti – privato ed amministrazioni. E che continuerà a riservare sorprese per la sua geometria variabile.

Tempi di risposta

interrogativoE con oggi sono quattro i giorni di ritardo dalla data annunciata per la comunicazione delle associazioni ammesse a far parte del “Forum Consultivo di partecipazione del P.L.I.S. EST DELLE CAVE”.

E pure la nostra richiesta di incontro per avere aggiornamenti sullo stato dell’accordo di programma per l’ampliamento del Centro Commerciale Carosello, inoltrata nove giorni fa al sindaco Eugenio Comincini ed agli assessori Giordano Marchetti e Ermanno Zacchetti, è rimasta sinora senza risposta.

L’atto d’indirizzo approvato il 28 luglio prevedeva la promozione di “percorsi di partecipazione dei portatori di interesse (commercianti, imprese, terzo settore, associazioni ambientaliste) e della cittadinanza”. Sino a questo momento c’è stato solo un incontro pubblico due mesi fa ove l’amministrazione ha illustrato il progetto, ma che non può essere spacciato per un dispositivo di partecipazione le cui procedure rimandano ad una concreta dialettica fra decisori e cittadini.

Confronto e trasparenza fanno bene alla democrazia, il silenzio invece è una pratica che la allontana.

Caroselloleaks: Forum del PLIS e perimetrazione

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estratto dal bando emesso dal comune di Cernusco 26.09.2014

Il comune di Cernusco aveva emesso lo scorso 26 settembre il bando per la selezione delle associazioni da inserire nel “Forum Consultivo di partecipazione del P.L.I.S. EST DELLE CAVE”, un organismo del Parco, nato come “strumento privilegiato per un proficuo ed efficace dialogo tra tutti i soggetti pubblici e privati con finalità consultive, propositive e partecipative“.

Una Commissione, “appositamente costituita dai Comuni costituenti il Parco Locale d’Interesse Sovracomunale Est delle Cave”, avrebbe dovuto effettuare la verifica dei requisiti di ammissibilità dei soggetti richiedenti.

In realtà non si sa chi costituisca la commissione, né se abbia preso una decisione perché per ora nulla è stato comunicato alle associazioni partecipanti.

Nel frattempo, ieri, la giunta della provincia di Milano in uno dei suoi ultimi atti di delibera (n. 337) l’ampliamento del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Est delle Cave del territorio di Cernusco per una superficie complessiva di circa 236 ettari.

nuova perimetrazione PLIS delle Cave

nuova perimetrazione PLIS delle Cave

Una buona notizia, se non fosse che il diavolo sta nei dettagli e, dalla mappa al momento disponibile, sembra proprio che le aree oggetto dell’ampliamento del centro commerciale Carosello non siano state inserite (come da proposta in commissione territorio del 18 settembre scorso, a proposito: quando è stata approvata? non ne troviamo evidenza dagli atti amministrativi).

Quindi vengono rimessi in discussione per l’ennesima volta i criteri guida del PGT che prescrivevano la conservazione dei corridoi ecologici e la tutela delle aree verdi, oltre che una serie di misure atte a diminuire gli impatti di traffico ed inquinamento.

perimentrazione PLIS cave - Carosello - commissione 18.09.2014

perimentrazione PLIS cave – Carosello – commissione 18.09.2014

PS: questo è un no-leaks, ma anche un’omissione è una notizia

Quella sottile linea rossa

Perimetrazione centro abitato - gennaio 2013

Perimetrazione centro abitato – gennaio 2013 – Uff. Tecnico Comune di Cernusco

Il monitoraggio del limite e delle relazioni fra  il “tessuto urbano consolidato” e lo “spazio rurale” era una delle prescrizioni del PGT di Cernusco: ogni venti mesi, era l’indicazione, ci doveva essere una verifica degli obiettivi quantitativi del piano. Ma più della vigilanza, ha funzionato la crisi economica che ha tenuto bassi i volumi delle costruzioni, anche se a tutt’oggi sono rimaste inevase le richieste di quantificazione delle superfici realizzate (vedi censimento del cemento).

E oggi, a quattro anni dall’approvazione, ci chiediamo cosa è rimasto dei caposaldi del PGT che raccomandavano di evitare i processi di saldatura tra diversi centri edificati e gli insediamenti lineari lungo Ie infrastrutture, di preservare i corridoi ecologici previsti e, soprattutto, di verificare la compatibilità paesistico-ambientale delle trasformazioni.

Insomma di tener d’occhio quella sottile linea rossa” tracciata tra città e campagna (l’espressione è di Vezio De Lucia), che definisce con perentorietà il territorio urbanizzato. 

Territorio  che la legge toscana sul governo del Territorio considera come un patrimonio (e non più una risorsa) costituito «dai centri storici, le aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio, turistico-ricettiva, le attrezzature e i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria» (art. 4). A partire dall’entrata in vigore della legge, ogni nuova edificazione residenziale al di là della linea rossa – cioè sui terreni agricoli e fertili – sarà interdetta. Oltre tale linea, nuovi progetti per edifici produttivi e per grandi strutture di vendita costituiranno oggetto di verifica di conformità alle previsioni del PIT (piano di indirizzo territoriale) da parte di una «conferenza di copianificazione» nella quale il parere sfavorevole della Regione è vincolante (art. 25, c. 6). Resta valido comunque il principio che «nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti» (Ilaria Agostini).

Anche nella legge regionale lombardia (“Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo”) sono previsti divieti di trasformazione delle aree agricoli, ma i vincoli scatteranno solo fra trenta mesi e, nel frattempo,  ad allentare i vincoli ci penserà anche il decreto

DL 133/2014, detto “Sblocca Italia”, che ha trasformato in senso privatistico l’accordo di programma, attribuendo (con l’art. 26) valore di variante urbanistica a quelle convenzioni tra enti pubblici finalizzate alla realizzazione di progetti di recupero di immobili demaniali, in vista di una loro alienazione; a tali progetti, cui può ora partecipare anche il privato, è attribuito carattere di «pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza», o, per meglio dire, di “privata utilità”, naturalmente in deroga ai piani comunali.

Quindi basterà dichiarare nell’accordo di programma la pubblica utilità del recupero ambientale del parco degli Aironi (per paradosso è proprio l’amministrazione, il soggetto che ha le responsabilità del suo abbandono, che se ne lamenta e utilizza come pretesto per affidarne il recupero ad un soggetto privato per il recupero) oppure della cista ciclabile di connessione Cernusco-Carugate, sino alla svincolo di accesso diretto dalla tangenziale al centro commerciale, che il gioco sarà fatto: gli strumenti urbanistici vigenti verranno modificati per consentire l’ampliamento del centro commerciale a spese di patrimonio pubblico e attraverso la creazione di opache plusvalenze sui terreni interessati dalla compensazione ecologica richiesta.

Un’amministrazione premiata solo un anno e mezzo fa per la buona politica del suo territorio oggi ha intenzione di vendere il suo territorio – che è patrimonio della comunità – per trenta denari. Un tradimento.

La festa degli alberi, PGT e consumo di suolo

DSC_0757Oggi, 21 novembre è la festa degli alberi. Lo scorso anno la Cernusco Verde l’aveva festeggiata mettendo a dimora 15 carpini lungo via Fontanile in un’iniziativa che aveva coinvolto otto classi delle scuole primarie.
Quest’anno niente festa, almeno, non di evidenza pubblica. In effetti sono tempi difficili per gli alberi di Cernusco, specie per quelli del parco degli Aironi, il parco dimenticato alla periferia Nord della città, che vedrebbe sacrificata una parte del suo patrimonio arboreo qualora venisse approvato il progetto di espansione del contiguo centro commerciale Carosello.
E in generale sono tempi difficili per il territorio della Lombardia, dove il 19 novembre scorso è stata approvata la proposta di legge “Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo” che a giudicare dal nome sembrerebbe porre un freno all’enorme consumo di suolo della Lombardia (120.000 metri quadrati al giorno – l’equivalente di circa 15 campi da calcio) grazie al divieto costruire sulle aree agricole e verdi. In realtà concede un intervallo temporale di 30 mesi ai Comuni per modificare gli strumenti urbanistici dei PGT (Piani di Governo del Territorio) prima che tale divieto entri in vigore.

E saranno i trenta mesi più ricchi di iniziative in una corsa ad utilizzare tutti i territori utili.

Fra questi anche le aree interessate dal progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, l’area agricola dove dovrebbe svilupparsi la viabilità di accesso al centro (intervento per altro privo di riscontri positivi da parte della Serravalle) ed il pezzo di bosco del Parco degli Aironi su cui verrebbero ampliati gli spazi commerciali.
Su queste aree, perché si possa costruire, è necessaria una variazione degli strumenti urbanistici vigenti. E torniamo a chiedere come mai l’amministrazione rinneghi a distanza di così poco tempo i principi guida di pianificazione ambientale ed urbanistica che si era data solo pochi anni fa con il PGT. Un PGT di cui fino a qualche tempo fa andava orgogliosa e che ora mette da parte come se fosse un abito usato.

Il PGT di Cernusco aveva ridotto del 40% le superfici di ampliamento previste dal precedente PRG, ma non era un piano a consumo zero di suolo. Eppure, come ha ricordato recentemente Tomaso Montanari, all’indomani delle alluvioni dei giorni scorsi,

si può scegliere una strada diversa come hanno fatto Cassinetta di Lugagnano, Solza (Bg), Rocco Briantino (Mb), e poi Desio (Mi) [ndr: 41.530 abitanti, quindi più grande di Cernusco] che ha tagliato un milione e mezzo di metri cubi dal piano di governo del territorio, e Pregnana Milanese, che alla vigilia di Expo ha deciso di non consumare più suolo agricolo. Tutte queste amministrazioni hanno imboccato un’altra strada: quella di fermare la crescita urbanistica (non quella economica) puntando tutto sul recupero del patrimonio esistente, sulla salvaguardia dei suoli agricoli e naturali, sulla valorizzazione del paesaggio.

La stessa strada della nuova legge regionale toscana:

«nuovi impegni di suolo a fini insediativi o infrastrutturali sono consentiti esclusivamente qualora non sussistano alternative di riutilizzazione e riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti». Cioè: prima si riutilizza e solo dopo, ma molto dopo, si accende semmai la betoniera.
Un’idea semplice, ma rivoluzionaria, perché capovolge la scala dei valori dicendo – come, del resto, hanno detto molte sentenze della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato – che l’ambiente e il territorio sono valori non negoziabili: perché la loro salvezza è una condizione essenziale per la nostra salute e per la nostra vita. Il paesaggio, insomma, non come categoria estetica: ma come diritto fondamentale della persona.

Un’idea semplice e rivoluzionaria che la nostra amministrazione non ha voluto percorrere.

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