ci rivolgiamo a Lei a nome delle associazioni sottoriportate per esprimere la profonda preoccupazione per l’iter del Piano Attuativo M1_3 – via Cevedale-Bassano a Cernusco, la cui approvazione potrebbe avvenire nelle prossime settimane.
Il progetto prevede la realizzazione di nove edifici residenziali, parcheggi (72 posti auto), una piazza pubblica, una pista ciclabile e un edificio a destinazione pubblica a ridosso di alcune delle aree ecologicamente più delicate del PLIS Est delle Cave, come documentato nel recente Studio delle presenze floristiche e faunistiche redatto dall’Università Bicocca.
Segnaliamo che le prescrizioni contenute nel parere tecnico firmato dal coordinatore del PLIS (protocollo 16312 del 24 marzo 2025) – probabilmente formulate in assenza della documentazione aggiornata relativa alle opere a verde – non risultano sufficienti a garantire la tutela effettiva delle emergenze naturalistiche e del paesaggio. Come evidenziato nella nota già inviataLe nei giorni scorsi da parte di Bene Comune Cernusco, la relazione “S15 – Opere a verde”, redatta successivamente al parere, prevede l’utilizzo di specie vegetali alloctone e invasive, in contrasto con le raccomandazioni del PLIS e della normativa regionale vigente. Questo elemento da solo basterebbe a giustificare un immediato riesame del Piano Attuativo.
Riteniamo indispensabile che il Parco Est delle Cave svolga un ruolo attivo e coerente con la sua missione, opponendosi a interventi che compromettono gli equilibri ecologici, la biodiversità, i corridoi ecologici e il paesaggio agrario storico.
Trai maggiori elementi critici, segnaliamo:
la cancellazione irreversibile di uno degli ultimi ambiti agricoli contigui al Parco, con perdita di suolo fertile, biodiversità e servizi ecosistemici;
la cancellazione e compromissione degli habitat di numerose specie di particolare rilievo ecologico segnalate nello studio della Bicocca sopracitato;
l’abbattimento di un esemplare di pioppo nero di rilevante valore naturalistico e paesaggistico, potenzialmente classificabile come albero monumentale e posto all’interno del perimetro del parco;
la presenza per almeno cinque anni di un cantiere in una zona ad alta sensibilità ecologica;
l’uso previsto di specie invasive e alloctone, in violazione delle raccomandazioni dello studio della Bicocca e della normativa lombarda.
Chiediamo pertanto formalmente che il PLIS Est delle Cave richieda alla Giunta di Cernusco la revoca in autotutela del Piano Attuativo M1_3, alla luce delle evidenti contraddizioni rispetto alle finalità di conservazione del Parco, e che si attivi con urgenza per mettere in atto tutte le misure necessarie alla tutela e conservazione degli ecosistemi e del paesaggio rurale ancora presenti nell’area.
A sostegno di queste richieste, segnaliamo che la petizione pubblica (vedi link in calce) lanciata per la salvaguardia dei campi di via Cevedale ha superato in pochi giorni le 1400 firme, tra cui quella del climatologo Luca Mercalli, dei professori Tomaso Montanari e Paolo Pileri.
Conoscendo la sua sensibilità verso la partecipazione civica, confidiamo che si faccia interprete presso la Giunta comunale di queste istanze, affinché vengano ascoltate e accolte.
A queste criticità si aggiunge il conflitto d’interessi – più volte segnalato, ma che qui assume veste concreta – per cui il direttore del parco è anche la figura tecnica del comune chiamato a valutare il Piano Attuativo e dunque in quest’ottica, ribadiamo l’urgenza di rivedere la Convenzione del PLIS, in modo che la direzione sia affidata ad un tecnico esterno e non più al capo dell’Ufficio Tecnico del Comune capofila.
Ribadiamo che il PLIS Est delle Cave rappresenta un presidio fondamentale per la biodiversità, la connettività ecologica e la memoria del paesaggio rurale nella zona est della Città Metropolitana. La sua funzione non può ridursi a una mera formula procedurale, ma deve manifestarsi in atti concreti di tutela e difesa del territorio.
Restiamo a disposizione per ogni confronto e confidiamo in un suo sollecito intervento a tutela del territorio, della biodiversità e del paesaggio.
Cordiali saluti
Bene Comune Cernusco ETS
Cernusco in Comune,
Salviamo il Lago Gabbana
Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio
Lettera aperta a Don Antonio Novazzi Vicario episcopale per la Zona VII – Cernusco sul Naviglio
Appello alla coscienza cristiana contro il consumo di suolo a Cernusco
Cernusco sul Naviglio, 09.07.2025
Caro Don Antonio,
ci rivolgiamo a Lei con profonda preoccupazione per il Piano Attuativo M1_3 – via Cevedale-Bassano a Cernusco sul Naviglio, la cui approvazione da parte della Giunta Comunale potrebbe avvenire nelle prossime settimane.
Il piano prevede la costruzione di nove palazzi, parcheggi, una piazza e un edificio pubblico, in una delle ultime aree agricole libere della città, a ridosso del Parco Est delle Cave e in una zona riconosciuta per la sua rilevanza ecologica, agricola e paesaggistica. Un intervento che comporterebbe la cancellazione definitiva del suolo fertile, la perdita della biodiversità, l’abbattimento di alberi storici e l’interruzione della continuità ecologica del territorio.
Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un intervento irreversibile di distruzione del creato.
Siamo convinti che le parole di Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ ci interpellino direttamente:
«Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale» (LS, n. 139),
«Non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo. […] L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme» (n. 118)
Anche la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace si è espressa con grande chiarezza sul consumo di suolo in “Custodire le nostre terre. Il suolo bene comune”:
«Il suolo è una realtà viva, la cui distruzione equivale a un suicidio ambientale. È urgente un cambiamento culturale, economico e politico. Le istituzioni locali hanno una responsabilità fondamentale.»
Parole che ci sembrano profondamente disattese da quanto sta accadendo a Cernusco.
Come comunità cristiana, non possiamo ignorare la responsabilità morale e civile che ci chiama a custodire per le generazioni future il paesaggio rurale della Martesana – fatto di campi, rogge, filari, siepi e alberi storici – parte della nostra memoria collettiva e che rappresenta un bene comune. Cancellarlo in nome della rendita immobiliare, significa tradire la responsabilità che ci è stata affidata come custodi del creato.
Confidiamo nella Sua voce profetica, affinché richiami tutti a operare davvero per il bene comune e non per gli interessi di pochi.
Ci rivolgiamo a Lei, che da sempre rappresenta una guida spirituale attenta ai temi sociali e ambientali, affinché si faccia interprete presso gli amministratori pubblici di un richiamo etico forte e chiaro che restituisca voce a chi crede in una città più giusta, solidale e attenta ai beni comuni.
Un invito che trova fondamento nella nostra Costituzione, laddove l’art. 42 afferma con chiarezza che la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, ma deve avere una funzione sociale. La proprietà e l’urbanistica non possono essere strumenti di rendita, ma devono essere orientati alla giustizia, all’equità e alla sostenibilità.
A sostegno di queste richieste, la petizione da noi promossa per salvare i campi di via Cevedale (vedi link in calce) ha già raccolto oltre 1400 firme in pochi giorni, a dimostrazione di una profonda sensibilità civica. Tra i firmatari vi è anche il climatologo Luca Mercalli.
La invitiamo a incontrare le associazioni e i cittadini firmatari, ad ascoltare le loro ragioni e a farsi promotore di una riflessione condivisa sul significato autentico di “abitare” e “costruire” in un tempo segnato dalla crisi ecologica e climatica.
La ringraziamo fin d’ora per l’ascolto e restiamo in attesa di un Suo riscontro.
Credono infatti che la vergogna più infamante consista nell’annotare nei pubblici registri che la città, allettata da una somma di denaro, e per di più da una somma modesta, ha venduto e trasferito legalmente su altri la proprietà di oggetti ricevuti dagli antenati. *
Cicerone, Quarta orazione contro Verre, 70 a. C.
È stata approvata il 12 maggio e pubblicata sull’albo pretorio il 19 la delibera con cui la giunta ha adottato il Piano Attuativo di via Cevedale-Bassano che prevede la costruzione di nove edifici sulle ultime aree verdi di Cernusco: campi agricoli centenari, fuori dal tessuto urbano, ai margini del PLIS Est delle Cave.
Occorre ricordare ancora una volta che costruire su superfici verdi significa:
perdere suolo, una risorsa finita, non riproducibile,
implica perdere i servizi ecosistemici e la biodiversità correlati,
contribuisce al riscaldamento globale e dunque ai cambiamenti climatici.
Quei campi sono un patrimonio da conservare per le generazioni future, che invece verrà loro sottratto per sempre: il danno economico e finanziario legato alla perdita dei servizi ecosistemici non è stato né calcolato né considerato, ma peserà su tutti noi per gli anni venire, a fronte di enormi profitti dell’operatore immobiliare.
Secondo la nostra Costituzione gli interessi privati sono tutelati purché realizzino una funzione sociale che non è possibile trovare in questo intervento che sottrae alla comunità un bene comune qual è il suolo libero violando così un principio costituzionale.
Aggiungiamo che quei campi si allagano ad ogni pioggia e costruirci sopra significa aumentare il rischio idraulico per un’area già in sofferenza compromettendo il sistema dell’intero comune per favorire gli interessi di pochi.
A rendere ancora più grave questa decisione sono i tempi: tra due giorni si rinnova il Consiglio Comunale e questa delibera è arrivata negli ultimi giorni utili ad emettere un provvedimento che avrà conseguenze irreversibili per un bene comune .
Su quei campi gravava da tempo una destinazione edilizia che un’amministrazione coraggiosa avrebbe potuto modificare perché non esistono titoli urbanistici acquisiti per sempre. Con la firma del Piano Attuativo a pochi giorni dalla fine del suo mandato l’amministrazione si macchia di quella che Cicerone definisce la “vergogna più infamante”: vendere e trasferire legalmente su altri quanto ricevuto dagli antenati.
testo latino: “Nam turpitudinem summam esse arbitrantur referri in tabulas publicas pretio adductam civitatem, et pretio parvo, ea quae accepisset a maioribus vendidisse atque abalienasse”
“Le elezioni possono essere drammaticamente inadeguate a rendere la complessità della politica”, come dice Amartya Sen, ma sono uno degli strumenti più usati nella scelta della rappresentanza e dunque nel fine settimana le elezioni comunali ci porteranno al rinnovo del consiglio comunale.
Ci sono quattro candidati sindaca/o e più di 200 candidati consiglieri che in questi mesi hanno esposto le loro proposte per il governo di una città apprezzata per il suo verde e la buona qualità della vita, sui quali però pendono numerose minacce e danno segni di criticità.
Ricordiamo in particolare i problemi della grave siccità del 2022, gli eventi meteorologici estremi del luglio 2023, l’eccezionale piovosità del 2024, fenomeni affrontati con improvvisazione o inadeguatezza e senza una riflessione sull’emergenza ambientale che stiamo vivendo che deve essere affrontata anche a livello locale. Valutiamo con preoccupazione la salute del nostro patrimonio arboreo: il ciliegio di via Tonale è stato sacrificato agli interessi immobiliari, quindici bagolari di via Don Sturzo verranno abbattuti secondo un progetto di riqualificazione della mobilità, il gelso di piazza Matteotti era malato e nessuno se n’era accorto. Sono solo esempi, ma emblematici di una gestione del verde da ripensare ed innovare con dispositivi urbanistici e regolativi aggiornati ed efficaci, che tengano conto delle più moderne indicazioni di tutela del verde e della biodiversità, anche attraverso il supporto di professionisti con competenze specifiche.
Siamo consapevoli che nella scelta elettorale i programmi elettorali contino poco, entrano in gioco anche altre componenti – dall’empatia del candidato alla scelta ideologica – e che siano troppo spesso solo promesse elettorali. Ma da quelli siamo partiti per valutare le posizioni dei candidati sui temi che ci stanno a cuore: i beni comuni legati all’ambiente ed al territorio, e pure quelli legati all’informazione ed alla trasparenza.
Abbiamo fatto analizzare all’IA i programmi elettorali dei candidati sindaco selezionando gli impegni proposti sui seguenti temi:
Gestione e manutenzione del verde pubblico
Forestazione urbana e biodiversità
Parco Est delle Cave (PLIS)
Partecipazione civica e strumenti di pianificazione
Connessione con le normative europee
Partecipazione e coinvolgimento civico nella gestione dei beni comuni
monitoraggio ambientale e accesso pubblico ai dati
e successivamente abbiamo rivisto e controllato le indicazioni.
Segue l’analisi con i candidati in ordine alfabetico
Paola Colombo – Disegniamo Cernusco
Verde e forestazione:
Prosecuzione delle politiche attuali; aggiornamento Regolamento del Verde.
Progetti innovativi: orto botanico e chilometro verde della scienza.
Promozione della biodiversità in ambito urbano.
Parco Est delle Cave:
Connessioni verdi con altri parchi (Aironi, Increa, Gaggiolo).
Valorizzazione del PLIS come infrastruttura sovracomunale.
Recupero naturalistico dell’area boschiva della cava Gaggiolo.
Manutenzione e fruizione:
Riqualificazione aree verdi, aree gioco, inclusione del tema nei percorsi educativi scolastici.
Claudio Mereghetti – Meglio si può
Verde e forestazione:
Piani manutentivi anche per opere esistenti.
Maggiore cura e ordine negli spazi verdi cittadini.
Promozione dell’apicoltura e rispetto della fauna urbana.
Parco Est delle Cave:
Non esplicitamente menzionato, ma presenza di riferimenti alla tutela del suolo e alla sostenibilità ambientale.
Manutenzione e fruizione:
Collaborazione civica per la manutenzione con possibili incentivi.
Coinvolgimento attivo della cittadinanza nel decoro urbano.
Danilo Radaelli – Il futuro è Adesso per una città da Vivere
Verde e forestazione:
Obiettivo 100 m² di verde per abitante.
Nuovo Regolamento del Verde; gestione differenziata per zone.
Piantumazioni con piante autoctone e a bassa manutenzione.
Parco Est delle Cave:
Stop all’espansione delle cave.
Eventi, sentieri e cartellonistica per rendere il parco più accessibile.
Concessioni agricole e promozione della filiera corta e agricoltura sostenibile.
Manutenzione e fruizione:
Coinvolgimento della cittadinanza tramite Consulta ambientale.
Educazione ambientale e percorsi per la manutenzione del verde privato.
Valentina Tedesco – La città in Comune / Sinistra per Cernusco / M5S
Verde e forestazione:
Depavimentazione delle superfici grigie per ricreare suolo verde.
Piantumazione di nuovi alberi, rilancio dell’iniziativa “Un albero per ogni nuovo nato”.
Festa dell’albero con le scuole; incentivazione anche per il verde privato.
Monitoraggio imprese inquinanti e spinta a ridurre l’impatto ambientale.
Parco Est delle Cave:
Progetto partecipato con cittadini, scuole e agricoltori.
Creazione di una piattaforma per la filiera corta e pratiche agroecologiche.
Recupero cava Gaggiolo con finalità naturalistica.
Collegamento del PLIS Est delle Cave con PLIS Martesana e Parco Cascine di Pioltello.
Rete ciclopedonale intercomunale e manutenzione sentieri.
Manutenzione e fruizione:
Fontanelle in tutti i parchi, aree cani attrezzate, cura continua dei parchi gioco.
Ufficio per la gestione delle segnalazioni su degrado urbano.
Ci sono però alcuni elementi che non abbiamo trovato che invece pensiamo siano importanti fattori culturali dal punto di vista ambientale per coloro che si candidano a governare la città.
il Piano del Verde
Dall’analisi dei programmi elettorali dei candidati sindaco emerge una lacuna significativa: nessuno fa riferimento all’elaborazione di un Piano del Verde, strumento adottato da quei comuni che pongono attenzione alla pianificazione urbanistica, in particolare se collegato al Piano di Governo del Territorio, al Regolamento del Verde ed al coinvolgimento della cittadinanza.
Il Piano del Verde è uno strumento adottato da molti comuni italiani come documento di pianificazione ambientale e urbanistica che permette di:
avere una visione strategica e integrata delle politiche del verde;
definire standard minimi e indicatori di qualità ambientale;
programmare in modo trasparente la manutenzione, tutela e valorizzazione del patrimonio verde;
favorire la partecipazione attiva dei cittadini.
Il Garante del Verde: un istituto inefficace e ignorato
A Cernusco, la figura del Garante del Verde è stata formalmente istituita sul finire dello scorso anno, ma si è rivelata priva di visibilità, riconoscibilità, strumenti e impatto reale.
Nessun candidato propone una riforma o rilancio del Garante del Verde, confermandone l’inefficacia come strumento per la partecipazione civica nella tutela del verde urbano.
Il PLIS Est delle Cave
Tutti i candidati riconoscono l’importanza del Parco Est delle Cave, ma nessuno fa riferimento all’imminente modifica della convenzione regolativa, legata all’ingresso del Comune di Segrate: un’occasione per ripensarne l’assetto gestionale, troppo lento e farraginoso, introducendo elementi utili ad individuare una nuova governance del parco, con capacità di incidere sulla destinazione delle risorse, sulla progettazione, sui modelli di fruizione e sul rapporto con il mondo agricolo. Ignorare questo passaggio significa perdere un’occasione di rilancio politico e funzionale del PLIS, proprio partendo dalla considerazione che Cernusco è il Comune capofila.
Ci auguriamo che il PLIS Est delle Cave si strutturi come ambito sovracomunale, da governare in modo integrato, trasparente e partecipato.
la Nature Restoration Law
In nessuno dei programmi ci sono riferimenti alla Nature Restoration Law, il regolamento europeo approvato nel 2024 sul ripristino degli ecosistemi che fissa obiettivi vincolanti per:
l’arresto del consumo di suolo urbano e periurbano;
la conservazione dellacopertura vegetale delle aree urbanizzate;
la protezione di impollinatori e fauna selvatica, in particolare uccelli e insetti impollinatori.
Si tratta di un quadro normativo europeo che influenzerà direttamente le politiche ambientali locali nei prossimi anni e che sarà utile per quelle amministrazioni che intendono tutelare suolo, verde ed ecosistemi all’interno di una cornice normativa sovraordinata. Importante è inoltre il coinvolgimento delle comunità nel monitoraggio degli obiettivi.
Monitoraggio ambientale e accesso pubblico ai dati
Infine ma non ultimo, vogliamo ricordare l’importanza dei dati ambientali, in particolare quelli locali e dunque la centralina meteorologica, che avrebbe dovuto essere realizzata già da molti anni: una nostra proposta, disattesa nonostante un unanime mozione del consiglio comunale del 2020 che ce ne affidava la cura e responsabilità. È stata deliberata nel dicembre scorso l’assegnazione ad un altro soggetto che avrebbe dovuto realizzarla entro la fine di gennaio, ma sinora non se trova traccia.
Ci auguriamo che anche in questo caso si inizi a registrare e monitorare i dati ambientali e che vengano messi a disposizione come open data per la cittadinanza.
Aggiungiamo che siamo stati contattati da tutti i candidati, ad eccezione di Paola Colombo, per avere un confronto dialettico sui temi ambientali. Ringraziamo Claudio Mereghetti, Danilo Radaelli e Valentina Tedesco, per l’attenzione e per il riconoscimento del nostro ruolo di interlocutore affidabile e competente.
Chiudiamo, ricordando le parole di Norberto Bobbio: si può essere imparziali, ma non neutrali.
Bene Comune Cernusco continuerà a monitorare ambiente, territorio, biodiversità, a promuovere la trasparenza, la partecipazione incidente valutando la coerenza tra parole e azioni.
Martedì sera un evento meteorologico annunciato, ma che ha avuto un’intensificazione locale come spesso accade negli ultimi tempi, ha colpito Cernusco causando allagamenti in alcune zone della città e danneggiato irrimediabilmente il gelso di piazza Matteotti.
Alle ben note criticità idrauliche della città si aggiunge così un’emergenza legata alla perdita di un albero che rappresentava un pezzo di memoria collettiva: il gelso era stato piantato nella piazza centrale proprio per ricordare la presenza, nei campi di Cernusco, delle piante da cui si ricavavano le foglie per l’allevamento dei bachi da seta, i cui bozzoli venivano lavorati nella filanda. Una memoria legata alla storia produttiva e sociale della città di cui il gelso era diventato emblema.
Un albero importante e dunque meritevole di attenzione e cura o, almeno, di un monitoraggio costante delle sue condizioni, come si dovrebbe fare per ogni pianta della città, specie quelle che si trovano degli spazi pubblici e frequentati dalla cittadinanza. La rottura di una grossa branca, avvenuta nella notte, ha causato il crollo di gran parte della chioma, mostrando un deterioramento interno significativo.
L’amministrazione ha reso noto di aver fatto eseguire una perizia secondo cui il fusto risultava compromesso e così il gelso è stato abbattuto con la promessa di un reimpianto, non appena possibile.
La piazza vuota e la perdita di questa pianta ci portano ad alcune considerazioni:
si trattava di un albero situato al centro di una piazza pubblica, sotto le cui fronde si sono svolti negli anni eventi e manifestazioni, e che quindi richiedeva una valutazione attenta delle condizioni di stabilità, anche per la sicurezza delle persone.
La rottura è avvenuta durante la notte e dunque nessuno è rimasto coinvolto, ma se fosse accaduto di giorno?
La vice sindaca ha dichiarato che l’albero era monitorato, ma le gravi patologie interne non erano state rilevate. È lecito interrogarsi sull’efficacia dei controlli adottati, inoltre il gelso era stato sottoposto ad interventi di potatura, era circondato da una pavimentazione che lasciava pochissimo spazio alla base del tronco e, forse, l’apparato radicale era stato danneggiato nel corso dei lavori di sistemazione della piazza. Tutti elementi che possono averne compromesso la salute.
Da tempo insistiamo sulla necessità di prendersi cura del patrimonio arboreo urbano, attraverso azioni concrete: dal censimento delle alberature alla valutazione delle condizioni di stabilità, fino a una gestione professionale che comprenda pratiche corrette di manutenzione e potatura. Ricordiamo ancora una volta che potarenon significa necessariamente mettere in sicurezza, anzi, spesso è una delle cause principali di indebolimento strutturale delle piante.
Con la perdita del gelso, oltre che il simbolo di Cernusco, sono venuti meno tutti i servizi ecosistemici forniti dalla pianta, da quelli legati alla funzione sociale a quelli di rilevanza ambientale, con una significativa perdita di immagine ed economica per la città.
Ci auguriamo che la perdita del gelso, simbolo di Cernusco, costituisca un monito per attivare una gestione del verde urbano realmente attenta e realizzata da professionisti, che abbia come obiettivo la tutela effettiva del patrimonio vegetale.
Registriamo inoltre il mancato apporto dei Garanti del Verde e del Comitato cittadino, istituti di partecipazione costituiti proprio per affrontare criticità come queste, ma che finora non hanno prodotto indicazioni pubbliche, neanche come linee guida utili a orientare l’azione della prossima amministrazione.
Infine, cogliamo l’occasione per segnalare la mancanza, a Cernusco, di un Piano del Verde: uno strumento di pianificazione da affiancare quello urbanistico e che molte città hanno già adottato per gestire e progettare la copertura vegetale.
Il Garante per la tutela del suolo, del verde e dell’ambiente anzi, i tre garanti, avevano avuto il via libera in consiglio comunale lo scorso gennaio 2024 dopo un travagliato iter che li aveva declassanti da organo tecnico a semplice istituto di partecipazione. La portata innovativa di questo organismo, molto sbandierata prima della sua istituzione, veniva dunque a ridimenzionarsi in un ambito meramente consultivo cui viene affiancato un comitato cittadino con la funzione di favorire la partecipazione attiva dei cittadini, di fatto una cassa di risonanza alle attività realizzate sui temi ambientali .
In ottobre, dopo nove mesi, finalmente arriva anche la nomina dei professionisti incaricati attraverso un bando ma, ricordiamo all’interno di una logica meramente spartitoria: su indicazione della vice sindaca il prof. Maurizio Bradasca, della maggioranza l’architetto Andrea Bellocchio e dell’opposizione il dott. Stefano Monti. I tre professionisti svolgono il loro ruolo senza remunerazione ed hanno attività professionali in contesti territoriali lontani da Cernusco.
In novembre si conclude pure l’iter per l’istituzione del comitato cittadino grazie ad un bando cui aderiscono diciotto persone.
Il primo incontro fra questi due nuovi istituti di partecipazione viene convocato il 2 dicembre 2024 alle 15.00, un orario inadeguato a favorire la partecipazione civica per chi lavora. Le richieste di spostamento di orario non vengono accolte, la riunione si tiene ugualmente, ma almeno emerge la necessità che occorre rimodulare i tempi su orari più compatibili per i soggetti che lavorano.
Il comitato cittadino si organizza e si riunisce con periodicità, definendo come preliminare la necessità di dare identità e riconoscibilità al comitato stesso e dunque negli incontri avuti con l’assessora alla Partecipazione Debora Comito e con l’assessore all’Ambiente e Verde Daniele Restelli in gennaio viene avanzata la richiesta di avere a disposizione una mail istituzionale e l’inserimento sul portale dell’amministrazione nella sezione dedicata agli istituti di partecipazione.
Emerge pure una difficoltà di interlocuzione fra i garanti (che si dimostrano elusivi) ed il comitato cittadino, resa più accentuata dalla mancanza di canali ufficiali e diretti di comunicazione.
Passano le settimane e le richieste del comitato rimangono inevase, sino ad arrivare al 3 marzo in cui finalmente si realizza una riunione on line fra due dei garanti, il comitato cittadino e l’assessora Comito in cui però emerge che i garanti non conoscono i problemi legati a verde, ambiente e territorio di Cernusco, né sono consapevoli che il loro mandato terminerà fra due mesi, con il rinnovo del consiglio comunale, mentre l’assessora, di fronte all’evidenza, ammette che non è stato dato alcun seguito alle richieste del comitato cittadino.
Arriva così il 6 marzo l’attivazione di un indirizzo email per il comitato, insieme all’inserimento del Garante per la tutela del suolo, del verde e dell’ambiente nella sezione “Chi Amministra” del sito del comune , forse per rimediare alla brutta figura.
La mancanza di conoscenza dei problemi di Cernusco da parte dei garanti e di operatività (a quattro mesi dall’istituzione non avevano attuato fra di loro alcuna forma di interlocuzione o scambio di idee), unita all’inazione da parte dell’amministrazione, mettono in evidenza ciò che avevamo sottolineato sin dall’inizio: si tratta di un’operazione di puro marketing ambientale, perché il comitato dei garanti ed il comitato cittadino sono istituti di partecipazione del tutto privi di incidenza, con funzioni di monitoraggio sull’evoluzione del consumo di suolo e la dotazione di superfici verdi, di alberi e lo stato dell’ambiente naturale sul territorio ed informative della cittadinanza. Ma l’indicazione che il Garante del Verde “…viene informato dagli uffici comunali sulle iniziative di compensazione legate al consumo di suolo, alla gestione del verde ed alle sue previsioni di incremento”, implicata che si dà per acquisito che il consumo di suolo possa essere compensato e dunque il parere dei garanti viene usato come un avallo.
Infine ma non ultimo, nel bilancio sociale di fine mandato 2022-2025 distribuito in questi giorni in tutte famiglie di Cernusco, non c’è una riga dedicata a tali istituzioni, nonostante vi compaia tutto ciò che rende la città efficiente, innovativa, ricca di offerta sportiva, culturale ed ambientale. Evidentemente svolgono un ruolo così marginale da non essere degni di citazione.
Bene Comune Cernusco, da anni attiva nel monitoraggio della qualità dell’aria a Cernusco, ha organizzato un convegno sulle conseguenze dell’inquinamento atmosferico sulla salute cui hanno partecipato Umberto Dal Santo (ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), Elena Uga (Pediatra, Ospedale Sant’Andrea di Vercelli e Associazione Culturale Pediatri- Pediatri per un Mondo Possibile) e Roberto Castelli Dezza (Giornalista e membro di “Cittadini per l’Aria”).
Vi riportiamo una sintesi dei loro interventi che hanno offerto un quadro completo della situazione e delle possibili soluzioni.
Umberto Dal Santo (ARPA – Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente)
Composizione e inquinanti atmosferici: L’atmosfera è costituita per il 78% da azoto e per il 22% da ossigeno, ma l’inquinamento deriva dalla presenza di gas e particolati dannosi. Gli inquinanti possono essere primari (emessi direttamente, come PM10) o secondari (formati tramite reazioni chimiche, come l’ozono).
Fonti di inquinamento: Naturali (incendi, eruzioni vulcaniche, pollini) e antropogeniche (traffico, riscaldamento domestico, agricoltura intensiva).
Impatto stagionale e geografico: In estate, l’aria calda favorisce la dispersione degli inquinanti, mentre in inverno lo strato atmosferico si comprime, aumentando le concentrazioni di sostanze nocive. La Pianura Padana è particolarmente vulnerabile a causa della sua morfologia chiusa e dell’alta densità industriale e urbana.
Nuove direttive europee del 2024: Limiti più restrittivi per PM10 e NO₂ renderanno ancora più complessa la conformità ai parametri di qualità dell’aria.
Elena Uga (Pediatra, Ospedale Sant’Andrea di Vercelli e Associazione Culturale Pediatri)
Impatto sulla salute: I bambini, gli anziani e le persone con malattie croniche sono i più vulnerabili. L’inquinamento influisce sullo sviluppo neurologico, respiratorio e metabolico fin dalla gravidanza.
Disuguaglianze sociali e ambientali: Le fasce socialmente svantaggiate e chi vive in aree ad alta densità di traffico o industriali subiscono maggiormente gli effetti nocivi.
Inquinamento indoor e outdoor: Anche l’aria nelle abitazioni può essere contaminata da materiali edili, impianti di riscaldamento e prodotti chimici.
Strategie di mitigazione: Riduzione dell’uso di combustibili fossili, promozione della mobilità sostenibile, miglioramento dell’isolamento termico degli edifici pubblici e privati.
Visione “One Health”: Un approccio integrato che collega salute umana, animale e ambientale per affrontare sistematicamente le sfide legate all’inquinamento.
Roberto Castelli Dezza (Giornalista e membro di “Cittadini per l’Aria”)
Scienza partecipata: Coinvolgimento diretto dei cittadini nella raccolta di dati sul biossido di azoto (NO₂) per aumentare la consapevolezza e influenzare le politiche locali.
Risultati del monitoraggio: Livelli di NO₂ superiori ai limiti europei, specialmente nelle aree ad alta densità di traffico.
Impatto del traffico e del consumo di suolo: Correlazione tra traffico veicolare e inquinamento, ma anche l’uso del suolo (es. cementificazione e logistica) influisce negativamente.
Proposte concrete: Limitare la velocità a 30 km/h nelle aree urbane, incentivare la mobilità ciclabile e migliorare i trasporti pubblici.
Rischi normativi: L’Italia potrebbe posticipare l’applicazione dei nuovi limiti europei, con un impatto negativo sulla salute pubblica e un aumento delle morti premature stimate in 330.000 in dieci anni a livello europeo.
Dalla discussione è emersa con evidenza l’importanza del monitoraggio ambientale, della tutela della salute pubblica e della scienza partecipata per garantire la qualità dell’aria come bene comune.
per le slide dei relatori scrivere a benecomunecernusco@gmail.com
La storia del ciliegio di via Tonale presenta aspetti che si legano alla sua vicenda urbanistica: era un campo di proprietà del comune con destinazione a verde comune nel PRG, poi nel 2010 con il PGT l’area viene trasformata a residenziale a bassa densità, nel frattempo la proprietà era passata alla società VAL.IM. srl attraverso una una permuta stipulata nel 2009 con cui veniva regolata la cessione della porzione delle ali di villa Alari, di proprietà del comune, in cambio del campo di via Tonale insieme ad un’altra area in via Aquileia e definito il relativo piano di lottizzazione.
La convenzione ha un iter complesso, viene periodicamente estesa, sino alla definitiva approvazione nel consiglio comunale del 17 aprile 2023, con un piano di lottizzazione aggiornato.
Non entreremo qui nei dettagli della parte relativa a villa Alari, ci soffermiamo sull’area di via Tonale che eradi proprietà del comune, con destinazione verde collettivo, ed è stata trasformata nel PGT in area edificabile.
E’ stato qui applicato il principio della densificazione, vale a dire costruire anche nel centro abitato utilizzando le poche aree libere rimaste, presentato come una scelta ecologista, ma che – come dimostra il caso di via Tonale – presenta conseguenze drammatiche per l’ecosistema urbano.
La perdita del ciliegio e delle altre piante presenti sull’area comporta la cancellazione delle funzioni ecologiche dei loro apparati radicali, la scomparsa degli insetti impollinatori, degli uccelli che si cibavano dei frutti, la perdita di produzione di ossigeno da parte delle foglie, delle funzioni di termoregolazione e di assorbimento delle acque meteoriche, vale a dire di tutti quelli che si chiamano servizi ecosistemici, elementi che la concessione del permesso di costruire e, prima, del piano attuativo non ha considerato.
Sono invece aspetti essenziali e non più trascurabili rispetto ai quali un’amministrazione che si preoccupa del bene della sua comunità e della conservazione dei suoi beni comuni, fra cui il suolo ed il verde costituiscono parte fondamentale, deve tenere conto.
La tutela del ciliegio di via Tonale costituisce l’occasione per segnare un’inversione di tendenza. Aspettiamo segnali concreti da parte dell’amministrazione.
L’inizio dell’anno porta con sé riflessioni e propositi per i mesi futuri. Questo sarà un anno importante per Cernusco sul Naviglio, poiché in primavera si terranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco, dopo la prematura scomparsa di Ermanno Zacchetti avvenuta la scorsa estate.
Responsabilità verso la città
È fondamentale che i cittadini segnalino a chi si candida a governare le principali criticità che minacciano i beni comuni, indicando possibili soluzioni per proteggerli e conservarli. I temi da affrontare sono numerosi, ma uno dei più urgenti è sicuramente l’emergenza climatica, spesso sottovalutata nonostante il suo impatto sull’agenda politica e sugli investimenti futuri.
Emergenza climatica: eventi estremi e necessità di dati
Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Negli ultimi anni, Cernusco ha affrontato:
la siccità del 2022 e la conseguente sofferenza idrica che ha messo in crisi i nostri alberi, specialmente quelli appena piantati.
i downburst del 2023, che hanno sradicato decine di alberi.
le intense piogge del 2024, con 1600 mm di precipitazioni, che hanno messo sotto pressione la rete idraulica cittadina.
Questi eventi estremi, sempre più frequenti, richiedono misure adeguate, ma una gestione efficace è ostacolata dalla mancanza di dati meteorologici locali, insieme alle concentrazioni di inquinanti (polveri sottili pmp 2,5 e10), che offrirebbero elementi conoscitivi utili a delineare i modelli previsionali per la prevenzione del rischio idraulico e delle mappe di rischio inquinamento, purtroppo non sono disponibili perché, nonostante una delibera del consiglio comunale del 2020 avesse previsto l’installazione di una centralina meteo, l’assessore Restelli non ha mai dato seguito all’iniziativa. Questo ritardo mina la credibilità delle istituzioni e impedisce una corretta pianificazione per affrontare i rischi climatici e ambientali.
Consumo di suolo e urbanizzazione: una scelta strategica
Un altro tema cruciale è il consumo di suolo, strettamente connesso all’emergenza ambientale. Cernusco, con il 47,13% della superficie già urbanizzata, è tra i comuni con il più alto livello di suolo consumato nell’area Nord-Est Milano. Nonostante ciò, il Piano di Governo del Territorio (PGT) prevede ancora nuove edificazioni, come il progetto per sei palazzine nei campi agricoli storici di via Cevedale-Bassano.
In una città che vede una popolazione in diminuzione e in rapido invecchiamento, la strategia dovrebbe essere diversa:
conservare le aree verdi rimaste.
favorire il recupero del patrimonio immobiliare esistente, evitando nuove costruzioni.
Invece negli ultimi anni nuovi cantieri sono cresciuti in ogni spazio libero: è l’effetto della densificazione urbana – un criterio guida del PGT, presentato come una scelta ecologista, ma cui siamo sempre stati contrari – che concentra nuovi interventi edilizi all’interno del perimetro già urbanizzato con significativi effetti negativi:
impatto sulle infrastrutture e sui servizi: L’aumento della densità abitativa ha generato una forte pressione sulle reti e sui servizi cittadini, come il sistema fognario, il traffico, le scuole e gli spazi pubblici.
perdita di spazi verdi urbani: La densificazione ha ridotto le aree verdi urbane che offrivano benefici ecosistemici come la riduzione dell’inquinamento, il raffrescamento urbano, la gestione delle acque meteoriche e l’aumento delle biodiversità urbana.
Riduzione dei servizi ecosistemici: Con la perdita di verde urbano, la città ha visto un peggioramento dei cosiddetti servizi ecosistemici, ossia i benefici naturali offerti da alberi, prati e aree non edificate. Tra questi, la capacità di assorbire CO₂, di filtrare le polveri sottili, di prevenire allagamenti trattenendo l’acqua piovana e di migliorare il comfort climatico urbano.
Un modello da ripensare Le scelte urbanistiche dei prossimi anni e, dunque, del nuovo Piano di Governo del Territorio saranno essenziali rispetto alla conservazione dei beni comuni, facciamo appello a chi si candida a governare la città perché si salvaguardino le ultime aree verdi libere e si ripensino i piani attuativi in corso tutelando gli interessi della comunità e dell’ambiente.
Verde urbano: manutenzione e tutela
Un altro aspetto cruciale è la gestione del verde : la copertura arborea di Cernusco è un patrimonio importante, ma necessita di interventi adeguati. Quest’anno è in scadenza anche il contratto di servizio, appaltato nel lontano 2018, i cui termini andranno pesantemente ripensati perché garantisca un servizio adeguato.
Il Garante del verde, del suolo e dell’ambiente ed il correlato comitato di cittadini appena istituiti hanno un ruolo meramente consultivo, privo di capacità d’incidenza.
Prossimi approfondimenti
Restano molti altri temi da affrontare, in particolare la qualità dell’aria e dell’acqua, ci torneremo presto.
Il 6 febbraio 2024 si è costituito l’Osservatorio per la tutela del suolo e del paesaggio del Nord Est Milanese.
L’osservatorio nasce per tutelare il suolo, un bene comune, risorsa fragile consumata dall’occupazione delle superfici verdi libere prodotta dalla speculazione edilizia e dalla proliferazione delle infrastrutture e per offrire una risposta concreta alle emergenze climatiche che mettono in pericolo la nostra esistenza sul Pianeta Terra.
L’Osservatorio è costituito da cittadini, rappresentanti di associazioni ambientaliste, culturali e naturalistiche della Zona omogenea Adda Martesana della Città Metropolitana di Milano che, consapevoli delle conseguenze sempre più pesanti del riscaldamento globale e del consumo di suolo, hanno deciso di unirsi e collaborare per costituire una rete coordinata per monitorare e valutare le attività di pianificazione e gestione del territorio delle nostre amministrazioni, analizzare gli effetti derivanti da strumenti di pianificazione inefficaci a tutelare il suolo e ad arrestarne il consumo.
L’Osservatorio è aperto a tutti coloro che riconoscono come fine da perseguire la conservazione delle aree verdi libere, degli ecosistemi e degli ambiti naturali, a cui si affiancano la salvaguardia delle aree agricole e dei boschi, la difesa della biodiversità, la tutela del paesaggio e la conservazione del patrimonio culturale, ambientale ed architettonico. Strumento essenziale è il monitoraggio del consumo di suolo del nostro territorio collegato alla mobilitazione contro le decisioni che mettono in pericolo questa risorsa essenziale.
Sono soci fondatori dell’Osservatorio:Bene Comune Cernusco, Cernusco in Comune, Custodi del Paesaggio Cassina de’ Pecchi, Salviamo il Lago Gabbana Vimodrone, Fulvio Carcano, Walter Piloni.
Bene Comune Cernusco è un Ente del Terzo Settore (ETS), quindi le donazioni in suo favore godono dei benefici fiscali previsti dalla legge.
Puoi anche destinare il 5 per 1000 a Bene Comune Cernusco ETS, utilizzando il codice fiscale 91583990154
Tutte le informazioni a questa pagina
Bene Comune Cernusco fa parte della rete "Salviamo il Paesaggio
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Centraline PM2.5 e PM10
Abbiamo installato alcuni rilevatori di PM2.5 e PM10.
Cliccare QUI per vedere tutte le informazioni relative. QUI invece si possono vedere i dati raccolti in tempo reale. Questa la rete completa dei nostri strumenti
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