Presto e bene non vanno d’accordo

In rosso l’area prevista per il nuovo asilo nido

La vicenda del nuovo asilo nido nel plesso scolastico di via Don Milani dimostra, una volta ancora, quanto possano essere distanti le priorità e le esigenze dell’amministrazione con quelle della città.

I fatti. L’attuale asilo nido, di circa 60 posti, è una struttura datata, dal un punto di vista strutturale, energetico e funzionale. Servirebbe un drastico intervento (rifacimento completo) per riportarlo a standard più moderni, ma le risorse economiche necessarie scarseggiano, o sono dirottate su altre priorità (campo da rugby?).
Per questo, già nel febbraio 2022, l’Amministrazione partecipa ad un bando pensato per assegnare fondi PNRR a strutture per la prima infanzia. La proposta è quella di costruire un nuovo nido, leggermente più grande, e, successivamente, di abbattere quello precedente. L’esame dei progetti va per le lunghe e, inizialmente, la proposta di Cernusco è esclusa dall’assegnazione.
Solo alla fine del mese di ottobre la nostra città ottiene il finanziamento, ma ora rimangono solo due mesi per il progetto esecutivo e l’individuazione della zona dove realizzarlo. Il tutto deve essere completato entro la fine dell’anno.
Il progetto, oltre che rispettare i tempi richiesti, deve garantire spazi e standard adeguati, consentire la continuità del servizio, avere il minimo impatto ambientale (in termini di utilizzo del suolo e abbattimento di alberi). La soluzione proposta prevede di realizzare sull’attuale giardino della scuola elementare un nuovo edificio ‘incastrato’ tra la recinzione ed il campo di basket, abbattendo anche sedici alberi esistenti.

Una soluzione che però suscita i dubbi e le proteste dei genitori e dei consigli d’istituto, mai consultati in precedenza (eppure il bando era di febbraio!), secondo cui la perdita di alberi e del giardino non è nell’interesse della città.

L’amministrazione sostiene che la soluzione trovata sia la migliore, ma le alternative non sono note, né sono state divulgate: dunque c’è un problema di metodo che non va bene e perché ancora una volta, come avvenne per la nuova scuola di via Boccaccio o per il parco degli Aironi, su decisioni importanti che attengono a tutta la comunità anche le per generazioni a venire si salta il coinvolgimento delle persone e degli enti coinvolti. C’è inoltre un problema di merito che riguarda l’utilizzo di beni comuni – perché un giardino e gli alberi sono beni comuni – considerati a disposizione, senza alcuna attenzione alla funzione sociale che svolgono e della biodiversità di cui sono portatori.

La copertura economica, soprattutto quando viene da bandi nazionali od europei, è importante, ma non può mai essere un elemento che deroga al coinvolgimento degli utenti del servizio in questione, alla salvaguardia dell’ambiente, alla tutela dei beni comuni. Anzi, ci fosse da scegliere, queste ultime sono le esigenze più importanti, che vanno ricercate come massima priorità. Poi, una volta trovata la soluzione condivisa, si pensa ai finanziamenti.

Al contrario, se si antepone la finanza al parere degli utenti, della città intera, si rischia solo di creare un nuovo “mostro”, che rimarrà anche quando i debiti saranno estinti. E anche nel nostro comune non mancano gli esempi, davanti agli occhi di tutti.

Riconfermiamo quindi il nostro appoggio al Comitato Genitori del Comprensivo Rita Levi Montalcini per l’apertura di un reale e aperto confronto con l’Amministrazione, per giungere ad una soluzione condivisa che non implichi la perdita di beni comuni. Anche a rischio di perdere ‘questo’ finanziamento ed eventualmente riconsiderando completamente il piano delle Opere Pubbliche, per gestirne le priorità in base ai bisogni reali della città.

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1 commento

  1. sergio pozzi

    Buongiorno, tra l’altrro, vien da chiedersi quanto dura un’opera pubblica, davanti al fatto che verrebbe demolito l’attuale Nido per far posto al nuovo, quando è stato costruito (prefabbricato) addirittura dopo il resto del cmplesso scolastico ancora vivo e vegeto. E’ già ora di rottamazzine? Se si, ci sono Documenti che lo attestano? Quali responsqbilità?