Categoria: trasparenza (Pagina 1 di 3)

SICCITA’ – 1

Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, spiaggia emersa – foto V. Liburdi
Parco degli Aironi, massi spondali emersi – foto V. Liburdi

Mai così basso il livello della falda: spiagge inedite e massi affioranti al lago degli Aironi testimoniano un abbassamento del livello dell’acqua di alcuni metri, come non si ricordava da molti anni. L’intensa attività estrattiva, che ancora interessa l’area ovest del lago, aveva portato a far emergere la falda che può quindi essere osservata direttamente nelle sue variazioni stagionali. 

I dati idrogeologici (fermi al 2008!) indicano per Cernusco escursioni stagionali di circa 4 metri, ma sarebbe importante avere rilevazioni più recenti, in particolare per gli ultimi due anni caratterizzati da precipitazioni ridotte, che aiutino a capire l’andamento della soggiacenza e valutare quali interventi mettere in atto.

L’amministrazione di Cernusco conosce bene i pozzi (pubblici e privati) ed i piezometri presenti sul territorio, dunque si tratta di dati di facile reperibilità ed estrema utilità per ricostruire l’andamento delle serie storiche comparate agli ultimi anni.

Chiediamo dunque all’amministrazione di utilizzare le analisi ricavate su tali dati come base per definire azioni mirate sul territorio e non limitarsi ad interventi estemporanei volti a ridurre lo stress idrico delle alberature.

La messa a disposizione dei dati sulla falda costituisce un elemento di trasparenza, perché non ci stancheremo mai di ricordarlo, i dati stanno alla base dell’informazione da cui deriva la conoscenza (Elinor Ostrom, premio Nobel per l’Economia).

#occhiapertiurbanistica: la variante elettorale

Il 2021 potrà essere ricordato come l’anno che ha segnato il futuro urbanistico della nostra città: in gennaio era arrivato il parere motivato sulla Valutazione Ambientale Strategica che imponeva una lunga serie di revisioni, correzioni e prescrizioni alla variante parziale del PGT. Una variante molto controversa e contestata, soprattutto per la realizzazione del campo da baseball nel corridoio ecologico del Gaggiolo e del comparto immobiliare di via Cevedale-Bassano.

Le numerose osservazioni arrivate da cittadini ed associazioni compresa la nostra, e persino da partiti appartenenti alla giunta comunale, avevano messo in luce la mancata considerazione dei danni ambientali conseguenti agli interventi previsti, la subordinazione agli interessi immobiliari privati ed una pianificazione degli impianti sportivi pubblici slegata da quella complessiva.

Solo in dicembre, il 15 in commissione territorio e poi il 21 con la discussione in consiglio comunale, emerge il risultato della revisione e si assiste ad un inaudito scambio di veleni fra i tecnici responsabili della variante e della VAS che si accusano reciprocamente di inadeguatezza ed inadempienza.

Ma è proprio il consiglio comunale a costituire finalmente un elemento di trasparenza perché diventano palesi il supponente decisionismo dell’amministrazione che ha voluto una variante del PGT, falsamente definita parziale, quando in realtà modifica elementi e criteri strutturali dell’impianto del PGT, la domanda di partecipazione da parte dei cittadini sistematicamente elusa nel corso di un procedimento in cui è stato persino necessario ricorrere ad un esposto per fare rispettare i dovuti termini di messa a disposizione dei documenti presentati in piena pandemia.

Infine, ma non ultimi, si sono palesati gli interessi economici sottesi ai campi di via Cevedale-Bassano: un lembo di verde agricolo ai margini del tessuto urbano ed affacciato sul parco delle cave, su cui grava però una previsione di edificabilità di quasi 15.000 mq di slp, rimasta inattuata da decenni, distribuiti su diverse palazzine. La giunta era intervenuta lo scorso 10 novembre e, nel valutare “gli effetti di previsioni di PGT non più rispondenti alla diffusa sensibilità ambientale”, aveva recepito la disponibilità espressa dagli immobiliaristi a ridurre del 15% la slp portandola sino al 25% e dichiarando tale riduzione di superfice immobiliare edificabile di interesse pubblico.

Dunque l’amministrazione riconosce l’importanza dei campi e la necessità di porre un argine al consumo del suolo, ma poi come atto conseguente si limita a ridurre la superficie edificabile e a valutare la potenziale incidenza dell’intervento sui servizi ecosistemici. Inoltre si pensa di sanare il danno irreversibile per tutta la comunità costituito dalla perdita dei campi di via Cevedale, perché il suolo è una risorsa non riproducibile, attraverso una compensazione con altre aree che andrebbero ad ampliare gli ambiti di proprietà pubblica del Parco Est delle Cave ed il cannocchiale paesaggistico di Villa Lari. Ma tali aree sono già superfici libere e dunque non aggiungerebbero nulla al computo delle aree verdi.

Analogamente per il campo di baseball da realizzare nel campo del Gaggiolo, nonostante ne sia stata rilevata la sensibilità paesistica ed ambientale, la perdita del corridoio ecologico verrebbe compensato allo stesso modo, perché l’ampliamento dell’offerta di spazi sportivi è considerato preminente rispetto alle esigenze di tutela ambientale.

Nel corso della discussione in consiglio comunale diversi consiglieri hanno esposto puntuali obiezioni e critiche ai progetti ma, al momento del voto, la variante è stata adottata con due soli voti contrari, gli altri si sono astenuti o hanno lasciato l’aula.

Dopo la discussione delle osservazioni ci sarà un altro passaggio in consiglio comunale per la sua approvazione definitiva. I tempi sono ridotti perché incombono le elezioni amministrative, in ogni caso la variante parziale ed il PGT saranno l’oggetto principale di discussione della prossima campagna elettorale.

È qui che chiediamo un confronto con le forze politiche che si candidano nei prossimi mesi a governare la città. Pensiamo sia necessario far conoscere a tutti i cittadini quali sono le posizioni di ciascuna, in particolare sulle scelte urbanistiche, il tipo di progetto di città che propongono per noi e per i nostri figli.

Bene Comune Cernusco avvierà un occasioni di dibattito pubblico, consapevoli che se “le promesse dei politici valgono solo per chi le ascolta”, possono però essere elementi utili nella scelta di un candidato/a rispetto ad un altro/a.

PLIS Est delle Cave: abbiamo un problema

Centinaia di insulti e reazioni indignate hanno accolto il post con cui la scorsa settimana il Fondo per l’Ambiente Italiano cercava volontari: “Ti piace raccontare la bellezza dei luoghi che ami? Sei convinto che il territorio in cui vivi sia ricco di tesori eccezionali che ti piacerebbe far conoscere agli altri? Condividi con noi la tua passione: diventa volontario per le Giornate Fai d’autunno!”.

Finalmente viene squarciato un sepolcro imbiancato ed emerge ciò che da tempo solo alcuni osavano ricordare: le guide svolgono un’attività professionale la cui sostituzione con personale volontario mina alla base il diritto al lavoro, così come riconosciuto dall’articolo 4 della nostra Costituzione.

Giustamente Tomaso Montanari rileva come sia la filosofia stessa del FAI basata sul volontariato ad essere messa in discussione – specie in questo periodo di grande crisi per tutte le professioni, anche quelle legate alla cultura ed al sapere – perché tale modalità di gestione del patrimonio artistico e culturale mette in concorrenza sleale chi offre un servizio professionale a pagamento e chi lo fa in modo volontario, introducendo così elementi distorsivi del mercato del lavoro.

Nel caso del FAI si tratta di un soggetto privato, ma ci sono molti esempi dello stesso tipo anche nel settore pubblico, fatto ancor più grave poiché dovrebbe essere proprio lo Stato il garante dei diritti dei cittadini.

Così è accaduto anche con il PLIS Est delle Cave che ha stipulato una convenzione con un’associazione perché realizzi dei monitoraggi naturalistici sulla flora e sulla fauna del parco, attività di coinvolgimento della cittadinanza, proposte didattiche e lo sviluppo di pagine social dell’ente. I costi sono solo in parte coperti da un finanziamento di 5000 dollari erogato da un soggetto privato, restano comunque fuori tutte le attività relative alla didattica ambientale e sarà compito dell’associazione incaricata, per di più con mandato esclusivo, reperire i fondi necessari.

Solo pochi mesi fa il PLIS Est delle Cave ha approvato il nuovo Programma Pluriennale degli Interventi in cui sono previste numerose azioni, fra le quali ci sono anche:

  • nell’ambito dello Sviluppo delle conoscenze:
    • lo studio faunistico e monitoraggi – costi: 13.000 euro per lo studio, 5.000 per il monitoraggio
    • lo studio vegetazionale e monitoraggio – costi: 8.000 euro per lo studio, 2.500 per il monitoraggio
  • nell’abito della Gestione del parco – la partecipazione a Bandi complessi – costi: 25.000 euro.

Il totale di questi interventi ammonta a 46.000 euro, con i monitoraggi di flora e fauna si arriva a 53.500 euro, dunque emerge chiaramente il divario fra quanto si dovrebbe corrispondere a professionisti incaricati di svolgere un incarico e la realtà. In questo caso è un soggetto pubblico, il PLIS Est delle Cave, ad introdurre elementi distorsivi del mercato, dal momento che affida a titolo gratuito ed esclusivo ciò che dovrebbe essere oggetto di un bando aperto.

La cronica carenza di fondi, aggravata dall’emergenza della pandemia che spinge a privilegiare i capitoli di spesa legati a sanità ed assistenza sociale, non deve essere un alibi, né può impedire di mettere in atto modalità di collaborazione con la cittadinanza volte allo sviluppo delle conoscenze del territorio ed alla divulgazione del patrimonio ambientale, purché aperte a tutti e legate alla possibilità di dare ai giovani studiosi locali un’opportunità di lavoro, non uno sfruttamento o un privilegio.

Le attività di volontariato sono utili e positive come strumento di coinvolgimento della cittadinanza e di avvicinamento ai temi culturali e scientifici, ma non in sostituzione di competenze e professionalità.

E quindi, come sottolinea Tomaso Montanari, l’uso del volontariato nell’ambito dei Beni Culturali, come in quello della conoscenza ambientale e scientifica aggiungiamo noi, non è la soluzione. È il problema.

NO2 ? No grazie!

Anche a Cernusco è iniziata la campagna di misurazioni dell’inquinamento da NO2. Il nostro comitato ha infatti aderito all’iniziativa organizzata dall’associazione “Cittadini per l’aria“, che anche quest’anno ha coinvolto scuole, associazioni, singoli cittadini in una grande iniziativa di misura della qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre città.

Scopo dell’iniziativa
Misurare la concentrazione di NO2 (biossido di azoto), sostanza emessa principalmente dalle auto diesel, attorno alle nostre scuole, parchi giochi, case private, per disegnare una mappa di distribuzione di questo pericoloso inquinante nella provincia di Milano. La distribuzione dei misuratori può essere visualizzata a questo link: mappa.

Come funziona
Per un mese, i rilevatori (simili a quello mostrato nella foto qui sopra) piazzati in vari punti della nostra città e dell’intera provincia di Milano, raccoglieranno (in maniera passiva) la concentrazione media di NO2 nell’aria. Alla fine del periodo, i misuratori saranno consegnati ad un laboratorio che fornirà il dato raccolto da ciascuno, riportandolo poi sulla mappa. Sapremo quindi se attorno alle nostre scuole ed ai nostri parchi giochi la concentrazione di NO2 supera o meno i valori stabiliti dalla legge (40 µg/metro cubo). Maggiori notizie su questo inquinante possono essere trovate qui: NO2. Avremo perciò la mappa della qualità dell’aria che respiriamo, noi ed i nostri bambini.

Noi di Bene Comune Cernusco abbiamo posizionato due misuratori in due parchi della nostra città, ma altri sono in funzione a Cernusco, presso le scuole e altri parchi giochi. Tra un mese, perciò, avremo un quadro abbastanza completo della situazione e potremo proporre e sostenere le iniziative più opportune per ridurre la concentrazione di questo inquinante nell’aria. Naturalmente, ogni azione dovrà essere presa al giusto livello, per essere efficiace su larga scala, ma dobbiamo capire che ogni miglioramento inizia dal nostro comportamento di singoli cittadini e quindi anche ciascuno di noi è responsabile, per una piccola parte, di ciò che sta avvenendo nell’ambiente che ci circonda, nel bene e nel male.

Appuntamento quindi a tra poco, per i dati raccolti e le iniziative che insieme prenderemo a favore della salute di tutti.

Zanzare a Cernusco: né comunicazione, né informazione

Se si prova cercare “zanzare” sul portale dell’amministrazione comunale di Cernusco, i documenti  proposti sono numerosi:

 

la maggior parte dei quali è contenuta nella sezione “ordinanze comunali“. In questa sezione però ci sono documenti ed informazioni che risalgono a molti anni fa e non aggiornati riguardo alle misure adottate dall’amministrazione contro le zanzare.

Ad esempio l’ordinanza riportata è quella del 2006 (sì, avete letto bene) ed il calendario delle disinfestazioni è del 2010

 

 

Occorre scorrere tutte le pagine della ricerca per trovare qualcosa che riguardi il 2017

dove finalmente si trova un AVVISO ALLA CITTADINANZA datato 31 agosto 2017 che informa i cittadini di interventi di disinfestazione adulticida su tutto il territorio di Cernusco per il giorno 31 agosto dalle ore 23.30 e si premura di dare numerose indicazioni precauzionali:

– TENERE CHIUSE LE FINESTRE
– SPEGNERE GLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO
– NON STENDERE I PANNI ALL’ESTERNO DELLE ABITAZIONI
– NON LASCIARE ALL’ESTERNO DELLE ABITAZIONI I GIOCATTOLI DEI BAMBINI
– RACCOGLIERE I PRODOTTI DELL’ORTO PREVENTIVAMENTE AL TRATTAMENTO OPPURE DOPO ALMENO UNA SETTIMANA DALL’AVVENUTO TRATTAMENTO PROVVEDENDO AD UN LORO ACCURATO LAVAGGIO
– NON LASCIARE ALIMENTI ALL’ESTERNO
-TENERE ALL’INTERNO DELLE ABITAZIONI O IN ZONE PROTETTE GLI ANIMALI DOMESTICI
– SVUOTARE LE CIOTOLE PER CANI, GATTI E ALTRI ANIMALI DOMESTICI

Nello stesso tempo, però, a seguito di una segnalazione  e richiesta d’intervento contro la presenza zanzara comune e tigre fatta lo scorso 13  luglio, dalla risposta del nucleo Pronto Intervento  dell’Ufficio Tecnico del comune  si rileva che un altro intervento c’è stato lo scorso 3 agosto

D’altra parte la ditta incaricata ha un appalto  di  diversi anni e l’amministrazione avrebbe avuto tutto il tempo di informare in modo adeguato i cittadini  del calendario degli interventi di disinfestazione, sulle precauzioni da adottare durante tali interventi e quelle che ciascuno di noi può mettere in atto per limitare la proliferazione di questi insetti. Così come sarebbe stato opportuno il coinvolgimento degli amministratori di condominio attraverso la trasmissione di tali indicazioni.

Quindi sulle zanzare, per i cittadini di Cernusco  sinora non c’è stata né informazione, né comunicazione (che è il modo in cui viene ormai chiamata la propaganda).

Eppure si tratta di un problema significativo legato alla salute dei cittadini.

 

Cernusco e l’informazione del sito del comune

Le informazioni disponibili sul portale del comune di Cernusco hanno qualche problema di aggiornamento. Meglio, alcune sono aggiornate in tempo reale, come per il comunicato stampa che informa sulla nomina della nuova giunta

 

Per altre, invece, a due settimane dall’insediamento, non sono state ancora aggiornate le pagine di riferimento

Altre indicazioni, come i documenti tecnici di corredo al PGT  (Tavole Sinottiche, Studio Geologico, VAS, Zonizzazione acustica, Erir) riportano un messaggio di errore.

 

Si tratta di elementi importanti, che riguardano l’ambito della rappresentanza e dell’informazione e che dovrebbero essere a disposizione dei cittadini. Perché «la conoscenza deriva dalle informazioni come le informazioni derivano dai dati», come dice la premio Nobel Elinor Ostrom, e quindi uno dei compiti prioritari di un’amministrazione che vuole avere cittadini informati e quindi consapevoli è mettere a disposizione  dati ed indicazioni aggiornate.

Vedi alla voce Cromo per le case dell’acqua di Cernusco

fonte: portale isituzionale CAP Holding

Valori medi ponderati – I semestre 2016 – case dell’acqua di Cernusco

Come si vede, la concentrazione di Cromo totale, valutata come media ponderata per il primo semestre 2016, è di 13 µg/l.
Qual è la concentrazione del Cromo esavalente? Quali sono i valori aggiornati al primo semestre 2017 della qualità dell’acqua dei pozzi di Cernusco e delle due case dell’acqua?
L’amministrazione chieda al gestore del servizio i valori aggiornati. Acqua ed informazione sono beni comuni da tutelare.

Elezioni e beni comuni: i dati sul Cromo che non abbiamo


Le analisi della ASL riportano solo i valori di Cromo totale, non sono disponibili i valori del CromoVI. Ma  poiché “nell’acqua degli acquedotti la concentrazione di Cr totale è normalmente uguale o di poco superiore alla concentrazione di Cr (VI)”, ne risulterebbe che a partire dal prossimo 17 luglio tutti i pozzi di Cernusco, eccetto quello di Cascina Ronco (codice pozzo 015 070 0 179), presenterebbero concentrazioni fuori soglia.

I candidati sindaco hanno l’occasione per dimostrare la loro vera attenzione per l’ambiente e salute dei cittadini:  dal momento che le “fonti di approvvigionamento di Cernusco sul Naviglio continuano ad essere interessate da importanti fenomeni di contaminazione chimica di diversa origine (cromo, pentametilentetrazolo, composti organoalogenati, nitrati)” è importante chiedere al gestore del servizio l’utilizzo di tecnologie di decontaminazione ed abbattimento , come indicato pure dalla ATS, per ridurre ulteriormente le concentrazioni presenti.

Inoltre devono chiedere che siano resi pubblici e disponibili i dati relativi a tali inquinanti.

Solo così  dimostreranno la loro attenzione per l’acqua e la  trasparenza.

 

Carosello ed il culmine dell’ipocrisia

Arriva nel cuore della notte del 1 febbraio l’approvazione dell’atto di indirizzo per l’ampliamento dell’ampliamento del centro commerciale Carosello messo all’ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Cernusco.

C’è stata una gran “fretta politica”, sia a Carugate che a Cernusco: far discutere all’una di notte un provvedimento così importante presentato in commissione territorio solo due giorni prima testimonia la fretta di avviare la procedura dell’accordo di programma prima che le elezioni amministrative di primavera cambino troppo gli equilibri politici.

Le vicende che da tre anni a questa parte ne hanno caratterizzato l’iter sono riassunte qui, il nostro giudizio negativo su questo progetto lo abbiamo espresso sin dall’inizio e gli elementi contenuti nell’atto d’indirizzo approvato giovedì scorso non l’hanno modificato,  anzi lo consideriamo persino peggiorativo in alcuni tratti.

Si conserva il tratto di falsificazione con cui viene presentato: sebbene l’Accordo di Programma riguardi l’“ampliamento a regime di circa 31.000 mq di SLP” nell’anti-lingua con cui viene presentato diventa «realizzazione di interventi di riqualificazione territoriale e di adeguamento del sistema della viabilità connessi alla realizzazione di un intervento a carattere commerciale riguardante il centro “Carosello” e le aree ad esso limitrofe».

Come se l’ampliamento fosse la conseguenza e non la causa di tali interventi.

Questo approccio non è casuale, ma risponde all’esigenza di far apparire gli interventi sulla viabilità come necessari ad alleggerire il traffico ipercongestionato dell’area, il prossimo passaggio da parte del comune sarà di dichiararli funzionali al “pubblico interesse” in conferenza dei servizi. Nella realtà è l’ampliamento delle superfici di vendita e quindi l’incremento del numero di clienti (decine di migliaia al giorno) a produrre l’aumento di traffico che andrà a gravare su una viabilità ormai al collasso e non sarà certo il ridisegno di alcuni svincoli a risolvere il problema.

Altro tratto comune è il denaro che entrerà nelle casse del comune grazie al gettito di fiscalità annuale cui si sommano alcuni milioni di euro per la vendita di un pezzo del parco degli Aironi. Un discreto tesoretto, pari ad esempio al costo annuale del servizio di igiene urbana. Ma il nostro comune non è in difficoltà anzi, gli è appena stato assegnato il primo premio per virtuosità di bilancio fra i comuni con più di 10mila abitanti della regione Lombardia. Nessun dissesto da sanare, i suoi abitanti hanno un reddito più elevato della media nazionale, Cernusco potrebbe quindi rinunciare ad un po’ di denaro contingente e non privarsi della porzione del parco degli Aironi su cui verrà realizzata parte dell’ampliamento del Carosello, visto che si tratta di un bene comune che sta nel patrimonio indisponibile.

Il bilancio di consumo di suolo è, invece, in deficit, sebbene non se ne conosca l’entità precisa perché l’amministrazione non ha quantificato le superfici urbanizzate, non ha ancora aggiornato il PGT, né pubblicato il bilancio di mandato. Così per compensare i suoli consumati per l’ampliamento, l’amministrazione “mette a disposizione” un’area di 9400 mq di proprietà comunale originariamente destinata dal PGT ad edilizia sociale trasformandola a verde. E’ sempre significativo quando si aumenta la dotazione di verde, ma questa trasformazione rinnega il criterio guida della “densificazione” del PGT perché avviene all’interno del tessuto urbano consolidato, vale a dire dentro il perimetro della città, mentre l’ampliamento del centro commerciale si fa nell’area suburbana a spese del corridoio ecologico previsto dal PGT.

Sulla compensazione ambientale mediante la cessione al comune di Cernusco di aree verdi di 4 mq per ogni mq di SLP edificata abbiamo già segnalato numerose criticità: le plusvalenze fiscali delle transazioni legate alla duplice transizione dei terreni (cessione da privato ad Eurocommercial, successiva cessione a titolo gratuito al comune di Cernusco) e la discrezionalità legata all’individuazione selettiva dei terreni oggetto della transazione da parte dell’amministrazione. Soprattutto la leva economica applicata ad un bene pubblico deve essere complementare a quella regolativa ed usata come estrema ratio e  solo dopo aver definito in via preliminare gli obiettivi di consumo di suolo che si vuole perseguire. In questo modo si potrà valutare se un intervento rientra o meno in quegli obiettivi e l’eventuale compensazione applicabile. Ma Cernusco non ha individuato tali obiettivi, il bilancio sul consumo del suolo non è noto e lo si potrà fare solo a posteriori, dopo che  degli interventi sono stati autorizzati e realizzati.

Altro elemento negativo è l’ennesimo conflitto tra salute e lavoro: il lavoro non dovrebbe essere usato per giustificare situazioni che contribuiscono a compromettere la salute a causa degli inquinanti legati all’incremento delle emissioni del traffico veicolare.

E ci sono infine elementi di novità che prevedono il finanziamento da parte dell’Eurocommercial di studi sull’impatto (in particolare per quanto riguarda la viabilità, l’ambiente e l’occupazione) che l’ampliamento del centro commerciale porterà sul territorio; di misure compensative per il commercio di vicinato e persino il sostegno alle iniziative e alle realtà sportive, culturali e sociali promosse dai due Comuni.

Come se i precedenti della Montedison e dell’Ilva non avessero insegnato nulla sull’attendibilità delle relazioni pagate dai committenti e come se non si sapesse quanto l’indipendenza delle associazioni sia inversamente proporzionale ai finanziamenti ricevuti.

“Il sistema raggiungerà il culmine dell’ipocrisia, quando le imprese di armi arriveranno a finanziare ospedali per curare i bimbi mutilati dalla guerra”, così si è espresso il Papa domenica sull’eticità del capitalismo. In questo caso si è persino andati oltre perché è l’amministrazione stessa che propone alla proprietà del centro commerciale di finanziare gli studi sull’inquinamento ed i fondi da erogare alle associazioni.

Monnezza: informazione, disinformazione e propaganda

“arriveremo a produrne oltre il 50% in meno” .

Così scriveva l’assessore all’ecologia Ermanno Zacchetti alla vigilia dell’introduzione del sacco rosso (che ci rifiutiamo di chiamare ecuo sacco, perché non è equo né ecologico). In dicembre è arrivata la comunicazione da parte di sindaco ed assessore che dopo cinque mesi la percentuale di rifiuto indifferenziato a Cernusco si è ridotta del 60,53%.
Si tratta di dei dati comunicati al comune da CEM Ambiente, concessionaria da gennaio del servizio di igiene urbana, riassunti in questa tabella:

Lo stesso assessore Zacchetti si chiede: “Può nascere il dubbio sulla veridicità di questi dati: sono veri o sono farlocchi?” E fa un lungo excursus per concludere che “Il Comune … tra marzo e aprile di ogni anno ha l’opportunità di verificare ed avere una visione completa su tutti i dati riguardanti i rifiuti dell’anno precedente”.

I dati relativi all’andamento di cinque mesi di raccolta differenziata forniti dal gestore rappresentavano  un’informazione da verificare, ma sono stati direttamente trasferiti come notizia ai cittadini  dall’amministrazione. Ci si chiede allora perché in dicembre siano stati presentati se:

1) sono solo un’anticipazione e per il bilancio definitivo occorrerà aspettare marzo/aprile;
2) si tratta di dati che arrivano direttamente dal gestore del servizio e sono stati riportati alla cittadinanza senza una verifica (almeno non dichiarata) da parte dell’amministrazione che pure ha compiti di vigilanza e controllo sul gestore;
3) non derivano dal peso reale dei rifiuti conferiti che si ricava solo dai registri FIR (Formulario di Identificazione Rifiuto) di carico e scarico dei materiali, come dichiarato dallo stesso assessore.

Nelle scorse settimane si è molto discusso in Italia su bufale ed opportunità di controllo dell’informazione. Persino la monnezza, la monnezza della nostra città, ci aiuta a riflettere e rende concreto questo dibattito.
I dati sui rifiuti sono veri o farlocchi? Chi dovrebbe controllarli? Ci troviamo davanti a informazione, informazione falsa (disinformazione) oppure propaganda?
L’amministrazione non ha voluto istituire un osservatorio sui rifiuti composto da soggetti diversi che avrebbe potuto verificare come soggetto terzo i dati presentanti invece senza contraddittorio; la stampa locale si è limitata a riprendere il comunicato stampa del comune senza porsi domande e/o approfondire venendo meno al compito del giornalista che, secondo il grande reporter Robert Fisk è “dare le notizie e porsi delle domande”.
Intanto i cittadini hanno già dimostrato – sinora senza alcuna smentita – che i dati forniti da CEM sull’andamento dei rifiuti dopo l’introduzione del sacco rosso non corrispondono a ciò che si rileva dai tabulati. Riportiamo solo due esempi tratti dallo studio sul sacco rosso di S. Pozzi e S. Rocchi.

2013-14-15 – CURVA E.S. TRE COMUNI, dallo studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 15)

2014-15 CURVA E.S. 10 COMUNI – studio sull’ecuo sacco di Pozzi e Rocchi (11, dia 23)

I dati sui rifiuti sono importanti, servono come base per stabilire le tariffe della tassa sui rifiuti che ci troveremo a pagare quest’anno. La loro presentazione a metà dicembre era così propedeutica alla successiva approvazione nel consiglio comunale del 22 dicembre 2016 del Piano Finanziario 2017 del servizio di gestione dei rifiuti urbani del Comune di Cernusco sul Naviglio e delle relative tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) anno 2017 e del Bilancio di previsione finanziario.

Il problema quindi è che come faremo a controllare l’adeguatezza delle tasse che paghiamo e, prima ancora, che i notevoli costi del servizio di igiene urbana siano effettivamente congrui se la disinformazione è istituzionale?

Il 2017 si apre con gli stessi interrogativi dei mesi scorsi, con forse uno spiraglio legato al fatto che questa primavera ci saranno le elezioni e su questi temi chi si propone di governare il paese per prossimi anni avrà modo di proporre quegli strumenti sinora negati ai cittadini per distinguere l’informazione dalla propaganda rispetto ai beni ed ai servizi di interesse collettivo. E lì si farà la differenza.

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