Categoria: buona politica (Pagina 2 di 3)

Domande dei cernuschesi sul 17 aprile

REF_17aprile«Io a questo governo ci tengo, ma non mi è piaciuto quando figure istituzionali mi hanno detto di non andare a votare il 17 aprile perché se dei cittadini, o dei livelli di governo, pongono una questione che poi supera anche l’ammissibilità, allora chi rappresenta le istituzioni ne è anche il custode e non può non difendere il diritto di voto» questo il commento che ci ha lasciato una signora sabato scorso al banchetto di volantinaggio al favore del SI al referendum del 17 aprile cui il comitato Bene Comune Cernusco ha partecipato.

Oppure la stretta di mano del signore che ci dice: «sono tanti anni che vivo qui, ma io a Licata ci sono nato e  mi ricordo come era il mare dove andavo a fare il bagno ed ora, a soli dodici chilometri dalla costa sono previsti due pozzi chiamati Cassiopea, insieme al pozzo Argo 2 a poco più di undici. E, oltre ai pozzi, costruiranno pure una serie di oleodotti collegati ad una nuova piattaforma, la Prezioso K, che sorgerà nei pressi della piattaforma Prezioso che c’è già. Voterò SI perché desidero che il mare di Licata torni ad essere quello di un tempo».

E poi ci sono persone che si sono fermate a leggere il volantino per capire meglio il quesito del referendum: perché i giacimenti di petrolio e gas, che sono beni indisponibili dello Stato, sono soggetti a concessione, quali conseguenze implica l’estensione della loro durata sino alla fine del giacimento e cosa significa invece porre dei limiti temporali, quali possono essere le conseguenze economiche ed ambientali se rinunciamo all’estrazione degli idrocarburi.

La domanda più difficile è arrivata da Davide, sei anni, che voleva sapere cosa fosse un referendum.

A queste domande abbiamo cercato di rispondere, a tutti abbiamo detto che è importante andare a votare, perché se a Davide spieghiamo che nella nostra civiltà democratica un referendum serve a far decidere direttamente i cittadini, è importante essere conseguenti, dare il buon esempio e rendere questo strumento efficace ed incisivo.

Eppure a Cernusco siamo in pochi a parlare del referendum del 17 aprile.

A favore del SI, insieme a noi, ci sono l’associazionismo sociale e le associazioni ambientaliste e, sul versante politico, il Movimento 5 stelle. Gli altri esponenti politici locali, con la sola lodevole eccezione del sindaco (a favore del No) non si sono espressi. A nostro avviso conoscere quale sarà scelta sul referendum del 17 aprile dei nostri rappresentanti in consiglio comunale è importante. E’ un atto dovuto e di rispetto per chi li ha eletti.

In attesa che rispondano alle domande dei cittadini, noi del comitato Bene Comune Cernusco vi invitiamo nuovamente a votare SI.

il 17 aprile vota SI

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Il 17 Aprile 2016 si vota per il referendum che chiede ai cittadini di decidere se vietare o meno il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti entro le 12 miglia dalla costa italiana.

Con il tuo voto puoi cancellare la norma che ha esteso la durata della concessione sino all’esaurimento del giacimento.

Il comitato Bene Comune Cernusco è a favore del SI

PERCHE’:

è una scelta che riguarda tutti, non solo chi vive lungo le coste, ma anche noi, cittadini lombardi, perché i giacimenti di idrocarburi sono un bene comune la cui disponibilità deve tornare allo Stato entro un tempo definito e non regalata ai petrolieri senza limiti di tempo

questo voto ci offre l’occasione per definire finalmente la politica energetica del nostro Paese, dando concretezza all’impegno preso a Parigi con la Cop21 di riduzione delle emissioni di anidride carbonica ed abbandono progressivo dei combustibili fossili.

il quesito del referendum riguarda anche il nostro futuro, perchè l’Italia si doti di un Piano Energetico efficiente, investa nelle fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione.

con il tuo SI il nostro Paese può dare un segnale di cambiamento verso un modello di sviluppo che innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta, per un’economia più giusta e sostenibile.

Il Governo non ha voluto accorpare il Referendum con le elezioni amministrative, sprecando così soldi pubblici per 360 milioni di euro, e lo ha anticipato al 17 aprile, ostacolando così la campagna di informazione verso i cittadini. A questo si aggiunge che alcuni esponenti politici di rilievo si sono espressi per l’astensione, cercando di rendere inutile la consultazione popolare.

Noi invece pensiamo che sia stato un calcolo sbagliato e pericoloso: in tempi di grave disaffezione per la politica è importante che i cittadini facciano sentire la loro voce ed esprimano la propria scelta.

Come sempre, il tuo voto conta davvero. Vota. Vota SI

#oggidonoqui: gli aiuti del 12 dicembre

europa politicaErano appena arrivati a Milano e già cercavano sulla cartina dell’Europa appesa su una parete dell’hub della stazione di Milano la rotta migliore per arrivare nel Nord Europa, col dito tracciavano percorsi verso Gran Bretagna, Germania e Svezia. Erano una ventina i profughi di passaggio alla stazione Milano domenica mattina, giovani eritrei, così esili e magri che ti rendi subito conto quanto siano importanti le indicazioni dei volontari che si raccomandano di portare indumenti di taglie piccole. I loro sguardi spauriti, i volti provati e quel loro avvolgersi nei giacconi e berretti anche all’interno erano l’esplicita testimonianza del lungo e terribile viaggio che avevano affrontato per raggiungere quell’Europa che considerano una terra promessa, diventata invece sempre più ostile.
Nell’Europa dei muri, Milano è stata ed è tutt’ora un’eccezione, un esempio internazionale di accoglienza: nei mesi scorsi grazie al lavoro dei volontari e al supporto dell’assessorato alle politiche sociali, Milano ha accolto migliaia di profughi di passaggio verso il Nord Europa.

I flussi, che nel periodo estivo hanno toccato punte di più di mille persone al giorno, si sono ora ridotti a causa della stagione invernale che rende più difficili e pericolose le traversate. Sono cambiate anche le nazionalità, oggi sono prevalentemente eritrei, dal momento che gli iracheni ormai passano dalla rotta balcanica.
Ciascuno di noi di fronte alle terribili immagini di migranti sui barconi o in cammino lungo confini nuovamente segnati da vergognosi muri e filo spinato si è chiesto come fosse possibile e cosa si potesse fare. E la cosa più semplice è raccogliere almeno aiuti, cibo e vestiario. Non cambierà il mondo, ma almeno lenisce per un po’ qualche sofferenza.

#oggidonoqui di sabato 12 dicembre è stata la terza raccolta cernuschese di aiuti per i profughi della stazione di Milano e il CARA di via Corelli promossa da ACLI e Bene Comune Cernusco, cui hanno aderito in quest’occasione le associazioni di Cernuscoaccogliente.

Vorremmo qui ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, dal signore che è arrivato con il bagagliaio dell’auto pieno all’inverosimile di viveri, all’anziana signora che ci ha donato il suo piccolo contributo per la colletta con cui abbiamo comprato biancheria nuova per i bambini, scusandosi persino di non poter dare di più a causa del suo bilancio limitato. Vi abbracciamo tutti, grazie ancora.

Un altro grazie va agli splendidi volontari della stazione di Milano e del CARA di via Corelli che tutti i giorni rendono possibile l’accoglienza a Milano. Con il vostro lavoro riscattate l’Europa dei muri e date una concreta speranza di futuro a coloro che fuggono un presente terribile.

Un’ultima cosa riguarda la necessità di andare oltre le buone azioni individuali ed occasionali: Cernusco ha messo a disposizione della Prefettura un’abitazione ove hanno trovato ospitalità quattro richiedenti asilo ed altri posti verranno presto grazie alla disponibilità delle parrocchie. Costituisce quindi un esempio di comunità accogliente in un panorama di amministrazioni che invece rifiutano i profughi. Ma, di fronte a migrazioni che sono da considerare un dato strutturale e non un’emergenza, occorre attrezzarsi di più e meglio: un primo passo è la riapertura dello sportello stranieri del comune ed un’adeguata formazione del personale amministrativo. Tali passaggi erano stati evidenziati nella serata del 24 novembre scorso Accoglienza è conoscenza organizzata dalle associazioni di Cernuscoaccogliente ed erano stati raccolti dalle assessore Silvia Ghezzi e Rita Zecchini, in rappresentanza anche del sindaco. Non lasciamoli cadere.

* qui trovate il link con le foto degli aiuti raccolti e la consegna

L’incendio della guerra si può spegnere

aereoanticendioUn aereo antincendio. “Per spegnere gli incendi della guerra”.
Lo ha costruito Mattia con i suoi Lego e ce lo ha portato sabato mattina insieme agli aiuti messi insieme dalla sua mamma perché ha pensato che i profughi bambini in transito alla stazione di Milano hanno bisogno anche di giocare e sperare che un aereo possa spegnere la guerra da cui sono fuggiti con le loro famiglie.

A Cernusco la seconda raccolta di aiuti per i profughi della stazione di Milano si è svolta sabato 26 settembre organizzata da ACLI e Bene Comune Cernusco e, grazie alla generosità dei cernuschesi, sono stati raccolti più di dieci scatoloni di viveri e prodotti igienici consegnati la mattina seguente al centro profughi del sottopasso Mortirolo a Milano.
Sono arrivati in tantissimi, dal sindaco Eugenio Comincini al piccolo Mattia, in un continuo di mamme, papà, nonni, nonne, ragazzi, segno esplicito che le persone sono sempre migliori di quanto la cronaca ci racconti e che la generosità e disponibilità all’accoglienza sono più diffuse di quanto gli episodi di intolleranza e razzismo ci vogliano far credere.
Per molti di noi è l’unico modo per sentirsi utili in questi giorni in cui l’Europa sembra ripiombata indietro nel tempo con i profughi ammassati alle frontiere, in marcia lungo strade e ferrovie, in fuga su gommoni e barconi. Ma è anche un segnale netto rivolto a chi ha gli strumenti istituzionali e diplomatici per dire loro che occorre mettere in capo iniziative di buona volontà per trovare una soluzione al grande tema delle migrazioni, che non può più essere considerato un’emergenza ma una condizione strutturale di questi tempi.
La comunità cernuschese ha dimostrato grande generosità (agli aiuti si sono aggiunte iniziative di accoglienza diretta dei profughi – una promossa dall’amministrazione e l’altra dalla parrocchia – volte ad ospitare in due appartamenti alcuni profughi) e continua a chiederci di ripetere le occasioni di aiuto. Di più, ci interrogano su cosa ciascuno di noi può fare per le famiglie in transito, per i minori non accompagnati (che sono tantissimi ed i primi a finire vittime di situazioni tremende di sfruttamento), su come si possano concretamente offrire occasioni di accoglienza e/o lavoro, a come si possa parlare nelle scuole dei nostri bambini di profughi, migranti, povertà e guerra.
Noi volontari vogliamo continuare a raccogliere aiuti, ma è chiaro che ormai occorre anche rendere più strutturata la generosità e l’accoglienza attraverso il raccordo con ciò che le istituzioni possono fare. Il nostro appello è che Cernusco diventi la città dell’accoglienza grazie proprio alla collaborazione fra la sfera sociale e quella delle istituzioni. Noi ci siamo.

Ricominciamo dal suolo

locandina 19 maggio 2015_final 1Cernusco sul Naviglio è fra le prime venti città della provincia di Milano per consumo di suolo, una risorsa non rinnovabile ed in continuo esaurimento a causa dello sviluppo urbano, commerciale, industriale e viabilistico a spese delle aree agricole e boscate.

Il 2015 è l’anno internazionale del suolo e di suolo e territorio parleremo martedì 19 maggio con Paolo Pileri e Maria Agostina Cabiddu, docenti del Politecnico di Milano che si occupano da tempo di questi temi, perché ci aiutino a capire quali siano gli strumenti ed i criteri utili a conservare per le generazioni future questa risorsa che appartiene alle comunità. Alla discussione parteciperà anche Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco e vicesindaco metropolitano.

 

Vi aspettiamo martedì 19 maggio 2015 alle 21, presso la sala conferenze della Vecchia Filanda, a Cernusco s/N in via Pietro da Cernusco 2.

Carosello: riflessioni etiche a margine della negoziazione

La cacciata dei mercanti dal tempio – Giotto 1303-1305

lapiazzetta

Gentile redazione di Cernuscoinsieme.it,
abbiamo letto con interesse la nota firmata da Guido Brovelli sulla vicenda Carosello nel numero di Settembre del periodico Voce Amica, testimonianza dell’attenzione con cui anche la comunità parrocchiale guarda ai temi che coinvolgono la città.
Vorremmo portare un piccolo contributo al dibattito in corso, certi che l’argomento sia di grande interesse per molti. Avevamo inviato l’articolo alla Redazione di Voce Amica, ma per varie ragioni, tra cui il poco spazio a disposizione, non è stato possibile trovare ospitalità sulle pagine del giornalino parrocchiale. Chiediamo quindi a voi la disponibilità a pubblicare il nostro contributo nello spazio web “La Piazzetta”.
Grazie anticipatamente.

Il comitato Bene Comune Cernusco si occupa del “bene comune”, concetto ampio che comprende anche il nostro territorio e per questo abbiamo cercato di approfondire alcuni elementi che andassero al di là della vendita di un bene comune – il parco degli Aironi è un’area verde pubblica soggetta a vincoli urbanistici (PGT e Parco delle Cave) – in cambio di (molto) denaro e di una contropartita di aree verdi in compensazione.
A nostro avviso la domanda preliminare che un buon amministratore deve porsi è se una scelta risponda o meno al bene della comunità e a questo riguardo non bastano le virtù “coraggio, responsabilità e lungimiranza”, ma occorrono anche dei principi etici di riferimento.
In questa vicenda un bene comune viene venduto per consentire l’ampliamento di un centro commerciale e questo ci ha fatto molto pensare alle parole di Papa Francesco che nella sua esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM denuncia “la grave mancanza di un orientamento antropologico che riduce l’essere umano ad uno solo dei suoi bisogni: il consumo”.
Il Papa ricorda anche come “i meccanismi dell’economia attuale promuovono un’esasperazione del consumo” e come “il consumismo sfrenato, unito all’inequità, danneggia doppiamente il tessuto sociale”.
La questione più profonda che sta quindi dietro questa transazione è se risponda o meno a quella domanda di responsabilità cui Papa Francesco faceva riferimento o se, al contrario, continui ad assecondare “un sistema che tende a fagocitare tutto al fine di accrescere i benefici” e dove “qualunque cosa che sia fragile, come l’ambiente, rimane indifesa rispetto agli interessi del mercato divinizzato, trasformati in regola assoluta”.
“No a un denaro che governa invece di servire”: una buona politica è capace di non farsi condizionare dal denaro e dal consenso contingente e si preoccupa del futuro. Le contropartite economiche non possono essere l’unica leva che garantisce il benessere di una comunità, occorre lo sguardo lungo che si preoccupa del consumo di suolo per noi e per chi verrà dopo di noi e che è in grado di proporre sistemi alternativi al “feticismo del denaro”.
Il Consiglio Comunale dello scorso 28 luglio ha dato l’avvio alla negoziazione sull’accordo di programma: così la nostra amministrazione diviene parte del processo di trattativa. Vogliamo ricordare che molti degli elementi della proposta di accordo derivano dai vincoli che regolano tali transazioni e non dalla buona volontà dell’operatore che, comunque, fa i suoi interessi. Un progetto che avrà così significative ripercussioni sulla vita del nostro paese e di quelli vicini (l’attuale bacino di utenza del Carosello è di quasi due milioni di persone) non può restare confinato alla discussione fra le diverse componenti politiche del consiglio o della sola giunta, ma deve coinvolgere i cittadini rendendoli parte attiva del processo. E’ quindi necessario attivare un percorso di coinvolgimento che non si limiti all’informazione, ma implichi la discussione degli elementi oggetto dell’accordo attraverso forme di deliberazione partecipativa della cittadinanza.

Il comitato Bene Comune Cernusco si farà parte attiva di questa richiesta di incidenza per i cittadini, anche per far emerge quegli aspetti etici e valoriali sopra ricordati, rimasti sinora nell’ombra.
Ringraziamo Voce Amica per l’opportunità che ci ha dato di richiamarli.

Per il Comitato Bene Comune Cernusco
Jasmine La Morgia
Fabio Battagion

ICS – Indice di consumo del suolo di Cernusco

ics_CERNUSCO

Cernusco sul Naviglio ha un indice di consumo del suolo, vale dire un rapporto percentuale tra la superficie urbanizzata (S.U.) e la superficie territoriale complessiva del comune (S.C.). fra i più elevati della provincia di Milano: è pari al 67,42%, secondo i dati rilevabili dal documento datato 31.12.2012 della provincia di Milano. 

L’analisi riguarda 78 comuni e Cernusco è fra i primi dieci per consumo di suolo. Dalla tabella si ricava come il nuovo PGT non abbia introdotto ulteriore consumo di suolo rispetto al precedente strumento urbanistico. Si tratta però, come sottolinea la Valutazione Ambientale Strategica del PGT di Cernusco di una valutazione “de iure, in quanto tutte le trasformazioni sono all’interno del perimetro del tessuto urbano consolidato”.

Occorre però dire anche che le quote di consumo sono ridotte dal fatto che solo una parte della superficie territoriale viene interessata dalle modificazione, ovvero la superficie fondiaria. In fase di attuazione tale quantità sarà più dettagliatamente calcolabile.

È importante che il comune vigili su tali cessioni e sul loro uso futuro.

A tre anni dall’approvazione del PGT qual è il bilancio delle superfici interessate dalle trasformazioni? E’ un importante elemento di valutazione, anche rispetto alla decisione dell’eventuale cessione dell’area pubblica per l’ampliamento del centro commerciale Carosello ed alla raccomandazione di vigilare rispetto alle cessioni ed al loro uso futuro.

Carosello: dieci rilievi sull’ampliamento

I numeri de il Carosello
Il centro commerciale Carosello occupa una superficie di quasi 53.000 metri quadrati (8 campi di calcio) fra i comuni di Cernusco e Carugate, ha avuto 8,5 milioni di visitatori nel bienno 2012-2013 (una media di quasi 12.000 persone al giorno) ed ha un valore dichiarato di 292 milioni di euro. E’ di proprietà della Eurocommercial Properties, una società olandese che controlla il 38% della grande distribuzione in Francia, il 23% in Svezia ed il 39% in Italia dove il Carosello è il centro commerciale con il maggior bacino di utenza (1,7 milioni di persone).

La vicenda
Nel marzo scorso la Eurocommercial Properties ha richiesto alle due amministrazioni su cui si trova il Carosello un accordo di programma per definire i termini di un ampliamento delle superfici e la modifica della viabilità di accesso. Al comune di Cernusco la proprietà chiede la cessione di un’area pubblica ai margini del Parco delle Cave e la variazione di destinazione d’uso di un’area privata. Il sindaco di Cernusco ha richiesto al Consiglio Comunale un “atto d’indirizzo” preliminare all’accordo di programma i cui i termini generali sono stati illustrati dall’assessore Marchetti nella commissione Territorio svoltasi venerdì 18 luglio.
Dalla discussione è emersa la posizione sostanzialmente favorevole dell’esecutivo che ritiene “non strategica” l’area di 5.000 mq posta a Nord del Parco degli Aironi nel comune di Cernusco (valore 3,5 milioni di euro) ed “utile al miglioramento della viabilità complessiva” la variazione d’uso dell’area agricola su cui verrà realizzato uno svincolo di accesso al centro commerciale direttamente dalla tangenziale.
Parte dell’opposizione ha richiesto che l’operatore commerciale sia chiamato a coprire i costi di ristrutturazione della pista ciclabile, della manutenzione del parco degli Aironi ed interventi economici a vantaggio del commercio locale; un’altra parte ha espresso rilievi di metodo in relazione ai tempi ed alle modalità di coinvolgimento dei cittadini e preoccupazioni sulle ricadute economiche, occupazionali ed ambientali dell’intervento.

Le richieste del comitato Bene Comune Cernusco a Sindaco e Consiglieri

Il comitato Bene Comune Cernusco chiede che Sindaco e Consiglieri, nella seduta del prossimo 28 luglio, nell’esprimere il loro parere d’indirizzo tengano conto di alcuni elementi che non sono emersi nella discussione in commissione.

1. La cessione di 5000 mq di verde pubblico significa comunque trasformare un bene materiale non riproducibile e che è parte del patrimonio della comunità in una “merce”, un oggetto di scambio che si può vendere.
2. Il Carosello si trova in un’area caratterizzata da numerosi vincoli strutturali, dalla viabilità alla cava preesistenti, che ne limitano l’espansione non consentendo ulteriori allargamenti di superficie. Pertanto il terreno di Cernusco è uno spazio vitale per l’ampliamento del centro sul quale la trasformazione del suolo pubblico in area commerciale genererà un significativo plusvalore.
3. La compensazione ecologica (per ciascuno dei metri quadri edificati vengono ceduti al comune 4 mq di aree a servizi) dal punto di vista ambientale non dovrebbe essere utilizzata come prassi, ma solo come estrema ratio, poiché la leva economica applicata ad un bene pubblico dove essere complementare a quella regolativa. Occorre cioè che gli obiettivi di consumo di suolo siano individuati in via preliminare, in modo tale che si possa poi valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile.
Cernusco non ha individuato tali obiettivi e quindi il bilancio sul consumo del suolo si può fare solo a posteriori degli interventi autorizzati.
4. Per poter esprimere una valutazione costi/benefici occorrono maggiori informazioni e dettagli sull’intervento di ampliamento, è importante a questo riguardo che il piano di fattibilità venga reso noto, specie per quanto attiene alle previsioni di utenza, esercizi coinvolti, tempi e ricadute occupazionali.
5. L’alienazione dell’area verde e la trasformazione di quella agricola in svincolo della tangenziale significano la cancellazione del ruolo di cuscinetti che tali aree svolgono rispetto al complesso commerciale e viabilistico.
La conservazione di aree agricole o verdi rispetto allo sviluppo urbanistico era uno dei capisaldi del PGT che le riteneva indispensabili fattori di conservazione del delicato fra le aree urbanizzate e quelle rurali. Senza tali vincoli il centro commerciale e la relativa viabilità accessoria si troveranno direttamente a ridosso del margine del parco degli Aironi e la superficie urbanizzata si troverà ad avanzare ulteriormente verso il nucleo abitato favorendo la conurbazione.
6. L’incremento di superficie commerciale (31.000 mq di superficie, vale a dire più della metà dell’attuale) rimanda ad un aumento del numero di visitatori. Dagli odierni 12.000 al giorno potrebbero diventare 18.000 se si assume una relazione diretta in funzione della superficie, vale a dire un flusso di 10.000/15.000 auto al giorno che convergono al solo Carosello.
L’impatto in termini ambientali di tale incremento di traffico non ci pare sia stato un elemento sufficientemente valutato. Chiediamo pertanto che venga effettuato uno studio di valutazione degli impatti, specie in relazione all’incremento di visitatori previsto.
7. L’intervento proposto verrà realizzato in un’area contigua al PLIS Est delle Cave: si tratta di un parco istituito nel 2009 e che ha avuto un iter travagliato, sia per quanto riguarda i suoi organismi che la sua gestione e manutenzione. Si tratta comunque di un contesto ambientale istituito come elemento di tutela del paesaggio della “connessione del sistema verde del Nord Est Milanese” e con funzione di cintura rispetto alle spinte di espansione urbanistica. Non sono emerse le relazioni che tale intervento verrebbe ad assumere rispetto al PLIS ed al paesaggio che il parco dovrebbe tutelare. Anche in questo caso si rende necessaria la valutazione di impatto sul territorio contermine e le reti ecologiche presenti.
8. Sempre in relazione al PLIS, solo in questi giorni si stanno predisponendo gli strumenti attuativi per la costituzione degli organismi gestionali. Nella conferenza dei servizi dovranno essere coinvolti tali organismi, specie quelli con funzioni di pianificazione e consultive (Comitato tecnico, Forum consultivo di partecipazione).
9. L’ulteriore sviluppo del polo commerciale nell’area nord della città (Carosello+Ikea+Leroy Merlin) pone in evidenza alcune questioni più generali di carattere culturale e sociale: ha ancora senso continuare a costruire/ampliare centri commerciali rispetto alla sempre più stringente necessità di limitare il traffico privato e la dispersione urbana? Si tratta evidentemente di un tema che non può limitarsi al solo comune di Cernusco, ma va valutato a scala più ampia, considerando le tendenze più avanzate che privilegiano il commercio locale e di prossimità, l’e-commerce e la mobilità pubblica e dolce come fattori di innovazione verso uno sviluppo più sostenibile delle nostre città.
10. La richiesta del parere di indirizzo del consiglio comunale è un passaggio significativo, ma non può esaurire il percorso di coinvolgimento partecipativo della cittadinanza a nostro avviso necessario dal momento che sono in gioco un bene comune ed un intervento con significative ripercussioni sulla nostra comunità.
Poiché l’ampliamento del centro commerciale comporta l’alienazione di un bene comune è opportuno che venga istituito un processo deliberativo costituito passaggi informativi preliminari seguiti da concreti istituti di partecipazione (segnaliamo a questo proposito le positive esperienze di Avventura Urbana). Si creerebbe inoltre un precedente virtuoso: la pratica partecipativa è un processo a somma positiva, che diventa tanto più efficace quanto più è utilizzata. L’esperienza maturata per questo caso sarà utile e riproducibile in tutti gli altri contesti in cui l’amministrazione sarà chiamata ad assumere decisioni che hanno ripercussioni sul futuro della comunità.

Chiediamo pertanto ai consiglieri ed al Sindaco che si facciano portavoci delle richieste di maggiori informazioni su impatti e ricadute che il progetto di ampliamento del centro commerciale comporta e che la cittadinanza sia chiamata ad esprimersi attraverso un processo di coinvolgimento deliberativo.

*post modificato il 24.07.2014

L’acqua della casa dell’acqua di Cernusco

La prima acqua della casa dell'acqua di CernuscoL’acqua della “casa dell’acqua” di Cernusco arriva dai due pozzi dell’acquedotto posti in via Buonarroti. Arriva in rete filtrata da carboni attivi che servono a trattenere alcune sostanze presenti nell’acquifero in quantità eccessiva (essenzialmente soventi clorurati e microinquinanti – pesticidi). Si tratta di un’acqua sottoposta a molti controlli, sia da parte del gestore che dell’ASL. Di seguito i dati* relativi ai due pozzi: si tratta di acqua di buona qualità anche se dura per la presenza di calcare.

dati_buonarroti

L’amministrazione ha realizzato le opere necessarie alla predisposizione dell’area con un progetto interno per un importo complessivo di 32.000 euro, CAP Holding mette a disposizione del comune la casa dell’acqua all’interno di un progetto di promozione dell’uso dell’acqua di rete come acqua da bere (costo della casa circa 21.500 euro).

L’amministrazione ha il compito della manutenzione, solo l’acqua gasata verrà erogata a pagamento, la ricarica della CO2 è affidata ad una ditta esterna.

L’ufficio tecnico del comune ha stimato in 1.500 litri al giorno la previsione di erogazione, cifra che dovrebbe consentire il recupero dei costi della gestione, oltre che un sensibile beneficio in termini di riduzione delle bottiglie di plastica.

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