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Che cos’è la partecipazione

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“Promuovere percorsi di partecipazione”

a proposito di dibattito pubblico:

La prima fase è la presentazione pubblica del progetto, resa possibile da uno stadio preliminare di circa due o tre mesi in cui il proponente prepara un approfondito dossier illustrativo in linguaggio non tecnico. Il dossier iniziale non è l’unico documento del dibattito pubblico, i materiali sul progetto si arricchiscono nel corso del processo grazie ai contributi degli attori interessati all’opera attraverso i cahiers d’acteurs (quaderni degli attori) a cui la commissione locale è tenuta a dare ampia diffusione.

La seconda fase corrisponde allo svolgimento vero e proprio del dibattito. Lo scopo è di favorire una discussione aperta e il più possibile estesa sui punti critici del progetto, garantendo che tutti i punti di vista siano ascoltati e che, laddove necessario, siano reperite expertise tecniche in aggiunta a quelle inizialmente coinvolte. Questa fase dura quattro mesi, prorogabili a sei, e viene realizzata secondo modalità definite autonomamente dalla commissione locale. Si seguono alcuni principi generali: massima apertura del dialogo (tutte le persone che desiderano esprimersi possono farlo), trasparenza dell’informazione (tutto deve essere condiviso e reso pubblico), esaustività delle questioni trattate, pluralismo delle risposte, equivalenza delle voci dei partecipanti. Non è escluso che il confronto possa condurre a momenti di esplorazione e successiva mediazione su alcuni aspetti del progetto, così come avviene nella mediazione dei conflitti, ma non si tratta di un requisito minimo per il dibattito.

La terza fase è la conclusione del processo, che avviene con la redazione da parte della commissione di una relazione finale. A tre mesi dalla consegna della relazione il soggetto proponente è tenuto a esprimere pubblicamente la sua decisione in merito al proseguimento o meno dell’opera e a motivarla in relazione ai risultati del dibattito pubblico. Attenzione: il proponente non è tenuto a seguire le eventuali indicazioni contenute nel rapporto, ma si deve limitare a spiegare il motivo della sua decisione…

… È importante sottolineare che i processi di confronto pubblico non si propongono come un’azione sostitutiva, bensì come un prezioso servizio per la politica. L’ente o l’istituzione che promuove il confronto si limita, temporaneamente, a sospendere il giudizio, in attesa che vengano alla luce gli interessi e le possibili soluzioni, per assumere infine la propria decisione (a volte anche cambiando orientamento rispetto a quello emerso dal percorso, ma motivandone pubblicamente le ragioni).

Questi strumenti consentono di contenere i percorsi decisionali entro tempi e costi di progettazione definiti (in alcuni casi diminuendoli); di favorire l’apprendimento reciproco, permettendo di ridefinire i punti di vista (senza limitarsi a registrarli); di incorporare il sapere esperto in modo da elevare il confronto (costruendo basi solide per la decisione); di strutturare il lavoro in fasi per arrivare a risultati chiari (per consegnarli al decisore)…

Cosa fare, come fare, Iolanda Romano, Chiarelettere

Carosello: riflessioni etiche a margine della negoziazione

La cacciata dei mercanti dal tempio – Giotto 1303-1305

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Gentile redazione di Cernuscoinsieme.it,
abbiamo letto con interesse la nota firmata da Guido Brovelli sulla vicenda Carosello nel numero di Settembre del periodico Voce Amica, testimonianza dell’attenzione con cui anche la comunità parrocchiale guarda ai temi che coinvolgono la città.
Vorremmo portare un piccolo contributo al dibattito in corso, certi che l’argomento sia di grande interesse per molti. Avevamo inviato l’articolo alla Redazione di Voce Amica, ma per varie ragioni, tra cui il poco spazio a disposizione, non è stato possibile trovare ospitalità sulle pagine del giornalino parrocchiale. Chiediamo quindi a voi la disponibilità a pubblicare il nostro contributo nello spazio web “La Piazzetta”.
Grazie anticipatamente.

Il comitato Bene Comune Cernusco si occupa del “bene comune”, concetto ampio che comprende anche il nostro territorio e per questo abbiamo cercato di approfondire alcuni elementi che andassero al di là della vendita di un bene comune – il parco degli Aironi è un’area verde pubblica soggetta a vincoli urbanistici (PGT e Parco delle Cave) – in cambio di (molto) denaro e di una contropartita di aree verdi in compensazione.
A nostro avviso la domanda preliminare che un buon amministratore deve porsi è se una scelta risponda o meno al bene della comunità e a questo riguardo non bastano le virtù “coraggio, responsabilità e lungimiranza”, ma occorrono anche dei principi etici di riferimento.
In questa vicenda un bene comune viene venduto per consentire l’ampliamento di un centro commerciale e questo ci ha fatto molto pensare alle parole di Papa Francesco che nella sua esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM denuncia “la grave mancanza di un orientamento antropologico che riduce l’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo”.
Il Papa ricorda anche come “i meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo” e come “il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale”.
La questione più profonda che sta quindi dietro questa transazione è se risponda o meno a quella domanda di responsabilità cui Papa Francesco faceva riferimento o se, al contrario, continui ad assecondare “un sistema che tende a fagocitare tutto al fine di accrescere i benefici” e dove “qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta”.
“No a un denaro che governa invece di servire”: una buona politica è capace di non farsi condizionare dal denaro e dal consenso contingente e si preoccupa del futuro. Le contropartite economiche non possono essere l’unica leva che garantisce il benessere di una comunità, occorre lo sguardo lungo che si preoccupa del consumo di suolo per noi e per chi verrà dopo di noi e che è in grado di proporre sistemi alternativi al “feticismo del denaro”.
Il Consiglio Comunale dello scorso 28 luglio ha dato l’avvio alla negoziazione sull’accordo di programma: così la nostra amministrazione diviene parte del processo di trattativa. Vogliamo ricordare che molti degli elementi della proposta di accordo derivano dai vincoli che regolano tali transazioni e non dalla buona volontà dell’operatore che, comunque, fa i suoi interessi. Un progetto che avrà così significative ripercussioni sulla vita del nostro paese e di quelli vicini (l’attuale bacino di utenza del Carosello è di quasi due milioni di persone) non può restare confinato alla discussione fra le diverse componenti politiche del consiglio o della sola giunta, ma deve coinvolgere i cittadini rendendoli parte attiva del processo. E’ quindi necessario attivare un percorso di coinvolgimento che non si limiti all’informazione, ma implichi la discussione degli elementi oggetto dell’accordo attraverso forme di deliberazione partecipativa della cittadinanza.

Il comitato Bene Comune Cernusco si farà parte attiva di questa richiesta di incidenza per i cittadini, anche per far emerge quegli aspetti etici e valoriali sopra ricordati, rimasti sinora nell’ombra.
Ringraziamo Voce Amica per l’opportunità che ci ha dato di richiamarli.

Per il Comitato Bene Comune Cernusco
Jasmine La Morgia
Fabio Battagion

Gli accampati al Carosello

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Accade che 200 persone stiano in coda tutta la notte per essere i primi ad acquistare l’ultimo modello di iphone. Il personale del negozio Apple che sta all’interno del centro commerciale Carosello ha offerto loro la colazione. Clienti coccolati.
L’articolo di Fuori dal Comune trae spunto da questo episodio per interrogarsi – in punta penna – sull’evoluzione dei bisogni: dalla fila per il pane a quella dei concerti, sino al telefonino. Dai beni per la sussistenza, a quelli immateriali sino a quelli superflui. L’evoluzione dall’emancipazione dai bisogni materiali ci sta portando ad una deriva verso bisogni indotti ed inessenziali.
E non per caso questo accade dentro il centro commerciale Carosello, dove nessuno si è sognato di allontanare i bramosi clienti accampati, anzi sono stati rifocillati.
Eppure in altri contesti le persone accampate sono viste con sospetto e pure sanzionate perché arrecano disturbo al decoro urbano.
In un contesto gli accampati sono funzionali al sistema dei consumi indotti, in altri sono la prova che tale sistema ha delle falle profonde e non sanabili.
Magari qualche riflessione in più sarà opportuno farla prima di allargare la superficie di vendita dell’accogliente centro commerciale con vista sul parco degli Aironi.

Carosello: l’incontro pubblico

incontro pubblico

Finalmente un incontro pubblico per discutere sul progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello. Lo si apprende dall’ultimo supplemento del notiziario dell’amministrazione “Cernusco Fuori dal Comune” in rete dal 24 settembre.

L’annuncio è riportato in un piccolo trafiletto in taglio basso dell’ultima delle sei pagine dedicate alla presentazione del progetto. Alla dichiarata volontà di confronto dialettico non sono certo dati la stessa enfasi e rilievo con cui sono presentate le ragioni del progetto. Inoltre l’uso dell’impersonale “è organizzato” non fornire alcuna indicazione sulle modalità con cui verrà tenuto l’incontro.

Il comitato Bene Comune Cernusco aveva chiaramente e ripetutamente richiesto che venisse “istituito un processo deliberativo costituito passaggi informativi preliminari seguiti da concreti istituti di partecipazione“, chiediamo pertanto che l’incontro venga strutturato “a tesi” vale a dire attraverso la presentazione di argomenti a favore e contrari, esposti attraverso relatori e tempi definiti in modo che la cittadinanza abbia l’opportunità di valutare il progetto in modo equilibrato.

50.000 veicoli al giorno sull’anello Carugate/Carosello

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Il punto più critico di tutta la rete stradale comunale è la grande rotatoria tra i centri commerciali e la tangenziale. Qui si concentrano oltre 50 mila veicoli al giorno, il nodo ha ormai superato la capacità teorica dell’intersezione stessa e basta molto poco per arrivare alla situazione di blocco del traffico. [Studi preliminari per un Piano della Mobilità sostenibile]

L’analisi sul traffico realizzata nel 2007 per conto del comune di Carugate è netta: Lo spazio e le risorse sono limitati, ma il problema del traffico in città è un problema grave. Le soluzioni tecniche esistono, ma occorrerà cambiare alcune abitudini, e si potrà fare solo con il consenso dei cittadìni. 

Dopo sette anni ed un ampliamento del centro commerciale Carosello nel 2008 i dati del traffico forniti nel corso del consiglio comunale di Cernusco del 28 luglio 2014 appaiono diversi da quei valori.

Diapositiva16Gli studi seri citano sempre riferimenti, tempi e metodi di analisi, elementi assenti nelle presentazioni del progetto di ampliamento ai cittadini.

D’altra parte l’area del comune di Cernusco s/N ricade nell’agglomerato di Milano per la qualità dell’aria dove il trasporto su strada è una delle principali fonti di inquinamento e contribuisce a circa un terzo delle emissioni di Co2 (28%), un quinto di quelle di COV (19%) e a buona parte delle emissioni di NOx (58%), Pm 10 e PM2,5 (52%) e CO (74%).

La regione Lombardia ha realizzato il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), uno strumento di politiche regionali integrate che si propone di raggiungere entro il 2020 gli obiettivi previsti dalla legislazione europea in materia di inquinamento atmosferico.

Tale piano prevede diverse attività, fra queste il PRMT (Programma Regionale della Mobilità e dei Trasporti): riduzione complessiva dei chilometri percorsi con il mezzo privato, sia per il trasporto di persone che delle merci, per favorire il riequilibrio modale verso forme di trasporto meno impattanti in termini di emissioni.

Difficile conciliare gli obiettivi del PRMT con il progetto di ampiamento del centro commerciale Carosello, una grande struttura di vendita raggiungibile quasi esclusivamente  con auto privata e posta alla periferia dei centri abitati.

L’aria che respiriamo non è buona: almeno non lo è in gran parte della nostra regione e dell’intera valle padana come pure in altre regioni italiane ed europee. E ciò rappresenta una minaccia per la nostra salute e il nostro ambiente.

Per poter valutare con piena consapevolezza i costi ed i benefici del progetto di ampliamento del Carosello occorre avere a disposizione dati aggiornati – e da fonti attendibili – sul traffico dell’area per poter valutare l’incidenza sulle emissioni di sostanze inquinanti. E quindi se questo progetto si concilia con le politiche atte alla loro  riduzione per la tutela della salute.

Lo sfortunato caso del parco delle Cave

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Parco è parola dai molti significati: uno s’immagina “un’area naturale sottoposta a tutela per via degli speciali caratteri naturalistici (geologici, floristici, faunistici, paesistici) che la caratterizzano, per salvaguardarla dalle azioni dell’uomo capaci di alterarne i caratteri”.

Però ci sono anche il parco giochi, dei divertimenti, quello archeologico, tecnologico e  pure il parco auto. Tutti dentro la definizione di parco. E così finisce che ad un’area della zona est fra le (ex) province di Milano e Monza si sia attribuito il nome di “Parco delle Cave” perché l’attività estrattiva delle sabbie e ghiaie dai paleoalvei è così sviluppata da diventare l’elemento caratterizzante del suo paesaggio. Il suo scopo è la “tutela paesistico-ambientale degli spazi aperti interessati da attività di escavazione”, ma l’insieme parco e cave insieme finisce per essere un ossimoro, perché le esigenze di tutela sono divergenti rispetto agli interessi dell’escavazione.
La Tangenziale Est inoltre nel territorio di Brugherio l’attraversa in diagonale come una cicatrice che si allarga con gli svincoli di Cernusco e Carugate nel reticolo stradale provinciale.

Il Parco può garantire, a fronte dell’intensificarsi di un alquanto disordinato sviluppo insediativo, una continuità del sistema ecologico nord-sud nell’est Milano, dal Parco delle Cascine fino al canale Villoresi, attraverso il Martesana.
Sono obiettivi del Parco:
– la funzione sportiva e ricreativa sostenibile;
– la tutela e la riqualificazione paesaggistica;
– la conservazione dei beni storici legati alla tradizione rurale;
– la tutela del patrimonio agrario;
– l’incremento delle connessioni ecologiche;
– il recupero naturalistico e forestale.

Questi gli obiettivi al momento dell’istituzione nel 2009 destinati però a convivere con l’attività estrattiva, come testimonia l’immagine di copertina che illustra come diventerà l’area sui margini Ovest e Sud del centro commerciale Carosello fra dieci anni: la concessione prevede l’estrazione di un milione e mezzo di metri cubi di materiale, l’approfondimento della cava esistente sino a – 20 metri dal piano campagna e l’avanzamento del fronte di coltivazione a Nord sino a circondare l’area del centro commerciale Carosello. Le misure di “mitigazione” riguardano la piantumazione delle sponde, la realizzazione di siepi (connessioni ecologiche) e di un setto di separazione fra l’area di coltivazione ed il parco degli Aironi. Poiché il progetto di escavazione agirà sugli “aspetti strutturali del paesaggio” grazie all’ampliamento del lago nello studio d’impatto ambientale si sostiene che “le cave possono essere considerate come elementi di potenziale qualità ambientale” dal momento che il risultato è lo “specchio lacustre”.

Solo a margine si rileva che gli interventi determineranno “effetti negativi ed irreversibili per lo sfruttamento di una risorsa non rinnovabile ed il consumo di suolo”.

D’altra parte è pur sempre il parco delle Cave dove, solo oggi – a causa dei problemi che hanno caratterizzato alcuni dei comuni costituenti – si stanno realizzando le procedure istitutive degli organismi di gestione, controllo e soprattutto la sua perimetrazione effettiva.

L’amministrazione di Cernusco ha infatti presentato il 18 settembre in commissione Territorio la proposta di integrare con 2.350.000 mq di nuove aree l’attuale perimetro cernuschese (750.000 mq) del parco. Ma, come abbiamo visto, il parco convive (!) con le cave e la trasformazione di una cava in un lago non è propriamente un ripristino naturale, soprattutto non risarcisce le risorse non rinnovabili sfruttate.

Per di più dalla perimetrazione sono state chirurgicamente escluse le aree interessate dal progetto di ampliamento del limitrofo centro commerciale: le piccole aree in giallo indicano le aree escluse dalla perimetrazione, che sono: lo svincolo, il benzinaio e le sponde del parco degli Aironi che, ai tempi della cessione, era stato considerato “strategico per i recuperi ambientali” e che invece oggi è diventato “area non strategica”, una cava ripristinata così marginale da diventare oggetto di scambio nella negoziazione con la proprietà del centro commerciale. Così nel parco, oltre alle cave, ci sarà presto il nuovo centro commerciale ampliato con svincolo dedicato sulla tangenziale.

perimentrazione PLIS cave - Carosello

perimentrazione PLIS cave – Carosello

39° giorno di quarantena

In attesa che l’amministrazione di Cernusco pubblichi il verbale della seduta del  28 luglio 2014 prendiamo a prestito dai documenti presentati al Consiglio Comunale aperto di Carugate del 18 luglio 2014 l’iter necessario all’autorizzazione dell’ampliamento del Centro Commerciale Carosello:

 
Chiediamo quindi all’amministrazione quali passaggi di coinvolgimento della cittadinanza intenda istituire all’interno di questo processo. Rimaniamo in  attesa di un riscontro
 

38° giorno di quarantena

albo_pretorio_040914Dopo 38 giorni la delibera di consiglio sull’atto di indirizzo per l’ampliamento del centro commerciale Carosello non è ancora disponibile in rete. Forse si tratta di un documento per cui è necessaria la quarantena.

Quali sono le regole relative alla procedura di pubblicazione degli atti pubblici? Chi è il responsabile delle pubblicazioni sul sito del comune di Cernusco?

 

Carosello e la trasparenza amministrativa

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Sono passati 37 giorni dall’approvazione nei consigli comunali di Cernusco e Carugate dell’atto d’indirizzo legato alla proposta di ampliamento del centro commerciale Carosello, ma sull’albo pretorio del comune di Cernusco non è (ancora) disponibile la relativa delibera di consiglio.

Magari siamo noi gli inetti, ma impostando i criteri: Delibera di consiglio/giunta -comune di Cernusco sul Naviglio-intervallo temporale: 27/07/2014-03/09/14, sono solo tre i documenti risultanti e non riguardano l’atto d’indirizzo.

Segnaliamo che per il comune di Carugate la delibera è disponibile on line dal 31.07.2014.

albo_pretorio_carugateChiediamo pertanto che vengano resi disponibili in rete tutti gli atti amministrativi riguardanti il progetto di ampliamento del centro commerciale Carosello, a partire dalla delibera di consiglio e dai documenti esplicativi del progetto esposti in sede di consiglio da parte del sindaco Eugenio Comincini e dell’assessore al territorio Giordano Marchetti.

 

 

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