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Raccolta differenziata: guardiamo i dati e la qualità del servizio

foto dalla pagina fb del comune di Cernusco

L’inserimento di Cernusco sul Naviglio in vetta alla classifica dei comuni ricicloni stilata ogni anno da Legambiente è stato celebrato con soddisfazione ed enfasi per i lusinghieri risultati ottenuti: 87% di raccolta differenziata, fra i comuni lombardi, quello con il maggior numero di abitanti (capoluoghi esclusi).

Merito dei cernuschesi che prestano attenzione a questo importante servizio che riguarda tutta la comunità. Tutto bene, dunque? Siamo andati a guardare un po’ di dati sull’andamento temporale della raccolta differenziata sui portali di CEM Ambiente, gestore del servizio di igiene urbana dal 2016, comparandoli con quelli del Catasto Rifiuti dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale) ed abbiamo rilevato alcune divergenze:

come si rileva le percentuali di raccolta differenziata hanno un valore simile solo per il 2022, mentre per gli anni precedenti ci sono differenze ed anomalie, anche vistose.

Occorre segnalare che nel 2016 è entrata in vigore una diversa modalità di calcolo dei rifiuti (con l’inclusione nel conteggio di alcune nuove categorie di materiali che vengono avviate al recupero), che ha reso i dati degli anni precedenti a tale data non direttamente comparabili ed introdotto un incremento di quasi 15 punti percentuali.

Inoltre sempre dai dati ISPRA si rileva come la produzione di rifiuti urbani e la raccolta differenziata per Cernusco siano in diminuzione:

Un altro elemento importate è il costo della gestione dei rifiuti a Cernusco, che è passato da 96,3 euro/abitante*anno del 2016 a 105,3 nel 2019 sino a 129 euro bel 2021. A fronte di costi crescenti in questi nove anni dall’introduzione delle nuove modalità di raccolta ed all’appalto a CEM Ambiente, il servizio è migliorato?

In realtà non sembra cambiato dal 2016: non sono mai state introdotte quelle misure – da noi richieste da sempre – che dimostrano attenzione nei confronti dei cittadini, dai punti di raccolta nel territorio per quei materiali di uso quotidiano (stoviglie rotte, lampadine, olio vegetale, ecc), agli incentivi per gli esercizi commerciali che limitano gli imballi, ospitano aree per i prodotti alla spina, o destinate alla raccolta differenziata selettiva (tipo tappi di sughero, pile, olio vegetale), ad una vera tariffa puntuale con meccanismi premiali e di tracciatura.

Per non parlare dell’osservatorio sui rifiuti.

C’è poi un tema più generale legato alla civiltà delle relazioni ed ai doveri degli amministratori: il sindaco non ha mai risposto alla lettera aperta di una cittadina che abbiamo pubblicato nell’aprile scorso (inviata anche per posta certificata) che esprimeva le difficoltà di una persona anziana, senza auto, che non può quindi recarsi alla piattaforma ecologica per smaltire tutti quei rifiuti che non vengono raccolti con la differenziata: dagli oli usati alle stoviglie rotte.

Con il nuovo anno vorremmo davvero un cambio, un servizio di igiene urbana dalla parte delle cittadine e dei cittadini, di tutte le età e più attento alle loro esigenze. Meno enfasi, più fatti.

#occhiaperti: il PGT ha detto stop!

Uno degli elementi cardine di ogni Piano di Governo del Territorio è la stima del numero di “abitanti teorici” attesi a fine piano come risultato dell’attuazione degli interventi immobiliari previsti.
E’ un numero molto importante: questo dato è collegato ai servizi pubblici che andranno rafforzati (es. con la costruzione di nuove scuole) in proporzione ai nuovi abitanti, al nuovo terziario che si potrà insediare e alla quantità di territorio che verrà impattato.

Nel grafico proviamo a confrontare la previsione del PGT del 2010 relativa agli abitanti di Cernusco con l’andamento demografico reale al 2019.

A fine 2019 (dato ISTAT) il numero di abitanti di Cernusco superava di 1.904 unità quanto stimato dal PGT: la previsione era di 32.294 abitanti, ma siamo arrivati a 34.828 residenti, vale a dire che c’è stato un impatto demografico pari quasi al doppio di quello previsto.

Le nuove costruzioni hanno portato a Cernusco un numero eccessivo di persone, e continueranno a portarne: si affacciano infatti all’orizzonte ulteriori importanti interventi immobiliari, come quello di Via Bassano/Cevedale che il Comune si avvia ad autorizzare invece di conservare una delle poche aree verdi libere rimaste.

L’ultimo Rapporto sul Consumo del Suolo di ISPRA (dati 2019) rileva a Cernusco il 47,7% di urbanizzazione, valore che ci vale il 110° posto in Italia su più di 7.000 Comuni per maggiore cementificazione!
E anche limitando l’osservazione alla zona Adda-Martesana le cose non vanno meglio: l’indice medio di urbanizzazione per la zona è 33,9%, noi lo superiamo di circa 12 punti percentuali.

Ancora più critica la situazione se si prendono i dati sull’indice di consumo di suolo elaborati dalla provincia di Milano proprio sui valori dei PGT nel 2012: per Cernusco si arriva al 67,42%. Dopo quasi dieci anni sarebbe interessante e, temiamo, inquietante, conoscere a che percentuali siamo arrivati.

In ogni caso, non è possibile prevedere un ulteriore aumento della popolazione a spese delle risorse ambientali, che non sono infinite. Occorre una riflessione profonda e condivisa fra Amministrazione e cittadini sul futuro di Cernusco: una città dove a influenzare le decisioni strategiche sono gli interessi di pochi o dove la priorità è il bene comune?

Per saperne di più:

ISPRAhttps://www.snpambiente.it/2020/07/22/consumo-di-suolo-dinamiche-territoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2020/

PGT – Rapporto ambientale https://comune.cernuscosulnaviglio.mi.it/wp-content/uploads/2019/09/Rapporto-ambientale-1.pdf

Leggi anche la nostra proposta al Consiglio Comunale per il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione del nuovo PGT https://www.benecomunecernusco.it/wordpress/2021/02/19/pgt-aaa-amministrazione-coraggiosa-cercasi/